Moto
La crisi economica mondiale
Scritto da supercazzola - Pubblicato 04/02/2009 13:53
La crisi: un'occasione per ripensare il marketing

Le notizie spiacevoli nel mondo delle 2 ruote in questi mesi sono abbondate.
La prima: la Kawasaki abbandona la MotoGP, e Melandri resta senza squadra.
La seconda: la Suzuki Italia non importerà i modelli 2009.
Ma soprattutto: le vendite hanno subito un crollo medio del 30%.

Queste notizie sono sintomatiche di una situazione che da troppo tempo era forzata, con una corsa alle vendite e al lancio novità.
Entrambe le notizie incontrano la mia approvazione, perché potrebbero essere i segnali di un cambiamento delle politiche di marketing, che valorizzino di più i modelli e l'usato, magari ottimizzando anche il post vendita.

Diversi importatori hanno adottato politiche commerciali aggressive, puntando ed ottenendo nel breve periodo dei risultati eccellenti (la crescita del mercato delle 2 ruote degli anni scorsi che però già nella stagione scorsa stava flettendo), ma poi il mercato, dalla parte della domanda, si è ristretto a causa di un impoverimento del patrimonio da parte dei clienti (sempre più oberati da mutui e rate), ma al contempo l'offerta non si è proporzionalmente contratta, generando un accumulo di beni non sostenibile né smaltibile dalla rete commerciale; alcuni modelli (quelli con minori numeri di vendite) hanno poi sofferto più di altri le mancate vendite accentuando il problema. Da qui la reazione di proporre offerte e finanziamenti più generosi ma comunque non sostenibili da parte del mercato.

Questa situazione da un lato ha indubbiamente causato seri problemi di produzione bloccata (sia in campo automobilistico che in campo motociclistico in modo più accentuato, che ha avuto come conseguenza la cassa integrazione o la perdita di lavoro per molte persone) ma dall'altro ha offerto interessanti spunti di riflessione che potrebbero portare ad un cambio di strategie nelle politiche commerciali e di marketing delle case produttrici e degli importatori.

La decisione di Suzuki Italia (che facilmente seguiranno analogamente anche gli altri colossi giapponesi) di non importare i modelli nuovi è conseguenza immediata della necessità di smaltire l'invenduto della scorsa stagione (già in flessione rispetto agli anni scorsi) a magazzino. In questo provvedimento può essere letta una tendenza che potrebbe essere una nuova strada perseguibile anche da Kawasaki, Suzuki e Yamaha (le case con i maggiori numeri di produzione), dato che il ritmo di lancio di nuovi modelli (ormai annuale o addirittura meno) era davvero troppo elevato e decisamente insostenibile da parte del mercato.

Negli ultimissimi anni si è perso il gusto di scoprire pezzo per pezzo le ultime creazioni delle case, analizzando i modelli con entusiasmo: alle più recenti fiere il turbinio di novità impedisce di studiarle e capirle, e si torna a casa con la mente più confusa di prima; le riviste sono pure vittime di questa tendenza, tanto che non hanno il tempo di approfondire la conoscenza sulle moto e ancora meno di testarle a fondo per esprimere dei giudizi e delle impressioni utili a chi legge e si informa, e questo purtroppo è tangibile anche da parte di chi come me è un attento lettore abituale.

Al momento attuale ritengo (senza la pretesa che sia una soluzione accettabile) che la politica commerciale e progettuale più corretta (che dovrebbe diventare una regola) sia di allungare la vita dei modelli a listino e puntare al loro perfezionamento, oltre alla possibilità di personalizzazione, di anno in anno, senza puntare al lancio di un modello nuovo proponendolo come rivoluzionario ogni volta; questo potrebbe ristabilire un equilibrio nell'assistenza post-vendita tra clienti e concessionari e nel rapporto tra prezzo del nuovo e quotazione dell'usato, anche a tutela di chi si indebita per l'acquisto: la rincorsa alla "novità", inutile dirlo, svaluta fortemente modelli che invece sono ancora validi e aggiornati.
Il termine "novità" sarebbe da riservare a modelli che davvero sostituiscono e rivoluzionano in tutti gli aspetti quelli a listino.

