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Svizzera e Germania 16.08 - 27.08: report vacanze Samurai
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2359572 Inviato: 31 Ago 2007 13:55
Oggetto: Svizzera e Germania 16.08 - 27.08: report vacanze Samurai
 

Anche quest’anno, come l’hanno passato, si sono riproposte le ferie in moto in giro per l’Europa centrale; le idee erano già chiare da due o tre mesi e, al ritrovo a casa del Lele (condito di torta, vinello, caffè e grappa) venivano confermate le prenotazioni in Svizzera e bassa Baviera, sempre spettacolare. Ecco il racconto (a dir la verità un po’ lungo) di quello che è successo in dodici giorni.
GIOVEDI’ 16 AGOSTO
Le previsioni meteo non davano niente di buono ma, al ritrovo in piazza delle 9.00 (stavolta sono arrivato per primo) icon_biggrin.gif , il tempo sembrava promettere bene: io, Lele, Rino, Lella, Claudia, Roby, Nicola (arrivato per ultimo) 0509_pernacchia.gif , insomma gli stessi dell’anno scorso più Sergio e Daniela che l’altra volta non sono potuti venire. Tempo di fare la foto di partenza
e via, autostrada, tangenziali (e che cacchio, addirittura 2 caselli giusto giusto per spillarti un po’ di soldini !) icon_evil.gif e direzione laghi: le cose da vedere nel tragitto sarebbero state molte e degne di nota. Sosta caffè prima di Lugano e già si intuisce che anche quest’anno verrò preso di mira da sbeffeggiamenti di vario genere. Premessa: l’anno scorso chi non indossava la maglietta dell’Art Cafè la prima sera, avrebbe dovuta pagare da bere e già da più di un mese il Lele me la menava che avrei dovuto offrire birra il primo giorno. Bene: quando incominciano a togliersi la giacca Lele, Roby e Claudia, già mi sembrava che ci fosse qualcosa di strano, tutti con la maglietta gialla del “Beppe”; la comprensione del complotto, mi arriva quando anche Nicola mette in mostra la maglietta …………….. BASTARDI !! 0509_vergognati.gif Caffè, foto di gruppo
e annotazione sul taccuino degli ammoniti !
Si riparte e dopo pochi chilometri inizia a piovere e, come l’anno scorso, passa parecchio prima che Nicola decida di fermarsi in un parcheggio dell’autostrada per farci mettere addosso gli antipioggia e coprire le borse laterali; nonostante l’acqua le risate non mancano e questo lascia presagire che saranno ferie all’insegna del divertimento. Ripartiamo sotto un bel acquazzone e percorriamo quanti più chilometri possibili prima della sosta per il pranzo a base di panini al Ristorante Chalet Stella Alpina: almeno non piove più ed il padrone del locale ci invita a ritornare per un invito a cena presso il ristorante.
Partiamo in direzione del Passo della Novena che ci accoglie con freddo ed una bella nuvola a livello strada, tanto per agevolarci la salita, la discesa ed il sorpasso di macchine ed autobus. Ormai siamo in piena Svizzera e la direzione Grimselpass lo conferma pienamente; la strada che sale al passo, vista da sotto, ricorda molto la Muraglia Cinese sia per la massicciata in muratura che per la forma serpentesca. Tornante, rettilineo, tornante e controtornante e ………….. ma dove siamo capitati, in Lomellina nella stagione delle nebbie ?! eusa_doh.gif Vabbuò, caldino, caffè e grappe, foto di gruppo
foto a Lella e Rino
e via verso Interlaken; peccato, perché il Grimselpass ed il suo lago sono davvero belli illuminati da un caldo sole.
La vista del Brienzersee fa presagire che la meta non è troppo lontana ed infatti dopo poco arriviamo a Ringgenberg ed al nostro Hotel; disfiamo le borse laterali per scoprire di avere qualche maglietta e pantaloni bagnati, una doccia bella calda e giù a mangiare. La serata si conclude presto per via della stanchezza.
VENERDI’ 17 AGOSTO
La mattinata si apre nelle migliori delle prospettive: un sole bello raggiante galleggia in cielo e qualche nuvoletta sparsa qua e là non ci fa paura.
Abbondantissima colazione, che accompagnerà ogni post risveglio durante tutti i soggiorni e si parte in direzione Thun; prima però passiamo ad informarci in stazione per i biglietti e gli orari per lo Jungfrau e fare benzina ad un distributore vicino ad una chiesa.
La strada che costeggia il Thunersee è sinuosa ed offre panorami degni di nota. Arriviamo in città e cerchiamo un parcheggio; sarà che era in pendenza, sarà che ho le gambe corte o che avevo la testa sulle nuvole, fatto sta che freno, l’anteriore mi “prende sotto” e mi ritrovo con la moto a 45 gradi. Nonostante lo sforzo sovrumano per raddrizzarla, l’istinto prevale e, al posto di rimanerci sotto per salvare il salvabile, la lascio andare, risultato: specchietto dx spezzato allo stelo, pedana dx spezzata a metà, piastra sulla quale si aggancia il pedale del freno post spezzata e vari graffi su carena dx. 0510_sad.gif E’ proprio VENERDI’ 17 !!!!! La caduta mi costerà la derisione della mia piccolina per l’intera durata delle vacanze con frasi che andavano dal “è proprio una moto fatta dai cinesi, che appena cade si rompe tutta” al “l’ho sempre detto che le Kawasaki non stanno in piedi” ………….. Vabbuò, fattaccio a parte, cominciamo la visita alla cittadina che si dimostra interessante soprattutto per le signore, che assaltano i vari negozietti in cerca di qualcosa di particolare da comperare. Pranzo a base di panini in una piazzetta vicino ad una chiusa sul fiume Aar in centro città
e gita al castello
, dove quasi ignoriamo il monumento per assaltare il siparietto e fare un sacco di foto stupide
. Foto di gruppo
e ci dirigiamo verso una chiesa
e quanto c’è attorno
Ripassiamo dalla piazza
e ci dirigiamo alle moto.
Torniamo all’Hotel facendo il giro intorno al lago e decidiamo di andare ad Interlaken (a 3 o 4 Km da noi) per cercare un officina che mi ripari la moto: troviamo lo “Streetfighters”
dove il proprietario (quello a sx) si fa in 12 per smontare i pezzi da una ninja che aveva in conto vendita e metterli sulla mia in un oretta circa (compreso telefonate al proprietario della moto e al conce Kawasaki). Ci consiglia, inoltre, un bar gestito da un italiano il “Perbacco” dove poter aspettare e prendere un buon caffè espresso (all’estero se chiedi “caffè” te ne portano un bicchierone pieno); il tragitto mi costa la foto della vergogna: io, che sono verde Kawa fino al midollo, sulla Guzzi California di Nicola !!

