Tecnica
Il degrado dell'olio motore in un motore a quattro tempi - La diluizione
Scritto da PaoloG - Pubblicato 30/01/2009 10:58
L'olio motore è un elemento fondamentale per il corretto funzionamento del motore stesso e soprattutto non è eterno. Si specificano le molteplici cause che ne provocano il degrado, soffermandosi in particolare sulla 'diluizione'

L'olio motore, componente fondamentale per il corretto funzionamento di un motore quattro tempi, viene a volte considerato come un accessorio più o meno scontato e poco degno della giusta attenzione. Esso ricopre invece il delicato ruolo di mantenere lubrificate tutte le parti fondamentali in movimento di un motore (albero motore, alberi a camme, trasmissione primaria, cambio, in alcuni casi anche organi della distribuzione e frizione), contribuendo in modo sensibile anche allo smaltimento del calore in eccesso, prodotto dal funzionamento del motore stesso.

Tale componente, secondo una filosofia progettuale ormai ben consolidata, assolve ai propri compiti in modo più o meno efficiente sia in base alle proprie intrinseche caratteristiche di progetto, sia e fortemente in base allo stato di degrado in cui si trova. L'olio motore è infatti una delle voci principali tra i materiali di consumo da sostituire in ogni intervento manutentivo programmato di ogni motore 4T.

Il degrado dell'olio è diretta conseguenza delle condizioni di funzionamento a cui è chiamato a lavorare.
Durante la sua vita, esso subisce innumerevoli cicli di riscaldamento e raffreddamento, quindi stress termici. Se le temperature raggiunte divengono eccessive viene facilitata l'ossidazione, quindi la rottura dei legami chimici, nonché l'evaporazione dei componenti più "leggeri" (molecole più piccole); la viscosità aumenta, la circolazione nel circuito è più difficoltosa, diminuisce la dissipazione di calore, si formano depositi e "lacche" che aderiscono sui componenti del motore, pregiudicandone il corretto funzionamento.

Il movimento degli organi meccanici (nelle moto anche dei cambi e soprattutto frizioni!) induce poi all'olio continue azioni meccaniche. Si possono perciò avere effetti a livello molecolare con anche la rottura di alcuni legami delle molecole più complesse o semplicemente la continua inclusione di aria (quindi ossigeno), con la formazione di bolle ed emulsioni che peggiorano le qualità adesive del film lubrificante sui componenti ed accelerano il processo di ossidazione.

Un altro motivo fondamentale di degrado dell'olio nei motori 4T è dovuto all'inquinamento da parte di agenti esterni. Si ha perciò l'accumulo del materiale d'usura dei dischi frizione, in caso di motori dotati di frizione a bagno nel medesimo olio motore (quindi la quasi totalità dei motori motociclistici). Inoltre, durante ogni ciclo termico (di ogni cilindro) si ha l'immissione di miscela aria/benzina in camera di scoppio e la generazione di gas combusti, composti da ossidi, residui di idrocarburi, vapore acqueo, ecc.

I pistoni sono dotati delle cosiddette "fasce elastiche" in primo luogo per garantire la compressione, ma con la secondaria e fondamentale funzione di separare la camera di manovella dai composti accennati. Tuttavia la tenuta di tali guarnizioni non è ovviamente impeccabile, né soprattutto è costante su tutto l'arco di un ciclo utile, nonché dipende dalla temperatura del motore; vi sono alcune situazioni (motore freddo, marcia in rilascio) in cui si ha un travaso di quelle sostanze tra camera di combustione e di manovella.

L'inquinamento dell'olio, definito anche come "diluizione" porta ad un degrado soprattutto delle capacità lubrificanti, per il semplice motivo che i componenti che si vanno ad aggiungere non sono preposti a tale scopo. Si ha poi una diminuzione della resistenza agli stress termici, sebbene la capacità di dissipazione del calore non venga in prima istanza ridotta particolarmente.

