Moto
Il motore a fasatura variabile
Scritto da Dono - Pubblicato 01/02/2007 23:05
Informazioni riguardo al significato del motore a fasatura variabile, suo impiego nelle moto odierne e cenni sui cornetti a geometria variabile.

Spero che in questo nuovo articolo capiate cosa si intende quando si legge (o parla) di motore a fasatura variabile.

Il termine fasatura variabile, tecnicamente significa che il gruppo termico (motore) varia -da qui il nome variabile- il tempo dell’apertura delle valvole di aspirazione e scarico in base al regime di rotazione in modo da avere una resa ottimale a tutti i giri che il motore compie ovviamente, questo può avvenire solo nei motori provvisti di valvole (4T).

Un esempio di motore a fasatura variabile, è il V-TEC montato sulla Honda VFR.
In ogni caso, sulle moto, questo tipo di motori è poco utilizzato infatti già i motori di serie, hanno di serie una fasatura molto spinta e non c’è molta necessità di montare questo tipo di motori.
I primi motori a fasatura variabile, sono stati quelli montati sulle Honda Civic V-tech 1600cc.

Il potenziale del V-tech è che cambia i gradi dell’anticipo, a questo si aggiunge un rotore importante per far lavorare 2 valvole per cilindro, ed a un certo regime un particolare sistema blocca i bilancieri facendo lavorare tutte e 4 le valvole, questo solo nei motori Honda, quindi modifica appunto l’anticipo di accensione, la fasatura ed un albero a camme che consente, grazie ad un apposito meccanismo, di far lavorare 2 o 4 valvole.

C’è da considerare inoltre che questo tipo di motori, viene non solo adottato nelle moto, ma anche sulle automobili di ultima generazione ed è in grado di alzare sia la fase che l’alzata delle valvole, di conseguenza, variando i diagrammi della distribuzione, variano anche le prestazioni... in meglio.


I cornetti a geometria variabile, sono comandati da un variatore che varia appunto il flusso dell’aria, alzandoli o abbassandoli, così facendo è possibile avere una quantità minore o maggiore della portata dell’aria.

A questo punto è possibile specificare 2 tipi di collettori:
di aspirazione a risonanza
di aspirazione a geometria variabile

Nel primo caso (a risonanza), si parla di un basamento in alluminio fuso in conchiglia comprendente i condotti d’aspirazione, che supporta due capacità chiuse da un coperchio in alluminio verniciato
Nel secondo caso invece (a geometria variabile) si parla di un basamento in alluminio fuso in terra (uno per bancata motore) comprendente i condotti d’aspirazione, nei quali scorre un equipaggio mobile costituito da una piastra in alluminio forgiato che supporta 6 cornetti in lega leggera.



Ultima precisazione, se trovaste in qualche motore la sigla twin spark, significa che il gruppo termico monta 2 candele per ogni cilindro.

Quanto steso, è un riassunto del presente topic.

 

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Commento di: gio1960 il 02-02-2007 14:08
La mitica Yamaha XT 550 dei primi anni '80 ha 4 valvole, 2 carburatori di cui uno apre da metà rotazione della manopola del gas in poi, di fatto introduce qualcosa di simile a quanto illustrato sui motori + moderni, con costi e affidabilità diversi ...
il risultato è un tiro grandioso ai bassi regimi
ciao Gio
Commento di: Desmo50 il 11-02-2007 11:26
sisi ottima spiegazione.

da possessore di una Honda Civic V tec, conoscevo benissimo questo funzionamento, ba bomb!