Torniamo in officina e trovo la moto a posto e bella pronta a ripartire: vado a pagare e mi sento sparare 543 Franchi Svizzeri (circa 335 €) che al momento non erano disponibili all’interno del mio povero portafoglio (tra l’altro avevo dimenticato il Bancomat in Hotel). Esco a chiedere un prestito e Nicola si offre di pagarmi tutto con la sua carta di credito….. grazie !
La mia sfiga si dimostra, invece, fruttuosa dal punto di vista culinario perché il proprietario del bar ed anche del ristorante adiacente, ci inviterà per una cena a base di risotto con funghi porcini appena colti. Ed infatti abbiamo accettato l’invito e fatto una bella scorpacciata ! 0509_doppio_ok.gif
Rientro a Ringgemberg e a letto presto.
SABATO 18 AGOSTO
Sveglia, colazione abbondante, su in moto ed eccoci alla stazione di Interlaken a fare i biglietti per lo Jungfraujoch, il “Tetto d’Europa”. Il biglietto del treno è un po’ caruccio circa 170 franchi svizzeri (poco più di 100 €) ma ne dovrebbe valere la pena. Cambiamo treno ad una stazione intermedia e, a parte un guasto imprevisto (anche gli svizzeri possono essere poco puntuali !) sul nostro trenino giallo e verde
, arriviamo, passando per paesaggi spettacolari
, nel luogo dove partirà la teleferica più alta d’Europa che ci condurrà a più di 3.500 mt di altitudine e dove, tra l’altro, è stato girato il film “Assassinio sull’Eiger” con Clint Eastwood (più volte citato dal Lele). A parte un po’ di confusione per salire (mi sembrava di essere tornato ai tempi della scuola) ci accomodiamo ed iniziamo la scalata dove riusciamo a scattare alcune foto del paesaggio circostante. Durante la salita, effettuiamo due soste all’interno della lunghissima galleria sia per mitigare le conseguenze dovute al cambio di altitudine sia per consentire alle persone di scattare qualche foto dalle vetrate panoramiche delle aree attrezzate all’interno della montagna. Potete qui ammirare il panorama a livello nuvole
e tre individui che indicano la postazione dal quale sono state reperite le immagini
. Seconda sosta a livello ghiacciaio
. Arriviamo in cima che è mezzogiorno passato da un bel po’, così decidiamo di fermarci al self-service a mangiare un piatto di pasta alla bolognese. A pancia piena, saliamo sulla terrazza panoramica Sphinx dove scattiamo un mare di foto
ed una ricordo per me
. L’altitudine fa strani scherzi ed infatti siamo in molti a sentirci la testa leggera ed un leggero senso di vertigine; la temperatura è prossima allo 0 ma il sole è caldo e mitiga le folate di vento glaciale (non per niente siamo su un ghiacciaio). Scopriamo, inoltre, che per l’eccezionale collocazione, l’incontaminato ambiente alpino, l’accessibilità durante tutto l’anno grazie alla ferrovia dello Jungfrau e alle eccellenti infrastrutture, lo Jungfraujoch è un centro d'eccellenza per i ricercatori ambientali e per gli astrofisici, così come per i meteorologi, i glaciologi e i ricercatori di scienze fisiche. Decidiamo che è venuta l’ora di scendere, non prima del caffè di rito, scusate, espresso, che ci costa un salasso. 0509_down.gif Alla stazione ci fermiamo al bar a prendere una fetta di torta e in un negozietto a fare compere (il fare compere e prelevare al Bancomat, sarà l’elemento primario di tutti i luoghi che visiteremo). Rientro in Hotel, doccetta e ritorno al ristorante italiano ad Interlaken.
DOMENICA 19 AGOSTO
Nell’ultimo giorno in Svizzera prima della partenza, decidiamo di andare a visitare le Aareschlucht, ossia le cascate dell’Aar o Aare (che, come faceva notare il Lele, si trova spesso nelle parole crociate). Arriviamo nel parcheggio dove lasciamo le “bimbe”, facciamo il biglietto e cominciamo a percorrere la passerella che si inoltra nell’“orrido” dove scorre il fiume; scattiamo alcune foto
, incontriamo una velina (un po’ troppo vestita)
ed arriviamo alla cascata
…………. cascata quella ?! icon_eek.gif Se devo essere sincero mi aspettavo qualcosa di più interessante e spettacolare. Nota di colore suscitante grasse risate la “figuraccia” del Lele che, come me in un uscita domenicale sul Garda, posizionava la fotocamera, impostava l’autoscatto e fuggiva per mettersi in posizione tirandosela dietro legata al polso. Meglio uscire dalla gola e, come in una favola, ritrovarci nella vallata perduta assieme a dinosauri e bestie strane ………..
Rientro alla biglietteria/punto-shop dove naturalmente le donne fanno compere e si riparte alla volta di Ballenberg dove un centinaio di edifici pluricentenari provenienti da tutta la Svizzera, 250 specie indigene di animali presenti nelle fattorie, orti, giardini, dimostrazioni di antichi artigianati, dovrebbero costituire una ghiotta occasione per rivivere il passato. Tempo di arrivare ed il meteo si inversa ………. e vabbuò, noi mangiamo panini e fette di torta, beviamo birra e grappe e visitiamo un negozietto lì adiacente.
