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Vietnam 2012: "Ten toi la Momi"
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13853176 Inviato: 17 Ott 2012 0:33
 

Oggi è il 30 maggio, quando mi sveglio a momenti disturbo i galli del paese che ancora stanno sonnecchiando. La sera prima mi aveva sorpreso il suono della tromba che aveva intonato un motivo che ricordava parecchio il Silenzio, da me udito parecchie volte durante il servizio militare. Non c’è ancora luce, quando improvvisamente inizia una musichetta e riesco a intendere due voci, una maschile e una femminile che conversano tra loro. Ma che sfiga: proprio vicino a una caserma doveva stare l’albergo. Mentre preparo la moto però mi rendo conto che non c’è nessuna caserma: è la radio di stato che con altoparlanti messi nel paese ne regola la vita, come probabilmente 70 anni fa.
Quanto poco valore diamo al fatto che tutto sommato, in Italia posso parlare liberamente ed esprimere le mie idee, e se mi attengo ad alcune regole di normale civiltà e rispetto gli altri e le loro proprietà, posso anche sfilare in corteo. Tanta gente avrebbe bisogno di vivere per un po’ in paesi come questo, oppure nelle ex repubbliche sovietiche, o in Cina, ma non da turista, che è sempre abbastanza facile.
Grosso modo sono a 120 km dalla baia di Ha Long: stavolta niente distrazioni, mi fermo quando arrivo là, senza divagazioni: mi ripeto il tutto per essere sicuro di quello che mi sono imposto e parto.





I buoni propositi sono facili da promettere, ma difficili da mantenere. Appena fuori del paese, vedo tanti bimbi e ragazzi che stanno entrando in una scuola: questa è la prima volta che mi capita. Cosa ci sarà mai di male a fermarsi a fare un paio di foto ? Sono appena passate le sei del mattino o giù di lì.





guardando gli alunni ho l’impressione che si vada dall’asilo alla terza media o giù di lì. Nessuno parla inglese, ma alcuni adulti mi invitano ad accomodarmi per il tè: saranno gli insegnanti. Casualmente nello scarno dizionario del mio frasario, ci sono tradotti 4 mestieri e uno è insegnante. Lo pronuncio e lo faccio leggere e loro annuiscono.









poi improvvisamente arriva una delle insegnanti che un poco parla inglese e mi spiega che la scuola accoglie ragazzi dai 4 anni fino anche ai 15. Si tratta di ragazzi molto poveri, tutti di famiglie di contadini e qualcuno deve anche camminare per 2 ore per arrivare a scuola. Mi viene in mente il mio papà, che per andare alle elementari doveva camminare per 7 chilometri: questo lo fece dai 6 ai 10 anni…anzi, 11, perché essendo il più piccolo di 5 fratelli mia nonna andò dalla maestra chiedendo di bocciarlo. Mio papà studiava tantissimo, ma mia nonna aveva voluto ritardare di almeno un anno l’inizio del lavorare nei campi col nonno. Questo perché da bimbo mio padre era davvero mingherlino. Perdonate la divagazione, ma la cosa mi è immediatamente tornata in mente.
Oggi però è una giornata speciale: è la festa di chiusura dell’anno scolastico e risarà una specie di festa. Avevo infatti notato un palco e un impianto di amplificazione con 2 casse. La maestra mi chiede se desidero rimanere. Io però ho fatto il proposito di arrivare per mezzogiorno ad Ha Long Bay: già ho fatto il proposito, mica però ho promesso di mantenerlo. Con questa ampia giustificazione mando immediatamente al diavolo la tabella di marcia e accetto l’invito.



mi fanno accomodare nei banchi posti lateralmente rispetto al piccolo palco col microfono, assieme al corpo insegnante: addirittura nel posto d’onore.



i ragazzi vengono fatti avvicinare e fatti sedere in file a seconda dell’età..un poco militaresco, ma in fondo sono poi suddivisi per classe.







una delle insegnanti prende la parola e penso presenti la giornata



infatti dopo 5 minuti di discorso inizia la festa. A turno dei gruppi si esibiscono davanti ai compagni. Per lo più sono canzoni dove un gruppo accompagna un compagno un poco più intonato, con sottofondo musicale. Davvero con poco sono riusciti a mettere insieme un qualcosa di carino e divertente.





questo gruppetto mi è piaciuto in maniera particolare: le bimbe cantavano, ballavano e mimavano le movenze degli animali di cui si sentiva ogni tanto il verso assieme alla musica. Applaudo davvero spontaneamente.



Link a pagina di Youtube.com

Dopo una mezz’ora avanza verso il palco un'altra insegnante, tutta vestita di nero. L’avevo notata prima che dirigeva tutti: forse la preside. Noto che tutti un poco si zittiscono, chi più chi meno, mentre la signora senza espressione apre un minaccioso fascicolo di fogli. Inizia a leggere. Tono monotono e continuo, senza mai alzare gli occhi dai fogli. Anche se coperto da nubi il sole inizia a farsi sentire. Dopo 30 minuti di discorso appare il sole e qualche testa dei più piccoli inizia a barcollare, mentre questi bimbi iniziano ad appoggiarsi al compagno davanti per cercare di ripararsi. Finalmente qualche maestra si alza: meno male, penso, li faranno sedere all’ombra. Nemmeno per sogno portano loro degli ombrelli !!!





una delle ragazzine mi guarda sconfortata: io cerocsul mio frasario nella sezione “Situazioni d’emergenza “ e trovo le parole “Aiuto” e “Vada via”. Le scrivo in vietnamita su un foglietto e gliele faccio vedere: ride e da di gomito alle amiche. Nel cortile della scuola ci sono degli alberi e finalmente dopo un’ora di discorso i più piccoli vengono portati all’ombra, giusto in tempo per evitare i primi decessi.
Man mano che il sole avanza anche i più grandi iniziano ad arretrare verso gli alberi



La preside continua imperterrita nel suo leggere e questa è la situazione del piazzale dopo un’ora e mezza



ormai è una situazione demenziale e inizio a pensare di andarmene: il tono della lettura non sembra dare segni di cedimento da parte della donna. Poi, improvvisamente, mi rendo conto dell’incredibile esperienza che sto vivendo. Non sono in una scuola del Vietnam, ma come Pinocchio nel ventre della balena, sono finito nella pancia del mostro, quel mostro orribile, senza colore, apparentemente diverso, ma uguale in ogni parte del mondo dove si materializza: la dittatura. Potrei essere in una scuola tedesca durante la seconda guerra mondiale, in una della Russia di Stalin, il Cile di Pinochet, la Cina di Mao, la Cambogia di Pol Pot, l’Iran di Saddam Hussein. Quella non è la preside, è la bocca e la mano di un regime. Improvvisamente mi viene quasi da ridere: sciocco che sono ad aver pensato di andarmene. Questa è un occasione unica di toccare con mano la reale situazione di un paese. La donna in nero continua a parlare. Il sole è stato nuovamente coperto e subito le maestre riposizionano i ragazzi nella posizione di inizio cerimonia. Sono davvero tosti questi bambini vietnamiti: ancora tutti vivi. Due ore e un quarto: faccio fatica a crederci, ma la donna nera ha letto per tutto questo tempo.
Vedo che si iniziano a preparare quelli che mi erano sembrati dei diplomi, degli attestati di frequenza.



Un insegnante va verso il palco, immagino che chiamerà i gruppi o le classi dei bimbi. Illusione: anche lui ha dei fogli ed arriva così un'altra mazzata di mezz’ora di discorso.
Poi finalmente inizia la consegna dei diplomi ai vari gruppi. Come in ogni “regime “ che si rispetti, anche qui la macchina burocratica si incepa e man mano che la consegna procede è tutto un andare a correggere le consegne avvenute pochi minuti prima: i diplomi non erano stati divisi correttamente. Appena un gruppo si siede i maestri controllano e il più delle volte avvengono degli scambi. Assieme ai diplomi vengono anche consegnati degli album da colorare.



