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Queste gare servono a chi va in moto ogni giorno[ilgiornale]
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10544665 Inviato: 9 Set 2010 10:50
Oggetto: Queste gare servono a chi va in moto ogni giorno[ilgiornale]
 

Ma queste gare servono anche per salvare chi va in moto tutti i giorni [ilgiornale.it]

Il diretto confronto sulla sicurezza, tra le due e le quattro ruote, tanto in pista, quanto su strada, non assegna gli stessi progressi ai due mezzi motorizzati, nelle sperimentazioni e nelle ricerche degli ultimi 50-60 anni. Anzitutto perché le possibilità di progredire sono insite nella concezione stessa dei due veicoli, il primo quasi privo di protezioni agli urti ed il secondo con ridondanza di elementi. E poi perché - spiace constatarlo - l'applicazione degli studiosi e dei laboratori è decisamente minore in campo motociclistico.
Eppure, nella constatazione che la competizione dà ancor oggi i suoi innegabili contributi, piccoli o grandi che siano, bisogna riconoscere che molti passi avanti sono stati compiuti nell'ambito della moto da corsa. A cominciare dall'abbigliamento del pilota, che parte dal casco e procede con alcune protezioni e con imbottiture della tuta, specialmente sulle spalle, sulla schiena e sugli arti. Pensate, nel 1951 ho assistito all'incidente, apparentemente banale (uscita su un campo erboso), ma in realtà mortale, di un campione del mondo, Dario Ambrosini, nel Gp di Francia ad Albi, perché i caschi di allora erano semplicemente ridicoli e bastava un paletto per sfasciarli. Parallelamente, sul Circuito del Garda, ho visto cadere, a velocità relativamente bassa, una giovane promessa, Armando Miele, che si è rialzato con un braccio paralizzato. Non dico quanti e quali incidenti mortali si siano avuti in quegli anni. E non si faceva nulla.
Ho esordito giovanissimo come commissario tecnico e membro di commissione della Federazione italiana: non esistevano regole e tutto era lasciato alle singole iniziative, anche nella creazione di piste e di semplici circuiti stradali, dove oggi almeno esistono norme e tecnici competenti, per garantire le più adatte protezioni.
Certo, se un motociclista cade in traiettoria, come il povero Tomizawa, seguito da concorrenti in scia, che lo investono, non vi sono studi o sperimentazioni che tengano, senza una teorica capsula di sopravvivenza. La carenatura, nata in seguito ad esigenze di semplificazione aerodinamica, con una normativa molto semplice, dopo le esagerazioni dei rivestimenti totali del 1956, potrebbe essere meglio studiata, in termini di sicurezza. Anche se, in ultima analisi, lo sport motociclistico va accettato con i suoi limiti. Come ogni altra disciplina ad elevati contenuti di rischio, tipo paracadutismo.
Se negli odierni laboratori di ricerca si comincia a parlare di soluzioni paragonabili al moderno «airbag» anche per i motocicli (la Formula 1, ad esempio, non ne vuol sapere, per le sue notevoli difficoltà tecniche), sarebbe meritorio che iniziasse proprio sui campi di gara una sperimentazione di grande utilità anche per la sicurezza passiva nella normale utenza stradale. E questa attività sportiva, con un numero crescente di appassionati, ma anche con qualche dissidente, verrebbe vista con occhi ben diversi.


Fonte:
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10544742 Inviato: 9 Set 2010 11:02
 

Le gare sono fonte di sviluppo di vari materiali.. se non fosse per le gare non saremmo arrivati ad avere delle moto così tecnologiche e molto più sicure delle moto su cui ho imparato ad andare io negli anni 70.. non frenavano.. telaio inesistente.. gomme inadeguate.. abbigliamento tecnico inesistente... il casco (che non era obbligatorio) era un pezzo di plastica sagomato e l'unico utilizzo che aveva non farti andare l'aria negli occhi.. disgraziatamente come cascavi... si apriva spesso in due...

