Moto
Saper leggere la strada per la propria e l'altrui sicurezza
Scritto da hanno - Pubblicato 20/04/2011 11:55
Osservare la strada e ragionare mentre si guida per aiutare prevenire gli incidenti...

Terza parte di prevedere e prevenire. - Dedicato a DucaSenior

Riallacciandomi ad un intervento di DucaSenior, che rivendicava il "peso" dell'esperienza, vorrei cercare di capire, io per primo, se l'esperienza non vada piuttosto vista come "griglia valutativa" su ciò che ci si para davanti, durante la guida.

L’esperienza è il distillato di tutto ciò che abbiamo incontrato ma, soprattutto, scelto di utilizzare per il futuro e tale utilizzo può utilmente essere indirizzato ad ampliare ed affinare il proprio senso del pericolo, archiviando sistematicamente e regolarmente gli eventi potenzialmente dannosi che incontriamo o superiamo.

Premessa indispensabile, però, è che la conduzione della moto non sia puro esercizio di valutazione delle sensazioni ma sia quello che in psicologia cognitiva – ma anche in informatica; vero, Lorenzo? - si chiama processamento dell’informazione.

Per noi dueruotisti, ciò si traduce nell’attenta osservazione e valutazione di ciò che "c’è" sulla strada, decifrarne i segnali (non solo quelli stradali…) e reagire appropriatamente. Per il motociclista, vedere e reagire appartengono alla sfera degli obblighi: vedere, cioè "leggere la strada" e reagire, cioè tradurre immediatamente in comportamenti l’informazione ricevuta.

La strada ha la sinistra caratteristica di non essere immediatamente e completamente decifrabile: può essere bagnata, liscia, scivolosa, butterata di buche e crepe, cosparsa di ghiaino, selciata, asfaltata di fresco, anche rattoppata e Dio sa cos’altro. Adottare tutte le cautele e andare piano non è vigliaccheria.

"Andavo bello tranquillo, una maledetta pezza dell’asfalto e patatrac…"
e, naturalmente, non è mai colpa nostra: le gomme di primo equipaggiamento sono uno schifo, non tengono; ci hanno tagliato la strada e ci siamo dovuti attaccare ai freni; ah, il telaio che flette… mai colpa nostra (neppure in piccola parte) sono sempre circostanze o comportamenti esterni.

Proviamo a vederla in un altro modo: per definirmi motociclista "esperto" non dovrei piuttosto prevedere e padroneggiare il cattivo stato della strada, delle gomme o tutto il resto che dicevo poco sopra?

È per questo che ci serve imparare a "leggere" la strada, senza presunzioni e senza applicare alle due ruote eventuali esperienze fatte su quattro: andare in moto è attraversare un pianeta assai diverso da quello che si percorre in auto; cioè, è molto più difficile – e pericoloso – e nessuno ci ha costretto a farlo.

Indubbiamente, le riasfaltature fatte a regola d’arte sarebbero migliori di una semplice gettata di bitume, liscio, nero, lucido di notte e scivoloso come sapone, se appena è un poco umido; per non parlare dei tombini che finiscono sempre fuori livello, a lavori ultimati. Ma anche le curve e le rotatorie sono pericolose, e le inserzioni, e gli attraversamenti con e senza semaforo, e la notte, la nebbia, la pioggia, il vento e, magari, la neve: andare in moto non è così semplice… ma forse è per quello che è così bello.

Senza trascurare di controllare il traffico, e tenere a bada i guidatori della domenica che frenano, accelerano o cambiano corsia in seguito a misteriosi ordini del loro personale démone, che si inseriscono nel traffico come apparizioni ectoplasmiche, o dormono beatamente, è chiaro che, per "leggere la strada" occorre – parrebbe ovvio – guardare lontano per anticipare la presenza di tutta una serie di problemini, il primo dei quali è costituito dallo stato spesso nefando delle nostre strade; dalle costose e noiose ma utili autostrade, dove non è così raro trovare buche, crepe e simili, giù fino all’ultima delle strade rurali.

