Questo presunto ecologista ha un nome tedesco, ma ragiona come i peggiori politici italiani, si dà la risposta nella prima frase dell'articolo (e la ribadisce più avanti): sui nostri passi si può correre impuniti, quindi c'è chi li scambia per la pista. E allora mettiamoci velox, pattuglie e limiti onesti (che in fondo i 90km/h sono buoni per godersi il panorama ed anche i tornanti). Mettiamoci pure i tutor, che chi arriva su troppo in fretta può avere il tempo certificato e pure una bella foto.
Tra l'altro i motociclisti sono turisti che portano soldi, perché viaggiano leggeri e a mangiare nei ristoranti ci vanno quasi ci sicuro.

Chi inizia una frase con "Non ce l'ho con le moto" fa capire che è tutto il contrario.

Sono però favorevole ai tutor. Basta mettere i portali in zone prive di piazzole di sosta o simili (così evitiamo che i furbi si facciano la sparata ai 299 seguita da mezz'ora di pausa sigaretta e allenamento Pokémon per abbassare la media), settati con limiti LARGHI per evitare di sanzionare lo sfigato che s'è fatto il viaggio a 49 km/h fissi ma poi s'è preso tre tornantelli allegrotti, et voilà.

Oppure, che ogni provincia (non esistono più? vabbé) si doti di una pista, anche piccola, con prezzi umani. E vedete che i pazzi si levano dalle strade.

A me pare una crociata contro i motociclisti bella e buona.

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Ho avuto più volte modo di apprezzare la soluzione austriaca ad un problema simile: le più famose strade alpine, soprattutto quelle che non fungono da collegamento principale, sono a pagamento - con pedaggi piuttosto elevati - ma in cambio offrono condizioni stradali ottime e manutenzione costante, impensabile in Italia!