Si anche se in minima parte rispetto a tutto quello che è la produzione e lo sviluppo nelle gare... il beneficio da tutto questo lo abbiamo anche noi comuni Motociclisti..
 
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10545483 Inviato: 9 Set 2010 12:43
 

Cento40 ha scritto:
Si anche se in minima parte rispetto a tutto quello che è la produzione e lo sviluppo nelle gare... il beneficio da tutto questo lo abbiamo anche noi comuni Motociclisti..

Non sono d'accordo, Maurizio.
Le gare servono solo ed esclusivamente a farsi pubblicita' al proprio prodotto, per avere un rientro economico dalla ESASPERAZIONE delle migliorie tecnologiche.

Se lo scopo fosse solo migliorare la sicurezza e la qualita' del loro prodotto, basterebbe cooperare, unendo gli sforzi dei laboratori delle case...

NESSUNA casa produttrice (tra quelle che corrono) dice "questa moto e' meglio perche' e' piu' sicura..." ma "questa moto e' meglio perche' e' quella che l'anno scorso ha vinto".

Come dicevo nell'altro topic, la gara ha una vita ed uno sviluppo completamente diverso dalla guida giornaliera, e fanno uso di tecnologie completamente diverse.

I freni sono progettati per lavorare costantemente alle alte temperature, i telai e le sospensioni sono fatti per viaggiare sul liscio, le gomme per stare in piega (e che piega!!) per la maggior parte del tempo e durare un'ora, i motori modificati per durare qualche migliaio di Km a regimi di rotazione altissimi.

Per il resto... tute, caschi, guanti, stivali... basterebbero dei crash test in laboratorio.


PS... sia ben chiaro... e' un mio parere.
 
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10547921 Inviato: 9 Set 2010 18:12
 

42 non sono d'accordo, o meglio: sono d'accordo solo in parte.

E' chiaro che nessuno di noi potrebbe girare in strada con le gomme che si usano in MotoGP, o con quei freni, o con quelle sospensioni, perché sono talmente esasperate che risulterebbe impossibile il loro utilizzo in strada.

Però dire che le gare sono SOLO una vetrina non è corretto. Spesso, molte soluzioni provate in pista, vengono poi adattate per l'uso stradale. Il primissimo esempio che mi viene in mente è quello delle sospensioni multilink delle auto, ma se ci penso sicuramente me ne vengono in mente degli altri.
Se ci pensiamo bene, gran parte dei sistemi di sicurezza di auto e moto provengono dal mondo delle corse; pensiamo all'evoluzione dei caschi, delle tute e del resto dell'abbigliamento tecnico; oppure all'utilizzo dell'azoto per gonfiare gli pneumatici delle auto; o ancora l'utilizzo di materiali leggeri e resistenti alle alte temperature (leggi: carbonio). Si poteva fare anche in laboratorio? Forse. Ma nelle gare, gli studi si fanno sul campo, e io sono dell'idea che l'esperienza insegna molto più rispetto alla teoria.

Che poi il mondo delle corse sia anche una grande vetrina pubblicitaria, nessuno lo mette in dubbio, ma ridurre l'intero mondo delle corse a una mega campagna pubblicitaria è un azzardo icon_wink.gif
Domanda: se le Case non guadagnassero tanti soldi dalle gare e di conseguenza dagli sponsor, come potrebbero pagare lo sviluppo di una moto? icon_rolleyes.gif

Per finire (andando un po' off topic), io tutto sommato sono un romantico, e oltre alla vetrina pubblicitaria, e oltre allo sviluppo delle tecnologie, mi piace pensare che la gente faccia le gare perché gli piace. Mi piace pensare che i motociclisti professionisti, prima di tutto amino andare in moto, e mi piace pensare che chi sviluppa i nuovi modelli, lo faccia prima di tutto perché, in fondo, ama il mondo delle moto.