Ma la strada ci offre soprattutto tutta una serie di punti critici da tenere sotto osservazione, trattandoli da pericolosi e subdoli nemici:

1 - Tutto ciò che a terra luccica è liscio e ogni asfalto che appare scurissimo, anche.
Insisto con le rappezzature che offrono la stessa tenuta del DomoPack appena estratto dal frigo: lo spazio di frenata può anche raddoppiare e se è anche umido…
Il bitume “puro” ha di buono (si fa per dire…) che non resiste oltre una o due stagioni…

2 - Le strisce (o, se preferite "la segnaletica orizzontale") sono sempre estremamente lisce - col bagnato, non ne parliamo - quando non sono "scalinate", anche 2-3 millimetri… e, in piega, bastano a causare simpatici scodinzolamenti, se non peggio…

3 – Ghiaino e sabbie varie, che sono facili da incontrare dove ci sono uscite di vie laterali o, ancora una volta, sull’asfalto appena riparato (dove, tra l’altro, si usa spesso la sabbia in funzione di carta assorbente) che, a partire da poco tempo dalla messa in opera, e resistendo per alcune settimane, si liberano dell’eccesso di materiale.
Spesso le sabbie e le ghiaie più fini si mescolano alla neve invernale e, dopo il disgelo, coprono il centro ed i bordi della strada, stile decorazione su una torta, non tenerne conto può rovinare più di una gita in montagna.

4 – In prossimità di cantieri, cave, aree agricole e simili, il motociclista aguzza i sensi – e registra dati.
Avvicinandosi a quello che mostra di essere un comprensorio agricolo, terrà in secondo piano la presenza di buon vino, latte e uova fresche, ma accenderà il radar in modalità "strada sporca" – e rallenterà.
Ma terrà d’occhio anche il ribaltabile trasporto ghiaia, che è spesso troppo pieno e che si libera volentieri dell’eccesso di carico ad ogni curva, rallentamento, accelerazione.
Considererà come potenziali pericoli le macchine da cantiere e i trattori: questi hanno spesso le ruote profondamente artigliate e, conseguentemente graziosamente glassate di fango e sassi che non chiedono di meglio che essere rilasciati qua e là, a beneficio di chi segue.

5 – I giacimenti stradali di metalli (cioè, binari e tombini): sui primi, ancora una volta, particolarmente con l’umido, bisogna sempre transitare con angoli assai ampi, alla minima velocità e con la minima inclinazione possibile. Lo stesso vale per i tombini, con l’aggravante che spesso questi sono sporgenti o incassati nell’asfalto. Se possibile, andrebbero evitati. Così come vanno evitate le reazioni "viscerali" – attaccarsi ai freni, scartare bruscamente – quando percepiamo la perdita di aderenza. Ancora una volta, la parola d’ordine è calma – e concentrazione alla guida: contemplare il paesaggio, chiacchierare, telefonare, ascoltare la radio e simili, lasciamoli ai passeggeri delle automobili.

6 – Come area a rischio si sottovaluta spesso qualcosa che non sembrerebbe costituire di per sé un pericolo: i ponti, sia percorrendoli che passandoci sotto.
Percorrendoli, ricordiamo che, non essendo isolati dalla parte inferiore, sono i primi posti dove si forma il ghiaccio - non so se è così frequente in tutta Italia, ma qua sì - anche se le strade circostanti ne sono libere. Ci sono dozzine di viadotti e svincoli sulle tangenziali che iniziano o finiscono in curve cieche, spesso assai mal raccordate: massima prudenza anche là, quindi. Passandoci sotto, teniamo presente che sono gli ultimi punti che si asciugano, passata la pioggia o dissolta la nebbia, anzi, spesso sotto ponti, e più ancora nei sottopassi, si formano veri allagamenti. Il passaggio da asciutto a bagnato e/o viceversa è spesso causa di repentine sbandate, soprattutto col posteriore.