Arrivati poi alla cassa verifichiamo il percorso e le cose da vedere e, considerata l’ora, l’estensione del villaggio ed il prezzo del biglietto
, decidiamo che sarebbe stato meglio portarci verso “casa” e fermarci a Brienz, graziosa cittadina famosa per i negozietti
, dove arriviamo accompagnati da una leggera pioggerella. Sfortuna vuole che è domenica e, nonostante sia una località turistica, buona parte dei negozi è chiusa; questo non scoraggia il gruppo che riesce a comprare, in ogni caso, qualcosina. Prima di ripartire possiamo ammirare strane persone che stuzzicano un povero orso
per poi cercare di fare la pace
e tutti noi vicino al porticciolo del traghetto
. Degno di nota il particolare interesse di Rino e Lella nei confronti dei giochi per bambini nel parchetto presso il povero orso. Rientro in Hotel, doccia e cerchiamo di saldare il costo del soggiorno con carte di credito ed affini; risultato: Sergio che smadonnava a destra, sinistra, sopra e sotto perché l’Hotel non era attrezzato per accettare le sue varie carte (di credito, postamat fatta apposta e bancomat) ed io che, non potendo più prelevare per raggiunto limite giornaliero, mi ritrovavo a chiedere nuovamente un prestito a Nicola che da qual momento (considerato il precedente prestito, sembrava un genitore che dava la paghetta settimanale al figlio) diventerà ufficialmente il mio “Papi” 0510_five.gif . Finiremo poi a cena ad Interlaken in una pizzeria italiana dove Daniela, quasi ci fa cadere dalle sedie dalle risate, quando spiegava al cameriere che, nel mentre, si stava scusando per aver cominciato a distribuire il caffè da Nicola e non dalle donne, di non preoccuparsi del fatto, perché Nik era il festeggiato in quanto diventato papà da poco.
LUNEDI’ 20 AGOSTO
Il risveglio non è dei migliori: un bel cielo plumbeo ci accoglie e, del sole dei giorni precedenti, neanche l’ombra. Partiamo già attrezzati per l’acqua che sicuramente avremmo preso e ci mettiamo in autostrada per la traversata di più di 550 Km che ci porterà da Ringgenberg in Svizzera a Ruhpolding in bassa Baviera, Germania. La pioggia non tarda ad arrivare e continua a bagnarci a fasi alterne; anche la temperatura non è delle più calde. Sosta ad una tavola calda dove il proprietario tedesco, dopo aver insistito sul fatto di non aver panini in casa, si accorgeva del contrario quando Sergio, in perfetto dialetto lomellino, gli spiegava che ce ne saremmo andati da un’altra parte. Nonostante il meteo deprimente, l’umore non sembra risentirne ed infatti ci ammazziamo di risate scherzando sul finto rapporto “padre-figlio” tra me e Nicola. Benzina e si prosegue. Causa lavori in corso nell’autostrada fino a Monaco e la pioggia, l’andatura non è delle più allegre; superata Monaco finiscono i cantieri ma non la pioggia ed arriviamo a Ruhpolding verso le 18 quasi tutti stanchi e con i nervi tesi, nonostante i larghi sorrisi di Angelica (proprietaria ed unico gestore dell’albergo): quasi 10 ore di moto, quasi 600 Km di cui buona parte sotto l’acqua e con bagagli al seguito, il traffico, la strada bagnata e chi più ne ha più ne metta, fanno effetto su tutti ………….. tranne che per i Tori, vero Lele ?! eusa_whistle.gif Tempo di disfare le borse laterali (di nuovo fradice), buttarsi per un tempo interminabile sotto la doccia bollente, un brevissimo riposino e ci portiamo verso il “Ristorante –Pizzeria da Valentino” che però era in chiusura settimanale; cerchiamo quindi un altro ristorante dove ceniamo e scattiamo una foto ricordo: le facce sono stanche ma finalmente rilassate
. Nel frattempo Nicola, vista la graziosa cameriera dai capelli rossi, comincia a “spargere un po’ di urea” col girello (detto a me prima sconosciuto) eusa_naughty.gif . Stanotte non sarà difficile addormentarsi.
MARTEDI’ 21 AGOSTO
Ci alziamo riposati e pronti a visitare l’Herrenchiemsee schloss (Vedi link: Link a pagina di Tuttobaviera.it non prima della solita ed immancabile abbondantissima colazione. Il barometro fuori dalla porta del Park Hotel segna 1033 millibar che tradotto in linguaggio comprensibile significa bel tempo (da quel momento in poi ci affideremo ad esso molto spesso), così saltiamo sulle moto e ci dirigiamo all’imbarco del traghetto che ci porterà sull’isola dove è situato il castello. Il parcheggio è gratuito proprio come l’autostrada (già, proprio come in Italia !). Facciamo subito conoscenza con un trenino a carbone (?)
che probabilmente porterà i turisti in giro per le strade attorno al lago e poi andiamo a fare i biglietti del traghetto; tempo dieci minuti e siamo già imbarcati
. Approdiamo all’isola degli uomini, rifacciamo la fila per i biglietti del castello e ci incamminiamo
lungo il sentiero che attraversa un bosco, che ci rinfresca dalla calura del sole e sbuca proprio sullo spettacolare giardino
. Scattiamo parecchie foto