Viene anche premiato con una piccola somma di denaro lo studente più bravo dell’anno. Ormai sono quasi le due e la cerimonia è finita. Sono un poco stanco, ma mi faccio coraggio guardando i bimbi, che devono tornare a casa a piedi, ad aiutare le famiglie nei lavori di campagna. Mi salutano tutti, anche la donna nera, felicissima che mi sia piaciuta la loro festa. Mi piacerebbe legarla a una sedia e farle riascoltare per almeno 72 ore di seguito il suo discorso, ma sorrido e la saluto.
Vado anche perché sono un poco in ritardo sulla mia tabella di marcia…vado, in somma le secchiate d’acqua arrivano sempre in questo periodo





finalmente arrivo ad Ha Long



Ha Long è una meta culto per ogni vietnamita ed anche se siamo in bassa stagione, ci sono pochissimi turisti stranieri, ma tantissimi vietnamiti. In alta stagione il posto è davvero molto affollato.







il viale del lungomare abbonda di hotel di lusso anche a 5 stelle, ma fortunatamente la mia guida mi indica una strada lungo la quale ci sono delle strutture economiche e alla fine me la cavo con 7 $

Devo anche cercare di capire come funzionano le gite in barca nella baia di Ha Long. Appoggio i bagagli ed esco immediatamente.
Ha Long è proprio una località di mare e vado un attimo a vedere come sono organizzate le attività balneari











ovviamente è una no topless zone



raggiungo la zona di imbarco da cui partono tutte le gite in barca. I cartelli non sono tradotti, hai voglia a capirci qualcosa. Nell’ufficio del turismo non parlano inglese. Poi inizio a venire avvicinato da persone che in un inglese stentato iniziano a farmi le loro offerte: sono l’unico non vietnamita in zona. Le tariffe variano, ma alla fine riesco a capire che esiste una gita di mezza giornata per circa 20 $. Vedo un altro ufficio e qui una ragazza parla inglese: la gita più economica però parte da 60 $. Forse quella da 20$ prevede il rientro a nuoto. Alla fine mi metto d’accordo con una vecchietta per 18 $ e devo presentarmi coi soldi domattina prima delle 8.
Ormai è ora di cena, ma prima voglio almeno entrare nella hall di uno di quei lussuosi hotel del viale. Ne scelgo uno e devo dire che le 5 stelle sembrano appropriate. L’arredamento, il personale impeccabilmente vestito, i servizi di sauna, palestra idromassaggio. Negozi per lo shopping, discoteca ecc.. Esco dalla hall e faccio per avviarmi alla mot, quando vengo avvicinato da un ragazzo che in un buon inglese mi chiede se stasera voglio divertirmi. Che divertimento chiedo ? “Mister- mi dice- tonight you boom boom, nice girl !” Ok il pappa di turno: del resto la mia faccia risaltava abbastanza nell’albergo. La mia maglietta grigia e i miei jeans non l’hanno fatto nemmeno dubitare per un attimo della possibilità di concludere una buona serata in bassa stagione. Sto al gioco e gli chiedo che ragazze conosce. Il tipo è attrezzatissimo: tira fuori un cellulare con uno schermo che sembra un piccolo televisore e inizia a farmi vedere una serie di ragazze, asiatiche ed europee. Mi chiede quale preferisco. Vediamo di divertirci un poco. Gli dico che di ragazze me ne servono 3. Gli si illumina il volto: giorno feriale, bassa stagione e ne piazza 3 ad un turista straniero, cui potrà sicuramente rincarare la tariffa. Mi chiede perché 3. Gli spiego che mi serve anche una camera a due letti (è convinto che io alloggi nell’albergo, dato che mi ha visto uscire). Perché due letti mi chiede. Ovvio in un letto stano due ragazze e nell’altro…non mi lascia finire. Ha capito: due ragazze in un letto che fanno boom boom fra di loro e io che faccio boom boom con l’altra mentre guardo. Non proprio gli dico. Gli spiego che mentre due ragazze fanno boom boom la terza, dopo avermi legato ad una sedia, mi deve fare dei piccoli tagli con coltello speciale che ho con me. Finalmente inizia a vacillare e scuote la testa. Ok me lo sono tolto ditorno. Faccio per andarmene, ma lui mi ferma: “Mister-esclama- ad Ha Long c’è una ragazza che fa queste cose, ma costa di più e non so se è libera”. Non ci credo, mi fa vedere la foto di una bionda con maschera di pelle e frusta in mano. Mi ricredo il Vietnam ha davvero raggiunto un grado di civiltà elevato. Vedo che chiama, ma sono fortunato: stasera è impegnata, del resto è l’unica che fa quelle cose e sarà gettonatissima. Rimaniamo d’accordo di vederci domani pomeriggio verso le 6: definiremo tariffe e le altre due ragazze da abbinare alla bionda. Ci salutiamo con una stretta di mano

Adesso devo proprio andare a mangiare: scelgo una bancarella di frutti di mare lungo la strada…con quello che risparmierò di boom boom ci può stare

 
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13853207 Inviato: 17 Ott 2012 1:07
 

Anche se è un po' tardi, non ho resistito ed ho dovuto leggermi subito la puntata... icon_biggrin.gif
Non male come ti sei giocato il boom boom... icon_asd.gif icon_asd.gif
 
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13853496 Inviato: 17 Ott 2012 10:00
 

JO74 ha scritto:
Anche se è un po' tardi, non ho resistito ed ho dovuto leggermi subito la puntata... icon_biggrin.gif
Non male come ti sei giocato il boom boom... icon_asd.gif icon_asd.gif


Per farsi due risate ogni tanto...

Il video del karaoke nel ristorante7pensione sulle montagne

Link a pagina di Youtube.com
 
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13853599 Inviato: 17 Ott 2012 10:39
 

momi20 ha scritto:
...Il video del karaoke nel ristorante...

Secondo me, il bimbo nello zaino avrà qualche problemino, crescendo... icon_asd.gif icon_asd.gif icon_asd.gif
 
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13855825 Inviato: 17 Ott 2012 23:51
 

Oggi è il giorno della gita in barca nella baia di Ha Long: il mio albergo mi terrà i bagagli fino al rientro. Prima delle 8 sono già al punto di imbarco



la mia “bigliettaia” mi viene subito incontro


alla fine capisco come funziona: bisogna comprare un biglietto che da accesso alla visita delle grotte carsiche di queste isolette calcaree.

Il cartello dell’ufficio turistico, comunque, potrebbe risultare un poco incomprensibile per chi decidesse di organizzare la gita per conto proprio


La leggenda narra che mentre i vietnamiti stavano combattendo contro l’invasore cinese, dei dragoni inviati dagli dei arrivarono sputando diamanti, che a contatto dell’acqua si trasformarono nelle isolette , che unite formarono una muraglia invalicabile per l’invasore.
Oltre al biglietto del botteghino, bisogna poi accordarsi con una delle navi che fa il giro compatibile col biglietto: ci sono anche gite di un giorno intero, altre anche col pranzo.



sulla mia nave ci sono solamente due famiglie e una coppia



partenza



la baia è splendida



al primo sbarco non mi scappa l’occasione di una foto ricordo con un gruppo vietnamita: quando mi vedono consegnare la macchina a quello incaricato delle foto e mettermi in mezzo, scoppia l’applauso…alcuni minuti da rock star



via a visitare la prima delle due grotte del mio biglietto







abbiamo fatto una sosta per visitare una chiatta di pescatori











magari esagero con le foto delle isole, ma mi hanno lasciato a bocca aperta





Con una puntualità giapponese, la gita vietnamita a mezzogiorno e dieci mi sbarca a terra e io riparto per il rientro ad Hanoi



prima però il pranzo







quando sono a meno di 40 km da Hanoi, lungo l’autostrada mi ferma la polizia. Con due parole d’inglese e qualche gesto mi fanno capire che su quell’ultimo tratto le moto non possono circolare. Poi controlla i documenti del noleggio e vedo che della patente non gliene può importare nulla: sa benissimo che non ho la mia patente convertita in quella vietnamita. Col suo telefonino mi mostra la mappa col percorso per arrivare ad Hanoi. Allora gli faccio segno, proseguo fino alla prossima uscita ? No perché mi fa segno di tornare indietro di un km allo svincolo: contromano ? Si. Me lo ha detto lui e inizio a spingere la moto. Mi fa segno di accenderla e così con la benedizione della stradale m ifaccio un km in contromano e pure la rampa di accesso. Dagli altri automobilisti nemmeno un gesto o un urlo: è normale fare un poco di strada contromano, anche in autostrada.

Tornato sulla strada normale, mi fermo in un piccolo autogrill (ne ho già visti parecchi) posizionato proprio sotto al cavalcavia



arrivo ad Hanoi e immediatamente mi dirigo dall’officina della Flamingo Travel: il dolore al sedere impone che si trovi una soluzione. Vedono i cuscini e mi dicono che si può accomodare il tutto, ma servono 5 $: andata.
Comprano una sella usata, la aprono e mi fissano l’imbottitura alla sella. Semplice e geniale: la cosa mi è piaciuta tanto che l’ho portata con me in Italia e l’ho trasferita sul mio Suzuki.