7 – Gli avvallamenti e, ci si pensa poco, le giunture tra le pezze d’asfalto, sotto un acquazzone, possono trattenere così tanta acqua da innescare, anche con la piccola impronta a terra delle nostre ruote, fenomeni di aquaplaning. Anche questi sono buoni punti per innescare la formazione del ghiaccio, ricordiamolo.

8 – Molti autocarri, specie i più vecchi – a costo di sembrare razzisti, si deve notare che accade più spesso con quelli provenienti da certe aree geografiche – o hanno il tappo del serbatoio non a perfetta tenuta, o, (visto di persona) dimenticano di richiuderlo, sia pure per stress o stanchezza. In conseguenza, soprattutto nelle curve a sinistra, il prezioso liquido se ne va per le terre, cosa che accadrà anche a noi subito dopo se non abbiamo colto la traccia sull’asfalto. Sembra pignoleria, ma il serbatoio dei camion nella maggior parte dei casi è sistemato sulla destra, per cui sono le curve a sinistra quelle da considerare con maggiore attenzione (l’inerzia ha le sue leggi...).
Il gasolio – ripeto: non così raro come sembrerebbe – è maledettamente scivoloso ed asciuga in un tempo assai lungo. Di giorno e sul piano viabile asciutto, queste macchie sono facili da identificare; critico diventa riconoscerle sul bagnato se il gasolio, appena spillato, è ancora in goccioline – le striature arcobaleno del diesel già “shakerato”, che di giorno si vedono bene, tendono invece ad essere invisibili al buio.

Avevo un adesivo – non lo trovo più – distribuito al raduno di un Motoclub francese; diceva: "Soit Parano. Il peut vous sauver la vie". Siate paranoici, può salvarvi la vita…
Non la penso così, però…

Lamps
 

Commenti degli Utenti (totali: 14)
Login/Crea Account



I commenti sono di proprietà dell'inserzionista. Noi non siamo responsabili per il loro contenuto.

Commenti NON Abilitati per gli utenti non registrati
Commento di: robyracing46 il 20-04-2011 12:13
i tuoi articoli mi piacciono veramente tanto.
bravo e continua cosi
Commento di: nyers96 il 21-04-2011 04:29
Bello...e verissimo !

Aggiungerei la rumenta (leggasi spazzatura): un sacchetto, un giornale o anche solo un pacchetto di sigarette possono rivelarsi incontri pericolosi !
Commento di: bingo51 il 21-04-2011 07:35
lo scrittore colpisce ancora
Commento di: hanno il 21-04-2011 11:15
*sorrisetto*

Il motociclista ingessato si fa i suoi giretti sulla tasiera, piuttosto...

Lamps
Commento di: federusco il 21-04-2011 09:39
Tutto più che condivisibile, io faccio particolare attenzione anche quando passo davanti a delle case, sopratutto sulle strade strette e generalmente poco trafficate di montagna, non è raro vedere uscire autovetture dalle aree private che "invadono" la carreggiata per 2/3 e poi si fermano per vedere se arriva qualcuno.....già sperimentato diverse volte e posso garantire.....pericolosissimo.
Commento di: JH il 21-04-2011 10:19
...per definirmi motociclista "esperto" non dovrei piuttosto prevedere e padroneggiare il cattivo stato della strada, delle gomme o tutto il resto che dicevo poco sopra?...

Da incidere nelle tavole della verità.
Non il sorpasso a tutti i costi, la piega estrema, etc... ma tutto il possibile per salvaguardare la PROPRIA (e l'altrui) sicurezza.
Un po' come un militare addestrato, bisogna compiere la missione (arrivare), stare il più possibile coperti per non farsi beccare e avere sempre il controllo della situazione ed un piano B.
Paranoico? Sì. La mia esperienza personale mi ricorda sempre che se qualcosa può andare male lo farà certamente...
Commento di: alexroscetti il 21-04-2011 11:04
Mi piace condivido
Commento di: Nick992 il 21-04-2011 18:58
Umh sto post arriva al momento giusto...

