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India, luglio 2010...con una Royal Enfield
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10625213 Inviato: 22 Set 2010 1:24
Oggetto: India, luglio 2010...con una Royal Enfield
 

Ciao ,e saluti a tutti i forumisti su due ruote e ai 429 ufficialmente registrati del forum della Suzuki 350. Quest’anno però ho dovuto “tradire” il mio DR 350.
Guardando a gennaio una slideshow del New York Times, questa per la precisione Link a pagina di Nytimes.com mi ero iniziato ad interessare alla possibilità di una vacanza in India.
Raggiungerla via terra, da Modena, fino a New Delhi (Italia-Turchia-Iran-Pakistan-India) sarebbero stati poco meno di 9000 km( calcolo da Google maps ), senza particolari difficoltà stradali.



Inoltre avevo notato che il visto per l’Iran non comportava particolari problemi. Sull’attraversamento del Pakistan mi aveva rassicurato un ragazzo che lavora per un corriere e spesso passa dalla mia ditta. Nato in Pakistan, vive e lavora da alcuni anni in Italia: la sua famiglia risiede nel sud del paese e l’itinerario per raggiungere l’India attraverso il Pakistan che vedete in foto lui lo aveva definito senza problemi.
Compro la cartina del Pakistan, ho già quella dell’Iran e inizio ad informarmi per il Carnet Du Passage necessario in Iran.
Per riportare la moto indietro trovo in alcuni forum delle voci che parlano di una spesa sui 400$ per riportare la moto via nave in Italia.
Poi ad aprile (o giù di lì) mazzata: la frontiera Iran –Pakistan via terra è chiusa: e chi se lo aspettava ?
A quel punto potevo pensare di arrivare in Iran e poi spedire la moto via aerea o nave in India e poi via nave in Italia…budget fuori portata.
Andata e ritorno della moto via nave per e dall’India…come sopra.
Passare dal Tajikistan e dalla Cina…troppo poco tempo per organizzare una rapina in banca.
Non mi rimaneva che una possibilità: volo + noleggio in loco della moto ed è quello che ho fatto.

Questo il mio itinerario in senso antiorario in verde: i pallini rossi i posti dove ho dormito. Sono partito e rientrato a Delhi.



Ho percorso circa 5200 km (in seguito spiegherò perché) dal 6 di luglio al 1 agosto ed ho attraversato 6 stati dell’India

Per la voce spese

Visto per l’India (consolato di Milano)---------------------------------------100 €
Volo a/r Bologna-New Delhi (via Istanbul)---------------------------------490 €
Noleggio Royal Enfield Electra 350cc (da 06/07/10 a 01/08/10)-----247,59 €
Assicurazione on line------------------------------------------------------------ 88 €
Vitto, alloggio, benzina, souvenir, musei ecc…--------------------------532,41 €

Totale--------1458 €

Ho iniziato a cercare su internet, con un primo problema: in India oltre a girare a sinistra, anche le moto hanno i comandi rovesciati: cambio a destra e freno a sinistra. La scelta quindi si riduceva, inoltre a dirla tutta volevo usare una Royal Enfield. Ho trovato questo negozio

Tonybulletcentre.com

dopo un po’ di mail ho avuto il prezzo per noleggiare una Royal Enfield 350 . 550 rupie indiane al giorno, circa 9,17 €.. Comunque a Delhi c’è un quartiere Karol Bagh completamente pieno di negozi di nolleggio, vendita e riparazione moto: oltre alla possibilità di acquistare ogni tipo di accessorio, dal casco allo spillo. Suggerimento: arrivate, andate a Karol Bagh, fate il giro dei vari negozi, provate le moto e poi scegliete la miglior offerta. Fossi un pilota appena appena decente avrei senz’altro nolleggiato una Honda Hero 135cc, leggera e maneggevole, ma non l’avevo trovata coi comandi ordinari. Poi l’idea di guidare una Royal Enfield, non mi dispiaceva: nel 2008 era una delle moto che avevo valutato per l’acquisto, prima di orientarmi sul Suzuki DR 350. Per il volo ho trovato un’ottima offerta della Turkish Airlines: Bologna-Istanbul-New Delhi a/r a 490 €.
Sono partito il 2 di luglio e sono tornato il 3 di agosto. Il periodo era buono per girare la zona del nord, Ladak e Kashmire, anche per il fatto che la tratta Manali-Leh è aperta da maggio a metà settembre e la Leh- Srinagar da aprile a metà settembre: al di fuori di questi periodi solo in aereo è possibile raggiungere Leh o Srinagar.
Uno degli obiettivi del viaggio era il passo del Khardung La: 5600 mt sui cartelli indiani ma che in realtà dalle ultime rilevazioni dovrebbero essere 5.359 e che gli indiani definiscono il passo carrozzabile più alto al mondo. Esistono passi più alti e misurati, ma in alcuni casi i veicoli sono stati portati nelle vicinanze e di altri in zone del Tibet non si sa esattamente da quali tipi di veicoli siano percorribili. Gli indiani tengono a far notare che per carrozzabile intendono percorribile da ogni veicolo.ed io infatti ne ho viste di tutti i colori.
Sinceramente una volta arrivato al passo del Khardung La, 40 km a nord di Leh non avevo chiaro dove poter andare. Da un forum indiano e alcuni giornali il Jammu Kashmir era in sommossa e verso maggio l’ambasciata italiana a Delhi sconsigliava nella maniera più assoluta di recarsi in quella zona…a parte le Maldive mediamente ti sconsigliano sempre parecchi posti. Poi alla fine mi sono detto che male fosse andata sarei tornato a sud percorrendo in senso inverso la Manali-Leh.

Attrezzatura da viaggio
Il casco lo avrei trovato in loco: troppo ingombrante.
Guanti: recupero quelli da sci di mio fratello più adatti di quelli dello scorso anno: ho 2 passi oltre i 5000 mt e altri oltre i 4000



la mia solita antivento arancione non sarà sufficiente col mio pile da 10€. Colpo di fortuna alla Decathlon di Faenza ai primi di maggio trovo le ultime svendite invernali e questo giaccone in saldo a 76€ si rivelerà perfetto nella parte di montagna



Ho cambiato la macchina fotografica ,che per una caduta non chiudeva più bene lo sportellino: inoltre lo zoom 6x era un deboluccio per i paesaggi che mi aspettavo di trovare. Su Bow.it ho trovato davvero una buona offerta per la Kodak Easyshare Z950 con zoom 12x: poco più di 120€ con la spedizione



Per la parte elettronica un lettore di schede, il mio PC mini della Asus e il gorilla tripod




Pianificazione del viaggio: in pratica verso maggio mi è arrivato il materiale comprato su Amazon.co.uk: vi metto i prezzi comprensivi della spedizione

Mappa 6, 8 € ( ottima)



