Moto
Il successo (nel passato) dei motori a due tempi
Scritto da LucaRs125 - Pubblicato 01/11/2006 21:36
L’avvento dei motori senza valvole, all’inizio degli anni Sessanta, fu rivoluzionario: da quel momento cominciò una nuova era per il mondo dei Gran Premi, che cambiò radicalmente nel giro di appena dieci anni.

La MZ portò alla vittoria il motore a due tempi grazie agli studi sulle onde sonore nel tubo di scarico e indicò il cammino che tutti avrebbero seguito, prime Yamaha e Suzuki.

Quest’ultima beneficiò direttamente di tutte le scoperte della MZ grazie all’ingaggio del pilota-ingegnere Ernst Degner, che aveva abbandonato la marca dell’Est.

Presto le moto a due tempi dominarono le classi minori, inclusa la appena nata (1962) 50cc, semplicemente perché il nuovo motore era tecnologicamente vincente.

La Yamaha, con le sue 250 bicilindriche a valvola rotativa, ottenne potenze pari a quelle fatte registrare dalle 500 dell’epoca e vinse più di un titolo mondiale.

La Suzuki preferì concentrarsi sulle cilindrate più piccole: le sue leggere moto a due tempi ottennero il primo posto nei campionati della 50 e della 125.

Vista la valanga di motori “fumanti” che stava invadendo i Gran Premi, i nomi storici del campionato risposero nell’unica maniera possibile: cercando di ottenere il massimo dai motori quattro tempi.

Così la MV Agusta, che regnava solitaria nella classe 500, continuò ad avere solo la concorrenza di alcune Norton e Matchless a quattro tempi.

Nella classe 350 invece, si trovò a lottare, durante tutti gli anni Sessanta, con la Honda, anch’esse a quattro tempi.

Nella 250 la Honda elevò a sei il numero dei cilindri dei suoi motori a quattro tempi. Questi propulsori erano in grado di girare a 17.000 giri al minuto, alla ricerca di prestazioni che superassero quelle dei motori due tempi.

Nella classe 50cc la Honda portò a due il numero dei cilindri, mentre equipaggiò le 125 con propulsori a cinque cilindri capaci di girare a 20.000 giri al minuto nell’intento di frenare lo strapotere dei motori senza valvole.

Il futuro, però, non si poteva arrestare. I sistemi di accensione e gli altri componenti elettrici fecero progressi che permisero alla moto a due tempi di correre sempre più veloci.

Il destino dei quattro tempi era segnato.

I motori a due tempi risultarono subito molto più leggeri ed economici da costruire e da revisionare rispetto alle pesanti e complicate meccaniche dei quattro tempi.

In più, i semplici motori a due tempi potevano sviluppare potenze superiori ai propulsori a quattro tempi con una minore cilindrata.

Tutto ciò fece si che non ci fossero dubbi su quale tipo di motore avrebbe scritto la storia negli anni a venire: il campionato mondiale sarebbe stato terreno di caccia dei due tempi.

 

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Commento di: francoyrd il 08-11-2006 11:00
Beh, i miei pensieri sono sicuramente "di parte"...

Quel motore, come si sa, si fa amare da alcuni; per altri risulta insopportabile. Sì, penso proprio che "insopportabile" sia l'aggettivo giusto.

Comunque il problema è in esaurimento, con le leggi in antinquinamento vigore e la progressiva uscita di scena di quelle ancora in strada. Teniamo conto poi che alcuni possessori di RD e RG sono così feticisti che preferiscono tenerle ad ammuffire in garage.

E ora il punto di vista personale. La cosa che amo di questi motori, e dei quattro cilindri in particolare, è la vitalità in uscita di curva.

Ho guidato moto infinitamente (proprio nel senso matematico del termine) superiori alle datate 500-2T, le varie R1, Z1000, CBR600, Hornet600 e 900, ma il gusto globale di accelerazione in uscita del 2T è assoluto.

Intendo dire che i 180 cavalli dei mille ci sono tutti e sono il doppio di quelli di un 500 2T in ottima forma. E non abbiamo neppure affrontato l'argomento ciclistica (altri 20 anni di progresso da mettere in conto a vantaggio delle 4T). Ma la sensazione sul misto (parere chiaramente personale) è superiore alla guida di un 2T.

Probabilmente per quella componente di irrazionalità nell'erogazione della curva di potenza. Occorre tenere a bada una cosa "viva".

Ergo, come prima: totale adesione o repulsione assoluta.

Poi, sono opinioni... ognuno la vede come vuole.

Saluti a tutti!
Commento di: sterratore il 15-03-2007 21:12
2tempista nel cuore x sempre...so che in svezia hanno fatto una motard bicildrica mille 2 tempi, nn oso pensare a come sia possibile guidarla!!
Commento di: Valerio91 il 17-08-2007 13:13
il 2tempi va bene nei motori piccoli 50 e 125
Commento di: messico1 il 01-09-2007 22:38
e il sesto rgv che compro e ancora mi fa venire i brividi il 250 e potente e scartavetra ancora molta roba che gira
Commento di: chupacabrasRR il 11-12-2008 19:29
si vede che non hai mai provato un 250! (2t)
Commento di: katayama il 15-12-2007 10:43
Parole che descrivono appieno le sensazioni su una moto 2 tempi. Un sito con tantissimo materiale fotografico sui 50 sia da gara che di produzione è www.elsberg-tuning.dk, oltre agli infiniti siti olandesi sui 50 due tempi.