Questa volta erano rosse.....
Appuntamento alle 7.00 di sabato a casa di Fabio. Io avevo ritirato il furgone il giorno prima ed avevo già caricato la mia piccola RR.
Fabio era già pronto, abbiamo caricato la SUA RR 1000 e siamo partiti.
L’entusiasmo era alle stelle
Due ore dopo entravamo in uno dei circuiti più belli d’Italia...dopo Vallelunga e Mugello...ora siamo a Misano!
Il sole era alto...la giornata si preannunciava fantastica.
Eccoci di fronte all’entrata, l’arco rosso gonfiabile della Honda ci dava il benvenuto.
“Scarico moto a destra, per la registrazione in cima alla seconda scala” ci diceva il tipo all’entrata.
Troviamo subito posto. La prima cosa da fare è la registrazione e la prenotazione del banco prova.
Fatta la prima...fatta la seconda.
Ci guardiamo un po’ in giro, io cerco un’idea sul colore della mia futura carena in vtr.....la vedo...sarà sicuramente nera opaca con il simbolo alato nero lucido sulla fiancata...bellissima.
Verso le 12 la mia RR è sul banco prova...il buon “Fabione” della rivista Special stava per stuprare il contagiri
Il test inizia...la gente, che fino a quel momento non aveva prestato attenzione ai rumori che fuoriuscivano da quel box, cominciavano ad essere attratti dal sound del mio LeoVince.....
Che soddisfazione vedere altri rider richiamati dalla voce della mia bimba...
Ho filmato qualcosa...la videocamera vibrava...lo scarico sputava fiamme...la gente era sbigottita...io ero orgogliosissimo.....visto che ho speso una fracca di soldi per mandare la mia RR a scuola di canto...
Finito il test Fabio scende e mi dice:”ma quanto caxxo di rumore fa’??? Anche con la cuffia mi sono stordito...”...io ho sghignazzato...
Ero fiero...anche dei 114 cv erogati alla ruota...non tanti ma ben gestiti.
Porto la bimba fuori dal box mentre qualcuno mi chiedeva cosa montassi sotto la carena...
Mentre io mi elevavo a preparatore di 600 RR...Fabio veniva a conoscenza del fatto che con le slick non facevano girare.
E’ partita la caccia di un intagliatore di gomme che non abbiamo trovato. Alla fine ha optato per acquistare un treno di metzeler usate dal gommista...100 eurini e passa la paura. Ci siamo affrettati a smontare i cerchi davanti al gommista...io ero vestito con dei sundek, infradito e magliettina dell’Honda Day.
Sembravamo 2 formichine all’opera su di un pezzo di pane.
Davanti a noi 2 ragazze in tuta che mangiavano un panino all’ombra della scala (erano tingavertiane anche loro e non lo sapevo!!!).
Finito! Erano le 13.30 ed il turno era alle 14.00. Volo al furgone e comincio il rito della vestizione: calzini e mogliettina traspirante, tuta e stivaletti.....il casco è sul serbatoio con i guanti dentro.
Fabio arriva 10 min prima dell’inizio del turno. Benzina e via verso il box d’accesso.
Briefing con i Rider Honda che ci faranno fare 2 giri lanciati prima di darci il via e sfogare tutti i cavalli sotto il culo...
Si parte. Il “pelatone” del rider è davanti a me...Fabio è dietro di me.
Due giri di riscaldamento per imparare la pista. Studio traiettorie, marce e comportamento della mia RR.....lei va da Dio...le gomme sono in temperatura, le forcelle appena preparate Ohlins sono un tutt’uno con le sconnessioni dell’asfalto.
Sul rettilineo d’arrivo il rider mette la freccia a dx e si scansa facendoci cenno di passare.
Mi giro, vedo Fabio e gli alzo il pollice sx...poi giù in carena. Una pista bellissima, tecnica e veloce.
Mi diverto come un porchetto! Ma il turno finisce.....20 min in pista passano davvero “di corsa”...
Fuori i piloti già sono con le mani gesticolanti per descrivere traiettorie e staccate al limite al loro compagno d’avventura. Io e Fabio ci dirigiamo al furgone. Ci siamo divertiti entrambi.
Mangiamo un panino e chiacchieriamo.
Il nostro vicino di furgone ci chiede se possiamo prestargli il DBkiller per girare. Non c’è problema, gli smonto il mio e glielo faccio provare. OK. Tra una chiacchiera e l’altra ci racconta che il suo amico ha la febbre ed è in albergo. Concordiamo per scambiarci i turni nostri della domenica con quelli loro di quel pomeriggio...così noi potevamo fare i nostri 3 turni sabato e loro potevano girare anche domenica mattina senza perdere alcun turno.