Per la guida apro una piccola parentesi. Da tanto tempo cerco di limitare l’uso e l’acquisto delle Lonely Placet e il motivo principale è che sempre più spesso i curatori delle varie guide sono soliti chiedere sconti o tariffe agevolate in cambio della citazione del locale o albergo in cui queste persone si rivolgono. Da alcuni anni ho scoperto la collana delle Footprint, collana inglese distribuita nelle versioni italiane dalla WhiteStar (http://www.whitestar.it/shop/root/ricercaavanzata.asp?collana=203) . Nata nel 1924 con la prima guida South American Handbook è una collana davvero interessante, scritta proprio per studiare degli itinerari. Andate a leggervi la storia di questa collana, merita. Purtroppo la guida sull’India non esiste in italiano, quindi ho dovuto prendere quella in inglese, che comunque con un solo volume copre tutta l’India a differenza della LP che ti obbliga a comprarne 2. Prezzo 15,6 €

 
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10625215 Inviato: 22 Set 2010 1:25
 

frasario Hindi + Urdu – Inglese 9 € (usato raramente, con l’inglese si è a posto nel 99% dei casi, perlomeno nelle zone che ho attraversato io)



Poi come detto, il mio pile, 3 magliette grigie, 2 paia di jeans, scarponcini, scarpe da ginnastica, 2 magliette a manica lunga leggere, una pesante che con un paio di pantaloni lunghi da palestra funge solitamente da pigiama, 2 paia di calzettoni imbottiti, 2 di calzettoni da palestra, 3 paia di mutande e un poco di medicine e roba da toeletta. La giacca pesante era comunque troppo ingombrante e quindi ho spedito lo zaino nel bagaglio aereo, tenendo lo zainetto piccolo con roba elettronica e una borsa a mano col giaccone e i guanti come bagaglio a mano.
Avevo il bancomat internazionale, la carta di credito e circa 1150 $ in contanti nella mia cintura portasoldi.
Citazione dovuta per il mio amico Fabrizio detto “Beuto” che mi ha accompagnato all’aeroporto e mi è poi venuto a prendere al ritorno



Qui sono al chek-inn a Bologna




arrivo a Delhi alle 3,40 di mattina ( se risparmi c’è qualche piccolo sacrifico): i taxi hanno un prezzo concordato di 400 ( 6,6 €)rupie, ma memore della esperienza in Birmania mi dico che deve per forza esserci un mezzo più abbordabile per raggiungere la zona della stazione centrale dove ho l’albergo…infatti gironzolo fuori e chiedendo trovo il bus: 30 rupie, mezzo euro



la nuova stazione centrale di Delhi



la mia strada Main Bazar, in piena ricostruzione, sono circa le sei del mattino




prendo un tè


poi trovo il mio hotel, lo Smyle Inn, in una laterale, circa 6 €, ma ho tutto il piano a mia disposizione…si perché la mia è l’unica camera agibile del secondo piano, le altre le stanno risistemando i muratori



aspetto le 8 per la prima colazione e poi decido che è inutile aspettare ed esco per andare al negozio a definire il noleggio della moto. Sinceramente non amo usare come trasporto i risciò a pedale e visto che esiste la metropolitana, la rete ferroviaria e i bus decido per quanto possibile di usarli.
Scarpino un poco, ma arrivo alla fermata della metro, poi scendo alla fermata di Karol Bagh e ci metto un pochetto a trovare il negozio


mi fanno vedere la moto e poi decido di venire a definire il contratto sabato pomeriggio e di partire domenica il 4 , anche per il fatto che qui il lunedì è giorno di chiusura. Voglio almeno 2 giorni per visitare Delhi e penso che la cosa migliore, per entrare un poco nell’idea del paese sia di scarpinare e usare i mezzi pubblici.
Prendo la cartina trovata in albergo e vedo un tempio il Birla Mandir in zona: 40 minuti e ci arrivo. Non è poi piccola Delhi. Interessante che questo tempio fu inaugurato nel 1938 da Gandhi a patto che potessero entrare persone di ogni casta e religione







verso sera, tornato in albergo scopro che vicino alla stazione c’è un edificio con tutta una serie di piccoli ristoranti uno attaccato all’altro: è il mio posto.



il mio primo pasto indiano ( a pranzo, carboidrati, avevo comprato del pane, oltre alle banane per il potassio)


Sabato mattina (3 luglio) torno al negozio e scopro che non possono accettare pagamenti col bancomat o la carta di credito, solo che la cauzione da lasciare, oltre al costo del noleggio mi costringerebbe ad usare troppi dei contanti che ho con me. Poi devo anche fare al volo un’assicurazione. Inoltre scopro che in India, a parte Mumbay, il noleggio è vietato. Il contratto che stipulerò è quindi una falsa vendita, in cui il Tony Bike Center si impegna a ricomprare la moto dopo un certo periodo (il noleggio) ad un prezzo stabilito, la cauzione. Esco trovo uno sportello e…credito insufficiente, non riesco a prelevare più di 3000 rupie, cioè 50 €. In Italia è ancora venerdì: sms a mio fratello che come lo scorso anno quando ero in Ucraina mi comunica il problema: c’è un errore nei miei tetti di prelievo, mettono tutto a posto entro domani. Vabbè concluderemo il tutto domenica mattina.



compro una cosa utilissima in India: un piccolo asciugamano da tenere in tasca, che avevo visto maneggiare da quasi tutti, per asciugarsi il sudore. Per il clima è davvero simile alle maledette giornate calde e umide di Modena, solo un poco più caldo.


sto sul classico e raggiungo la Gate of India e poi la zona del parlamento



nel grande viale che porta al parlamento la gente e le famiglie si rilassano con picnic praticamente ovunque, oltre ai pulman che scaricano turisti a ripetizione, indiani e non



 
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10625216 Inviato: 22 Set 2010 1:26
 

questo penso fosse un gruppo di hiras, gli ermafroditi indiani, Le anime femminili in corpo maschile, il terzo sesso, sono parte della cultura indiana sin dai tempi antichi, e come tale seguono precisi prescrizioni e rituali, appartenendo tutti a una stessa comunità.














alla sera rientro in albergo e prima di andare a letto decido che è meglio asciugare la maglietta: la stanza ha solo una piccola finestra, ma come nel 2007 nel sud est asiatico, mi vengono in aiuto le pale del ventilatore



Domenica 4 luglio

Col bancomat nada da fare e ovviamente non ho trascritto il codice per prelevare con la carta di credito: la mia organizzazione di viaggio è sempre ridicola da questo punto di vista. Al massimo mi farò spedire dei soldi con la Western Unione ( come lo scorso anno), più tardi manderò un sms, ora in Italia è notte. Prima tappa della giornata la zona vecchia della città, Old Delhi.





Il Red Fort lo visiterò magari domani, prendo solo qualche scatto dall’esterno



mi interessa di più la moschea di Jama Mashid, la più grande dell’India







pranzo per strada, ma non so cos’è





nel pomeriggio permangono i miei problemi col prelievo e mio fratello è al mare a Rimini, dove l’ufficio della WU è chiuso. Lunedì mi farà l’operazione da Modena. Amen, mi toccherà partire martedì: che bello la mia tabella è già saltata almeno 2 volte.