Oggi è venerdì primo giugno e inizio il viaggio verso sud, verso Ho Chi Min City (ex Saigon). La Flamingo Travel ha un aggancio con un agenzia che nel caso può riportare la moto in treno ad Hanoi. Nel caso mi venissero a mancare i giorni, potrei sempre prendere il treno notturno che in 36 ore mi riporterebbe ad Hanoi.
Per arrivare ad Ho Chi Min City decido di percorrere il più possibile il Cammino di Ho Chi Min (in vietnamita Ho Chi Min Duong). Questa era una rete di 10 percorsi indipendenti l’uno dall’altro che, partendo da Hanoi raggiungevano il sud sconfinando in Laos e Cambogia e che permisero il continuo rifornimento delle truppe del nord impegnate nella guerra con Usa ed esercito del Vietnam del Sud. Nonostante le tonnellate di bombe i rifornimenti continuarono ininterrottamente per tutta la guerra. Io ho percorso la strada che è completamente dentro al Vietnam e che attraversa l’interno del paese.



Il Cammino di Ho Chi Min sarà sicuramente indicato: intanto esco da hanoi andando verso sud: mi fermo per la colazione e inizio a chiedere









dopo una settantina di km a vuoto, posso solo essere sicuro di una cosa: sono ancora in Vietnam, sto andando verso sud, ma lungo quale strada è un mistero.
Almeno sono tranquillo: lungo questa strada non sta passando nessuno



quando vedo una donna in motorino la fermo. Col frasario, la cartina e dicendo Ho Chi Min Duong vedo che capisce. Inizia a spiegarmi e io non capisco niente io. Mi fa cenno di seguirla e mi porta fino a una deviazione e poi mi ripete Cho Ben e mi indica la sinistra: ok devo arrivare fino a Cho Ben e poi girare a sinistra e quello è il cammino di Ho Chi Min









In un paesino controllo in un punto internet: dannazione la donna è stata precisissima











sosta snack

















niente doposcuola: i bimbi stanno dai genitori che lavorano





quando inizia ad essere buio mi fermo (scoprirò che sono a Bai Tranh) e trovo una Nha Nghi



noto la scritta massage, ma non ci faccio caso. Sistemo i bagagli e dopo la doccia vedo che mi hanno lasciato da mangiare





poi torna una delle ragazze che al mio arrivo avevo visto indaffarata nelle pulizie. Caspita cambiata e lavati i capelli: dovrà uscire.




Si siede e sempre col frasario provo a chiedere se va a ballare. No mi risponde e con i pugni chiusi mi tamburella su una gamba. Suona la batteria ? Dico karaoke: nemmeno. Mi risponde massage. Poi mi indica e mi fa il cenno indicando la mia stanza. Sorrido e le dico di no e mimo il dormire: ci rimane malissimo e in inglese mi dice “Io brava”. Fa lo stesso, la saluto e vado a letto. Mentre mi allontano noto che i genitori che gestiscono la pensione iniziano a rimproverarla, come se fosse colpa sua. Le camere sono una in fila all’altra a piano terra. Ho la finestra aperta e sento dopo un oretta arrivare una macchina e vedo delle persone che vanno ad occupare una camera. Poco dopo sento bussare sulla finestra guardo e vedo la ragazzina felicissima che mi indica le camere oltre la mia e mi dice sorridendo: Massage, massage. I nuovi arrivati hanno deciso diversamente da me.

La sera non avevo notato quest’altro cartello che spiegava al meglio i servizi della pensione.

 
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13855940 Inviato: 18 Ott 2012 0:53
 

momi20 ha scritto:
...noto che i genitori che gestiscono la pensione iniziano a rimproverarla

Ma sai che ho idea che non fossero proprio i genitori ?... eusa_think.gif eusa_think.gif eusa_think.gif
 
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13858419 Inviato: 18 Ott 2012 20:50
 

hanno ha scritto:
momi20 ha scritto:
...noto che i genitori che gestiscono la pensione iniziano a rimproverarla

Ma sai che ho idea che non fossero proprio i genitori ?... eusa_think.gif eusa_think.gif eusa_think.gif



non sò perchè ma ho avuto la stessa impressione... icon_rolleyes.gif
 
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13858988 Inviato: 18 Ott 2012 23:35
 

Razweb ha scritto:
hanno ha scritto:
momi20 ha scritto:
...noto che i genitori che gestiscono la pensione iniziano a rimproverarla

Ma sai che ho idea che non fossero proprio i genitori ?... eusa_think.gif eusa_think.gif eusa_think.gif



non sò perchè ma ho avuto la stessa impressione... icon_rolleyes.gif


Forse erano davvero solamente dei massaggi, chissà

Qui un esempio di traffico vietnamita

Link a pagina di Youtube.com

Oggi inizio a muovermi verso Huè, l’antica capitale imperiale del Vietnam



essiccazione di riso e fieno continuano senza sosta




devo cambiare dei soldi. Lungo il sentiero di Ho Chi Min non è che ci siano delle città molto grandi. Alla prima degna di tale nome mi fermo. Nonostante la strada sterrata e piena di buche ci sono due banche: meglio i miei Dong stanno finendo ed è meglio cambiare un poco di dollari.
Non c’è il bancomat, ma fa lo stesso. La prima è chiusa, strano, sono le 11 di mattina. Anche la seconda: ma che cavolo di orari hanno ? Semplice, quelli di tutte le banche al sabato: sono chiuse. Già, oggi è sabato.
Ad un incrocio vedo però un macchinone nero = soldi e di fronte un negozio di oro e gioielli. Il proprietario parla inglese e mi cambia i dollari allo stesso tasso della banca







Mi fermo per riposarmi un poco su una specie di tavolo di legno sotto una tettoia: un contadino mi vede e mi presta l’amaca











non è che la pioggia manchi oggi e stavolta mi riparo in una tettoia a bordo della strada usata da degli operai addetti al taglio del legname



arrivo a Dong Hoi che è sera. Non sono ben sicuro di essere nel centro città, mica ho la cartina. In una specie di bar una ragazza mi dice che a casa sua ha una camera. La carico e iniziamo ad andare in giro. Dopo venti minuti il timore di qualche amico che arrivi a darmi una bella legnata in testa (me la meriterei) è fondato, ma finalmente arriviamo a casa sua. Si tratta di una stanza fuori della casa, senza finestra con un letto con materasso sottilissimo: vuole 5 dollari. La mando a quel paese e riparto. Trovo una strada un poco grande: 2 pensioni sono piene, ma infine c’è posto in un hotel, che poi risulterà la mia residenza più lussuosa di tutta la vacanza: la foto l’ho ovviamente fatta il mattino dopo



con una serie di espressioni a metà fra il ridicolo e il pietoso, la ragazza del bancone scende da 8 a 6 dollari

Il ristorante dell’albergo è chiuso, ma io mi ricordo di una specie di ristorantino proprio fuori dall’altra parte della strada. Riprende a piovere. Trovo un tavolino con delle sedie e mi accomodo. Non mi sono lavato e ho perso quasi un ora e mezza per trovare la camera e sul momento non capisco la solita domanda “An Com ?” cioè mangiare. Accade qualcosa di sorprendente. Il proprietario (nella foto è quello senza una mano) mi chiede allora “Essen ?” Non ci credo: tedesco. I miei ricordi del liceo mi permettono ancora di padroneggiare un tedesco sufficiente a consentirmi di sopravvivere e spostarmi. Parliamo in tedesco. Ha una buona pronuncia: lo deve per forza aver studiato. La cena è un piatto di ramen liofilizzati, ma va benissimo: ovviamente non scampo ai brindisi di rito



rientro in camera, doccia poi gironzolo per la hall: sento della musica da una stanza. Apro la porta: ma volevi dire che non ci fosse una stanza per il karaoke ?



sono una famiglia in vacanza. Domani rientrano e sono con l’autista e la guida. Alcol a gogò (anche l’autista): mi offrono gli snack e la vodka



Dopo il ventesimo brindisi, inizio a versare la vodka nel fianco del divano, facendo finta di bere



 
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13859558 Inviato: 19 Ott 2012 10:47
 

Bah... almeno la vodka era di qualità altissima... 0509_up.gif
 
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13863318 Inviato: 20 Ott 2012 20:57
 

Oggi la meta è la città di Huè, l’antica capitale del Vietnam, per poter visitare la cittadella imperiale, costruita nel 1687 ( non si assume alcuna responsabilità circa l’attendibilità dei dati riportati, anzi pari pari ricopiati e incollati dal web )



Con la luce del giorno vedo finalmente qualcosa di Dong Hoi, poco affollata, data la bassa stagione





per colazione mi sono preso un panino alle verdure eccellente





ho solo fatto una piccola sosta per pranzo, per cambiare l’olio. Finalmente avevo risolto il problema della lettura del livello: ne era stato messo troppo e quindi la piccola finestrella di plastica era completamente scura e non si distingueva la tacca di riferimento.