ed attendiamo l’orario della nostra visita guidata. All’entrata una hostess ci chiede cortesemente se per noi non era un disturbo aspettare il prossimo turno nel quale ci avrebbe fatto lei da guida; i meno di cinque minuti di attesa si rivelano proficui, perché Andrea (la nostra cicerona) si rivela essere molto simpatica oltre che carina e padrona di un discreto italiano e di una cadenza nel parlare che personalmente, rendeva piacevoli le spiegazioni (ehi, nessuna battuta in merito, ok ?! eusa_silenced.gif ). Le stanze sono spettacolari e ricche di ogni tipo di sfarzo (ci credo che Ludwig finiva in fretta i soldi !) ed ognuna presenta qualcosa di unico, come ad esempio la stanza degli specchi; peccato non poter scattare alcuna foto. Terminiamo la visita nella parte non finita e lasciata al rustico, ma notiamo, nonostante tutto, la particolare cura costruttiva degli artigiani/muratori dell’epoca. Usciti, notiamo che è abbondantemente ora di pranzo, ne approfittiamo quindi per papparci un bel piatto tipico a base di wusterl e patate presso il self-service del castello. Meraviglioso il racconto di Roby sul suo primo tentativo di recuperare il caffè assieme a Sergio, quando, sbagliando macchinetta e andando a quella del caffè normale anziché quello espresso, hanno tentato di far stare all’intreno di una tazzina, l’equivalente in caffè di una birra piccola ! A pancia piena, visitiamo il museo al quale avevamo l’accesso garantito dal biglietto, e, all’uscita, ne approfittiamo per comprare qualcosina al negozio del castello e farci qualche foto
. Visitiamo anche un altro museo e poi ci dirigiamo verso il traghetto del ritorno. La sera cambiamo ristorante, ci sediamo e incominciamo a toglierci le felpe: Lele ha una maglietta grigia con scritto “Padania is not Italy”, ma anche Roberto …… Rino …….. Nicola ……… Sergio ……. Qui qualcosa mi puzza nuovamente ! E Lella, Daniela e Claudia ? Beh, loro no, vero ?! ……………. Nooooooooooooooo ! Anche lorooooooo !!! eusa_wall.gif Quando già, privo di ogni altra espressione, stavo per insultarli nuovamente, salta fuori una magliettina anche per me e corro in bagno ad indossarla prontamente. Il mio rientro in sala viene addirittura filmato ! Che sorpresa, non me l’aspettavo proprio ! icon_redface.gif Soddisfatti e sorridenti ritorniamo passeggiando allegramente al Park Hotel.
MERCOLEDI’ 22 AGOSTO
La giornata di oggi è dedicata al giro in traghetto che l’anno scorso non siamo riusciti a fare sul Konigssee, nel Parco Nazionale del Berchtesgaden. Percorrendo una bellissima strada sinuosa che passa tra boschi e piccoli paesini, arriviamo al lago e facciamo appena in tempo a fare il biglietto che già un addetto ci invita a salire sul primo traghetto disponibile e pronto alla partenza. L’andatura è tranquilla ed il motore elettrico di cui sono dotati tutti i traghetti rende piacevole la traversata; un tizio col microfono commenta il paesaggio
, i luoghi e fa divertire i passeggeri (non tutti perché parla solamente tedesco). Il traghetto si ferma in prossimità del versante destro in una zona chiamata “parete dell’eco”: l’”eco del Konighssee” è la principale attrazione durante la traversata. Una volta il pilota sparando un colpo di mortaretto a mano poteva sentire l’eco risuonare fino a 7 volte; oggi invece l’eco si può sentire soltanto 1 o 2 volte. Il tizio col microfono, una volta fermi estrae una tromba e suona un pezzettino di “o sole mio” (se non ricordo male): non vi dico lo spettacolo dell’effetto eco con la tromba !
Peccato che poi non ricevendo mance dagli italiani abbia fatto una battuta su di noi che ha suscitato l’ilarità dei tedeschi ed ha guastato l’atmosfera a noialtri icon_evil.gif . Il viaggio prosegue fino alla penisola di San Bartoloma ed alla cappella dei SS. Giovanni e Paolo. Scendiamo scattiamo alcune foto
e poi riprendiamo l’altro traghetto per Salet: il paesaggio è particolare e mi è piaciuto parecchio
e, dopo una camminata di un quarto d’ora, siamo giunti in fondo alla valle sulle rive dell’Obersee. Foto al lago
e ad un cane che, al posto di un bastoncino buttato in acqua, gli riporta un ramo intero !
Ripercorriamo la strada a ritroso, riprendiamo il traghetto e torniamo al porticciolo; è ora di pranzare e ci fermiamo sotto gli ombrelloni di un bar. La simpatia e cortesia dei tedeschi che avevamo incontrato fin’ora sparisce con la comparsa del cameriere ed il ricordo del trombettista: evidentemente nella conca del Berchtesgaden, gli italiani non sono visti molto bene. Pranziamo chi a base di wusterl e chi a base di gelato e le donne si danno ai numerosi negozi che punteggiano la risalita fino al parcheggio delle moto. Sono le 15 passate da poco e decidiamo, dopo qualche discussione, di partire alla volta del Nido dell’Aquila: Nicola aveva qualche informazione in merito e, un po’ grazie a questo, un po’ per la cartina e la restante parte per i cartelli stradali, raggiungiamo il parcheggio dove partono i pulman. Facciamo il biglietto, saliamo, ci piazziamo in fondo al bus come si faceva a scuola e ci inerpichiamo per strade strette e ripidissime. Arriviamo nel parcheggio e scopriamo che c’è già un sacco di gente, percorriamo la lunga galleria
ed arriviamo al celebre ascensore lastricato d’oro (una volta)
che porta all’Eagle’s Nest. Saliamo stipati come delle sardine e arriviamo al ristorante che ha preso il posto della possibile residenza di Hitler, di cui rimane solo il caminetto originale
. Passeggiata, foto di rito nonostante una maledetta nuvola di passaggio
e si riscende alle moto. Personalmente mi aspettavo qualcosa di più … come dire ….. storico. Il rientro verso l’albergo, a parte me che ho sbagliato strada per colpa del traffico, è tranquillo, solo nell’ultimo tratto ci siamo concessi una breve e rilassante tiratina. Cena, passeggiatina in paese e a dormire.
GIOVEDI’ 23 AGOSTO
Tratto dal “A Ratisbona e ritorno”, un libro di Marco Baggins
I nove lasciarono Ruhpolding in sella alle loro potenti cavalcature; le nuove degli esploratori davano la presenza di un santuario dedicato alla “Madonna Nera” ad Althotting ad una settantina di leghe dal quartier generale e nei pressi del luogo di nascita del Sommo Benedetto XVI. Come il vento che lambisce le fronde degli alberi svanendo poco dopo il passaggio, i nove attraversarono vari villaggi attenti a non cadere nelle trappole del temuto clan Polizei, fino a quando non giunsero ad Althotting dove lasciarono, temporaneamente, le cavalcature, poco distanti dal centro. Percorsero sentieri poco battuti e giunsero, infine, nel “piazzale delle chiese e delle fontane”