Lunedì 5 luglio
Subito al mattino presto torno a Old Delhi per il Red Fort, che è chiuso un solo giorno alla settimana…esatto: il lunedì, sulla guida gli orari di musei e monumenti sono all’inizio della descrizione, ma non ci avevo fatto caso. Nella mattinata il negozio era aperto per un paio di ore e quindi torno da Tony per provare la moto. È quella rossa



con un meccanico andiamo in un vialone fuori mano e dopo un paio di spiegazioni me la fa provare: abbastanza maneggevole. L’accensione a pedale richiede di dare un primo colpo in basso, tirare l’aria, un secondo colpo….ci metterò circa 2 settimane per imparare a farlo stando sul seggiolino: pazienza, tante prove e una marea di accidenti alla moto e a me che l’ho noleggiata. Infine il meccanico mi fa notare che sul fanale c’è il nome di una divinità e questa “ è una cosa buona”: perfetto adesso sono molto rassicurato



nel pomeriggio un sms mi conferma che i soldi sono stati spediti. Non è facile al lunedì, giorno di chiusura trovare un WU aperto, ma ci riesco nella piazza centrale di Delhi, Connaught Place: ovviamente il tabaccaio doe è andato mio fratello è riuscito a sbagliare la trascrizione del nome che non corrisponde per una lettera a quello del passaporto: denaro spedito, ma non ritirabile. Sms su sms riesco a far correggere il tutto e alle 15,00 locali ho i soldi necessari per la cauzione e il noleggio in contanti. Torno al negozio firmo il contratto, verso i soldi e mi accordo per ritirare la moto

A fine pomeriggio decido di andare al complesso del minareto Qutb con l’autobus







il giorno dopo devo andare a ritirare la moto, nel primo pomeriggio, comprare il casco e si le corde elastiche per fissare i bagagli
 
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10625338 Inviato: 22 Set 2010 8:08
 

Wow, complimenti, aspetto la prosecuzione del report... 0509_up.gif 0509_doppio_ok.gif 0509_campione.gif 0510_saluto.gif doppio_lamp_naked.gif
 
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10625352 Inviato: 22 Set 2010 8:16
 

Ti aspettavo come un monsone, Momi.
Anche quest'anno ci fai sognare, su questo forum.

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10625370 Inviato: 22 Set 2010 8:26
 

spettacolo di report!
io volevo farlo ma con la vespina!
grazie per le belle foto!
 
10625379
10625379 Inviato: 22 Set 2010 8:29
 

E bravo Momi.
Ci siamo visti qualche giorno fa' con il gruppo per una birra a modena.
Complimenti!
Attendo anche io il proseguimento del tuo interessantissimo viaggio. 0509_up.gif
 
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10626104 Inviato: 22 Set 2010 11:47
 

Complimentissimi per il report.
Te l'ho spostato nella nuova sezione dove d'ora in poi troverai tutti i report dei viaggi fatti.
Spero di incontrarti alla motomaialata come è successo l'anno scorso anche se non abbiamo avuto modo di scambiare due chiacchiere (ho riconosciuto la tua moto). 0510_saluto.gif
 
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10631883 Inviato: 23 Set 2010 8:42
 

Una curiosità della sera : tornando dal minareto era ormai buio pesto ed aveva iniziato a piovere. Il mio autobus era privo di tergicristalli e a un certo punto la visuale dell’autista era davvero minima. Il problema è stato brillantemente risolto dall’addetto ai biglietti, guardate un po’


Link a pagina di Youtube.com

6 luglio martedì: La partenza.

Colazione nella terrazza del mio hotel

poco prima della partenza col titolare il sig. Rajesh Trehan alla mia sx…anche lui mi fa notare l’importanza del nome della divinità sul fanale, spero non sia questa la miglior qualità della moto !


Per i freni mi hanno detto che la moto è dotata di una frenata dolce, insomma un poco lunghetta. Io però sono nato vespista e fin da ragazzino più che a frenare ho imparato a schivare: è sempre un rischio usare i freni della vespa. Domando se in fondo la Enfield freni peggio di uno scooter e mi rispondono certo che no, sono a posto. Mi suggeriscono di non superare mai di troppo i 65/70 km all’ora nelle strade, ma tanto sono in vacanza e non mi corre dietro nessuno.
Nella mattinata compro il casco a norma 700 rupie=11,5€

Ho caricato tutto, andando anche a comprare una borsa “originale” col cavallino Ferrari, che legherò lateralmente assieme all’altra piccola che ho con me. Una borsa per lato e dietro lo zaino. Mi danno i ricambi: camere d’aria, filo gas e frizione, candela più altre cose che non riconosco, ma penso serviranno, oltre ad alcune chiavi e cacciaviti. Aggiungono anche una pompa a piede per gonfiare le ruote: in caso di foratura in zona deserta, potrò gonfiare, andare piano, gonfiare di nuovo e ripartire fino a trovare un gommista…spero di no.
Mi faccio spiegare come uscire da Delhi e verso le 2 del pomeriggio parto verso il nord.
Il Traffico Indiano: su questo argomento ne ho sentite e lette di tutti i colori. In tutta onestà non l’ho trovato caotico o pericoloso, ma basato sul concetto di un fiume che comunque scorre, bisogna andare e se per proseguire hai bisogno di invadere un poco l’altra corsia, i conducenti del senso opposto si spostano perché lo capiscono. I pedoni spesso ti fanno dei cenni mentre sono in mezzo alla strada con la mano per dirti se devi passargli davanti o dietro. In autostrada, chi deve portare i bufali o le mucche al pascolo, non ha passaggi dedicati, attraversa la strada col bestiame. Con una velocità adeguata non ci sono problemi, se vuoi viaggiare oltre i 100 all’ora, potenzialmente te la vai a cercare. Inoltre, e lo dico davvero con simpatia, una volta ( tanti anni fa ) per 3 giorni visitai Napoli con un mio amico in macchina. Ad oggi nessuna città o tipo di traffico mi ha mai creato dei problemi. New York è roba da ridere, Caracas e anche la Jamaica sono meno difficoltose. A Napoli ti svegli sul serio e impari a non perdere tempo quando guidi. Per ridere cercate su you tube “traffic jam Napoli” e andate a vedere i video correlati, leggendo i commenti dei turisti.

Link a pagina di Youtube.com

Tutto sommato la preoccupazione principale era ricordarsi che in India si gira a sinistra, ma è stato sufficiente seguire il flusso del traffico.
Dopo un paio di incroci sono su una grande strada a 2 corsie e vedo le indicazioni per la N1 che mi porterà a nord verso Manali. Per le piogge della sera precedente una corsia è letteralmente allagata a metà: ovvio la mia. Ingorgo dantesco. Vedo alcune moto che scavalcano e procedono nella corsia opposta contromano: è la mia prima ora alla guida della Enfield e freno il mio istinto di seguirli. Un errore che mi costerà quasi 2 ore per uscire da Delhi: noto però che nessuno dei guidatori dell’altra corsia si agita o un poliziotto che faccia un segnale. Immediatamente si crea un passaggio per permettere il transito contromano.
Comunque esco da Delhi e capisco subito che è inutile suonare alle mucche ( quando dicono stupido come un bue), mentre capre e bufali ed esseri umani rispondono meglio al clacson, che viene usato continuamente da tutti. Dietro ad ogni bus, pulman o camion si leggono i cartelli “ Blow Horn” o “Horn Please”. La mia tabella di marcia va a farsi benedire immediatamente ma riesco ad arrivare a Karnali verso le otto di sera: devo aver fatto circa 140 km…dico circa perché si era rotto il contachilometri e non andava nemmeno l’indicatore di velocità: al volo avevo fatto cambiare il filo.