Arrivo a Huè poco dopo l’una ed avevo l’indirizzo di un ostello, ma per trovarlo ? Vicino alla città imperiale, c’era un terminal per i bus e sono entrato in una Nha Nghi: non parlavano inglese, ma la figlia (10 anni forse) ha subito attivato Google Translator e poi con la mappa della mia guida mi hanno messo nella giusta direzione.



Giusto il tempo di sistemare i bagagli e poi sono immediatamente ripartito per andare a visitare la Città Imperiale



ovviamente la Città Proibita a Pechino è molto più grande, ma questa di Huè (creata a somiglianza della sorella cinese) è davvero gradevole da visitare.



























Ok il giretto sull’elefante con costume imperiale l’ho saltato































Patrimonio Mondiale dell’Unesco, Huè è ancora sotto opera di restauro per i bombardamenti subiti











finito di visitare la Città Imperiale, me ne sono andato in giro per Huè, che è ben divisa in 2 parti. In una abbondano hotel di varie categorie e pizzerie, pub e disco club, insomma la parte dedicata ai turisti. Ci sono passato in moto. Ci sono anche alcuni punti di interesse, ma non che siano monumenti impedibili.











L’altra, invece, è la parte di città dove vivono i vietnamiti che lavorano nel settore turistico di Huè e quelli di tutte le altre attività cittadine.



Succo di canna da zucchero con ghiaccio in questo bar sulla riva del fiume



poi ho cercato qualcuno per tagliare il lucchetto incastrato che usavo per fissare il casco alla moto. Detto e fatto, tagliato e cambiato





per cena anatra





poi quando era già sera mi sono imbattuto in un mercatino organizzato lungo la strada. Niente bancarelle, ma solo la merce appoggiata su dei teli per terra, con queste luci che illuminavano il tutto. Mi sono sembrate delle piccole imbarcazioni che galleggiavano su di un fiume.





prima di andare a letto, sono tornato nell’altra parte della città per fotografare un ristorante galleggiante davvero bello.

 
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13865152 Inviato: 21 Ott 2012 20:44
 

peccato che fai solo un viaggio l'anno, è un vero piacere leggerei tuoi report

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13866043 Inviato: 22 Ott 2012 9:16
 

marcom5 ha scritto:
peccato che fai solo un viaggio l'anno, è un vero piacere leggerei tuoi report

doppio_lamp_naked.gif


Ahh se trovate uno sposnsor per i prossimi 20 anni sono dispostissimo a viaggiare anche per tutto l'anno...davvero doppiolampgreen.gif doppiolampgreen.gif doppiolampgreen.gif
 
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13866208 Inviato: 22 Ott 2012 10:46
 

marcom5 ha scritto:
peccato che fai solo un viaggio l'anno, è un vero piacere leggerei tuoi report

doppio_lamp_naked.gif


concordo...

e faccio i miei sinceri complimenti a Momi.
Ti si legge bellissimo, per l'accuratezza e allo stesso tempo semplicità con le quali racconti...

parli di cose viste e vissute dall'altra parte del mondo come se fossero qui dietro l'angolo...sei fantastico.

ancora complimenti!
 
13867054
13867054 Inviato: 22 Ott 2012 15:00
 

bailystic ha scritto:
marcom5 ha scritto:
peccato che fai solo un viaggio l'anno, è un vero piacere leggerei tuoi report

doppio_lamp_naked.gif


concordo...

e faccio i miei sinceri complimenti a Momi.
Ti si legge bellissimo, per l'accuratezza e allo stesso tempo semplicità con le quali racconti...

parli di cose viste e vissute dall'altra parte del mondo come se fossero qui dietro l'angolo...sei fantastico.

ancora complimenti!


Grazie, ma spesso sono diverse le modalità, ma in tutto il mondo certe attività sono comunque presenti: es portare i bimbi a scuola, fare la spesa. Si tratta solamente di mettersi con pazienza ad osservare l'incredibile "normalità" di tutti i giorni. Anche quando ti fermi a fare un pieno di benzina: se osservi bene noterai qualcosa di diverso tra farlo sotto casa tua e in un altro paese.
 
13868947
13868947 Inviato: 23 Ott 2012 0:03
 

Ho dei problemi col mio solito sito di file hosting e quindi cerco di rimediare con Image Shack

Da Huè continuo verso sud, con l’ultima delle tappe diciamo programmate, cioè dei posti che avevo in mente da prima di partire di visitare. Si tratta del borgo di My Lai, che andava a comporre la piccola città di My Son: verso sera posso indicarvi la strada lungo la quale mi sono fermato, ma il punto esatto no.



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My Lai , nel 1968, fu il teatro di un massacro di civili vietnamiti (oltre 300) operato da una compagnia di fanteria dei Marines: civili inermi che vennero uccisi, assieme agli animali e le cui case vennero rase al suolo dai lanciafiamme. Il massacro venne interrotto da un equipaggio di un elicottero americano che si frappose fra i civili e i militari, puntando le armi. I piloti dell’elicottero sono ricordati nel santuario di My Lai. L’opinione pubblica, nonostante i tentativi di insabbiamento della commissione d’indagine dell’esercito, fu informata dal giornalista Seymour Hersch il cui quotidiano pubblicò anche le foto dell’eccidio, foto che erano state scattate da un fotografo dell’esercito americano Io sono andato a visitare il memoriale, che altro non è che una testimonianza della brutale stupidità della guerra, in cui alla fine, rimangono solo dei corpi da contare.

Link a pagina di It.wikipedia.org




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Casello autostradale locale: come in India le due ruote transitano gratis



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Mi fermo a metà mattinata per un caffè e riesco a far capire di servirmelo col ghiaccio: perfetto



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Pochi minuti dopo essere ripartito sento un botto terrificante, come uno scoppio. Porca miseria, sta a vedere che non ho forato, ma proprio mi è esplosa la gomma. Fortunatamente la moto va benissimo, e non mi fermo neppure un attimo: questo sarà un grave errore.

Altra sosta per un succo di frutta: data la presenza di amache diventa una sosta/siesta


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Arrivo al santuario nel primo pomeriggio



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L’ingresso del memoriale



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Mi rendo conto di essere l’unico visitatore

In un edifico è stata inserito una sala museo



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Questa è la terza volta ache visito un posto del genere. Le altre furono quando mi trovavo a Vilnius in Lituania, dove c’è il memoriale del genocidio perpetrato dai russi sui civili lituani: oltre 30.000 vittime. La terza in India quando ho visitato il mausoleo del massacro di Amritsar Diverso il posto, diversi gli esecutori, ma stesse sensazioni. Pur non avendo visto nulla del genere in Africa, non riesco ad immaginare quanto possa essere accaduto in quel martoriato continente.

Il monumento alle vittime



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Delle case originali rimangono solo le basi: tutto fu bruciato e raso al suolo



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In ogni casa sono scritti i nomi delle persone morte, bimbi, donne e uomini e anche i nomi dei sopravvissuti



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Ovviamente il luogo della memoria è recintato e mentre guardo oltre, vedo delle persone che stanno lavorando nei campi e ci sono anche dei bambini. Ci vuole un attimo, ma subito penso che quella mattiina del 1968 i soldati, quando arrivarono qui, probabilmente avranno visto la stessa scena.



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Sono quasi le 3 del pomeriggio e torno dalla moto. Non sarebbe male fare il punto della situazione e vedere che strada prendere per continuare verso sud. Inoltre voglio andare a riprendere il Cammino di Ho Chi Min all’interno del paese. Ho messo guida, mappa e la mia guida Jump To nella borsa sinistra della moto…anzi, no deve essere nella destra: nemmeno. Nello zaino dietro no, l’ho fissato e chiuso stamattina. L’errore di cui vi parlavo prima: il botto che avevo sentito dopo aver preso il caffè: il libro caduto di piatto sull’asfalto. Sempre fermarsi a controllare in questi casi. Tornare indietro a cercare il tutto ? Ma nemmeno a pensarci, sarà successo almeno 70 km prima. Fa niente sono vicino a una città abbastanza grande: una mappa la trovo di sicuro, per la guida posso anche fare senza. Tanto ormai tutto quello che avevo in mente di vedere l’avevo già visto: ora si trattava di raggiungere un punto geografico, Ho Chi Min City e per quello bastava una mappa. Poi in mezzo ci sarebbero stati sicuramente dei punti o posti interessanti: qualcuno l’avrei visto e qualcun’ altro no.
In un bar un signore parla inglese e mi fa accompagnare da un ragazzo in centro città. Andiamo in una grande cartoleria, piena di articoli scolastici. Lui parla con la commessa che dopo venti minuti torna con una cartina geografica del Vietnam, bellissima, ma immensa: una di quelle grandi plastificate per le lezioni di geografia alle elementari. Circa un metro per 2. Bella ma poco pratica. Riesco a fargli capire che me ne serve una più piccola, stradale. In questo grande magazzino ne trovo una dell’Ente del Turismo: è perfetta ha anche la mappa di Ho Chi Min City e sono segnati i km fra le città



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Adesso ho nuovamente tutto quello che mi serve


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Sera= tempo di fermarsi ...e poi qui c’è il cartello del limite di velocità, vuoi dire che non ci sia anche un letto per dormire ?