dove si imbatterono in una moltitudine di pellegrini giunti a pregare e chiedere la grazia. I nove si divisero, visitarono la Chiesa Parrocchiale
appena dopo la funzione clericale, ed il santuario della Madonna
, per poi ritrovarsi nei pressi di un monumento eretto a commemorazione di un prode cavaliere
e dirigersi successivamente al centro del potere clericale: la cattedrale
, che recava al suo interno un immenso strumento ad aria
. Ritornati alle cavalcature i nove decisero di dividersi nuovamente: sei sarebbero tornati a Ruhpolding a riposare ed acquistare viveri e oggetti vari, tre, Nicola, Lele e Marco, invece, sfidando le percorrenze, partirono al galoppo in direzione Regensburg. La mappa tracciata proponeva il passaggio da Eggenfelden per poi puntare ancora più a nord; sventura vuole che nel redigere il documento si posizionava erroneamente il villaggio di Pfarrkirchen sul tragitto da percorre, traendo in inganno i prodi viaggiatori. Giunti al villaggio e consultata una mappa più dettagliata, decisero di puntare su Simbach, piccolo villaggio rurale situato sulla retta via; partirono a spron battuto attraversando colline e piccoli insediamenti rurali fino quando giunsero a Simbach e poco dopo a Braunau ……………… Braunau ?!?!?! Ma è in Austria !!! I tre si fermarono attoniti ed estrassero nuovamente la mappa dubbiosi sul fatto di averla letta all’inverso: no, il nome era corretto ! Ad un più attento e dettagliato esame scoprirono un nuovo Simbach. Imprecarono sonoramente contro l’imperatore che diede due nomi identici a due cittadine equidistanti dallo stesso punto (Pfarrkirchen), traendo così in inganno i tre prodi avventurieri
. Si fermarono così, stanchi e sconsolati, a Simbach am Inn, per rifocillarsi e schiarirsi le idee sul da farsi. Si nutrirono con uno strano Toast fatto con pan di via tostato, con sopra una bistecca ricoperta di salsa rosa e cipolle tritate; bevvero anche un liquido derivato dalla tostaura di un vegetale (naturalmente espresso) da un contenitore realizzato unicamente per persone destrorse (notare il manico)
. Dopo aver imprecato sonoramente contro la sventura e gli dei, i tre decisero di proseguire per la città di Passau dove avrebbero almeno potuto vedere l’incrociarsi di tre fiumi: il Danubio, l’Inn e l’Isar. Saldarono i debiti con l’ostessa partirono di gran lena verso la nuova destinazione. Giunti che furono poco distanti dalla città si incanalarono su una larga carreggiata, sicuramente più agevole e veloce. Le indicazioni davano Passau Est come prossima uscita a 700 metri e Regensburg a 122 leghe; i tre si fermarono e Nicola chiese: “sa-fum ? n-dem ?” Lele e Marco si gurdarono e riposero: “n-del ?!” Detto questo i tre si guardarono negli occhi e senza proferire parola alcuna si lanciarono in carica verso la destinazione originaria. Arrivarono in centro che le campane già avevano rintoccato quattro volte, ma riuscirono a visitare la cattedrale
, montare sul ponte in pietra che solcava le acque blu del Danubio (in realta in centro città non erano molto blu ma sui ponti delle autostrade era uno spettacolo)
e ne univa le due sponde
e a farsi un celere giro nel centro storico
.
Tosto che furono, ripartorono alla volta di Ruhpolding, dove i loro compagni li attendevano per il banchetto della sera. Ma il fato ancora non era dalla loro, tanto che incontrarono dei “lavori in corso – deviazione” che li allontanarono dalla via più celere. Il tempo scorreva inesorabile e la stanchezza li costrinse a fermarsi ad una trentina di leghe dalla meta; il cielo, forse adirato per le precedenti imprecazioni, scagliando saette e vomitando tuoni dal cupo suono, inondava nel frattempo Ruhpolding. I tre scesero dalle cavalcature, recitarono una formula arcana per il controllo del tempo, impressionarono Nicola in una posa alquanto buffa
ed attesero per qualche minuto lo scemare del maltempo, poi saltarono nuovamente in sella e ripartirono. Ritornarono a casa che il sole già faceva dei monti un comodo letto, baciando il sorgere della madre luna, con la pioggia che ticchettava sulle loro armature in pelle; accolti dagli amici preoccupati per la loro sorte, i tre smontarono dalle cavalcature chiamate Guzzi California, CBR 954 e ninja 636, le deposero al riparo sotto il porticato, le accarezzarono e salirono nei piani alti della loro dimora dove, accogliente come non mai dopo aver percorso più di 400 leghe in mezza giornata, li aspettava una calda e rilassante doccia.
VENERDI’ 24 AGOSTO
Oggi è il giorno dedicato a Monaco, sia come visita culturale che come espediente per visitare un sacco di negozi; naturalmente l’estensione della città ed il poco tempo a disposizione ci ha limitati parecchio, facendoci visitare le cose principali e più visibili. 0510_confused.gif
Grazie ai nostri GPS umani Lele e Nicola, raggiungiamo subito un parcheggio/marciapiede in posizione quasi centralissima e ci dirigiamo subito a Marienplaz
per vedere il balletto delle statue del campanile delle ore 12.00. Appena arrivati notiamo (impossibile non farlo) che il campanile è in fase di ristrutturazione e ricoperto di ponteggi e teli: per fortuna che hanno lasciato fuori la parte più interessante. Attendiamo i dodici rintocchi e le statuine più in basso partono con le danze, poi si fermano e attendiamo anche le altre
; qualche centinaio di persone che come noi erano in piazza per lo spettacolo, rimarranno a bocca asciutta, perché di altri movimenti non se ne vedranno più, porcaccia miseria !! icon_evil.gif Amareggiati raggiungiamo l’ingresso del Duomo e alcuni di noi fanno i biglietti per salire su una delle due torri alte più di 90 metri
: l’idea di poterci fare tutti quei metri e la stima del numero degli scalini ci preoccupa ma, appena fatte qualche rampe di scale arriviamo ad una stenzetta con l’acensore che ci porterà in cima. Voi direte: ma sei matto a pensare che non ci fosse un ascensore ?! E io vi rispondo: a Kilkenny mi sono fatto quasi 1/2 di quest’altezza per arrivare in cima alla torre della chiesa principale e tutta solo a scalini e scalette, quindi ……… La vista dall’alto è impressionante e ci si può sbizzarrire con le varie foto e panorami
. Dopo essere scesi visitiamo la chiesa e scattiamo un po’ di foto
: a proposito chi mi sa dire a cosa serve l’impronta che c’è dentro all’ingresso della chiesa ?!
Usciti percorriamo il viale principale Kaufingerstrasse e ci fermiamo a dei tavolini di un bar che non vedavamo e che poi scopriremo essere al piano primo di una specie di grande magazzino. Pranzo a base di gelato tranne che per me e Roby e riparte la visita della città, passando per Karlsplatz
e girando fino a raggiungere Residenzstrasse con i suoi edifici davvero spettacolari ed immensi