In conclusione è in questo momento di fermata che ci si può fermare ad osservare ed ascoltare se stessi e coloro che ci circondano nella società: è il momento di attuare decisioni, al livello personale, professionale/lavorativo, sociale e familiare, che da tempo aleggiavano nella mente di tutti. Mettere un freno al continuo indebitamento eliminando le spese inutili riguardanti beni non necessari, rinunciando a inseguire le tanto reclamate novità cui molti sono sensibili al punto di sprecare del prezioso denaro pur di possedere l'ultimo ritrovato tecnologico.

Tutto ciò nella speranza che il calo del prezzo del petrolio porti tangibilmente ad un concreto risparmio per le famiglie e per i lavoratori in genere nelle bollette e nelle rate per mutui e che la forzata pausa induca a una riflessione e a scelte più ragionate da parte dei privati e delle industrie.
 

Commenti degli Utenti (totali: 24)
Login/Crea Account



I commenti sono di proprietà dell'inserzionista. Noi non siamo responsabili per il loro contenuto.

Commenti NON Abilitati per gli utenti non registrati
parere personalissimo...
Commento di: CorriFiero il 04-02-2009 16:25
Premetto che non sono un economista e nono sono in grado di giudicare a livello economico molti fattori…
Ma vorrei offrire il mio contributo a questo tema che giustamente hai sollevato.
Giustamente hai ricordato l’insostenibilità di questo mercato che ogni anno sfornava novità davvero insostenibile per noi motociclisti…
Non so quanta gente si cambia moto ogni 2 anni…oggetti che costano in tutto, a cui ci affezioniamo e che si svalutano in pochissimo tempo..

Consentimi di dissentire sui mensili specializzati.
Conosco molto, molto da vicino il settore delle testate motociclistiche e in questi anni gli strumenti di valutazione, a disposizione dei tester e redazioni stesse, sono aumentati.
Ogni testata oggi giorno si avvale dei più sofisticati strumenti per valutare le qualità di una moto, dai sistemi di acquisizione dati (banchi di prova), al maggior tempo e possibilità che i giornalisti hanno per provare ed esprimere pareri intersogettivi…

La crisi colpirà trasversalmente il settore giornalistico in quanto i giornali avranno meno possibilità di provare certi modelli….e chi vuol capire capisca….

Naturalmente per non far affondare tale settore i caporedattori dovranno prendere di petto il problema.
Innanzitutto si potrà dedicare maggior attenzione a modelli piu economici e blasonati andando a riscoprire modelli più alla portata del consumatore medio; potrebbero fare molti più prove comparate di modelli sul mercato da anni: quanti giornali fanno ancora test di durata di moto di media cilindrata…???

Insomma vi ho elencato alcune delle possibili vie..ma ci sono molte altre vie che voi stessi potere dire…
Tutto sta nella capacità di reagire, facendo sembrare la moto non piu quell’oggetto consumistico qual è..ma riscoprendo quel gusto piu “umano??” che la moto ha per noi comuni uomini!!!!