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Moto nella hall



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Ecco dove poi ho dormito



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13871693 Inviato: 23 Ott 2012 22:23
 

Oggi è martedì 5 giugno e devo iniziare a tenere a mente che il 13 mattina ho il volo di rientro in Italia e già penso che non sarebbe male riuscire a tornare ad Hanoi per la sera dell’ 11, in modo da avere almeno un giorno di cuscinetto prima della partenza. In fondo però posso fare dei programmi solo giorno per giorno: fantastico ! Continuo quindi a seguire l’Ho Chi Min Duong



sono decisamente in montagna adesso e anche la temperatura è bassina



già che devo fermarmi a vestirmi, ne approffictto per fare colazione





i cartelli sono sempre molto chiari



io però tengo sempre aggiornato il mio satellitare cartaceo



a proposito di motorini stracarichi









mi ero fermato un attimo e ho notato questa “riunione” di persone, ma non sono riuscito a capire di cosa si trattasse: comitato, funzione religiosa, scuola: boh







stavolta quando arrivo a Gia Nghia ( una città come un'altra) non è ancora sera e quindi decido di fermarmi per tempo



la sera ( poco dopo le 7 ) esco con la moto









trovo un internet point e scrivo a mio fratello la mia posizione. Quando sto per andarmene, vedo che dalla mia moto c’è un discreto assembramento di bambini. Con l’aiuto della mappa riesco più o meno a spiegargli che giro sto facendo e con la penna e le faccine sulle dita diventiamo amici per la pelle.





stavolta riesco anche a vedere un locale notturno vietnamita…ovviamente di karaoke, ma c’è anche una specie di dj.

Oggi devo arrivare a Ho Chi Min City. Ieri sera con Hostelworld.com avevo prenotato l’ostello e guardato sulla mia mappa di Ho Chi Min City l’indirizzo.



subito al mattino ho incontrato un biker vietnamita



l’albero della gomma











qui ho preso il caffè ed il locale era davvero in piena ristrutturazione



finalmente il primo vero segnale che sto davvero arrivando a Ho Chi Min City: l’insegna della Metro





mi sono poi ritrovato sul viale Dien Bien Phu che avevo segnato sulla mia cartina e quindi chiedendo non è stato difficile arrivare all’ostello



Mymyarthouse.hostel.com




ho immediatamente fatto il check inn e portato i bagagli in camera.



Poi ho ragionato un attimo. Era poco più dell’una: era un poco tirato, ma se mi mettevo in giro subito, potevo farmi un idea della città, cambiare l’olio e ripartire l’indomani. I mordi e fuggi non mi piacciono eccessivamente,ma in fondo questa era una tappa come un'altra. Domani era il 7 e quindi 7, 8 9 10 11 erano 5 giorni pieni per fare quasi 2000 km che in italia non sarebbero un problema, ma con la mia motoretta e in Vietnam, non erano poi da prendere sottogamba. Perciò partenza per la città. Mi sono diretto verso alcuni dei monumenti segnati sulla mappa.







gli hotel di lusso abbondano e infatti anche il mio ostello coi suoi 4,84 €/notte non era poi proprio a buon mercato













com’era tranquilla questa ragazza seduta alla base della bandiera del Vietnam





davvero i bimbi riescono a dormire in qualunque luogo e situazione



pur un poco tardi riesco a trovare un meccanico per il cambio d’olio

 
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13883912 Inviato: 27 Ott 2012 23:11
 

Ma che fortuna: sabato sera devo rimanere in officina, e così ho il tempo di aggiornare il mio report!!!
Poiché è giovedì 7, mi impongo di tenere a freno il mio perenne istinto deviatorio e di concentrarmi sul rientro ad Hanoi: il 13 c’è il volo di rientro.



Si inizia con una tipica giornata vietnamita…di questo periodo





e se stavolta mi fermassi a cambiare i dollari in una banca, senza stare a cercare negozianti gentili ? Questa ha davvero un insegna imponente: non ci dovrebbero essere problemi.



la guardia all’esterno mi guarda mentre parcheggio la moto, ma io ho già iniziato a togliermi pantaloni antipioggia e scarponi, che ormai hanno un tinta unita rosso/marrone dato dallo strato di terriccio. Comunque la banca è davvero organizzata: all’esterno ci sono le ciabatte per i clienti. Ne trovo anche un paio della mia misura.
Entro e subito è chiaro che nessuno parla inglese, ma io ormai posso contare su un alto livello di conversazione e in un attimo risolvo il problema: per evitare errori di pronuncia scrivo il tutto su un biglietto



in pochi minuti cambio i dollari: unica nota stonata un signore che da quando sono entrato nella banca continua a fissarmi e non accenna ad andarsene, anche se mi sembra abbia già terminato le sue operazioni allo sportello.


Prendo i soldi, saluto tutti e mi appresto ad uscire, quando il signore mi tocca la spalla, sorride e si inchina. Mi inchino anch’io e lo guardo e vedo che indica i miei piedi…le ciabatte all’esterno non sono della banca, ma dei clienti ! Erano le sue ciabatte, ma gentilmente ha aspettato che io avessi terminato.
Gli restituisco le ciabatte e lui riparte in motorino



arrivo a Dak Song verso sera, trovo da dormire ed esco per mangiare. Comode queste piccole città vietnamite: una strada principale e ai due lati trovi tutto.



Nel piccolo ristorante mi attira il piatto che ti viene portato col forellino per cuocere carne e verdure





ovviamente non evito il brindisi di vodka



poi il proprietario mi porta un altro piatto: sono pieno, ma lui insiste perché lo assaggi. Insomma è gentile e tutti mi guardano, come faccio a rifiutare ?

Questa carne non è bollita, ma arrostita: buona, come la salsa a parte. Sembrerebbe lepre, mentre prima sicuramente era manzo o mucca. Saluto tutti e mi alzo per evitare altri brindisi, esco e noto solo adesso l’insegna al neon del ristorante, che mi fa capire che tipo di carne fosse la seconda portata: vabbè.



venerdì 8





colazione salata





un funerale





bella botta questa



i miei copripiedi antipioggia funzionano, ma non sono completamente traspiranti e ogni tanto è meglio togliere gli scarponi





ho dovuto aspettare il passaggio di bufali, mucche pecore capre e dromedari, ma le oche è davvero la prima volta











nha nghi di Plei Can



stavolta niente bagno in camera



moto sempre nella reception



stavolta a cena non si può sbagliare, vedo delle ali



 
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13885858 Inviato: 28 Ott 2012 21:11
 

Però che belle queste giornate, in cui devi solamente pensare a guidare: quanto che si riesce a vedere di un paese e della sua popolazione.









stavolta ci ho messo un poco di tempo a continuare correttamente sul Sentiero di Ho Chi Min, ma poi arrivo anche al casello autostradale



questa l’ho fotografata perché è l’unica buca da me incontrata su questa strada



la strada è perfetta, ma sembra una cattedrale nel deserto: traffico quasi uguale a zero



finalmente smette di piovere, proprio davanti ad una chiesa



il papà della bimba si stava costruendo la casa





sempre stupefacente come cambi all’improvviso il tempo



visto che ai bordi delle strade si trovano questi altari votivi, meglio fermarsi e ringraziare gli dei








un matrimonio







qui ho deciso di fermarmi per bere: il caldo era diventato impressionante



avevo anche pensato di far gonfiare le gomme, ma il gommista stava dormendo, come tanti altri: una città in siesta, ma per fortuna ho trovato un ristorante con la cuoca sveglia





mentre guardavo la cartina ho sentito della musica provenire da un cortile ed ho potuto ascoltare un gruppo musicale locale