[EDIT] Aggiungo un'altro spunto di riflessione. Secondo me, e riallacciandomi in parte al discorso del giornalista, siamo arrivati al punto in cui il mondo delle corse, forse, dovrebbe iniziare a prendere spunto da alcuni sistemi utilizzati sui veicoli stradali. Sembra paradossale, ma molti sistemi di sicurezza che si usano nelle auto/moto di serie, si possono adattare anche per i veicoli da gara, in modo da aumentare ulteriormente la (già alta) sicurezza degli stessi.


my 2 cents
 
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10550266 Inviato: 9 Set 2010 22:58
 

AcidBurn ha scritto:
42 non sono d'accordo, o meglio: sono d'accordo solo in parte.

Parliamone.. non sono uno che gira con la verita' in tasca icon_wink.gif quindi il fatto che tu sia in parziale disaccordo non niente altro che stimolare la discussione.

AcidBurn ha scritto:
E' chiaro che nessuno di noi potrebbe girare in strada con le gomme che si usano in MotoGP, o con quei freni, o con quelle sospensioni, perché sono talmente esasperate che risulterebbe impossibile il loro utilizzo in strada.


OK, e qui siamo d'accordo

AcidBurn ha scritto:
Però dire che le gare sono SOLO una vetrina non è corretto. Spesso, molte soluzioni provate in pista, vengono poi adattate per l'uso stradale. Il primissimo esempio che mi viene in mente è quello delle sospensioni multilink delle auto, ma se ci penso sicuramente me ne vengono in mente degli altri.
Se ci pensiamo bene, gran parte dei sistemi di sicurezza di auto e moto provengono dal mondo delle corse; pensiamo all'evoluzione dei caschi, delle tute e del resto dell'abbigliamento tecnico; oppure all'utilizzo dell'azoto per gonfiare gli pneumatici delle auto; o ancora l'utilizzo di materiali leggeri e resistenti alle alte temperature (leggi: carbonio). Si poteva fare anche in laboratorio? Forse. Ma nelle gare, gli studi si fanno sul campo, e io sono dell'idea che l'esperienza insegna molto più rispetto alla teoria.


Certo che si' (mi riferisco al grassettato), ma quello che "contesto" io e' che ci sono modi piu' economici (in termini monetari ed umani) per fare pratica... vedi i GR salvamotociclisti.
Per testarli non scaraventano motociclisti veri, ma manichini.
I caschi e le tute (ed i loro materiali) potevano evolversi anche attraverso studi di laboratorio (gli stessi test che vengono poi fatti per omologarli).. senza mettere a rischio l'incolumita' del tester/pilota.

AcidBurn ha scritto:

Che poi il mondo delle corse sia anche una grande vetrina pubblicitaria, nessuno lo mette in dubbio, ma ridurre l'intero mondo delle corse a una mega campagna pubblicitaria è un azzardo icon_wink.gif

Sara' un azzardo, ma resto della mia opinione. 0510_confused.gif
Yamaha si pubblicizza come moto campione del mondo, non per la dotazione di sicurezza del suo prodotto.

AcidBurn ha scritto:
Domanda: se le Case non guadagnassero tanti soldi dalle gare e di conseguenza dagli sponsor, come potrebbero pagare lo sviluppo di una moto? icon_rolleyes.gif

Vedi, dipende sempre da cosa intendiamo per "sviluppo" di una moto.
Se intendiamo le pure prestazioni, non ci sono dubbi... le supersportive ogni anno escono con due CV in piu' e la gente fa la fila per acquistarle.
Le turistiche, se ci fai caso, sono meno soggette a restyling, e spesso sono proprio queste ad adottare i sistemi che la rendono piu' sicura (penso ai nuovi cardani BMW e Guzzi, alle sospensioni BWM, all'ABS - che sulle motoGP non c'e'...)