Sono caduto in rotonda PER COLPA di olio per terra che non l'ho visto, e per colpa mia che se tenevo il gas aperto non cadevo e magari scivolavo soltanto (ero ai 25 orari) risultato una freccia frantumata...

Fortunatamente gli automobilisti mi hanno visto, comunque le rotonde (specie quelle che non conosco) la prossima volta le guarderò cn più attenzione.

Ragazzi occhio :)
Commento di: motociclope il 22-04-2011 13:26
Bellissimo e interessante, come gli altri da Te scritti. Articolo che oserei dire fondamentale. . . . perché si inoltra anche nelle pieghe del pensiero, che anch'io, in sella in moto, oggi alleno. Solo per rischiare di meno. Bravissimo, Giò, i miei complimenti sinceri.
Commento di: shadow830 il 22-04-2011 13:49
Molto interessante e vero, anche questo articolo come gli altri !!!
Sarà l'età, aggiunta all'esperienza e alla prudenza proprio perchè la Moto deve essere per me divertimento, e non pericolo (anche se non lo si può escludere del tutto quest'ultimo!) ora viaggio cercando di "rispettare" sempre i miei limiti, quelli della strada che percorro sotto tutti i punti di vista, con il massimo dell'attenzione e sensibilità di tutto ciò che mi circonda!!!
Sopratutto però valutando attentamente le "mosse" degli altri (l'incidente che ho fatto è stato probabilmente per mancanza di attenzione della situazione o sottovalutazione...)
Fin'ora comunque posso affermare di essermi divertita abbastanza anche senza "chiudere la gomma" o "mettere il ginocchio a terra" (l'ho messo quando sono caduta:-( ).................
o raggiungere la velocità della luce!!!
Buona strada a tutti.....
LAMPS.....Anna:-)))
Commento di: Norway il 24-04-2011 08:45
Io sono andata a terra per una striscia di gasolio persa da un camion, dato che era appena finito il mercato, pensavo fosse acqua di quei mezzi che ripuliscono le strade e non l'ho evitata... purtroppo.
Poi per poco facevo un disastro per un sacchetto di plastica che col vento mi è finito sotto la ruota anteriore.
Commento di: oettam il 25-04-2011 20:05
A me alcune volte è capitato questo tipo di situazione:
In auto vedere il mezzo che mi precede mettere la freccia a sinistra mentre sopraggiunge una moto in sorpasso (tipica situazione da città). Un pò d'occhio e lasciare al motociclista che sopraggiunge lo spazio per "tagliarmi" la strada e scartare l'ostacolo sulla destra.
A me è capitato varie volte, ed è una cosa a cui, in moto, cerco di prestare attenzione, perchè se non hai spazio per rientrare ti trovi in una pessima situazione (o con una macchina di traverso sulla strada o dover scartare nell'altra corsia...).
Poi non so da voi, ma un'altra cosa è che (per lo meno qui in zona) le frecce non le sanno usare...
Commento di: castel54 il 25-04-2011 22:20
Non so se può essere utile ad altri o se sono tanto fesso solo io, ma ecco il punto. Fermandosi in discesa non cercare di parcheggiare fidandosi del cavalletto laterale (nel caso mio su strada sterrata): la moto si muove un pochino, il cavalletto si piega e dopo a tirarla su è fatica, sempre che non si ammacchi qua e la o che lasciate sotto un piede o una gamba. Il rischio teorico lo conoscevo, ma (ci) sono cascato lo stesso...
Commento di: Maurizio60 il 03-05-2011 16:50
Davvero un'ottimo Articolo!!! Complimenti ;-)