Eccomi qua, mi sembra un sogno potervelo raccontare, ma oggi è successo: la mia prima gita domenicale fuoriporta!

Era martedì quando uscivo fiero dal concessionario col frutto del mio primo stipendio: un Honda sh 150i fiammante!si lo so, qualcuno in mezzo a voi starà storcendo il naso, ma dopo 24 anni di 50ini arrugginiti è un traguardo storico per me, e per il futuro chi lo sa...

In un attimo è domenica mattina: sveglia alle 9 ma alle 7.30 già avevo gli occhi spalancati dall'adrenalina... mi alzo, non è più tempo di dormire, faccio a stento colazione, ho in mente solo curve ed accelerazioni. La giornata è stupenda, chiamo la mia zavorrina: ha sonno, non viene. -Meglio!- penso, saremo solo io e lei, ci conosceremo, ci studieremo, io le dirò quello che voglio, lei mi indicherà i miei ed i suoi limiti, ci divertiremo. Esco di casa, attendo l'ascensore che arriva al piano e mi sale il cuore in gola... finalmente di lì a poco avrei vissuto quello che fino ad allora avevo solo letto nei vostri articoli! Mille pensieri mi passano per la testa, mille sensazioni. Come sarà? Rimarrò deluso? Un normale giro in motorino? Per fortuna il garage è già davanti ai miei occhi, non c'è più tempo per pensare. Casco, poi guanti, poi chiave nel quadro e start, comincia l'avventura, destinazione Vesuvio.

Già, perché in 24 anni (ed ora me ne vergogno) mai ero salito sul nostro bel vulcano, e la sorte (o forse no) ha voluto che quest'oggi le due splendide esperienze si sposassero. O forse chissà, era tutto voluto! Magari nel mio inconscio l'idea di raggiungere una vetta era come ripercorrere anni e anni di lotte con i miei, ed alla fine spuntarla respirando aria di libertà! Ma questo lo penso ora, la verità è che ognuno di voi dovrebbe andarci!

Esco dal garage, le strade sono ancora semi deserte, imbocco la tangenziale, due motociclisti sono fermi al casello e muoio dalla voglia di salutarli! Mi avvicino, sorriso smagliante, mano spalancata ma... ops... mi guardano manco fossi un alieno!! Mi chiedo il motivo... forse è lo scooter... forse sono ancora troppo in città... forse qui non si usa o non si fa così... forse il vero motociclista sono io!

Continuerò ad arrovellarmi. Saluterò ancora durante il corso della giornata e continuerò ad essere ignorato. Ma voglio godermi questa giornata, voglio spingere questo mezzo ai suoi limiti e vedere cosa mi dà, voglio sentire l'asfalto che scorre e il motore che urla. Il mezzo è prevedibile, davvero semplice, è come se ci conoscessimo da anni. Onesto, divertente quanto basta (quanto voglio) e in grado di cavarsela egregiamente anche nei sorpassi in terza corsia. In una manciata di minuti sono già a Torre Del Greco, la mia uscita, l'inizio del vero divertimento. La strada è tutta curve, si districa in una pineta prima e sul monte poi, diventando man mano più ripida e tortuosa, ma mai troppo impegnativa. L'SH si beve letteralmente gli ingombranti e fastidiosi pullman di turisti con file di macchine a seguito. Che soddisfazione. Il panorama è mozzafiato, c'è tutto il golfo di Napoli sotto i miei occhi da una prospettiva inedita, mai nemmeno immaginata. Napoli si mischia alla provincia per un'unica e sconfinata area urbana, Capri ed Ischia straordinariamente vicine, quasi a salutarsi. Sopra di me il cratere, tanto semplice nella forma quanto inquietante nella mole. E' lui il re del golfo, ora me ne rendo davvero conto. Vede, controlla, conosce ogni movimento, ogni peccato napoletano. Per questo ci ha anche giudicato in passato e forse lo farà ancora. Tutto ciò ne amplifica in maniera smisurata il fascino.

Arrivo al parcheggio, da qui in poi si procede a piedi. Davanti a me l'imponenza del Monte Somma e la bellezza della sua vallata.
Metto la catena al mezzo, sono ancora impacciato nei movimenti e mi scotto inevitabilmente vicino la marmitta rovente. Mi scappa un sorriso, sono contento di essermi scottato, un vero masochista.

Il parcheggiatore mi dice che il cratere dista 20 minuti a piedi, e così sarà. 20 minuti di salita ripida e insidiosa, ma ben ripagati. In cima è un vero spettacolo della natura, uno di quelli paragonabili a poche altre cose su questa terra, uno di quelli dove l'uomo può solo inchinarsi alla potenza di madre natura. Se capisco come allegare le foto lo farò, le parole non bastano a descrivere il luogo, ma forse nemmeno le stesse foto.

Rimango a lungo in contemplazione, che poi è soprattutto riposo. Che posto fantastico, che giornata meravigliosa. Il pensiero torna alla mia dolce metà parcheggiata più giù. Riposa anche lei, se lo merita. Ce l'ho fatta, sono sulla vetta!