. Si fa tardi ed è ora di rientrare anche perché il Lele vorrebbe vedere un museo dell’aeronautica che però non riusciremo a trovare. Di nuovo in autostrada Munch-Salzburg e ritorniamo in albergo giusto giusto per prepararci ad andare a Traunstein a cenare al “ristorante-pizzeria Gargano”, gestito da un simpaticissimo napoletano, che avevano scoperto “i sei” il giorno prima, quando noi eravamo andati a Ratisbona. L’ottima cena e le birre possono fare strani effetti, come possono esplicitamente documentare queste due foto ! icon_biggrin.gif

Rientreremo poi in moto, dopo grappe, lemoncello e quattro chiacchiere.
SABATO 25 AGOSTO
La mattinata non inizia nelle migliori delle situazioni: Nicola, il mio “Papi” adottivo, non si sente bene e decide di rientrare in Italia con 2 giorni di anticipo. Cercheremo di fargli cambiare idea ma sarà tutto inutile: a malincuore accettiamo la sua decisione. Così, dopo le ultime compere, di partiamo alla volta di Dachau. L’autostrada a quest’ora del mattino è trafficatissima e sembra di essere all’altezza di Tortona quando si percorre la Serravalle. Io e il Lele prendiamo per Stoccarda mentre gli altri, causa traffico vanno verso Norimberga; per fortuna, poi che si riesce a contattarsi e a darsi appuntamento davanti al Campo. Parcheggiamo e, dopo una discussione sul fatto di dover pagare il biglietto oppure no, decidiamo di entrare; l’entusiasmo per la visita si smorza subito all’ingresso
. L’atmosfera è mesta, come giustamente deve essere ed un senso di timore e rispetto per quanto successo in passato, contagia tutti i turisti. Partiamo dal museo, con la localizzazione su cartina dei vari campi di concentramento e dei relativi campi sussidiari, per poi passare alle locandine del partito
ed i vari reperti storici, e concludere con la storia di quanto successo. E’ incredibile ed inimmaginabile anche solo pensare alla crudeltà ed alla pazzia che può dominare l’animo umano: mi passa la voglia di fare foto ed esco dal museo scorrendo velocemente l’ultimo breve tratto. Visiteremo poi il bunker dei prigionieri
, i dormitori con i bagni, i forni crematoi


