Tecnica
Considerazioni sui carburanti alternativi per le moto
Scritto da nimwid - Pubblicato 06/11/2008 13:53
Analisi sul perché le moto continuano ad essere alimentate esclusivamente a benzina.

Lo sfruttamento intensivo delle risorse energetiche ottenute da fonte non rinnovabile, in particolar modo il petrolio, sta rapidamente impoverendo le scorte planetarie, ponendo interrogativi e perplessità sul futuro dei motori a benzina. In tempi recenti si è assistito, in particolar modo da parte dei costruttori di auto, ad una crescente proposta di modelli ibridi, dove al tradizionale motore a benzina si affianca l'alimentazione a metano o gpl, di veicoli a trazione parzialmente elettrica o con propulsori alimentati esclusivamente da idrogeno. Ma mentre nelle auto le problematiche relative all'adattamento a tali evoluzioni sono rapidamente assorbite dalla disponibilità di spazio e dalla maggiore protezione degli elementi sensibili che un veicolo a quattro ruote offre, così non succede altrettanto facilmente per le moto.

Sebbene non esistano ostacoli di natura tecnica per la realizzazione di veicoli a due ruote mossi da motori alimentati a gas quali metano, gpl od idrogeno, la presenza di serbatoi di gas pressurizato altamente infiammabile, in equipaggiamento ad una moto, porta ad alcune considerazioni in merito alla sicurezza di tali serbatoi, e degli apparati ad essi collegati, in quanto sicuramente più esposti di quelli installati sui veicoli a quattro ruote, quindi più vulnerabili, non solo nel caso specifico di incidente, ma anche agli effetti di una semplice caduta.

Altresì la propulsione elettrica per una moto comporta l'uso di accumulatori di energia che usualmente sono ingombranti e molto pesanti, e seppure esistano veicoli come biciclette o scooter, studiati per essere adoperati su percorrenze limitate e mantenere un peso non eccessivo, sopra una moto, che comunque è un veicolo che deve poter garantire un autonomia di diverse centinaia di chilometri pur mantenendo una massa all'interno di certi limiti, il peso e l'ingombro degli accumulatori di attuale produzione diventa proibitivo.

Ovviamente sul mercato sono disponibili tecnologie avanzate, che permetterebbero l'immagazzinamento di gas infiammabili in maniera sicura anche sui veicoli a due ruote, così come la riduzione dei pesi e degli ingombri degli accumulatori di energia per la trazione elettrica, ma come tutte le tecnologie avanzate sono molto costose, quindi la loro incidenza sul prezzo finale di una eventuale moto realizzata con quelle tecnologie risulterebbe improponibile per l'attuale andamento di un mercato, quello delle moto, che è sempre stato molto competitivo e combattuto.

Ultimo ma non per ultimo, vi è la componente emotiva dei motociclisti, la moto è fatta anche di un insieme di sensazioni ed emozioni legate strettamente anche ad odori e rumori come l'odore di benzina e il rombo degli scarichi, e che quindi si avvicinerebbero con titubanza ad una silenziosissima moto a trazione elettrica e guarderebbero non senza sospetto una moto alimentata a gas, per quanto efficiente.

Con molta probabilità saranno proprio i propulsori delle moto a spezzare per ultimi il legame con la benzina, non tanto per una questione di applicazione tecnica, ma proprio perché aprire il serbatoio per fare benzina ed ascoltare il "pulsare" del motore, sono elementi imprescindibili da quello che è "vivere la moto".
 

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Commento di: streghetta59 il 06-11-2008 14:06
Inoltre direi che se venisse attuato un concetto come quello da te espresso in ipotesi, si avrebbero moto talmente grosse ed ingombranti che allora... tanto varrebbe usare l'auto...
la moto è stupenda proprio perchè è così, poco ingombrante, maneggevole, leggera e... rumorosa (nei limiti)...

vuoi mettere quel... ""vrooommmm vrooommmm tlllaakkk"" dell'accensione ed inserimento marcia e.. via? ^__^

(scusa i riferimenti onomatopeici ma... rendono appieno l'idea!)

