Moto
La cultura della sicurezza II
Scritto da Maurizio60 - Pubblicato 30/12/2011 13:48
I segnali che dobbiamo imparare a memorizzare, facendo allenare il cervello, per una guida più attenta e sicura

Usare sempre tutte le protezioni va bene... ammesso che insieme a quelle impariamo a sfruttare al meglio la nostra testa e quello che c'è dentro... il nostro cervello.

L'amico shiftyhornet, scrive nel suo articolo "La cultura della sicurezza":

"L'abbigliamento tecnico, la cultura della sicurezza, le differenze tra l'Italia e gli altri paesi europei..."

"La notizia dell'anno scorso sul disegno di legge 1720 che, con la modifica di 2 commi dell'art. 171 del codice della strada, vorrebbe rendere obbligatorio l'abbigliamento tecnico protettivo per tutti i centauri, con obblighi differenti a seconda della cilindrata e potenza del veicolo, ha creato non poche critiche.
Già solo questa differenza di per sé, si può riassumere con l'equazione: moto piccola=pochi danni; moto potente=grossi danni."

"Statisticamente però, è provato che la maggior parte degli incidenti, anche gravi, avviene in ambiente urbano e in questo contesto la cilindrata non ha più molta rilevanza"

"Il fatto è che in Italia manca una vera e propria cultura della sicurezza, a differenza di altri Paesi dell'Unione Europea"

"L'Italia purtroppo, rispetto a questi Paesi è indietro di almeno 20 anni sulla sicurezza stradale."

"Su strada, invece non esistono differenze, siamo tutti uguali, anche per i piloti più esperti, l'imprevisto dietro l'angolo può sempre capitare, quindi mi devo proteggere prima."

"Il ddl 1720 è stato sospeso, dovrebbe però essere sempre presente in noi, il buon senso, si sa che quando andiamo in moto siamo più esposti ai rischi.
Quindi siamo noi i primi che con convinzione, dobbiamo preoccuparci della nostra sicurezza."

Non posso che essere d'accordo su tutti i punti espressi dal nostro amico shiftyhornet nel suo articolo... che vi invito a leggere integralmente

Vi starete domandando, se trovo tutto esatto quello che è riportato nell'articolo a cosa serve questo secondo articolo? Presto spiegato. Tutte le protezioni servono e aumentano la loro efficacia se insieme ad indossarle, colleghiamo anche il nostro cervello... infatti il nostro cervello usato bene risulta il primo sistema di protezione che abbiamo a disposizione.

Nel Forum molto si parla dell'importanza di usare sempre l'abbigliamento tecnico idoneo alla guida delle nostre moto, ma molto di meno dell'approccio mentale che dobbiamo avere nel momento che saliamo in sella e giriamo la chiave per mettere in moto. Allenare il nostro cervello alla percezione del fattore di rischio, come si fa ad allenare il nostro cervello a questo? Il procedimento sulle prime può sembrare abbastanza complesso ma in realtà è molto semplice e in breve tempo diventerà un procedimento automatico.

- Primo passo; concentriamoci sulla guida e restiamo concentrati

- Secondo passo; a mano mano che procediamo in sella con la nostra moto, cerchiamo di elencare con un procedimento mentale tutti i possibili pericoli che incontriamo, ci si deve abituare a lavorare come se i nostri occhi fossero uno scanner che lavora a 360°, andando a percepire anche quei piccoli possibili pericoli che possono metterci in seria difficoltà se non gli abbiamo dato la giusta importanza.

A molti sembrerà banale, ma vi assicuro che non lo è... fate una prova, ad esempio mentalmente memorizzate alla velocità a cui state viaggiando, il tipo di strada, le possibili intersezioni che incontriamo sulla nostra dx.

Un esempio pratico potrebbe essere una situazione simile: "sono su una statale a doppia corsia per senso di marcia, viaggio a 100 Km/h, traffico intenso, macchina che mi precede a meno di 20 metri, mi trovo sulla corsia di sorpasso, la corsia sulla mia dx procede lentamente per via del traffico congestionato. A circa 100 metri avanti a me una macchina che si trova sulla corsia di dx si immette sulla mia corsia senza segnalare il passaggio con la freccia, rallento per fargli finire la manovra e per non ritrovarmelo addosso".

Questo è un esempio di come si può allenare la mente ad innalzare la percezione del rischio... le prime volte tornerà più utile dirlo ad alta voce dentro il casco, sembra stupido lo so... mi ci sono sentito anche io stupido, ma in breve tempo mi sono reso conto dell'efficacia di questo allenamento mentale, che come ho detto in precedenza in breve il nostro cervello lo attuerà in automatico, neanche ve ne accorgerete.

Un consiglio: questo allenamento non dovrebbe mai finire e va ripetuto in quelle situazioni che trovate nuove, il cervello memorizza il tutto e poi al momento del bisogno rilascia le giuste informazioni, come se ad esempio si sta passeggiando su una strada di campagna e di tanto in tanto trovate delle frange di alberi a terra, non sarà difficile che di lì a poco troverete un camion la cui altezza taglia tutte le frange degli alberi più bassi e con questi ci possono essere anche dei grossi rami, pericolosi se ci finiamo sopra con la moto.

Questi sono tutti segnali che dobbiamo imparare a memorizzare per una guida più attenta e sicura.