e gli altri monumenti eretti successivamente



. Usciamo e ci dirigiamo alle moto nel parcheggio a pagamento. E’ tardissimo e più che la fame è la sete a farsi sentire: oggi è una giornata davvero calda e lo stare in piedi e camminare tutto il giorno non ha di certo giovato. Entriamo in paese e dopo un po’ troviamo un bar dove riusciamo a mettere sotto i denti qualcosa e dissetarci abbondantemente. Rientriamo in autostrada dove troviamo ancora traffico ed un incidente. La serata la passiamo ancora al “Gargano” e lì abbiamo notizie del Nik che è rientrato a casa in serata “sano e salvo”.
DOMENICA 25 AGOSTO
E’ il giorno degli addii: addio alla baviera, ai suoi paesaggi, alla sua gente e perché no, alle autostrade gratis. 0510_sad.gif Prepariamo le moto e salutiamo Angelica
ed il piccolo Kevin
che più volte al giorno passava col nonno a toccare tutte le moto e, quando nessuno di noi lo vedeva, ci saliva anche sopra (soprattutto sulla mia). Come l’anno scorso Angelica ci regala le coccinelle portafortuna per il viaggio di ritorno che potete vedere qui in fila ordinata
ma che poco dopo spariranno nei nostri stomaci. Riprendiamo per l’ultima volta la Salzburg-Munchen (quest’anno l’abbiamo fatta talmente tante volte che, a parte il Chiemsee sempre spettacolare, non riusciamo quasi più a vederla) e svoltiamo per Innsbruck fino alla sua fine a Landeck: pensavamo che fosse noiosa ma i paesaggi, i castelli, le chiesette e una buona parte col fiume Inn a costeggiarla ce la fa passare abbastanza velocemente. Arriviamo così al Passo Resia dove ci fermiamo a riposare e a scattare qualche foto

; ripartiamo per fermarci poco dopo in un barettino a gustarci delle particolari quanto sfiziose baguette. Il viaggio prosegue poi fino alla salita dello Stelvio: non so’ chi di voi l’abbia fatta dal versante austriaco ma al 48esimo tornante strettissimo da prima marcia, con le borse laterali, lo zainetto pieno e gli smanettoni che ancora un po’ ti passavano sopra, ero (e non solo io) sull’orlo di una crisi di nervi. icon_twisted.gif Ci fermiamo al passo dove riposiamo, scattiamo qualche foto



ed io mi prendo una magliettina ricordo. Scendiamo e prendiamo per Bormio e S. Caterina Valfurva dove avevamo prenotato il pernotto all’Hotel Compagnoni: le stanze sono carine e grosse e la cena, che dire ……. tra pasta al forno, pizzoccheri, arrosto con contorno e frutta sono uscito rotolando.
Per la prima volta in queste ferie riusciamo a farci qualche partita a scopa d’assi ed a brisca davanti ad un bicchierino di grappa e con, in sottofondo, Jonny e la sua chitarra: quest’anno non c’era Nicola, ma ci hanno pensato gli altri a prendermi in giro per la mia inettitudine ! 0510_amici.gif E pensare che con i miei amici a scopa d’assi sono un fenomeno ……. Bah …!
LUNEDI’ 26 AGOSTO
E’ il giorno del rientro definitivo. Facciamo colazione (inutile dirvi quanto fosse abbondante), saldiamo il conto, salutiamo il gestore ed un paio di simpatiche cameriere e partiamo alla volta del Passo Gavia; è già da un paio di giorni che mi accorgo di essere rientrato in Italia: le strade sono strette e completamente dissestate, ma forse questa è solo una mia impressione ……….. Ok, continuo. Sosta sul passo per foto di rito

, una per Lele che si è fatto il book fotografico
e via, direzione Ponte di Legno

, dove ci fermiamo per caffè e acquisto di beni di prima necessità quali grossi pezzi di speck ed un padellino di rame per polenta per il nonno di Lele e Claudia.
Arriviamo, dopo aver inavvertitamente sbagliato strada, ad un affitta-pedalò sul lago d’Endine
dove un anziano signore ci affetta un po’ di coppa e salame e ci porta dei gustosi panini, mentre una allegra famigliola affitta un pedalò e si fa il giro del lago.
Ripartiamo ed entrare nella Milano-Venezia è come spararsi una pallottola d’argento dei maroni !
Cantieri, traffico, caldo micidiale, limiti di velocità assurdi e continui avvisi di autovelox, trasformano il rientro (almeno fino all’ingresso in Serravalle) in una vera sofferenza !
Usciamo tutti a Gropello Cairoli e lì ci diamo il primo saluto formale, ogniuno sarebbe poi tornato al proprio paesiello di residenza. Ultimo saluto generale e volante a Garlasco in circonvallazione e così sono finite le mie (e non solo) vacanze estive.

Come al solito concludo con i ringraziamenti:
- grazie a Rino e Lella, simpaticissimi come non mai;
- un po’ meno grazie a Roberto e Claudia per la storia della maglietta del primo giorno ……. SCHERZO !
- grazie al Lele che mi sopporta in palestra, dal Beppe e nei motogiri della domenica ……….. oddio, forse dovrebbe essere lui a ringraziarmi perché a dire la verità è l’esatto contrario !!!
- grazie a Nicola e non solo per i prestiti, anche se mi ha perseguitato con la storia della moto cinese !
- grazie a Daniela, sempre dolcissima e Sergio, che mi ha fatto sguarrare con le battute e le magliettine a tema !
eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif
L’anno scorso ho ringraziato il Sig. Meteo per averci dato 7 giorni di sole; quest’anno ce ne ha regalati 9 di sole, 2 di pioggia e 1 variabile. Penso di potermi accontentare …………….

Anche quest’anno sono state ferie meravigliose, all’insegna dei giri in moto, dei bei posti e del divertimento.

Per concludere, scusate la lunghezza del report, se lo leggerete, probabilmente lo farete a rate !
 