Che emozione il mio primo meccanico, il primo guasto e sono appena partito…speriamo che il nome della divinità sul fanale funzioni




Dopo mezz’ora di nuovo muore l’indicatore della velocità, ma continua a segnare i km, che è la cosa più importante.
A Karnal trovo una guesthouse, sulle 300 rupie, poco meno di 5 euro


anche il parcheggio coperto


Ormai è sera e penso solo alla cena: 200 metri fuori della mia GH risolvo il problema. Sempre comodi i ristoranti dove puoi oltre ai tavoli guardare anche la cucina mentre preparano i piatti, li adoro.






Mattina del 7, mi alzo presto per gironzolare la città a piedi: la mia guida della Footprint la liquida con 2 righe, ma qualcosa d’interessante camminando si scova sempre. Vedo una specie di minareto spiccare in mezzo alle case e mi inoltro per i vicoli della città





qui conosco delle persone (musulmani), sono in una madrasa, una scuola cranica, poi due di loro mi portano a prendere il te e quindi mi accompagnano da un altro monumento






lui è un medico, sono tutte medicine quelle che vedete nelle foto, anche qui mi offrono il te e poi il melone. Arriva anche un signore e lui mi spiega che cercava un rimedio tipo viagra…tutto il mondo è paese


mi lascia i suoi estremi ed io faccio altrettanto: in un futuro vorrebbe venire in Italia, ma gli serve una lettera d’invito per ottenere il visto da parte di qualcuno che risieda in Italia, vedremo


sono le 10 e aprono i negozi e faccio quindi sostituire il filo del contachilometri


Parto e penso che sarà difficile riuscire a fare in un giorno i 400 km o giù di lì che mi separano da Manali. Verso mezzogiorno il maledetto filo ci molla nuovamente: né velocità, né km. Mi fermo a pranzo


e due signori col turbante mi accompagnano poi dal meccanico che in 20 minuti sostituisce il tutto


Ad Ambala spariscono le indicazioni per Chandigarrh e quindi Manali. Chiedo per Manali, ma mi viene indicata una strada “alternativa”, ma non me ne posso accorgere, la mia mappa dell’India 1:3.750.000 ha dei limiti
 
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10631887 Inviato: 23 Set 2010 8:43
 

In sostanza è accaduto questo



quando ho iniziato a capire che qualcosa non andava avevo già percorso più di un’ora di strada. Inizio a cercare qualcuno cui chiedere e miracolo, mi sono fermato proprio davanti a un concessionario ufficiale della Royal Enfield…ahh mi era passato di mente, ennesima rottura del contachilometri



il problema era proprio il contachilometri e me ne mettono uno nuovo, 800 rupie in tutto( 13€)



il proprietario della concessionaria mi conferma che ho un poco allungato e mi fornisce una dettagliata mappa per ritornare nella giusta direzione






fa davvero caldo e quindi guido senza guanti: errore, il giorno dopo mi ritroverò le mani un poco ustionate. Sono nello stato indiano dell’Himachal Pradesh, dove non lo so, ma sono in alto, viene sera e noto che fino al buio nessuno praticamente accende le luci per strada, poi anche di notte ogni tanto alcuni girano senza luci.
Verso le nove mi fermo in un hotel e mi chiedono 1500 rupie per una singola: 24 €, uno sproposito. Faccio per andarmene e cala a 1200: bene è sicuramente il caso di andare via. Dopo mezz’ora sulla mia sx vedo l’hotel Diamond e dall’aspetto e le macchine parcheggiate fuori sento che non mi tradirà: 300 rupie. Per la cena al ristorante dell’albergo (ci sono solo io) 139 rupie





mercoledì 8 luglio
Ho circa 250 km da fare per arrivare a Manali, da dove inizia la highway che mi porterà a Leh nel Ladak







autogrill







poco dopo ho incontrato una processione di fedeli (questo è il periodo in India) e mi hanno regalato una specie di collana di pelo multicolore portafortuna …che io ho subito legato alla moto







i suonatori di tamburo erano davvero scatenati

Link a pagina di Youtube.com

Proseguo lungo la N21











un’altra processione


arrivo a Manali nel primo pomeriggio: abbastanza caotica e stracolma di turisti e vedo parecchi motociclisti. La città è il punto di partenza obbligato per percorrere la strada che porta a Leh, nel Ladak. Agenzie di viaggio, uffici di cambio e negozi di souvenir ovunque. La città è divisa in 2 parti, Old Manali e New Manali. La mia guida indicava alcuni posti nella Old e mi dirigo lì. Dopo un poco però mi scoccio a cercare l’indirizzo esatto e chiedo. I primi prezzi sulle 1000 rupie mi sembrano un poco alti, anche per il fatto che vedo un sacco di ragazzi di ogni nazionalità e mi sembra strano spendano quella cifra. Una coppia di israeliani che fermo a caso mi indicano la GH Getta Cottage con stanze a 300 rupie: è la mia. Ha anche il posto per la moto.



 
10631943
10631943 Inviato: 23 Set 2010 9:03
 

Come uno stupendo libro, il tuo viaggio appassiona intensamente!!
Stupende le foto!!!
 
10632425
10632425 Inviato: 23 Set 2010 11:07
 

Bello, più ti leggo più ho voglia di leggerti... icon_biggrin.gif
 
10634219
10634219 Inviato: 23 Set 2010 15:58
 

bello bello bello...
aspetto con "ingordigia" il proseguio del report!!!

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Saluti Desmo icon_biggrin.gif
 
10637648
10637648 Inviato: 23 Set 2010 22:49
 

sarrusoia- ha scritto:
bello bello bello...
aspetto con "ingordigia" il proseguio del report!!!