Buona strada _v_
 

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Commento di: tagliaz il 01-01-2012 11:26
Bello l'articolo, da condividere in pieno, andare in moto usando la testa e cercando di prevedere i pericoli e' un grande allenamento e rende guidatori migliori e piu' sicuri...a me, che mi sono formato con le 4 ruote, passare alle 2 ruote mi ha reso piu' coscenzioso e mi ha aperto un mondo...studiare le condizioni dell'asfalto per comportarsi di conseguenza, affrontare le varie intersezioni prevedendo cosa puo' succedere...mi sono scoperto un po' "veggente"...e' proprio cosi'!!! Poi magari non so' minimamente piegare oltre i 20 gradi o fare le "penne" , ma va bene cosi'! La sicurezza prima di tutto!
Commento di: quota33 il 04-01-2012 17:25
Concordo in pieno con Maurizio.
Ho letto anche l' articolo di shift, bello anche quello.
Sai, Maurizio, un bel pò di tempo fà ho letto quella guida, ormai credo storica, del Principe Brutto RIDE SAFE.
E' vero bisogna allenare la mente, magari anche quando si guida la macchina, aiuta sempre
Saluti.
Commento di: Sportcity4road il 12-01-2012 12:33
Sinceramente è una cosa che faccio spesso: anche nelle strade che conosco nei minimi particolari (ad esempio quella che faccio per tornare a casa o per andare dalla mia zavorrina) cerco sempre di stare attento e di guardare le diverse condizioni del manto stradale... Perchè magari fino a ieri la strada era pulita, sgombra e in perfetto stato... Poi però magari durante la notte ha piovuto, o qualcuno ha perso un po' di olio, o si è formata una buca... E se io guido con nonchalance, distrattamente, perchè sono convinto che conosco alla perfezione ogni minima imperfezione, potrei capitarci sopra e scivolare, cadere, farmi male...
Quello che dici è sicuramente vero, la concentrazione è la prima cosa quando si guida (anche in 50ino)!
Commento di: custard il 12-01-2012 20:34
Ciao Maurizio60, articolo stimolante...! Concordo con te fino al discorso sulla concentrazione e sull'osservazione attenta di quello che accade nelle vicinanze di chi va in moto. La penso diversamente sul fatto di "allenare la mente", perché in moto c'è poco da fare calcoli. Gli eventi hanno sempre una certa percentuale di casualità, non è come imparare le tabelline. "Panta rei": ogni volta che si esce in strada è tutto nuovo, diverso e non si può fare previsioni in base a ciò che è successo ieri, si può contare però sull'esperienza e sul senso della misura che prescinde dalle situazioni.
Magari stiamo dicendo la stessa cosa, comunque per me bisogna fare esperienza approcciandosi alla strada ogni giorno con la giusta mentalità.

Un saluto! ;-)
Commento di: Ospite il 15-01-2012 20:24
Concordo con quasi tutto quanto descritto, però mi soffermerei di più sulla cartellonistica stradale; L''inquinamento cartellonistico delle nostre strade Italiane da un mio punto di vista è a dir poco orrendo, ci sono cartelli di tutti i tipi in spazi irrisori, ci sono tratti di un centinaio di metri in avvicinanza a zone di pericolo (incroci ) con cartelli pubblicitari mescolati a cartelli di pericolo, a cartelli di obbligo, cartelli di attenzione velox ecc. ecc.
Dato che sono molto sensibile alla sicurezza stradale, vorrei far notare anche a tutti voi, quanto siano pericolosi gli attraversamenti pedonali, e sarebbe gran cosa se si potessero modificare, non solo le strisce di attraversamento che finalmente in tanti posti sono in rilievo e rosse, ma pricipalmente il cartello che le segnala.
Dopo quanto è successo a me in un sorpasso a bassa velocità di auto incolonnate in centro a Peschiera del Garda, e ancora incredulo del fatto di non aver visto ne le strisce e nemmeno il cartello di attraversamento pedonale, ho deciso di approfondire la cosa.
Mi sono appostato su una strada molto trafficata, (Brescia Mantova) per verificare di persona questi benedetti attraversamenti pedonali.
Risultato, su un centinaio di auto e autoarticolati in transito, solo una ventina ha rallentato e solo due si sono fermate a dare la precedenza al pedone.
Deduco che veramente i passaggi pedonali sono UNA TRAPPOLA MORTALE PER I PEDONI, ai quali per ora consiglio (nel caso non ci sia segnaletica semaforica) di attraversare la strada non fidandosi del diritto di attaversamento, ma badando bene che l'auto si fermi, e che non ci siano stupidi come me con la moto in sorpasso.
Se non è troppo stancante per Voi che mi leggete, mi allungo per descriverVi quanto farei per rendere meno pericolosi gli attraversamenti pedonali, con un costo irrisorio per l'amministrazione comunale. (mentre leggete questo mio ultimo paragrafo, pensate all'uovo di colombo)
Dato che spesso faccio test visivi, ho notato che per le persone in generale, il rosso è il colore più impattante e l'azzurro il più tranquillizzante, mi sono detto; perchè i cartelli segnaletici di pericolo sono contrassegnati con il colore rosso e quelli attraversamento pedonale sono azzurri e bianchi come quelli tipici dei ristoranti? NON HA SENSO! l'attraversamento pedonale è un pericolo!
Da qui è nata la mia semplice idea di colorare di rosso la parte azzurra del cartello che segnala l'attraversamento pedonale.
Fate una prova; da domani quando ne vedete uno, provate ad immaginarlo di colore rosso, poi fatemi sapere, la mia è solo un'idea.
Non sarà la panacea del pedone, ma solo una vita in più salvata, è già una piccola vittoria.
Grazie per lo spazio.
Marcoelena