Leggete qualche giornale degli anni 70-80 e vi accorgerete di quanto erano diverse le prove, le interviste e di quanto era piu coinvolgente un giornale…erano tempi diversi vero…ma erano anche tempi in cui un modello era considerato “nuovo” per piu di un anno!!!!
Magari con la caduta delle vendite ritorneremo per certi aspetti a ripensare il concetto di nuovo e vecchio modello…chissà
Commento di: dottormaury il 04-02-2009 17:27
Io invece concordo sulle riviste e credo che supercazzola intendesse dire che tante e tali sono le novità(che poi spesso i model year introducono differenze piu' che trascurabili) che spesso le testate provano approfonditamente solo e sempre le solite 4 supersportive e naked dedicando solo una paginetta o spesso non parlando/provando moto che invece meriterebbero piu' attenzione.
2 parole sulla crisi, io la sto toccando con mano visto che ogni mese ho la mia bella settimana di cassa integrazione in busta e posso dire che è vero che è arrivato il momento di tagliare il superfluo anche se purtroppo questo nostro atteggiamento ha come conseguenza quella di metter con il sedere per terra anche i lavoratori delle industrie di elettronica, e auto/moto che sono i settori che risentono prima della crisi di questo periodo.
Posso dire però che venivamo da un periodo di speculazione e consumismo massiccio, siamo arrivati a pagare la benzina quasi 3.000lire al litro e se ora ne costa poco piu' di 2 dovremmo pensare a come pochi potenti ci hanno spremuto come limoni fino a quando hanno potuto farlo.
Un pò poi dovremmo guardare noi stessi, e per noi intendo la gente comune, abbiamo avuto il momento in cui tutti correvano a comprarsi il portatile anche se avevano un fisso che faceva benissino il suo lavoro, tutti sono corsi a comprarsi la tv a schermo piatto quando magari il vecchio mivar teneva ancora botta benissimo e chissà quante altre diavolerie inutili tutto rigorosamente a rate.
con le moto è accaduto lo stesso, ci hanno proposto una valanga di k7/k8/k9 come se quasi il motociclista dovesse cambiare moto ogni anno ma anche qua quando del limone c'era rimasta solo la buccia non ci cavi piu' niente.
l'economia mondiale fino a quest'estate era troppo gonfiata, sono bastate 2 banche che hanno levato le castagne dal fuoco troppo tardi per far crollare questo castello di consumismo sfrenato e ora chissà quando se ne uscirà fuori e con che conseguenze.
Tornando sul mercato moto, spero che la scelta di suzuki sia copiata dagli altri grandi produttori, anche loro erano arrivati a livelli assurdi, se una moto dura tre anni son contenti tutti e visto l'andazzo che si decidessero a importate invece dei soliti model year anche qualche motoretta dalla cilindrata contenuta visto che ne fanno e ne vendono altrove, l'italia è il luogo dove se non hai almeno un 600 sei un c@gli1 è una scuola di pensiero ovviamente sbagliata e chissà se questa crisi quanto passerà porerài via questa fissa di noi italiani e riesca a far apprezzare anche le moto leggere, soprattuto per il portafogli
Commento di: CorriFiero il 04-02-2009 18:42
quello che voglio dire che i giornali fanno un lavoro approfondito sulle moto....ovvio che lo fanno solo sui modelli più blasonati..trascurano invece altri modelli ed argomenti validissimi....tant'è ke ho scritto alcune proposte su cui potrebbero lavorare....

Non voglio tirare in ballo discorsi assurdi...ma la moto haimè è un prodotto derivato dal consumismo....
Molti di noi la vivono come una passione autentica....sono le case e il mercato che vogliono indirettamente imporci che è giusto avere moto da 100e rotti cavalli....che è giusto cambiarla di frequenza...

Dai apriamo gli occhi!!! Negli 80 ma anche negli anni 90 le moto erano di piu facile manutenzione....se dovevi cambiare le candele era tutto li...adesso ci sono moto che se devi cambiare qualcosa devi per forza portarla in officina che bisogna smontare mezza moto....fortuna nn tutte sono così!!!
Ma riflettiamo su quello che le moto stanno diventando....
Se prima anche i manager e consigli di amministrazione pensavano alla moto cm qualcosa da vivere...adesso la vedono esclusivamente come un profitto....con tutto il giro dei pezzi di ricambio e delle officine autorizzate che ci devono MANGIARE sopra!!! e dico MANGIARE!!!!!!nn guadagnare normalmente...

Cmq si va a finire in un discorso molto brutto secondo me...ogni cosa in questa società degenera...
speriamo che questa crisi che destabilizza potrà stabilizzare qualcosa...