AcidBurn ha scritto:
Per finire (andando un po' off topic), io tutto sommato sono un romantico, e oltre alla vetrina pubblicitaria, e oltre allo sviluppo delle tecnologie, mi piace pensare che la gente faccia le gare perché gli piace. Mi piace pensare che i motociclisti professionisti, prima di tutto amino andare in moto, e mi piace pensare che chi sviluppa i nuovi modelli, lo faccia prima di tutto perché, in fondo, ama il mondo delle moto.

Sulla prima parte mi trovi perfettamente d'accordo, anch'io preferisco vederla cosi'.
Sulla seconda meno... Yamaha, Triumph, Guzzi, BMW... sono aziende, vivono (come i loro dipendenti) di guadagni e vendite.

AcidBurn ha scritto:

[EDIT] Aggiungo un'altro spunto di riflessione. Secondo me, e riallacciandomi in parte al discorso del giornalista, siamo arrivati al punto in cui il mondo delle corse, forse, dovrebbe iniziare a prendere spunto da alcuni sistemi utilizzati sui veicoli stradali. Sembra paradossale, ma molti sistemi di sicurezza che si usano nelle auto/moto di serie, si possono adattare anche per i veicoli da gara, in modo da aumentare ulteriormente la (già alta) sicurezza degli stessi.

Il grassettato sintetizza in parte il mio pensiero... ovvero che mentre da un lato (pista) si esaspera il lato prestazionale del mezzo (con soluzioni "inutili" in strada), dall'altro (strada) si sono fatti grandi passi avanti che pero' sono "incompatibili" con la guida di tutti i giorni
E questi ultimi sono stati fatti in modo indipendente dai primi...

AcidBurn ha scritto:
my 2 cents

Aggiungici i miei due... prima opoi diventemo ricchi. icon_wink.gif
 
10679225
10679225 Inviato: 30 Set 2010 15:48
 

Secondo il mio parere l'anti impennata e l'anti pattinamento (o come cavolo si chiama) li hanno sviluppati per le gare.
Se non ci fossero state le gare credo che oggi non esisterebbero moto dove puoi selezionare la mappature della centralina con un pulsantino mentre vai.

O per lo meno gli investimenti nella ricerca nonsarebbero stati così ingenti e gli sviluppi non sarebbero stati così veloci.

IMHO
 
10686639
10686639 Inviato: 1 Ott 2010 18:03
 

42 ha scritto:

Parliamone.. non sono uno che gira con la verita' in tasca icon_wink.gif quindi il fatto che tu sia in parziale disaccordo non niente altro che stimolare la discussione.



42 ha scritto:
[...]quello che "contesto" io e' che ci sono modi piu' economici (in termini monetari ed umani) per fare pratica... vedi i GR salvamotociclisti.
Per testarli non scaraventano motociclisti veri, ma manichini.
I caschi e le tute (ed i loro materiali) potevano evolversi anche attraverso studi di laboratorio (gli stessi test che vengono poi fatti per omologarli).. senza mettere a rischio l'incolumita' del tester/pilota.

Bhé, ma i GR salvamotociclisti non li producono mica le Case Motoristiche.
Per quanto riguarda tute, caschi e altre protezioni: vengono prima studiate in laboratorio, poi si effettuano i crash test e gli altri controlli di sicurezza e successivamente vengono testate da collaudatori professionisti. Cos'altro si può fare di più, e più economicamente?


42 ha scritto:

Sara' un azzardo, ma resto della mia opinione. 0510_confused.gif
Yamaha si pubblicizza come moto campione del mondo, non per la dotazione di sicurezza del suo prodotto.