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Saluti Desmo icon_biggrin.gif


Ahh ma io continuo doppio_lamp.gif doppio_lamp.gif doppio_lamp.gif doppio_lamp.gif

Per la mia prima cena a Manali scelgo il pollo, il colore rosso è dato dalla salsa in cui viene lasciato a macerare, prima che ve lo cuociano al momento


Alla sera avevo parlato con dei biker della mia GH, che da una settimana aspettavano a Manali il momento per poter partire per Leh dato che per la pioggia la strada era bloccata e mi avevano detto che potevo andare assieme a loro. Partivano però alle 4 del mattino, per poter essere il prima possibile al primo passo. Io ho deciso che mi serviva almeno un giorno per organizzarmi, ad esempio le taniche piccole da 5 lt per il supplemento di benzina, necessario nel tratto che da Tandi in poi non avrebbe presentato distributori per 376 km. Poi, volevo comunque far dare un’occhiata alla moto e vedere Manali. Inoltre ho capito che non sarebbe stato un problema trovare altri bikers cui accodarsi, fanno tutti così i motociclisti che arrivano a manali se sono da soli.
Vado a letto, anche se in camera non sono proprio da solo, ma insomma




Venerdì 9 luglio
Mattina in piedi presto e vado al bazar a gironzolare e a vedere di trovare una piccola serie di cose da portare con me











alla fine compro un poco di verdura che integro con dei noodle presi in un negozio/ristorante vicino alla mia GH



utilizzo posate “piatto” e bicchiere comprati nella ferramenta al bazar



poi decido anche di fare il bucato. In viaggio potete ricavare una “lavatrice” semplicemente insaponando gli abiti dentro a un secchio d’acqua e poi usando il piede per meglio strofinare i vestiti: non lo consiglio per le giacche!



Nel pomeriggio ho visitato un tempio



e poi ho fatto controllare la moto da un meccanico. A proposito era interessato alla mia guida e anche a lui l’anno prima era capitato un ragazzo che in cambio di una tariffa ridotta gli aveva promesso di citarlo nella Lonely Placet



per cena, ma secondo voi cosa può esserci di meglio per un Momi che papparsi dei Momo caldi ?



Conosco dei biker indiani e loro domenica mattina presto partono, va bene anche per me, in fondo un altro giorno a Manali si può fare. Gentilissimi mi hanno subito aiutato a controllare la fornitura dei pezzi di ricambio fornitami a Delhi, così finalmente capisco esattamente cosa ho dietro, visto che non li avevo mai guardati.

Sabato 10 luglio

Al mattino decido di fare un giretto in moto nella direzione del Rothang La (3980 mt), il primo passo che si incontra nella direzione di Leh: sono 39 km, ma voglio solamente fare un giretto, senza arrivare là. Il sedere si è lamentato pesantemente nell’ultimo tratto, la sella fa davvero schifo e quindi compro una di quelle coperte imbottite, che potrebbe anche servire per improvvisare un giaciglio durante il viaggio











poi nel pomeriggio vado a scoprire un poco la città: è come essere in Tibet

Il monastero tibetano


Sul muro è scritto quello che sta facendo il governo cinese in Tibet, che in pratica è un genocidio senza spargimento di sangue: portando sempre più cinesi ora i Tibetani sono una minoranza e gradatamente della loro cultura rimarrà solo ciò che il governo centrale deciderà di salvare






 
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10637651 Inviato: 23 Set 2010 22:49
 

show room in pieno centro di Manali


Domenica 11 luglio

Levataccia alle 4 e dopo mezz’ora la moto è pronta per la partenza verso Leh


Manish, uno dei biker indiani con cui viaggerò verso Leh






iniziano i primi pensieri del tipo “strada di m***a”, “ma non potevo andare al mare ?”





poi a un certo punto vediamo una colonna…una frana blocca la strada e subito stanno arrivando i primi venditori ambulanti




Khanduri ( altro biker del mio gruppo) si riposa un poco








niente da fare al pomeriggio stanno ancora lavorando


autisti e turisti in attesa


questo era della polizia, ormai siamo diventati amici





Alla fine torniamo a Manali per passare la notte: in albergo ho una tv a colori che più o meno funziona e guardo la finale dei mondiali.

Lunedì 12
La strada è ancora bloccata, inutile provare ad andare su, tenteremo domani, anche se ogni martedì la strada Manali – Leh è chiusa al traffico per manutenzione, ma dopo così tanti giorni di blocco forse le autorità saranno un poco più elastiche

Al pomeriggio abbiamo fatto un giro in un posto dove si possono fare delle discese in parapendio e altre attività













torniamo per la notte a Manali…e già meglio controllare un rumorino che sentivo ai freni: niente di che 10 minuti e tutto è a posto



questi dolci erano spettacolari


2 dei 5 ragazzi indiani decidono di cambiare itinerario in quanto hanno perso troppo tempo, così siamo in 4 io, Manish, Khanduri e Hashis

martedì 13
Ci alziamo stavolta alle 3 di notte per riuscire ad arrivare al punto della frana tra i primi …la strada non è eccessivamente migliorata e di nuovo mi sciroppo il tratto ultra fangoso: mi sto poi allenando penso



Allegria, non solo c’è ancora la frana, ma visto che ieri la strada era stata parzialmente liberata un camion della Indian Oil ha tentato di passare e un’altra frana lo ha centrato, così adesso la strada è doppiamente bloccata



 
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10637652 Inviato: 23 Set 2010 22:50
 



le mie precedenti vacanze in Birmania, Laos, Cambogia, Cina e Giappone mi hanno insegnato che in certi momenti non si può far altro che aspettare e comunque i camionisti indiani sono gentilissimi e ci ospitano dentro le loro cabine ed io ho l’occasione di scoprire un piccolo mondo






vedete questo è un forellino che va col diesel e che ogni camion ha con sé per preparare da mangiare o il tè, il chati, che in India viene preparato facendo bollire l’acqua cui viene aggiunto il latte liofilizzato e poi il tè



Il problema è che c’è una compagnia di trasporti che fornisce alla Indian Oil camion e conducenti per il trasporto dei carburanti. Gli autisti però devono provvedere personalmente al mangiare a loro spese, quindi questi giorni di fermo sono una mazzata non retribuita: per darvi un’idea erano già 4 giorni che dormivano nei camion a 3000 mt.
Qualche piccolo furgoncino stracarico di viveri arriva all’inizio della coda per vendere


Dei camionisti mi hanno insegnato a preparare il tè




nel pomeriggio arrivano i militari con dei mezzi speciali. La loro prima idea sarebbe di buttare il camion giù dalla montagna e quindi liberare con la solita dinamite la strada e poi far arrivare i bulldozer. A me sembra un’ottima idea, anche per il fatto che questa è l’unica strada fra Manali e Leh e anche solo il blocco del transito dei turisti è un danno economico.
Purtroppo il padrone della compagnia dei trasporti deve essere una persona potente e con molte amicizie: non ne vuole sapere di perdere un camion, quindi i militari lo devono fissare, farlo slittare un poco fuori sulla scarpata, liberare la strada per permettere il passaggio dei mezzi leggeri e poi recuperarlo. Pazzesco



Gli altri vorrebbero tornare a Manali per la notte, ma io dico che proprio non ci penso e preferisco dormire in una delle cabine dei camion, anche per il fatto che quando la strada era stata liberata parzialmente, prima che la frana colpisse il camion, alcune moto in attesa erano riuscite a passare. E poi che vado a fare a Manali ? Coi camionisti e la gente che aspetta lì si sta benissimo e poi non ho voglia di rifare una terza volta quel tratto di pantano.
Alla fine rimangono anche loro e si aggiungono un biker indiano Roti che fa la guida, una sua amica americana Lua, anche lei in moto e un altro ragazzo cui i due facevano appunto da guide verso Leh
Night party nel camion


per dormire mi è toccato il posto dell’autista..posso appoggiarmi al volante.