MATTIA
Commento di: Biagioluc il 04-02-2009 22:38
Mi spiace ma non sono d'accordo su niente.
Prima di tutto su queste critiche di politiche di consumismo sul mondo della moto. Perchè con i cellulari non è lo stesso? e con i computer? invecchiano prima che ti siano arrivati a casa dall'ordine. E le lavatrici, lo dico perchè l'ho dovuta cambiare, ed i mobili che oggi sono fatti con lo sputo e durano solo un decimo di quanto duravano i vecchi mobili in legno massiccio.
tu hai la passione delle moto, e riesci a vedere quello che SECONDO TE è il marcio del settore, ma chi è più appassionato della casa vede i difetti del mondo del mobile, ecc. ecc.
io amo andare in pista e potrei lamentarmi per ore dei costi della pista, del fatto che i circuiti inseguono i guadagni e buttano dentro insieme principianti a piloti, ecc. ecc.
è il mondo intero che va in questa direzione, e onestamente, fino ad oggi, il mondo gestito come un enorme mercato è stato quello che si è rivelato il migliore.
E' bella la liberta, la libertà di una casa di mettere sul mercato i modelli che vuole quando vuole, la tua libertà di comprarli o snobbarli, la possibilità di scegliere le jap con i suoi nuovi modelli ogni due anni o le italiane che le mantengono in listino più a lungo, la possibilità di avere supersportive con prestazioni simili a partire da 10000 euro fino a 90000.
Onestamente poi ritengo di bruttissimo gusto scherzare con questa crisi che sembra paurosa davvero, e dichiarare a mezza voce che è quasi una fortuna che sia arrivata. No, io preferivo 2 anni fà quando non c'era questo incubo del futuro, quando la perdita di posti di lavoro era fisiologica e quando la suzuki importava ogni anno modelli dai nuovi colori.
Inoltre poi ritengo sbagliato alla base il concetto che la crisi potrebbe essere un occasione per ripensare (in modo positivo) le strategie.
Per cambiare, in meglio, ci voglio soldi, perchè ripensare modelli che devono durare di più necessita di investimenti, mentre in periodi di forti crisi come questa gli investimenti su nuovi modelli sono portati a zero, semplicemente perchè i soldi non ci sono, e quindi le case faranno proprio la cosa peggiore, ovvero non investire sulla produzione e cercare di indebitarsi il meno possibile con le banche.
spero che questa crisi passi il più in fretta possibile, e principalmente per evitare che altre persone perdano il proprio reddito.
saluti.
Commento di: jchnusa il 05-02-2009 10:32
Amare i miti come la vespa ,la seicento ,le norton ,ci riporta indietro nel tempo quando i volumi di vendita non erano quelli attuali,i prodotti avevano un valore elevato e la durata del bene dipendeva da quante volte riuscivi a riverniciarlo piuttosto che da leggi (euro 1,2,3,,4....)o mercati che fanno invecchiare il prodotto in 2 stagioni. La passione motoristica è fatta dallo stile ma anche dalla tecnica ,non puo opporsi alla modernita intesa come continuo miglioramento del mezzo meccanico ,evoluzione darwiniana(se non sei tecnicamente dotato non vendi e ti estingui)che la crisi economica mondiale,potrà rallentare (durata più lunga dei modelli .vendita più lenta)portando alla disoccupazione persone in carne ed ossa ,operai delle presse ,del tornio ,del montaggio ecc.
non e un augurio ,ma una constatazione ,il cavallo dell'economia non può correre all'infinito l' aumento demografico ,gli equilibri geo politici in epoche passata si risolvevano con un conflitto (guerra).
Io la vedo nera.
Commento di: Biagioluc il 06-02-2009 21:28
Adesso, col senno di poi e con i flash della giovane età che c'era a quei tempi, sembran belli anche i momenti in cui si riverniciava la vespa, ma con uno sforzo mentale neanche troppo difficile ci si può ricordare che vissuti nel suo preciso istante, non erano quel gran che, e sopratutto riverniciare la vespa era un modo per passare il tempo e invidiare meno chi possedeva un honda nsr, un suzuki gamma o altro. Il discorso che tutto quello che succedeva una volta era bellissimo e che il futuro è tutto merda l'ho sentito troppe volte per credere che sia la realtà. Tra 20 anni, i diciottenni di adesso non si ricorderanno certo della crisi, nemmeno se il loro padre dovesse perdere il lavoro e dovessero campare a pane e radici, ma si ricorderanno certamente dei loro amici con delle belle moto, delle loro conquiste sessuali e di feste e spensieratezza. La crisi c'è e bisogna augurarsi che duri il meno possibile, e sopratutto bisogna augurarsi che il modello che verrà dopo non preveda meno ma più posti di lavoro rispetto all'attuale.