Link a pagina di Youtube.com





rumori dal cielo e mi fermo da un gruppo di case/capanne



ecco come si divertono i bimbi vietnamiti: salire e scendere per alti dirupi





avevo iniziato a notare la totale mancanza di distributori, ma solo la presenza di quei piccoli distributori da un litro alla volta. Mi ero comunque fissato come tappa A Tep, perché mi era piaciuto il nome. Infatti ad un certo punto sono arrivato ad un grosso cartello a lato della strada con scritto A Tep e altre cose in vietnamita, ma attorno a me non vedevo nulla. Poi ho notato che era riportata l’altitudine. A Tep è un punto geografico, non una località, un poco come Monte Cimone o Monte Amiata. Dovrei aver poco più di 3 litri e quindi oltre i 100 km, ma sulla mia mappa non ci sono indicazioni chilometriche per le prossime città. L’ultimo piccolo distributore è indietro di almeno 40 km. Sto pensando a cosa fare, quando vedo passare due militari. A gesti faccio capire di aver bisogno di benzina e loro mi indicano di andare più avanti. Dopo una curva vedo un edificio: è una caserma. Entro e riesco a spiegarmi: arriva un sergente, mi chiede quanti litri voglio e mi dice il prezzo, un poco più alto, ma come in Asia centrale, far arrivare qui il carburante costa di più.



proseguo e finalmente arrivo a un autogrill, dove faccio il pieno di carburante e di cibo











a sera arrivo ad A Luoi, programmo la tappa di domani ed esco a cena







Oggi è domenica, il 10 di giugno e questa, fino a Vinh risulterà la mia tappa più lunga del viaggio, circa 452 chillometri







meravigliose le strade attraverso le montagne del Vietnam









gli europei di calcio sono un avvenimento seguitissimo in Vietnam e qui vedo anche esposto il calendario degli incontri: all’Italia tocca la Spagna









riparto dopo un caffè e a un certo punto la strada costeggia una ferrovia ed un treno che passa mi suona e mi salutano i macchinisti e anche dei passeggeri. Allora accelero, lo supero ed arrivo ad un passaggio a livello prima del treno



e riesco a fotografarlo



ad un bivio chiedo indicazioni a due poliziotti in moto, che mi fanno cenno di seguirli e mi indicano poi dove svoltare per continuare verso Vinh



per pranzo mi sono fermato da questo ristorante con vista e amache sul fiume, che poi sfociava nel mare





il posto è a conduzione famigliare











Vinh è una città grande, ma riesco a trovare abbastanza alla svelta una pensione chiedendo ad un taxista



la pensione è in una stradina secondaria, ma davvero bella



esco un poco a zonzo per Vinh, anche per cercare un internet point(che troverò) per mandare una mail a casa







i negozi di abbigliamento italiano taroccato abbondano





appena in tempo mi ricordo di sbrigarmi per la cena: quando è buio i ristoranti chiudono





sono di nuovo in camera verso le nove e mezza. Uno dei ragazzi della pensione mi ricorda che stasera gioca l’Italia. Ho la televisione in camera, ma purtroppo per via del fuso orario l’incontro in Vietnam inizierà verso mezzanotte. Forza Azzurri, ma alle 10 e 30 spengo la lucce e mi addormento. Improvvisamente un urlo terrificante nel silenzio della notte. Poi sento qualcuno correre giù per le scale, sempre urlando. Poi qualcuno bussa come un forsennato alla mia porta “Mister mister” sento gridare. Forse un incendio. Esco solo coi pantaloni e le ciabatte. Due ragazzi stanno saltando come matti davanti alla televisione: ha segnato Totò Di Natale. Assonnato riesco a guardare i replay: bella roba mi dico .



Torno immediatamente a dormire, perdendomi il pareggio di Fabregas.
 
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13888999 Inviato: 29 Ott 2012 22:52
 

Ormai sono alla fine delle mie vacanze, oggi è lunedì, 11 giugno e prevedo di arrivare ad Hanoi nel primo pomeriggio



non posso saltare la foto da questo straclassico monumento vietnamita



i muratori che mi hanno prestato i mattoni per appoggiare la macchina fotografica



oggi il caldo è davvero micidiale, mi brucia la t shirt a maniche lunghe: infatti in questa cittadina la gente dorme per le strade



sapete che mi è sembrata un ottima idea ?



la AH1 che riporta ad hanoi è un polverone unico, ocn un numero impressionante di camion. Però ho notato che tutti gli autisti lasciano la destra della corsia libera, per i motorini. Infatti è molto più pericoloso il sorpasso a sinistra che quello a destra. Ovviamente mi sono adeguato.





queste le mie condizioni e quelle della moto appena arrivato ad Hanoi



sono andato a riportare la moto al nolleggio, ma ho chiesto per cortesia di poter lavare io la moto. Siamo andati in un parcheggio per bici e moto, ho pagato e mi hanno dato il necessario per lavare la mia piccola grande Yamaha





Il nolleggio scade domani e quindi torno all’ostello (sempre quello) e stavolta sono nella camera al primo piano: io e 5 ragazze. Mi dicono che una è italiana. Nel pomeriggio, dalla reception dell’ostello, viene offerta la birra agli ospiti: dopo i fiumi di vodka penso proprio di potermela permettere. Mentre sto scrivendo una mail, si siede una ragazza vietnamita e mi chiede se la moto è mia. Non parla un inglese malvagio e dato che è decisamente carina, non è stao difficile attaccarmi la pezza. Sorvolo sul fatto che probabilmente ho l’età di suo padre e le spiego il giro che ho fatto. Lei lavora in questo ostello e in un ristorante. Arriva la birra e ci sediamo dai divanetti. Arriva anche una ragazza americana che è nella mia camera. Al mercato serale le hanno tagliato la borsa e senza che lei se ne accorgesse, le hanno rubato soldi e passaporto. Quando lo ha raccontato per telefono alla madre, questa non le ha creduto, dicendole che era una scusa per il fatto che sicuramente era sbronza. Io continuo a parlare con la ragazza vietnamita…quando arriva l’imprevisto. Una ragazza alta, coi capelli biondi, che avevo visto ronfare in camera si viene a sedere. Si presenta, è francese e lavora per una compagnia aerea australiana. “ Piacere-dico io- mi chiamo Maurizio e vengo dall’Italia” e mi giro subito a riprendere la conversazione con la ragazza vietnamita. Non c’è scampo è una di quelle persone che devono accentrare la conversazione. Inizia a mostrare le foto con la sua macchina fotografica alla ragazza americana, ma poi coinvolge anche la ragazza vietnamita, le passa la macchina fotografica, cambia posto a sedere: per farla breve rompe i maroni a tutti. Dopo un ora la ragazza vietnamita deve andare a lavorare e quando lei chiede a me e alle altre ragazze cosa facciamo alla sera, io mi eclisso dicendo che devo andare all’agenzia della moto.
Giretto a piedi e poi a nanna.
 
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13889603 Inviato: 30 Ott 2012 9:48
 

Citazione:
... e stavolta sono nella camera al primo piano: io e 5 ragazze ... si siede una ragazza vietnamita ... Arriva anche una ragazza americana che è nella mia camera ... Una ragazza alta, coi capelli biondi, che avevo visto ronfare in camera si viene a sedere ... la ragazza vietnamita ... chiede a me e alle altre ragazze cosa facciamo alla sera, io mi eclisso ... e poi a nanna


ma ... momiiii !!!??? a nannaaaa?

tu non ce la racconti giusta, tu sei sicuramente un gentleman e non vuoi scadere in facili vanità da latin lover, ma per carità di patria, di genere maschile e di fratellanza motociclistica non dire "a nanna" !

0509_pernacchia.gif scherzo naturalmente

grande momi 0509_up.gif
 
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13895351 Inviato: 1 Nov 2012 14:29
 

marcom5 ha scritto:
Citazione:
... e stavolta sono nella camera al primo piano: io e 5 ragazze ... si siede una ragazza vietnamita ... Arriva anche una ragazza americana che è nella mia camera ... Una ragazza alta, coi capelli biondi, che avevo visto ronfare in camera si viene a sedere ... la ragazza vietnamita ... chiede a me e alle altre ragazze cosa facciamo alla sera, io mi eclisso ... e poi a nanna


ma ... momiiii !!!??? a nannaaaa?

tu non ce la racconti giusta, tu sei sicuramente un gentleman e non vuoi scadere in facili vanità da latin lover, ma per carità di patria, di genere maschile e di fratellanza motociclistica non dire "a nanna" !