Mercoledì 14

Guardate in che razza di “tende” devono dormire gli operai della manutenzione stradale a 3000 mt: credo davvero che qualche politico indiano dovrebbe vergognarsi. Non credo che comprare qualche tenda sarebbe una spesa insostenibile, che vergogna


procede il lavoro dei militari


siesta dopo pranzo


nel primo pomeriggio iniziano a poter passare alcuni piccoli veicoli e tutti i biker si preparano


io passo per primo e qui invece è passata Lua




se Dio vuole siamo riusciti a superare il primo passo il Rothang La a 3900 mt e festeggiamo in una dhaba tutti assieme. Le Dhaba sono dei piccoli “locali”, delle tende principalmente frequentate da camionisti e viaggiatori, dove con prezzi davvero minimi si trovano pasti caldi, dolci, acqua ecc…



vi metto la mappa del percorso da Manali a Leh che sono 475 km



a notte fonda siamo dal classico cartello di Tandi che segnala l’ultimo distributore prima di Leh..una foto qui penso l’abbiano fatta centinaia di biker



verso le undici arriviamo a Keylong e Roti aveva già prenotato delle camere, cena e poi a letto
 
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10638601 Inviato: 24 Set 2010 8:42
 

Sempre meglio.......... 0509_up.gif 0509_up.gif
 
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10642938 Inviato: 24 Set 2010 19:16
 

paio di video delle puntate precedenti, qui siamo nel tratto di strada bloccato dopo Manali

Link a pagina di Youtube.com

La preparazione dei dolci a Manali

Link a pagina di Youtube.com

Giovedì 15
Mi alzo presto (ormai l’età si sente) e lascio a dormire il mio compagno di camera e vado a far colazione nella dining room della nostra GH: panorama spettacolare




voglio tornare indietro a Tandi che è 7 km a sud di Keylong, per fare il pieno e riempire le 2 taniche da 5 lt: da qui a Leh ci sono oltre 370 km e questa è l’ultima stazione di rifornimento. Prima di partire mi fermo ad osservare il lavoro di questi muratori indiani: alcuni spaccano le pietre e poi donne e uomini le portano per costruire un muro. Hanno dei bambini piccoli con loro, immagino che il servizio dell’asilo nido non esista in India, o perlomeno in queste zone. Uno degli addetti alla frantumazione dei blocchi ogni tanto scherza coi bambini.







partenza, sono solo 7 km….dopo 13 (ecco l’utilità del contachilometri), ragionevole dubbio: dove sto andando ?



dalla parte sbagliata ovviamente, torno indietro e stavolta imbocco la svolta giusta







Torno alla GH che gli altri stanno facendo colazione e poi ripartiamo. Io sono in coda e mi fermo per una foto alla città di Keylong


e poi via di nuovo verso l’ignoto, orizzonti e terre sconosciute…magari la moto non riparte.
Ho premuto il pulsante rosso di emergenza ? No
Benzina ? Appena fatto il pieno
Forse cambiando la candela, chissà. Tiro fuori i ricambi, tolgo il cappellotto , tiro fuori la candela di riserva: mannaggia è diversa…accidenti al noleggiatore. Spingere la moto fino alla città è un problema, visto che avevo attraversato un corso d’acqua profondo. Lasciarla lì coi bagagli non è il caso. Camminare coi bagagli…se proprio non si ferma nessuno.
Un’auto si ferma e gli chiedo se può andare a chiamare un meccanico dicendogli di venire lì. Dopo mezz’ora nulla. Allora fermo una motoretta e davvero la gentilezza è totale. Il signore mi accompagna in città, lasciando sua sorella che aveva in sella a dare un’occhiata alla moto. In venti minuti sono di nuovo lì col meccanico che cambia la candela. Gli faccio vedere la mia di scorta: è la stessa, bastava svitare il coprolino superiore. Capita ad essere ignoranti dal punto di vista meccanico.
Alla fine ho perso un paio di orette, parto sperando di recuperare gli altri del gruppo









alla fine mi riunisco al gruppo, si erano fermati da una Dhaba per il pranzo







abitazioni degli operai stradali


Io riparto per primo, col fatto che mi fermo più spesso degli altri a far foto è meglio che stia davanti

Pausa cricket


questo sasso si è proprio fermato in mezzo






 
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10642946 Inviato: 24 Set 2010 19:17
 

questo video da un’idea dei problemi su questa strada..e non è stato nemmeno uno dei passaggi peggiori

Link a pagina di Youtube.com



a un certo punto Lua era un poco in difficoltà essendo caduta in un attraversamento di acqua, allora le ho dato i miei guanti, e poi guardate come le ho risolto il problema delle calze bagnate, visto che lei non le aveva pesanti di ricambio e anche le mie erano bagnate


ormai col sole calato arriviamo alla località di Bharatpur un gruppo di dhaba e ci sistemiamo in una per la notte














venerdì 16

partiamo presto con l’intento di provare ad arrivare a Leh. C’è il passo del Lachunglang ( 5016 mt)









sosta per la colazione e Manish scalda i piedi




















autogrill




ti pareva che prima del passo non avremmo trovato una frana ?


fatto sono oltre i 5000 mt, una sciocchezza








i primi ad essere arrivati siamo stati io e Lua. Mentre aspettiamo gli altri mi inizia a sanguinare il naso: mi ero accorto che le narici si erano completamente seccate all’interno. Questo problema l’ho sempre avuto fin da bambino quando andavo a sciare a Cervinia, però quando arriva anche Roti (la guida) lui può rimanere con Lua ad aspettare gli altri e decidiamo che io è meglio scenda: potrebbero essere anche i sintomi del mal di montagna. Meglio non rischiare. Li aspetterò un 2000 metri più in basso, facendo anche attenzione a non scendere troppo velocemente




dopo circa un’oretta arrivo da un gruppetto di casette sui due lati della strada, ci sono alcuni ristoranti ed alberghi a conduzione familiare.
Mi fermo prendo una bottiglia d’acqua e del tè e mi siedo ad aspettare gli altri. Improvvisamente riprende a sanguinare in maniera abbastanza copiosa il sangue. Un motociclista mi offre delle salviette, premo la narice, ma non si ferma del tutto. Non posso poi fare altro che continuare e vedere se trovo un posto dove farmi visitare. In una qualche maniera con gli altri ci rivedremo a Leh. Non ho maniera di avvisarli, in quanto nella zona del Jammu-Kashmir i cellulari stranieri a scheda non funzionano. Avevo pensato a comprare una scheda locale, ma poi mi avevano spiegato che non avrei comunque potuto inviare sms in Italia, ma solo comunicare con telefoni della regione.
Il fatto è che fino a leh non c’erano più possibilità di alloggio in quanto tutti i centri abitati erano delle basi militari, con posti dove mangiare, ma non per dormire.