Io ora ho due turni di fila: 16.00 e 16.20. Ho un po’ di paura per i due turni consecutivi perché ho le gomme un po’ provate...2 turni a Vallelunga...3 al Mugello...e qualche Km su strada. Monto le Dunlop Qualifier RR...non proprio una gomma da pista...ma il grip nel primo turno mi ha dato fiducia in loro. Nel primo turno ho chiuso sia l'anteriore che il posteriore...
Sono le 15.30...il rito della vestizione ricomincia.
Ci avviamo lentamente al box d’accesso. Mi ritirano il tagliandino ed entriamo quasi subito in pista. Stavolta non aspetto gli apripista...confido nella calda aria che aleggiava sperando che le gomme entrassero in temperatura da subito...e così è stato. Non avevo un cronometro...ma essendo passato 11 volte sul traguardo col turno da 20 minuti.....sono sicuramente sceso sotto i 2 minuti ad ogni giro...
“Non male” mi dice un tipo all’uscita col 1000 RR che non è mai riuscito a passarmi.
Davvero non ce n’era per nessuno...1000, 900, VTR...ne ho passate a bizzeffe. Ho davvero dato tanto anche se la pista mi era perfettamente nuova. Sono soddisfatto.
Il tempo di aspettare Fabio e rientro immediatamente in pista...lui aveva il 3° turno alle 17.20.
In corsia box l’apripista era in piedi che chiacchierava con un tipo. Entrambe le CB1000R nere apripista erano accavallettate.
Ho pensato che ancora non fosse ora. Accavalletto, scendo e mi tolgo casco e guanti.
“DAI DAI DAI, hai già perso mezzo giro” mi esclama una voce alle spalle. Mi giro e vedo l’altro rider Honda che mi viene incontro dicendomi che dentro ci sono altri due apripista!...
Mi ricompongo in un attimo e mentre esco dai box mi si affianca una donna con un 1000 che stava uscendo anche lei in quel momento dai box. Non facciamo in tempo ad entrare che subito veniamo accolti da bandiere rosse...io guardo lei con la faccia sbigottita...lei mi restituisce la stessa espressione. Ma arrivati sul lungo rettilineo che porta al curvone da 250 Km/h ci passano due 900 RR a tutta birra. Uno di loro aveva alzato una mano per mandare me e lei a quel paese.....MA CI SONO LE BANDIERE ROSSE...penso io. Invece no, le bandiere sono scomparse.....anomalo...ma era così...
Scalo e mi metto a rincorrere quei due 900...riesco a mantenere la stessa distanza con la quale sono partito. Sul rettilineo d’arrivo mi sono avvicinato molto...sono una ventina di mt. davanti a me.....
Prima staccata, curva a dx e poi subito a sx...poi curvone lungo a dx...loro pelano il gas...io no...sono dietro di loro! Curva a dx da raccordare alla successiva a dx. Se le faccio bene uscirò forte sul rettilineo dopo la successiva a sx e forse ne passo uno in staccata...sono a 1000 vado forte...ne sono consapevole...
Esco dalla seconda a dx, do’ gas...il posteriore comincia a scivolare...troppo...è un HI-SIDE.
Sento il fischio della gomma...vedo prima l’asfalto...poi il cielo.....poi lo schianto violento sull’asfalto...sento la carena che raschia dietro di me che sto rotolando senza fine...la moto mi colpisce più volte...SILENZIO...
Sento qualche moto passare lentamente...ho ancora la vista offuscata...provo a muovere mani e piedi...si muove tutto. OK. Provo a rialzarmi. Un dolore lancinante mi fulmina il bacino. Mi fa male...urlo...mi arrendo. Arrivano i commissari ed i medici con l’ambulanza.
“Alzate lei...non pensate a me”...sono le uniche parole che riesco a dire tra paura e pianto...
Mi sento pinzare sotto la tuta dalla barella a cucchiaino...ho paura...stavolta per me...non per lei...
Mi caricano nell’ambulanza...sento voci, rumori di attrezzatura medica che sbatte contro le pareti del mezzo...asfalto, poi terreno, siamo nella via secondaria...dopo 2 min interminabili l’ambulanza si ferma. Mi tirano fuori e mi portano di tutta fretta dentro ad un edificio in mattoncini rossi.....faccio solo in tempo a leggere una targa che riportava la scritta “Centro Medico”...ho paura...
Mi spingono in una stanza dove un dottore mi presta subito attenzione chiedendomi di sollevare prima una gamba e poi l’altra...poi di girare la testa. Vedendo che ci riuscivo senza straziarmi dal dolore ha deciso di farmi sfilare la tuta ed il casco dagli infermieri. La delicatezza che hanno usato nel togliermi tutto l’abbigliamento mi ha colpito...volevo piangere...ma non volevo...non potevo...sono un rider...
Altri piccoli test per capire quello che la botta aveva sortito su di me...