0509_pernacchia.gif scherzo naturalmente

grande momi 0509_up.gif


Pur essendo nel range di età di Brad Pitt---George Clooney la mia somiglianza con i due personaggi citati è puramente di tipo numerico: 2 occhi, 1 naso, 1 bocca, 2 orecchie, 1 testa ecc...
Quando la differenza d'età inizia ad andare vicino (se non oltre) a quella padre-figlia, lo specchio invita sempre ad una certa prudenza.
Può accadere di tutto, ma è meglio non calarsi nei panni dell'aitante over 40 o ancora peggio over 50...se invece la rasssomiglianza coi 2 personaggi citati è anche somatica (oltre che numerica), allora non ci sono problemi.
Particolare attenzione all'ostello, che è un tipo di alloggio che garantisce incontri e divisione di camera con ragazze ( io dai 15 anni non ho mai più cercato come prima scelta l'albergo o la pensione), però è bene evitare di cadere nel ridicolo.
Del resto, credo che se una ragazza sui 20/23 anni dicesse a parecchi utenti del forum (me copreso), vecchio porco bavoso ci sentiremmo particolarmente offesi per il vecchio

....scherzo anch'io 0509_banana.gif 0509_banana.gif
 
13895356
13895356 Inviato: 1 Nov 2012 14:30
 

Oggi è il penultimo giorno in Vietnam, domani ho l’aereo di rientro in Italia. Nel pomeriggio devo riportare la moto, quindi decido di andare zonzo per Hanoi, guardando ogni tanto sulla cartina: mi dirigo verso due laghi.



Sempre interessante osservare la gente e quello che fa







questo deve essere stato uno importante



non compro mai molti souvenir, però c’era un oggetto che mi aveva colpito ed era la macchinetta per filtrare il caffè. Ho pensato che quella con una bustina con del caffè vietnamita, sarebbe stata un regalo perfetto. Per me avevo deciso di comprare una piccola macchina per cuocere il riso. Con l’aiuto della reception mi sono fatto scrivere il nome dei due oggetti e poi ho iniziato a chiedere dove fosse possibile comprarli.



Vicino a quella statua c’era un mercatino: alla fine ho trovato tutto.













sembra cotto al punto giusto, ma l’ho già mangiato



coi souvenir e una bella bibita ghiacciata di canna da zucchero



e alla fine devo restituire la Yamaha Serow: si è comportata egregiamente. Di solito i tour organizzati dalla Flamingo prevedono tappe non superiori ai 250 km con medie sui 180/200 al giorno: io sono arrivato a 300. Infatti il titolare ha osservato che gli sarebbe toccato di cambiare le gomme tassellate: non pensava che avrei fatto anche avanti e indietro da Ho Chi Min City



E ora, che faccio ? Vado a piedi per Hanoi ? L’ho già fatto. Ci sono noleggio una bicicletta ! Memore della mia giornata in bici a Pechino nel 2004 dove oltretutto violai la vigilanza riuscendo ad entrare nella Piazza Rossa con la bici



la Flamingo mi indirizza da un'altra agenzia di viaggi/parrucchiere/istituto di bellezza che noleggia bici













a pranzo la cuoca tenta di tirarmi la botta dicendomi un prezzo triplo: dopo più di 3 settimane ho un idea dei prezzi dei ristorantini da strada. Le faccio vedere il biglietto corretto, lei ride e mi dice di accomodarmi









dopo 4 ore di pedalata decido che è sufficiente e rientro nel pomeriggio in ostello. Sono le 5 e ne approfitto per mandare una mail a casa a mio fratello. Mentre allego delle foto, colpo di fortuna. La ragazza vietnamita di ieri è nuovamente di turno. Si siede e vuole vedere le foto del nord e di Halong Bay. Poi viene l’ora della birra. Arriva anche la ragazza americana con due sue amiche. Iniziamo a chiacchierare e anche la ragazza vietnamita inizia a parlare dei suoi studi, chiede come sono le università in Italia e negli USA, insomma fila tutto liscio…ma..purtroppo il destino ha deciso diversamente. Riconosco questo accento francese…ancora lei, maglietta, gonna di jeans: si siede, prende il bicchiere e ricomincia come ieri a parlare con tutti, chiedendo dove abbiamo mangiato, facendoci vedere dove e cosa ha mangiato lei, che deve andare ad Halong Bay eccetera. Come ieri, dopo quasi un ora la ragazza vietnamita si alza e dice che deve tornare a lavorare. Troppi testimoni per un omicidio in sordina. Potrei soffocarla in camera nella notte col cuscino: ci devo pensare. La ragazza americana mi dice che dopo possiamo incontrarci con dei suoi amici per andare in un locale. Per resistere all’impulso omicida dico che devo andare a preparare i bagagli. Mentre salgo in camera incrocio una ragazza che mi apostofra”: Ma sta a vedere che ho trovato l’italiano !”. Si chiama Giorgia, di Padova ed è a Bangkok in Tailandia per uno stage universitario. Poiché le è scaduto il visto turistico, doveva uscire dal paese per alcuni giorni, rientrarci e rinnovarlo, così ha deciso di passare un poco di tempo in Vietnam ad Hanoi. Mi risulta subito simpaticissima: talvolta capita di incontrare delle persone che dopo due chiacchere capite essere sulla vostra stessa lunghezza d’onda.

Uso abbastanza dello spazio comune della camera da 6 letti per preparare i bagagli per domattina: questa era la situazione di partenza



dopo una mezz’oretta la situazione è decisamente migliorata





questi 2 li spedisco e con me porto pc, macchina fortografica e documenti. Sono riuscito a mettere anche il coprisella montato al ritorno da Hanoi

rientra in camera anche la ragazza francese: purtroppo tutti gli oggetti taglienti, contundenti e anche le calze mai lavate sono ormai sigillate e non me la sento di ucciderla a mani nude….anche se il sacco del pattume avanzato è una grossa tentazione. Entra la ragazza americana e ci chiede cosa facciamo stasera dopo cena, perché vengono due suoi amici e con un'altra ragazza della camera, vanno in un locale…very cool ! Io e Giorgia diciamo che ci pensiamo e che magari ci si vede dopo dalla reception. La ragazza francese ha già un impegno.

Io esco per andare a mangiare qualcosa e il destino mi viene incontro: granchi freschi, fantastici.








rientro in ostello e incontro Giorgia e poi la ragazza americana. Decidiamo di andare con la sua amica e gli altri 2 suoi amici che sono nel frattempo arrivati.
Ora dovete sapere che in tutte le città come Hanoi, che sono un grande punto di arrivo e quindi di partenza per le mete turistiche il discorso è sempre lo stesso. Come ad esempio Siem Raep in Cambogia (vicino ai templi di Angkor Wat) o la stessa Sapa nel Nord del Vietnam queste cittadine si “occidentalizzano” per garantire ai turisti gli stessi svaghi dei loro paesi. Quindi discoteche dove YMCA impazza, pub che sono perfette repliche di quelli irlandesi ecc…
Non c’è nulla di male o sbagliato: in vacanza posso avere voglia di un museo, ma anche di due salti in pista,: io non ci vado mai per la semplice ragione che fondamentalmente sono cresciuto con il punk e ho sempre preferito i centri sociali, perciò nella classica discoteca ci vado con amici o altro, ma fuori dall’Italia non è il mio primo pensiero alla sera.
Il turista americano, nella maggior parte dei casi è differente: vuole la sua musica, i suoi drink e un qualcosa che vagamente sia in sintonia con l’idea che ha prima di partire del paese in cui si recherà.
Mi avvio col gruppo e capisco subito dove stiamo andando a parare. Sinceramente il nome non me lo ricordo, comunque classica discoteca, con Jennifer Lopez, rap per bianchi quindi Eminem e il top drink che è il pink bucket, una specie di secchiello da circa un litro con miriadi di cannucce e un drink di colore rosa.
Io e Giorgia ci guardiamo un poco sconsolati e lei confessa che pensava saremmo andati in un qualche bar a bere una birra e chiacchierare. Fantastica ha preso altri 100 punti in classifica. Le faccio notare che qui però c’è l’opportunità di salire sui tavoli e alla fine il divertimento diventa osservare i comportamenti degli altri ragazzi. Le ragazze americane e i loro due amici si stanno divertendo un sacco.
La discoteca è divisa in due zone. In quella in fondo ci sono dei bassi tavolini con gli arcinoti Pink Bucket e i ragazzi semisdraiati, rigorosamente a piedi scalzi, una cosa molto trendy. Qualche canna è di rito.



foto ricordo, Giorgia è quella con la maglietta bianca..il vecchio intruso è quello con la maglia grigia

 
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13895436 Inviato: 1 Nov 2012 15:08
 

Link a pagina di Youtube.com

Dal video potete notare la solidità dei tavolini vietnamiti da discoteca: la cubista era tale per conformazione fisica e di tonnellaggio considerevole…pura osservazione statistica di tipo ingegneristico: un dato di fatto.