La diluizione ha poi il subdolo effetto di mascherare un reale consumo d'olio, dal momento che può portare a mantenere pressoché invariato il volume di liquido in coppa, avendo però, come detto, tutt'altre caratteristiche lubrificanti. In questi casi la classica "tirata" autostradale prolungata, quindi con una regimazione costante nel tempo delle temperature del motore, può portare all'evaporazione di molti di questi agenti inquinanti, col risultato di trovarsi con un basso livello in coppa... In generale, però, una diluizione copiosa per gli stessi motivi può portare invece ad un aumento del livello in coppa, quindi con aumento della pressione dell'olio ed un incremento di "blow-by" in cassa di aspirazione, con scompensi di carburazione, imbrattamento dei componenti di alimentazione (farfalle, iniettori), eccetera.

Un olio inquinato, diluito, può essere riconosciuto anche da un odore tipicamente simile alla benzina e da un consistenza al tatto meno..."oleosa" e più liquida. Oltre ai casi che si verificano sempre (ma che in fase di progetto si cerca di contrastare), situazioni che aumentano la possibilità di diluizione possono essere legate, ad esempio a difficoltà nel raggiungimento della temperatura ottimale del motore, come tragitti molto brevi con continue accensioni e spegnimenti, o anche avarie come il malfunzionamento della valvola termostatica.

Oppure banalmente uno stato di usura marcato di segmenti e raschiaolio non garantiscono più la tenuta necessaria (ma d'altra parte anche la compressione!). Nei motori ad iniezione elettronica può anche capitare che una pressione agli iniettori più bassa del dovuto induca la ECU ad allungare il tempo di iniezione, andando ad introdurre benzina per una fase troppo lunga, aumentando appunto il rischio di trafilamenti; anche se va detto che ciò è un problema reale più che altro in motori ad iniezione diretta (quindi, per ora, non motociclistici).

Infine, la configurazione del motore influisce sensibilmente: infatti, maggiore è il frazionamento, minore è, in generale, la dimensione dei pistoni e quindi la criticità di funzionamento delle fasce elastiche. Ecco quindi che un grosso monocilidrico vedrà prescritti intervalli di sostituzione dell'olio motore molto più brevi di un 4 cilindri di pari cilindrata.

La tecnologia chimica progredisce continuamente e lo studio di additivi e composizioni sempre meno sensibili a queste cause di degrado procede. Ma tali effetti non possono essere eliminati, perciò è sempre buona norma utilizzare un olio motore che si adatti al meglio alle caratteristiche del motore in oggetto, curandone con scrupolo la manutenzione. Una cattiva lubrificazione spesso può generare più danni di una guida ed un uso dissennato...

Per ulteriore chiarimenti e riflessioni si rimanda al topic di riferimento.
 

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Commento di: enotar il 05-02-2009 15:43
L'olio motore x una moto e' importantissimo,la moto fa molti piu' giri motore dell'auto per qui va sostituito ad intervalli minori e ci vuole il suo olio a meno che non sia uno sqo0ter. Alcuni per risparmiare utilizzano un olio di auto,niente di piu' sbagliato l'olio di auto non lubrifica a dovere cambio e frizione,potete utilizzarlo su un piccolo motociclo 4 tempi sempre pero' di ottima qualita' 5/40 sintetico al100x100 SL.Comunque leggete sul libretto di manutenzione l'olio corrispondenteal Vostro motociclo e non Vi sbagliate. Un saluto a tutti Renato
Commento di: franchicco il 06-02-2009 05:15
Eccellente approfondimento.Complimenti
Commento di: peppo21 il 06-02-2009 19:51
ottima davvero come descrizione, sull' olio infatti esistono delle caratteristiche :tbn(total basic number),
tan (total acid number), san (strong acid number), vengono preposte delle analisi per capire appunto il grado di inquinamento dell' olio, pensate ai grossi motori in cui nn si sostituisce l' olio ma si fanno solo rinnovi parziali, in particolare il tbn è il numero di alcalinità residua con cui si contrastano gli acidi dovuti alla combustione l' olio nuovo ha un numero iniziale che poi va diminuendo con l' utilizzo,
ci sarebbe molto da parlare sulle caratteristiche dell' olio, nn soffermarsi solo sul 100% sintetico
è basilare, leggiamo prima di comprare. un motivo ce se uno sintetico costa piu dell' altro!!!!