Breve racconto della mia felice esperienza come possessore di uno dei modelli meno commercializzati della casa giapponese Honda

La scelta non è stata semplice: oggigiorno siamo circondati da centinaia e centinaia di diversi modelli di moto. Ma da quando ho deciso di comprare una supersportiva, la sigla che è girata nella mia testa è stata sempre e solo una: CBR!

Sono sempre stato un appassionato delle Honda, e a questo punto l’unico problema era scegliere il modello più adatto alle mie esigenze.

Dopo aver provato una RR, una F e una F Sport, entrambe ottime per le proprie caratteristiche, la mia scelta è ricaduta sulla F Sport: il giusto compromesso tra una moto sportiva ma non estrema come posizione di guida e prestazioni.

Le buone impressioni rilevate dalla breve prova che ho effettuato prima dell’acquisto sono state confermate dai primi giri primaverili: l’altezza del manubrio e della sella permettono al pilota di godere di una posizione di guida non eccessivamente sportiva, in modo da non sollecitare troppo i polsi e indolenzire la schiena, aspetti confermati anche dopo scampagnate da 300km, di cui almeno la metà su strade di collina! Anche l’altezza delle pedane, non elevata, permette di mantenere un angolo di chiusura del ginocchio non troppo stretto, consentendo quindi l’utilizzo di questo modello anche a persone di statura superiore alla media.

Unico neo, nelle lunghe percorrenze chilometri, il sellino: la scarsa imbottitura interna lo rende un po’ duro quando si superano i 100-120 km senza sosta. Ma basta fermarsi un attimo per fare due passi e l’indolenzimento sparisce in fretta. Idem per il sellino del passeggero, quindi mettete in preventivo qualche sosta in più per preservare la pazienza della vostra zavorrina e la salute del suo deretano!

Anche come motore non se la cava male: i 110 cv, passati i 6000giri, iniziano a scalpitare, e dai 9000 giri in su inizia un vero e proprio party! Ma fino a circa metà del contagiri, tutta la potenza è pienamente gestibile, anche perché, grazie all’iniezione elettronica, è dosata perfettamente e risponde rapidamente ai comandi. Per non parlare dei consumi: circolando a velocità da codice (medie dei 90 km/h) senza tirare troppo nelle marce, si arriva a circa 19-20 km/l!

Dato che la strada e il buonsenso non permettono di godersi in suolo pubblico il “party dai 9000giri in su”, ho provato questo piccolo gioiello anche in pista, con risultati soddisfacenti: la posizione di guida, come in strada, non affatica, e nonostante l’equilibrio tra turistico e sportivo, la moto si guida divinamente e senza troppo impegno.

Le sospensioni completamente regolabili permettono di dare una sistemata all’assetto, per i più sensibili al comportamento della moto, e anche il motore si comporta egregiamente, senza reagire bruscamente ai comandi ma con un’erogazione progressiva e precisa. Unica pecca, i tubi in gomma che equipaggiano l’impianto frenante originale! Montando tubi in treccia d’acciaio, si ottiene una frenata più decisa e regolare, che non varia la propria intensità con il progressivo scaldarsi dei freni dovuto all’utilizzo intensivo.

Per concludere, un’ottima moto, sia per chi si avvicina al mondo delle supersportive, sia per chi vuole una moto sportiva ma che non disdegna viaggetti colmi di chilometri, e perché no, anche per chi vuole farne l’uso strada/pista (certo, senza pretendere le prestazioni della sorella RR).

Lampeggi a tutti, uno in particolare agli FSportisti del Tinga ;)