2360754
2360754 Inviato: 31 Ago 2007 15:32
 

icon_confused.gif leggere tutto è impossibile...ma le foto sono spettacolari icon_biggrin.gif

complimenti a tutti per il giro eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif
 
2365060
2365060 Inviato: 1 Set 2007 8:40
 

Grazie ! icon_biggrin.gif Lo so' che è bello lungo, ma non sono riuscito a scrivere di meno ............................... icon_rolleyes.gif
 
2365217
2365217 Inviato: 1 Set 2007 9:47
 

davvero complimenti ragazzi!!!!
bello il racconto del viaggio e....magnifiche le foto!! avete passato dei gran bei posti!! icon_wink.gificon_wink.gif
BRAVI!! icon_biggrin.gificon_biggrin.gif
 
2365415
2365415 Inviato: 1 Set 2007 10:37
 

Grassie ! icon_redface.gif
 
2397160
2397160 Inviato: 5 Set 2007 13:47
 

Grandissimi ragazzi....proprio delle belle ferie avete fatto....non come il sottoscritto a disfarsi il metabolismo ad ibiza....siete grandi ed unici.... 0509_doppio_ok.gif 0509_doppio_ok.gif 0509_doppio_ok.gif
 
2408500
2408500 Inviato: 6 Set 2007 15:52
 

GRAZIE Leo ! Ci si becca in palestra o in giro in moto ........ icon_wink.gif
 
2409180
2409180 Inviato: 6 Set 2007 16:43
 

beh, che dire?

complimenti per il viaggio e per il report, davvero dettagliato e pieno di belle foto...

potevate indossare le maglie con su scritto "padania is not italy" a dachau, tanto per rinverdire un pò i fasti del campo...
 
2409412
2409412 Inviato: 6 Set 2007 17:04
 

mandrake ha scritto:
Potevate indossare le maglie con su scritto "padania is not italy" a dachau, tanto per rinverdire un pò i fasti del campo...

Ehmmm ............... non mi sembrava il caso ......... icon_rolleyes.gif
 
2409445
2409445 Inviato: 6 Set 2007 17:07
 

samurai ha scritto:
mandrake ha scritto:
Potevate indossare le maglie con su scritto "padania is not italy" a dachau, tanto per rinverdire un pò i fasti del campo...

Ehmmm ............... non mi sembrava il caso ......... icon_rolleyes.gif


e perché mai? bisogna pur avere il coraggio dei propri pregiudizi...
 
2409598
2409598 Inviato: 6 Set 2007 17:24
 

Come metti le foto tu nei report, non le mette nessuno... Per fortuna... icon_lol.gif

Viaggio bellissimo, complimenti icon_biggrin.gif
 
2409653
2409653 Inviato: 6 Set 2007 17:29
 

ciao samurai complimenti per il giro!! favoloso! e ottimo report!
un giro veramente vario e condito!!!

un po' di invidia che sei riuscito a goderti la terrazza Sphinx
io sono stata lo scorso anno e una volta giunta in cima allo Jungfrau pagando un biglietto praticamente a costo zero icon_eek.gif icon_eek.gif icon_eek.gif icon_eek.gif
neve e tempesta!!! icon_cry.gif
 
2410039
2410039 Inviato: 6 Set 2007 18:08
 

Vetro ha scritto:
Come metti le foto tu nei report, non le mette nessuno... Per fortuna... icon_lol.gif

Viaggio bellissimo, complimenti icon_biggrin.gif


Hi Hi Hi, lo so, sono sparse un po' qua e un po' la ma dovevano seguire il filo del discorso e occupare meno spazio possibile ................... icon_rolleyes.gif
E sì, è stato proprio un bel giro: 3.000 Km in 12 giorni non sono pochi ........ icon_biggrin.gif
 
2410086
2410086 Inviato: 6 Set 2007 18:13
 

isa ha scritto:

un po' di invidia che sei riuscito a goderti la terrazza Sphinx
io sono stata lo scorso anno e una volta giunta in cima allo Jungfrau pagando un biglietto praticamente a costo zero icon_eek.gif icon_eek.gif icon_eek.gif icon_eek.gif
neve e tempesta!!! icon_cry.gif


Mazza, non ti ho proprio invidiato:
1) perchè il panorama è spettacolare (con gli occhiali da sole; porca pupazza, mi sono quasi bruciato la retina senza !)
2) perchè già con il sole, l'aria gelida penetrava sotto la tuta, mi immagino sotto una tempesta di neve ! icon_eek.gif
 
2475045
2475045 Inviato: 14 Set 2007 13:12
 

L'ho letto tutto in un colpo,
BELLISSIMO !! 0509_up.gif 0509_up.gif 0509_up.gif

Peccato per la caduta, anche se devo dire che
avete avuto un bel Cul.. a trovare una moto da smontare
in conto vendita! tutto sommato è andata bene no?? icon_lol.gif icon_lol.gif

Le foto che hai fatto al campo sono molto belle, e rendono in pieno l'idea
e l'atmosfera che c'è in questo tipo di visite.
Ne hai fatta una uguale ad una famosissima.. icon_lol.gif
Link a pagina di It.wikipedia.org

Bellissime anche le coccinelle !!!! icon_lol.gif icon_lol.gif icon_lol.gif

Complimenti per il report, le foto ed il viaggio, a te ed ai tuoi compagni!
Bravi!
doppio_lamp.gif doppio_lamp.gif
 
2488594
2488594 Inviato: 16 Set 2007 17:21
 

L'ho letto tutto attentamente...direi che una volta iniziato, è impossibile non arrivare alla fine del report ...

Spettacolari alcune foto e bellissime altre .. icon_wink.gif

BRAVO davvero !!!! eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif eusa_clap.gif
 
2489522
2489522 Inviato: 16 Set 2007 20:18
 

Mitico Samurai... icon_exclaim.gif

tra te e Spinosetta ve la state giocando per darmi l'ispirazione migliore icon_smile.gif
 
2491750
2491750 Inviato: 17 Set 2007 8:43
 

Grazie a tutti ! Sigh sono commosso ............. 0510_sad.gif
@ ivek430: giurin giurello non pensavo neancjìhe ci fosse una foto del genere su internet !
@ chi l'ha letto tutto: avete avuto un bel coraggio a farlo ! icon_wink.gif
 
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