Poi attraversando una di queste cittadine/basi credo Khorn vedo il simbolo della croce rossa: è un ‘ospedale militare e perché poi non provare ?
Entro con la moto, parcheggio e poi vado all’accettazione e spiego il mio problema. Mi dicono di aspettare che arriva l’ufficiale medico. Dopo mezz’ora un tenente medico mi visita, conferma che non è mal di montagna, ma che la disidratazione all’interno delle narici è un problema comune a quelle altitudini. Mi da anche le medicine e la ricetta per prendere altre cose a Leh: purtroppo se voglio un letto devo arrivare là. Quanto devo ? Niente, felici di avermi aiutato.
La ricetta della visita


poi devo ripartire e in un modo o l’altro arrivare a Leh. Lungo la strada accompagno anche per alcuni km un monaco che aveva bisogno di un passaggio. Arrivo a Leh che son le nove di sera, buio e senza bene idea di come sia disposta la città. Salendo a un certo punto passo una specie di grande porta e ritengo di essere nella città vecchia, poi qualche luce e incredibilmente un’agenzia di viaggi aperta: parleranno bene inglese. Entro e già che ci sono gli chiedo anche per il permesso per il passo del Khardung La il più alto uno dei punti in cui mi ero prefissato di arrivare. Per arrivarci bisogna chiedere un permesso speciale. Ci vediamo poi domani e il titolare mi fa accompagnare da una GH lì vicino.
Mi danno la camera, anche per il fatto che ci sono solo io, non vengono molti turisti stranieri qui mi dice la signora che gestisce il posto.
Butto la roba come capita per terra


poi esco in moto per cercare qualcosa da mangiare. Nella strada di prima è quasi tutto chiuso, solo un negozietto aperto. Il giorno dopo capisco che ero vicino alla città nuova dove con la presenza dei turisti non avrei avuto problemi, ma vallo a sapere. Entro nel negozio e da mangiare hanno solo delle confezioni di patatine: ne prendo una. Vedo dei succhi di frutta: bottiglia da un litro e mezzo. Avevo con me dei biscotti e del muesli, ma non mi andava. In camera divoro le patatine e bevo d’un fiato il succo di frutta, combinazione micidiale. Dopo nemmeno mezz’ora che ero andato a letto mi sveglio e mi salva il fatto che ho il bagno in camera: le cascate del Niagara. Ok visto il menù era prevedibile. Almeno mi sono svuotato: errore. Arriverò al mattino con altre 5 volate in bagno. Penso che comunque mi accadrebbe anche in Italia con una cena del genere.
 
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10646193 Inviato: 25 Set 2010 11:14
 

Sei un grande, complimenti repoerter magnifico me lo sono letto tutto con foto e video. 0509_up.gif 0509_up.gif 0509_up.gif 0509_up.gif 0509_doppio_ok.gif 0509_doppio_ok.gif 0509_doppio_ok.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif
 
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10646323 Inviato: 25 Set 2010 11:58
 

Ma che bello, posti che fanno sognare, racconto strepitoso... dovresti farti sponsorizzare e scrivere reportage di professione... 0510_inchino.gif
 
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10647100 Inviato: 25 Set 2010 14:15
 

Aiutatemi solo se possibile a postare i video con l'anteprima

Sabato 17
L’aspetto della mia camera non è migliorato molto anche dopo il mio risveglio




Devo anche pensare a comprare dei pantaloni antiacqua: i miei si sono strappati. La strada della mia GH è molto animata, ripasso dall’agenzia e mi faccio dire cosa serve per chiedere il permesso, poi compro dei pantaloni che tanto antipioggia mi sa non sono, ma almeno serviranno contro il vento assieme ai miei jeans




poi la colazione, con la mappa della città della mia guida arrivo nella nuova Leh e finalmente capisco come è fatta la città, in alto si vede il Leh Palace una replica in piccolo del Potala di Lasha in Tibet




per le stradine della città stanno sfornando vari tipi di pane









non di solo pane vive l’uomo hanno detto una volta



Link a pagina di Youtube.com

Pane e formaggio a pranzo sulla veranda della mia camera



nel pomeriggio mentre vado al distributore vedo per strada Manish, Khandori e Hashis: io spiego che non ho potuto aspettarli, ma loro hanno dormito prima di Leh, in quanto il ragazzo cui Roti e Lua stavano facendo da guida, aveva forato sul Tanglang La e avevano dovuto smontare la ruota, scendere fino da un meccanico, ripararla, tornare in cima e rimontarla. Roti e Lua avevano già l’albergo prenotato, ma per 250 rupie a testa scelgono anche loro la mia GH.
Verso sera ci ritroviamo tutti assieme e decido anch’io di fare il permesso per il Khardung La e la Numbra Valley assieme a loro:l’agenzia ce lo consegna a mezzogiorno domani. Al massimo invece che 3 starò 2 giorni nella Numbra Valley…è ormai una settimana che ho rinunciato a stilare una tabella di marcia: è inutile.
Andiamo poi in una specie di bar all’aperto a Manali nuova a bere qualcosa




Domenica 17
Mi alzo presto, nemmeno le sei di mattina, perché voglio andare a vedere nel viale principale della nuova città l’arrivo delle donne che vendono frutta e verdura sedute sul bordo del marciapiede, le avevo viste il giorno prima nel pomeriggio e ho immaginato arrivassero nella prima mattinata
A dire il vero arrivo anche prima, per strada non c’è quasi nessuno



a parte un gruppo di persone davanti alla moschea in fondo alla strada


voglio capire chi sono, anche se immagino siano persone che lavorano alla manutenzione stradale. Non è facile, nessuno parla inglese, poi col frasario riesco a far leggere la parola lavoro e mimando un poco alla fine ci salto fuori. Stanno aspettando i camion che li porteranno al lavoro


torno sulla strada principale


arrivano le fruttivendole








al pomeriggio cambiano tutti lato della strada per rimanere all’ombra, infatti ineri le avevo viste dall’altra parte

la porta dell’ingresso alla città vecchia

 
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10647106 Inviato: 25 Set 2010 14:16
 

Link a pagina di Youtube.com

pranzo al ristorante con gli altri: incredibile anche i tovaglioli



i permessi proprio a mezzogiorno non sono pronti, giretto per le bancarelle lì vicino




mentre riprendevo questa bimba, mi muovevo lateralmente da una parte all’altra e lei mi seguiva ripetendo i miei movimenti

Link a pagina di Youtube.com

Oggi è domenica, problemi, file, l’ufficio è mezzo aperto e mezzo chiuso…alla fine niente da fare per i permessi, domani: vabbè pazienza.
Locale vincente non si cambia


lunedì 19

Al mattino accompagno gli altri dal meccanico. Lua aveva tamponato Roti abbastanza in velocità e quindi le due moto sono un poco ammaccate: gli altri le fanno controllare




io posso andare all’agenzia per vedere di avere i permessi subito, aveva parlato delle 10.
Foto storica: alle 14.00 il permesso è pronto.