Paola
Commento di: fzx53 il 06-11-2008 14:06
hai perfettamente ragione e poi il petrolio con il diminuire della richiesta certamente diminuirà di prezzo(almeno sperem) comunque non sottovalutiamo anche chi usa la moto per spostamenti nelle città...
diciamo che noi saremo gli ultimi romanticoni di un pianeta che va sempre più di fretta, magna da schifo e tromba(lassamoperde se voi sapeste quale è la patologia sessuale più diffusa tra i giovani..quando se dice la prescia).... il tragico saranno le strade e i limiti di velocità...comunque ragazzi vi passo una notizia sui biocarburanti senza commentarla...ho chiesto ad amici negli USA e loro mi hanno detto che non è una balla... vedete voi...

http://www.autoblog.it/post/16476/gliocladium-roseum-la-nuova-speranza-del-bio-diesel


http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/ambiente/grubrica.asp?ID_blog=51&ID_articolo=849&ID_sezione=76&sezione=
ecco cosa succederà....
Commento di: fzx53 il 07-11-2008 07:42
http://www.youtube.com/watch?v=Hs4GXH5Q3Rk&feature=channel
Commento di: Entomber il 06-11-2008 15:56
senza contare che, per la caratteristica dei motori elettrici (avere la coppia massima a 0 giri, cioè subito, motivo per cui si usa molto sui treni...), una moto elettrica non avrebbe le marce!!!
Commento di: scovolix il 08-11-2008 00:48
esistono impianti gpl omologabili su scooter , naturalmente una limitatissima eccezione....
Commento di: AlbertoSSP il 13-11-2008 09:31
Secondo me più che un discorso di volumi o di sicurezza, è come sempre un problema commerciale e di costi/profitti di ciascuno: un'auto a GPL con 1 euro fa circa 19km, una a gasolio ne fa 12 (faccio dei conti molto alla buona).
Se pensi che con un'auto farai 200'000 km quindi, in gasolio spenderai 200'000:12= 16'666 euro, in gpl spendi 200'000:19= 10'526 euro, con un risparmio quindi di 6140 euri (ovviamente i conti sono fatti a spanne, ma era per rendere l'idea). In questo caso la spesa per un motore a GPL si spiega.

Nel caso delle moto, conosco un unico bikers che ha venduto la sua moto col contachilometri che segnava più di 150'000 km :-), mentre per un motociclista medio che fa 6/8mila km l'anno il gioco non vale la candela, anche se tali impianti fossero estremamente minuscoli, sicuri e belli.
Commento di: -GaBrY- il 13-11-2008 14:36
che brutti gli ibridi...non si avranno piu le sensazioni che si hanno ora guidando una moto.....mha...almeno spero che non ci saranno piu problemi per l'inquinamento ecc...xo se creano il "diesel" dal funghetto dovrenno deforestare la Patagonia?O.o
Commento di: Macca96 il 15-12-2015 21:11
Scusate, qui si è parlato di impianti a gas, impianti ad idrogeno e motori elettrici... Ma l'etanolo o meglio, il bioetanolo, dove lo lasciamo?
È di impiego molto più semplice su una moto in confronto alle tecnologie elencate nell'articolo. Costruendo un motore ottimizzato per esso, che differisce poco da un motore a benzina classico(infatti differisce solo per materiali di alcune parti che potrebbero risultare corrodibili dall'alcool, e per il diverso rapporto stechiometrico) non si avrebbe alcuno svantaggio.
Per quanto riguarda l'inquinamento, posso dirvi che praticamente è nullo, perchè una certa quantità di anidride carbonica generata dalla combustione del bioetanolo, verrà totalmente riassorbita dalle piante dalle quale viene ricavato durante il loro ciclo vitale che farà parte della produzione di altro bioetanolo. In pratica ciò che immetti nell'ambiente, tramite la combustione, viene riassorbito da una pianta, che verrà utilizzata per produrre una quantità di bioetanolo pari a quello precedentemente bruciato e immesso nell'ambiente.
È un carburante che non sottovaluterei... I catalizzatori sarebbero anche superflui per il motivo citato sopra, senza valutare il fatto che sarebbero comunque inutilizzati perchè non riuscirebbero a raggiungere la temperatura di lavoro in quanto l'alcool permette al motore di raggiungere temperature meno elevate, per via della sua temperatura relativamente bassa di combustione... Temperatura che potrebbe rendere superfluo anche l'utilizzo di pesanti ed ingombranti impianti di raffreddamento....
Gli unici difetti che vedo sono che al momento non c'è la possibilità di produrre il bioetanolo per tutta la popolazione mondiale, ma appena per un 30% scarso, e la difficoltà di accensione nei periodi freddi(che però potrebbe risolversi con l'utilizzo di candele più calde o di candelette per riscaldare la camera di scoppio, come avviene in alcuni motori diesel).