L’infermiere dell’ambulanza riferiva al dottore di aver visto tutto con i suoi occhi: ero stato catapultato a circa 2 mt. d’altezza ed atterrato di bacino e spalla destra. Poi ho rotolato per circa 10 metri con la moto che seguiva la mia stessa traiettoria colpendomi più volte.
Intanto mi raggiunge il commissario che controlla gomme e DBkiller all’entrata in pista...un piccolo uomo sulla quarantina, leggermente soprappeso e calvo. All’entrata in pista aveva l’aria antipatica...lì, ora, invece, era una persona dolcissima che mi parlava come se sapesse esattamente quello che provavo:”non te l’ho fatta riportare al furgone, la tua moto è al sicuro nel garage dell’Honda, è a posto, ha solo qualche graffio, pensa a te”. Per un attimo gli ho quasi voluto bene.
Il dottore dice che è meglio escludere una frattura del bacino con delle lastre e che quindi devo essere trasportato al Pronto Soccorso di Riccione. Chiedo di far chiamare Fabio al megafono...lui mi stava aspettando sugli spalti per farmi qualche foto.....ma nessuna foto è stata fatta...
Dopo qualche minuto lo sento correre nel corridoio ed arrivare paonazzo in viso davanti al mio lettino. Io gli alzo il pollice, gli dico che è tutto ok ma che devo andare al PS per degli accertamenti. Lo faccio tornare al furgone per prendere il mio cellulare. Riesce a darmelo al volo mentre mi caricano di nuovo sull’ambulanza. Gli do’ istruzioni su dove andare a recuperare la moto. Poi lo guardo e gli dico con le lacrime agli occhi:”mi raccomando...trattala come se fosse nuova...mi fido di te...”...lui sapeva perfettamente di cosa stessi parlando.
Partiamo. Con me c’è un’infermiera (davvero carina).....peccato che non avevo l’umore adatto per fare “due chiacchiere”.
Osservo il tetto dell’ambulanza: ci sono delle feritoie che contengono degli agganci per l’attrezzatura medica. Sulla mia dx ci sono siringhe e guanti in lattice. Alcuni tubi penzolano sulla parete.
Non ero mai stato in un’autoambulanza...non è molto piacevole...soprattutto se si è soli...soprattutto se sei lontano da casa...soprattutto se la mia bimba è in mani estranee in un box dell’Honda.
Arriviamo, riconosco il classico accesso coperto dei PS di qualsiasi ospedale. Mi trasportano dentro. Mi fanno il check-in. Mi spostano in due su di un’altra barella “spinale”. Mi salutano e se ne vanno. Sono solo in posto sconosciuto. Non posso chiamare nessuno...non voglio spaventare nessuno.....
Chiedo di essere portato in un posto un po’ più nascosto; Valeria, l’infermiera, mi accontenta stampandosi un bel sorriso in faccia. Anche lei sulla quarantina ed in soprappeso. Ma mi piace, voglio bene anche a lei.....o forse VOGLIO affezionarmi a qualcuno per non essere più solo.
E’ ora delle radiografie. Riesco a passare sul macchinario da solo.....buon segno.....ma il dolore al bacino è mordente...e adesso anche la spalla dx tende a farmi sussultare.
RX fatte...nulla di rotto...provo a rilassarmi un po’. Mi riportano nella saletta d’attesa per barelle. Chiamo Fabio, gli dico che non mi ricoverano e che può venirmi a prendere.
Chiusa la chiamata l’infermiera mi dice che di là c’è un altro tipo con la tuta gialla ed un braccio ingessato. Chiedo di essere messo su di una sedia a rotelle per poter andare a condividere il mio dolore con un “collega”...
Strillo mentre cerco di passare dalla barella alla sedia...ma non mi importa del dolore...non voglio essere da solo...
Esco nella sala d’attesa del PS e vedo lo stunt che si esibiva con la moto da trial nel parco dell’autodromo.....mi racconta che un NO-END andato male lo aveva portato a rovinare a terra in maniera molto forte. Fortunatamente aveva solo un polso gonfio steccato e la tuta un po’ stracciata.
Abbiamo passato insieme un’oretta ridendo e scherzando. E’ stata la mia salvezza morale...
Alle 20.00 Fabio è arrivato...devo andare. Ho i referti e le lastre...tutto ok...
Al ritorno ha guidato lui ovviamente...nell'oscurità della notte, cullato dalla guida lineare, che solo l'autostrada offre, mi sono estraniato in un pensiero profondo...ho ripercorso gli ultimi metri in sella alla mia RR, la scodata improvvisa, il fischio della gomma, il volo, il botto, il rumore della carena.....volgo lo sguardo fuori dal finestrino...mi sale un singhiozzo di pianto.....penso che questa volta le bandiere per me erano rosse..........
Scritto col cuore e la passione di un motociclista...