Verso l’una io e Giorgia decidiamo che la dose è sufficiente e lasciamo gli altri per rientrare in ostello: anche lei ha il volo domattina per rientrare a Bangkok. Gli altri probabilmente rientreranno all’ora di chiusura della discoteca, e poi rimarranno a letto fino al pomeriggio, per alzarsi, giretto nei bar e negozi, mgari un monumento e poi prepararsi nuovamente ad una furiosa serata della Hanoi by night.
Anche Giorni ha già preparato i bagagli e stiamo chiacchierando del più e del meno quando…all’improvviso…si materializza il male. Entra in camera la ragazza francese ! Sapete come ci saluta ? In inglese ci dice “ Ecco, appena lasci soli due italiani subito iniziano a parlare in italiano!”, ridendo e forse credendo di essere spiritosa. La mia prima risposta sarebbe stata” E in che c***o di lingua dovrei parlare con una ragazza italiana spaccamaroni di una francese che non sei altro ?”
Il mio inglese però non è così immediato e così le rispondo che “ Talvolta capita tra italiani di parlare in italiano”. Giorgia la smorza ancora di più dicendo che non c’è alcun problema a parlare in inglese. Ricomincia il bombardamento francese: dove siete stati con chi io invece sono andata qui e là…se tira fuori la macchina fotografica potrà ritenersi fortunata se gliela infilo in un orecchio.
Poi Giorgia spiega la sua trafila con l’università, quando la francese le chiede quanti anni ha. Lei risponde:” Quanti me ne dai ?” 22 la risposta. “E tu Mauri cosa dici ?” Io ragionando sul fatto che sta facendo una specie di master, alzo un poco il tiro 24/25: esatto 25 anni.
25 anni fa, ( circa nel 1987) la domanda quanti anni hai non mi ha mai posto dei grandi problemi: nel 2012 è una potenziale mazzata in un ostello. Inevitabile arriva:” E tu Mauri-chiede Giorgia- quanti ne hai ?” In questi casi non bisogna chiedere all’altro molto più giovane di indovinare: meglio scoprire le carte subito. La risposta la lascia un poco a bocca aperta, in quanto aveva pensato ad un numero decisamente inferiore. Risposta che può essere d’aiuto in queste situazioni:” Vedi da adesso in avanti pensaci un attimo prima di classificare come vecchi noiosi gli amici di tuo padre”.
Dal fondo della camerata arriva la domanda” E a me, -chiede la francese-quanti ne date ?” Giorgia sta sui 28, poi tocca a me. Ho studiato un poco questo martello pneumatico, capelli lunghi ondulati, gonna di jeans da ragazzina, ma di lunghezza non da ragazzina. Dei del Vietnam aiutatemi: dico 35.
La francese spalanca gli occhi: è sotto shock. “ Ma come-dice a me e Giorgia- me ne danno sempre al massimo 28/29 !” “Ok ma quanti ne hai ? “le chiedo. Arriva una stentata risposta che fra un mese e mezzo ne compie 34. Affondo il coltello nella ferita- “Insomma- dico- mi sono poi sbagliato di un solo anno !”
Ovviamente mi chiede come posso aver pensato ad un età del genere. Nello sport è sbagliato umiliare l’avversario, ma invece finirlo nel rispetto delle regole lo giudico corretto.
Calo il colpo definitivo: “Le mani- le dico- dopo i 30 anni comunque le mani delle donne evidenziano in maniera marcata le vene, perciò ero sicuro che tu fossi over 30!” Cerca di riprendersi, dicendo che non ha senso, le sue mani sono come quelle di qualunque altra turista che sia stata la sole. Annuisco e comprendo che anche Giorgia vorrebbe darmi un cinque, ma come ho scritto, non bisogna umiliare l’avversario. Comunque subito dopo si è ricordata di darsi la crema per le mani..alle due di notte. Spegniamo la luce. Il mio letto a castello è vicino a quello di Giorgia e io sussurro in italiano” Grande Momi vittoria completa” e la sento ridacchiare.

13 giugno mercoledì
Mi sono alzato prestissimo col taxi arrivo all’aeroporto dato che ho il mio aereo alle 9: faccio in tempo però a salutare per un ultima volta Giorgia che è arrivata un poco di corsa all’imbarco. Ha perso del tempo ai controlli per via del suo permesso di soggiorno temporaneo in Vietnam. Mi lascio alle spalle un paese meraviglioso, delle persone fantastiche e…si credo anche una ragazza francese che in questo momento sicuramente starà cercando una nuova crema per le mani.
 
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13895953 Inviato: 1 Nov 2012 19:53
 

Nooooo.....
Già finito......????!!!! icon_confused.gif icon_confused.gif icon_confused.gif

Ti faccio i complimenti per tutto... Il viaggio, l'intraprendenza, ma soprattutto per lo spirito con il quale ti 'muovi'... eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif

Non vedo l'ora che sia l'anno prossimo per leggere il prossimo racconto... icon_biggrin.gif icon_biggrin.gif

Però... Sinceramente... La ragazza 'spacca zebedei' avresti potuto anche farla fuori... Sarebbe stato un finale di report originale e diverso dal solito...!! icon_asd.gif icon_asd.gif

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13896554
13896554 Inviato: 2 Nov 2012 0:56
 

Khen ngo'i, MOMI !

Si guardano le tue foto con una specie di rapimento, si leggono i tuoi commenti (troppo brevi... - se ne vorrebbero ancora...) visualizzando con la mente le tue reazioni, a volte immaginando voci e suoni - e gli odori...

Complimenti, sei un Reporter nato e cresciuto: GRAZIE !!!

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Permetti una domanda, un poco sottovoce ? La "Piazza Rossa" a Pechino ? eusa_think.gif eusa_think.gif eusa_think.gif
 
13896787
13896787 Inviato: 2 Nov 2012 9:32
 

hanno ha scritto:
Khen ngo'i, MOMI !

Si guardano le tue foto con una specie di rapimento, si leggono i tuoi commenti (troppo brevi... - se ne vorrebbero ancora...) visualizzando con la mente le tue reazioni, a volte immaginando voci e suoni - e gli odori...

Complimenti, sei un Reporter nato e cresciuto: GRAZIE !!!



Credo sia meglio lasciar gustare le immagini in santa pace...come scrittore mi vedo un poco limitato


0510_five.gif 0510_five.gif 0510_five.gif


hanno ha scritto:
Permetti una domanda, un poco sottovoce ? La "Piazza Rossa" a Pechino ? eusa_think.gif eusa_think.gif eusa_think.gif


Refuso: Piazza Tien An Men 0509_si_picchiano.gif 0509_si_picchiano.gif 0509_si_picchiano.gif 0509_si_picchiano.gif 0509_si_picchiano.gif 0509_si_picchiano.gif
 
13896848
13896848 Inviato: 2 Nov 2012 9:59
 

grazie di nuovo per aver condiviso la tua magnifica esperienza di viaggio

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13896989
13896989 Inviato: 2 Nov 2012 10:58
 

Sono senza parole ... non sono riuscito a smettere di leggere il report ... "ancora un paio di righe" si è protratto fino alla fine del racconto... mi licenzieranno icon_xd_2.gif
Dev'essere stata un'esperienza unica e da quel che traspare, vissuta realmente nel pieno delle sue particolarità icon_smile.gif
Mi sono piaciute tantissimo le foto dove le persone, nonostante la povertà (rispetto a noi sicuramente) ti hanno offerto qualcosa di loro (tipo l'amaca) e il loro essere sempre sorridenti nonostante la vita dura di tutti i giorni ......
Stima per te e il tuo viaggio ! eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif
 
13897230
13897230 Inviato: 2 Nov 2012 12:40
 

samurai ha scritto:

Mi sono piaciute tantissimo le foto dove le persone, nonostante la povertà (rispetto a noi sicuramente) ti hanno offerto qualcosa di loro (tipo l'amaca) e il loro essere sempre sorridenti nonostante la vita dura di tutti i giorni ......


Ci sono in tutti i paesi del mondo (Italia compresa) persone così e sono tante, la stragrande maggioranza.
Il fatto è che se tiri un estintore ad una manifestazione hai un piccolo momento di notorietà, se dai una pagnotta a una persona che ha fame e chi lo sta a scrivere ?
Sono però sicuro che ci sono tantissime persone che darebbero una pagnotta e poche (meno male) che tirerebbero un estintore.
 
13897242
13897242 Inviato: 2 Nov 2012 12:44
 

momi20 ha scritto:

Ci sono in tutti i paesi del mondo (Italia compresa) persone così e sono tante, la stragrande maggioranza.
Il fatto è che se tiri un estintore ad una manifestazione hai un piccolo momento di notorietà, se dai una pagnotta a una persona che ha fame e chi lo sta a scrivere ?
Sono però sicuro che ci sono tantissime persone che darebbero una pagnotta e poche (meno male) che tirerebbero un estintore.

Purtroppo sono più famosi quelli che combinano casini che quelli che fanno del bene ... W i media ! icon_asd.gif
 
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