Ormai ho perso un poco di tempo per questo permesso e quindi decido di partire da solo, arrivare al Khardung La che dista solo 39 km e tornare a dormire a Leh. Devo anche pensare ad arrivare a Srinagar e Jaipur e Agra e il Taj Mahal: non posso rimanere 3 giorni nella Numbra Valley come avevo pensato. Mi metto d’accordo con gli altri e ci salutiamo: torno alla GH scarico la moto e gli comunico che mi fermo a dormire lì per la notte. Mi prendo un paio di giorni per andare da Leh a Srinagar. Fra andare e tornare dal passo arriverei in città verso tardo pomeriggio, non avrebbe senso partire.
Via con la visiera aperta e il cielo splendente


dopo 8 km tutti fermi…toh una frana…mi pareva strano. La cosa confortante è che gli operai hanno lavorato tutta la notte, in quanto domani arriva nella Numbra Valley il Dalai Lama in persona e quindi assolutamente bisogna riuscire a far ripartire il traffico



Esattamente dopo nemmeno un’ora, come aveva detto un poliziotto si può ripartire e mentre salgo non scatto tante foto, voglio proprio godermi il momento dell’arrivo, le farò poi scendendo





Alla fine ci arrivo anch’io a questo benedetto passo che è il più alto carrozzabile al mondo per gli indiani, ma non in assoluto il più alto, ma gli altri non si possono percorrere con ogni veicolo…ma chi se ne frega. C’è anche gente arrivata in mountain bike, moto, auto pulman suv, ma ci sono anch’io.
Nulla di epico o estremo, ma sono davvero molto contento di aver portato la mia Enfield fin qui





 
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10647503 Inviato: 25 Set 2010 15:25
 

Una volta che hai caricato il video su youtube, se vai a visualizzarlo vedrai che sotto il video, sulla destra c'è un bottone "codice da incorporare"
Se ci clicchi sopra apparirà sotto una finestrina con il codice.
Copialo e incollalo sul topic e il gioco è fatto.

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10647687 Inviato: 25 Set 2010 16:08
 

Che dire, non ho parole, solo tanti ma tanti complimenti 0510_inchino.gif 0510_five.gif


mi stai facendo conoscere delle parti dell'India che probabilmente non avrei mai visto, sei meglio di Discovery Channel 0509_up.gif


ps: sarà solo un'impressione, ma dove ci sono pochi soldi la gente sembra, non dico più felice, ma sicuramente più serena... icon_rolleyes.gif


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10648107 Inviato: 25 Set 2010 17:39
 

e con ulteriore ingordigia divoro anche questo aggiornamento icon_mrgreen.gif icon_biggrin.gif



Saluti Desmo icon_biggrin.gif
 
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10653336 Inviato: 26 Set 2010 18:54
 

Razweb ha scritto:



ps: sarà solo un'impressione, ma dove ci sono pochi soldi la gente sembra, non dico più felice, ma sicuramente più serena... icon_rolleyes.gif


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Mhh molto discutibile, come tanta gente che torna da Cuba e dice che sono poveri ma felici: bisognerebbe andare a vivere un paio di anni a Cuba coi soldi però di un cubano. I camionisti indiani dividevano ciò che avevano, ma che tipo di vita stessero facendo lo capivano molto bene.
 
10653894
10653894 Inviato: 26 Set 2010 20:10
 

Ragazzi, è un argomento troppo vasto da trattare di sfuggita: potrei portare cento argomenti in favore dell'uno e cento a favore dell'altro (tra l'altro sono stato a Cuba...).
Apriamo un topic apposito e lasciamo questo al racconto di un bellissimo viaggio.
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10655839
10655839 Inviato: 26 Set 2010 23:53
 

momi20 ha scritto:


Mhh molto discutibile, come tanta gente che torna da Cuba e dice che sono poveri ma felici: bisognerebbe andare a vivere un paio di anni a Cuba coi soldi però di un cubano. I camionisti indiani dividevano ciò che avevano, ma che tipo di vita stessero facendo lo capivano molto bene.



si, infatti la mia era solo un'impressione da semplice spettatore del tuo report, non sono stato ne a Cuba ne in India e mi fido di ciò che hai potuto vedere tu vivendo quelle situazioni dal vero 0509_up.gif
 
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10663231 Inviato: 27 Set 2010 23:23
 

Inizio il ritorno a Leh, prendendomi il tempo necessario per le foto, tanto ormai riesco ad accendere la moto anche da seduto e quindi non devo spegnere, scendere mettere sul cavalletto: incredibile, ho imparato in soli 12 giorni.

Questi hanno fatto più fatica di me
















dei segnali stradali !!!!!!!!!!!!!!!!!










sono rientrato a Leh che era di nuovo disponibile la benzina ai distributori ( mi viene in mente l’Uzbekistan), un po’ di coda, ma le moto le servono più frequentemente delle auto


visto che c’era ancora luce, sono andato nei violetti della città a vedere se sarebbe stato possibile riparare la lampo della mia antivento arancione e il sarto mi dice che non ci sono problemi, solo di rimanere un attimo a guardargli il negozio, mentre lui andava a cercare la lampo adatta



la mia ultima cena a Leh, domani si va a Srinagar





martedì 20 luglio

parto al mattino presto per Srinagar, sono 423 km e sicuramente non è possibile farli in un giorno, capirai se non capita almeno una piccola frana, inoltre so che c’è anche un punto in cui bisogna registrarsi, un tratto in cui il traffico va a senso alternato al mattino e al pomeriggio, insomma mi prendo già 2 giorni



inizialmente la strada è nuova di zecca



non c’è poi tanto affollamento lungo questa strada e mi fermo per una foto


poi riparto e sento la pedivella dell’avviamento che vola via: mi chino e non la vedo ! Alla faccia del dio del fanale, penso dentro di me. Poi scendo e vedo che è finita sotto alla moto. Stranamente non inizio a piangere disperatamente che è sempre la mia prima reazione istintiva quando accade qualcosa d’imprevisto con la moto. Impossibile che l’abbia spezzata: infatti si è solo sfilata. Tiro fuori gli attrezzi e prima di aprire il sacchetto con le chiavi e cacciaviti tocco la scritta sul fanale. Evviva fra le 5 chiavi inglesi a mia disposizione c’è anche quella che serva per i bulloni che tenevano ferma la pedivella. Incredibile riesco a ripartire.









come sosta lungo la strada ho fatto una deviazione per Alchi, circa 69 km a ovest di leh, per visitare l’Alchi Choskor uno dei più famosi monumenti buddisti, i templi detti Gompa, presenti in Tibet, Nepal, Ladakh e Bhutan











ohhh finalmente una frana che ostruisce la strada, iniziavo a sentirne la mancanza


questo gruppo di australiani aveva come capogruppo una donna e il loro itinerario prevedeva Manali-Leh-Srinagar e poi rientro in aereo…loro viaggiavano senza bagaglio, perché avevano macchina d’appoggio e meccanici al seguito


questi invece sono di Bologna, se qualcuno li riconosce








 
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