Questo perché il mercato (noi motociclisti) richiede una moto veloce prima che sicura. Ma questo non vuol dire che le Yamaha siano insicure, o lo siano più di una Honda piuttosto che una Ducati.
Partendo dal presupposto che qualsiasi mezzo a due ruote è intrinsecamente insicuro per natura, e che sicuramente ci sono ampi margini di miglioramento nei sistemi di sicurezza, ritengo anche che oggi qualsiasi Casa motoristica stia molto attenta agli standard di sicurezza.
Piuttosto, quanti sono i motociclisti che spendono 500€ per un ABS? Vogliamo fare un paragone, in percentuale, con quelli che spendono 900€ per uno scarico in carbonio?
Finché non cambia la mentalità dei motociclisti, la domanda del mercato sarà sempre e comunque incentrata su parametri che mettono la sicurezza in secondo piano... non è una volontà delle Case. E per lo stesso principio anche la pubblicità e il marketing più generico sono studiati ad hoc.

42 ha scritto:
Vedi, dipende sempre da cosa intendiamo per "sviluppo" di una moto.
Se intendiamo le pure prestazioni, non ci sono dubbi... le supersportive ogni anno escono con due CV in piu' e la gente fa la fila per acquistarle.
Le turistiche, se ci fai caso, sono meno soggette a restyling, e spesso sono proprio queste ad adottare i sistemi che la rendono piu' sicura (penso ai nuovi cardani BMW e Guzzi, alle sospensioni BWM, all'ABS - che sulle motoGP non c'e'...)

E qui confermo quanto scritto fin'ora. Secondo me, la differenza non è da ricercare nel tipo di moto, quanto nel target di riferimento di quella moto.
Generalizzando: chi compra le supersportive? E chi invece preferisce le turistiche? Converrai con me che, anche senza tanti dati alla mano, la distinzione di clientela tra le due categorie è netta e ben marcata. E allora non pensi che sia proprio questo il motivo per cui certi sistemi di sicurezza vengono montanti di serie sulle turistiche e come accessori nelle supersportive?
Non è mia intenzione fare l'avvocato del diavolo, ma più ci rifletto e più mi rendo conto che le Case sono portate a produrre moto di un certo tipo perché è il mercato che lo richiede.
Se pensi che ancora oggi ci sono Case automobilistiche che producono auto senza ESP... eppure la gente le compra.

Quanti motociclisti mettevano il casco quando non era obbligatorio? E quanti motociclisti indossano un giubbotto tecnico? E i guanti? E non parliamo di stivali e paraschiena...
Come possiamo pretendere che le Case investano in sicurezza se poi molti motociclisti girano col giubbotto della Belstaf, i jeans della Roy Rogers e le scarpe da ginnastica?

Cosa dovrebbe fare una Casa motoristica? Far uscire ogni modello e ogni allestimento con ABS, airbag sul serbatoio, pinze radiali e ogni tipo di sistema di sicurezza, aumentando il prezzo della moto di 1000€? Bhè... io sarei favorevole, ma dubito fortemente che lo siano anche il resto dei motociclisti.

Ma sono uscito completamente fuori tema icon_rolleyes.gif Tornando sull'argomento della sicurezza tra corse/strada siamo d'accordo sull'ultimo punto: le gare esasperano le prestazioni e sviluppano accorgimenti che risultano inutili in strada.
Pur tuttavia resto dell'idea che le Case motoristiche siano molto attente allo sviluppo (e parlo di sicurezza) dei nuovi modelli stradali, e parte di tale sviluppo arriva proprio dal mondo della corse: un esempio sono le pinze radiali della mia motina 0510_inchino.gif
 
11031626
11031626 Inviato: 2 Dic 2010 22:38
 

che il mondo delle corse sia fine al "bisnes" è abbastanza lampante,
se poi nel fare ciò si a braccetto ci và anche innovazione non vedo che un fattore positivo.
un esempio?
le tute con airbag incorporati le stanno testando nei gp,le sospensioni tanto evolute,
delle stradali sportive,altro non sono che il frutto di sperimentezioni,
progettate in studio e messe alla prova nelle gare.
 
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