Notrebk ha scritto:
Secondo me non siamo off-topic... penso che sia un confronto costruttivo, anzi! E' interessante leggere le opinioni degli altri in merito.
E invece siamo proprio off-topic perché il thread è cosa state leggendo e non Cosa pensate dei libri, della lettura e di chi legge. Il fatto che il confronto sia interessante non significa che sia in-topic, quindi penso che da parte mia chiuderò qui. Se vuoi possiamo eventualmente aprire una discussione a parte per non inquinare ulteriormente il thread che è una sorta di consigli per l'acquisto
Citazione:
Non è proprio la stessa cosa se X denigra Y perché non guarda il GF.
Immagino che uno non si indigni poi tanto se viene ritenuto un "ignorante" in materia di calcio o in materia di Grande Fratello: sono cose alla portata di tutti, voglio dire.
Dipende dai modi che l'intenditore usa con il proprio interlocutore meno ferrato. E, trattandosi anche di argomenti spicci e opinabili, spesso volentieri è pure peggio. Il problema non è tanto o solo quando uno ti fa pesare la propria conoscenza (tipo il centravanti che giocava nel Verona nello scudetto vinto nel 198x) quanto le proprie opinioni. Questo ovviamente vale per tutto e a mio avviso è pure peggio di far pesare le proprie conoscenze.
Citazione:
Con lo studio è diverso: una persona X che denigra Y perché non è laureato (per fare un esempio) dimostra ella stessa di essere di un'ignoranza abissale, perché denigrare una persona perché non ha avuto le capacità o le possibilità di studiare - o più semplicemente la voglia - è da perfetti idioti, oltre che di una bassezza indescrivibile.
Nell'erudizione fine a se stessa non c'è niente di male, hai ragione, ma un conto è bearsi con se stessi delle proprie conoscenze, diverso è bearsi delle non-conoscenze degli altri e farne un vanto, giusto per dimostrare di essere "di più".
Questo dipende dall'intelligenza della persona. Certo che quando uno è esperto in un campo tende anche ad avere un po' di boria. Ma questo vale per tutto. Probabilmente è più grave se si parla di una persona che studia proprio perché dovrebbe aver imparato a capire e ad immedesimarsi negli altri. Ci sono poi persone che ti escludono a priori perché loro sono laureati e tu (io) no. Direi che in questo caso è MEGLIO essere esclusi da loro, si divertano da soli. Ma questo, ripeto, vale per tutti. Puoi essere un erudito del calcio, delle motociclette, dei motori in generale, della politica: sono tutte erudizioni e sono tutte fini a loro stesse e se l'erudito di turno si presenta con presunzione, bhe, è solo un imbecille. A me peraltro è capitato di trovare persone che si vantavano della loro non-conoscenza e che più o meno apertamente davano dello sfigato a chi ne sapeva più di loro. Il mondo è bello perché è vario, no?
Citazione:
Io non lo concepisco, e personalmente non ho avuto (fortunatamente per il mio interlocutore, direi!) esperienze in tal senso - intendo dire che mai nessuno mi ha denigrato perché non conosco tutte le opere di Joyce o perché non ho finito di leggere Il Nome della Rosa -, ma rimane una cosa che non sopporto, perché nessuno dovrebbe elevarsi al di sopra degli altri per il suo bagaglio culturale.
Vero. Ma ripeto: non è solo una questione di bagaglio culturale. O comunque il concetto di cultura può spaziare su molti campi. A volte basta anche inventarseli. Mai avuto a che fare con qualche consulente?
Citazione:
Sull'equazione mi permetto di correggerti: non è che io ritenga le persone che studiano cose che a me non interessano delle persone barbose. Per farti un esempio, a me dell'ingegneria non interessa nulla, anzi, direi che le materie che studiano gli studenti di ingegneria mi disgustano letteralmente, eppure trovo in molti ragazzi che studiano ingegneria delle persone allegre, divertenti, che fanno "casino", sono alla mano e per niente noiose. Mi piace più parlare di donne con una persona che non sa neanche chi abbia scritto l'Odissea piuttosto che parlare di come sono belle le poesie di Montale. E questo lo dico ribadendo che la passione per le discipline umanistiche l'ho sempre avuta, alle superiori ero il più bravo della classe in lettere e storia, quindi avrei tutto l'interesse a dire l'esatto contrario di quello che affermo in questi miei interventi!
Per carità, non volevo metterti in bocca parole che non hai detto o cucirti addosso una divisa che non hai: la mia era solo un'impressione. Quello varia a seconda dei gusti personali. Io ad esempio non ho mai amato parlare di donne, ad esempio, un po' perché non ho mai avuto tutte quelle grandi esperienze da narrare, un po' perché quelle poche le ho sempre preferite tenere per me. In ogni caso, a proposito di equazioni, non è scontato che chi è erudito in un campo si diletti a parlarne sempre. Sgarbi, personaggio antipatico e discutibile quanto vuoi, è senz'altro un erudito nel campo dell'arte, ma fuori dai riflettori (e te lo dico per testimonianza diretta) parla praticamente solo di donne. Non so se sia una mosca bianca, ma questo per dirti che non è detto che un sedicente esperto poi tratti sempre e comunque del proprio campo per sminuire gli altri.
Citazione:
Poi se dovesse capitarmi di trovare qualcuno che mi guarda dall'alto verso il basso perché non conosco a memoria i classici me ne farò una ragione: sicuramente non inizierò a leggerlo per fargli un piacere, e sicuramente non mi sentirò "in basso" perché lui conosce più cose di me... io la mia "ignoranza" in materia la vivo molto allegramente e tranquillamente, lo riconosco e non pretenderò mai di essere un "tuttologo" in materie che non mi competono.
I tuttologi... Buon Dio, la prima volta che ho visto il termine (e ne ho sentito parlare uno) mi sono rotolate le p...e. Mi son sempre chiesto se fossero autoreferenziali, se quel titolo se lo fossero attribuiti da soli e con che diritto. Siamo seri: tutti siamo ignoranti. Non so quale filosofo(?) greco(?) ebbe a dire che più studiava le cose, più s'accorgeva di non sapere. E' vero, ma questo non è un buon motivo per non cercare di migliorarsi. Su cosa però si voglia migliorare, questo ognuno lo dovrebbe sapere da sé: bella sarebbe l'areté (o come diavolo si scrive), la virtù greca per cui l'eroe sapeva comporre versi mentre correva con un toro legato sulle spalle per poi scuoiarlo, macellarlo, cucinarselo alla perfezione e mangiarselo tutto da solo. Purtroppo però il tempo e le risorse sono limitate, io sono perfino pigro, la conoscenza è ogni giorno più vasta e l'alternativa è specializzarsi o sbocconcellare a destra e a manca. Anch'io vivo tranquillamente la mia ignoranza anchese ogni tanto mi angoscio pensando a quello che ci sarebbe da sapere e non saprò mai. Basta però farsene una ragione, cercare d'imparare da chi ne sa di più (sempre che non te lo faccia cadere dall'alto) e magari condividere quello che si sa.
Bon, fine OT, sennò i moderatori mi cacciano.