purtroppo siamo arrivati ad una sorta di bivio..

da una parte, quel mare di sentimenti contrastanti che ormai sta attecchendo nella mentalità generale, dall'altra, la paura di non essere tutelati in alcun modo.

entrambe le cose, ed è questa la cosa allarmante, sono ampiamente giustificate dai fatti presenti e passati, e forse, sotto sotto, nella gente inizia a serpeggiare un disgusto per tutte quelle cose che da sempre sono (tristemente) affibiate come "cose italiane":

la giustizia che non è uguale per tutti, assassini che diventano testimonial pubblicitari, truffatori, banchieri, paparazzi alla Corona alla ribalta che sfruttano i processi (!!!) per aumentare il proprio status d'immagine, una politica totalmente inadeguata che pensa solo a piccole manovrine d'immagine (inasprimento continuo delle sanzioni.. ma se poi nessuno paga che senso ha?)..

secondo me bisognerebbe prestare molta attenzione a questo profondo malessere che ormai ha coinvolto tutta la Nazione, perchè non è normale che un'intera popolazione abbia paura, non è normale che milioni di italiani non si sentano protetti dallo Stato, non è normale che altrettanti individui si sentano in diritto di fare quello che vogliono (tanto in un modo o nell'altro, se la cavano..)..

ora come ora, o salta fuori (difficile) una classe dirigente davvero all'altezza, che riesca ad uscire da questi continui giochini da bambini destra/sinistra (della serie cowboy e indiani) e pensino a ricostruire assieme un paese che dal punto di vista morale è ormai arrivato agli sgoccioli, o tutto il sistema giudiziario se la vedrà ancora più buia.

perchè con tutta la razionalità di questo mondo, se so che il primo idiota che passa può portarmi via i miei affetti impunemente, prima gli sparo e poi faccio domande..

e questa cosa sarebbe davvero desolante, per chi si professa "cittadino", perchè vuol dire che la democrazia ha proprio fallito in tutti i sensi

perchè con tutta la razionalità di questo mondo, se so che il primo idiota che passa può portarmi via i miei affetti impunemente, prima gli sparo e poi faccio domande..

Se la legge e' uguale per tutti, in tutti e 2 i casi debbono pagare allo stesso modo.
Italiano ed immigrato, di qualsiasi ceto sociale, e con NESSUNA forma di RAZZISMO.

Questa considerazione è vera solo in un caso: che anche l'immigrato abbia la cittadinanza italiana. Altrimenti quello che scrivi è sbagliato. Cittadini e non cittadini non hanno gli stessi diritti, altrimenti non ci sarebbe alcuna differenza tra cittadini e non e non esisterebbero Stati e frontiere.

Essere cittadini di uno Stato significa avere tutti i diritti previsti dalla legge in quello stato. Gli immigrati evidentemente, e giustamente, non hanno tutti i diritti, ma restano in attesa di acquisirli con la cittadinanza.

Quindi nel caso specifico, se l'immigrato che ha commesso il fatto non è cittadino italiano, la legge applicata NON può essere la stessa applicabile per il ragazzo siciliano.

Il messaggio che desidero divulgare è: essere nelle condizione pisco/fisiche ottimali prima di mettersi alla guida e di non fuggire, e non forzare in nessun caso i posti di blocco delle forze dell'ordine.

no per carità, che poi ce li ritroviamo pure in politica...

il punto è che l'immigrato viene estradato, e non è garantito che nel suo Paese sconti la pena.

Ecco perché molti ritornano in Italia dopo poco, liberi