Commento di: robyz il 05-02-2009 11:46
Concordo in linea di massima sulle tue osservazioni, soprattutto sul fatto di giocare a fare gli economisti sulla pelle di chi viene licenziato o che si trova il reddito dimezzato; ma sempre per le stesse leggi del mercato che invochi, ogni cambiamento va visto come un'opportunità e non come una iattura, generalmente va avanti chi pensa nel primo modo e questa è una legge fondamentale dell'economia moderna. La crisi purtroppo non è una piaga divina o una sfiga universale, la crisi è il risultato dell'applicazione di un modello, quello capitalistico, in modo scriteriato e senza prudenza, per cui, prima di pensare che il nostro è il sistema migliore che ci sia, forse dobbiamo anche riflettere sul fatto che comporta effetti collaterali devastanti che si fingeva di non conoscere.
Andando nello specifico, non è solo il mercato delle moto e dell'auto a dare segni di crisi perchè non sono solo loro ad aver forzato la mano; parli di informatica e cellulari e difatti anche in quei casi la crisi si sente eccome, forse per i cellulari in Italia è molto attenuata per via del fatto che ancora oggi, non si sa come ne perchè, si riesce a far passare il cellulare ultimo grido come uno status symbol, ma nel resto del mondo le cose sono ben diverse.
Il mercato dell'auto e della moto ha toppato alla grande secondo me nel voler imporre cicli di vita del prodotto ridicoli per aumentare le vendite (non posso comprarmi 4 macchine per far contenta la FIAT però se la cambio spesso per loro il risultato è accettabile), aggravato ulteriormente dal fatto che il rinnovo dei modelli è minimale e basato quasi esclusivamente su piccole correzioni (quando va bene), o semplici variazioni di allestimenti e colori, mossa che ha pure lo svantaggio per il consumatore (perchè per l'azienda è solo un vantaggio) di svalutare rapidamente il prodotto prima ancora di finire di pagarlo... lo dico molto schiettamente, questo è prendere per il culo la gente! E siccome la gente ha piacere di farsi prendere in giro finchè le cose vanno bene, oggi che non se lo può permettere non ci pensa due volte a dare un taglio alle spese inutili.
La verità è che, come in tutte le cose, "il troppo stroppia", il sistema consumistico è una cosa buona finchè non la si spinge all'estremo, ed il massimo profitto si paga col rischio della massima perdita.
Commento di: Biagioluc il 06-02-2009 22:13
Hai ragionissima sul cambiamento - opportunità, anche se una crisi che spazza via le certezze è più facile vederla come opportunità se non hai niente e speri che ora le cose possano girare a tuo favore, invece che se ti sei conquistato qualcosa e lo stai perdendo. In sintesi, meno hai e più ci credi, nei cambiamenti. Comunque hai ragione, va avanti chi non la vede solo nera. Sul discorso dei vari mercati, hai però perso punti, perchè non vedi le grandi vendite di cellulari in italia, come un successo del marketing, ma come una distorsione del mercato. E invece, quando un comparto produce tanto reddito, è funzionale al sistema, produce ricchezza e posti di lavoro. Tanto più che il settore è solido, anche in questo periodo di crisi il calo è minimo.
Il mercato dell'auto, non ha cercato di alzare il più possibile i volumi di vendita per toppare alla grande, ma lo ha fatto per darti una punto a 12.000 euro. Lo sai che se hai una casa un pò grandina, se fai imbiancare gli interni e gli esterni e riverniciare tutti gli infissi e le porte, puoi arrivare a spendere la stessa cifra? e come spesa di materiali la ditta avrà si e no 700 euro. Oppure con 12.000 euri compri una cucina di una marca di medio valore, non certo il top della scavolini. Eppure sono una cinquantina di pezzi di finto legno verniciati!!!. Questo per farti capire che le auto costano poco, e che per arrivare a questi costi ci sono studi e investimenti paurosi, che per mantenere i costi bassi necessitano di grandi numeri di vendita.
Hai ragione sul fatto che il sistema cosumistico è una cosa buona fino a che non la si spinge allestremo, ma questo estremo a mio avviso si è raggiunto sulla finanza, perchè si creano ricchezze o buchi spaventosi senza aver creato niente. Infatti tutta la crisi è nata dai mutui subprime americani.
Commento di: motomatto il 05-02-2009 20:13
Concordo in toto con SuperCazzola pero' vorrei provare a "voltare la frittata" riguardo il discorso del mercato Moto:

Chi come me non insegue le mode,con la continua,esasperata evoluzione dei mezzi di anno in anno con conseguente forte svalutazione dell'usato poteva permettersi di comprare Motociclette di 2-3 anni praticamente nuove a meno della meta' del loro prezzo da nuove e nel mio ultimo caso a quasi un terzo.

Se ora il mercato dell'usato,per via di una maggiore vita media dei modelli subira' un apprezzamento ci guadagnera' di piu',al momento della rivendita,chi ha comprato mezzi nuovi,chi invece come me sfruttava questa svalutazione per fare a mio avviso ottimi affari dovra' rimmetterci un po'......L'altro lato della medaglia.... ;-)
Commento di: Maurizio60 il 06-02-2009 00:01
Nulla da aggiungere all'articolo di Super.. complimenti!!! Soprattutto concordo con la parte finale dell'articolo..

"In conclusione è in questo momento di fermata che ci si può fermare ad osservare ed ascoltare se stessi e coloro che ci circondano nella società: è il momento di attuare decisioni, al livello personale, professionale/lavorativo, sociale e familiare, che da tempo aleggiavano nella mente di tutti. Mettere un freno al continuo indebitamento eliminando le spese inutili riguardanti beni non necessari, rinunciando a inseguire le tanto reclamate novità cui molti sono sensibili al punto di sprecare del prezioso denaro pur di possedere l'ultimo ritrovato tecnologico."
Commento di: Biagioluc il 06-02-2009 22:27
Solo 3 domande:
1) e chi dovrebbe decidere per cosa è giusto indebitarsi e per cosa no?? te?
2) e chi dovrebbe decidere quali sono le spese inutili e quelle utili? te?
3) e chi dovrebbe decidere per cosa i soldi sono sprecati e per cosa invece è giusto spenderli? te?

Perfetto, così dopo avremmo un mondo a immagine e somiglianza di Cento40!!

No grazie, IO voglio essere libero di sperperare come voglio quello che IO mi sono guadagnato con il MIO lavoro, come credo vogliono fare tutti.

Pensare che le masse sbagliano sempre, che vanno comandate, e che si ha il dono della conoscenza della verità, è sempre stato un dono di persone che hanno fatto milioni di morti.
Commento di: Maurizio60 il 06-02-2009 22:47
Mhà?!? Ho interpretato la parte finale dell'articolo in modo diverso dal tuo.. evidentemente può suscitare diversi punti di lettura, ma ti assicuro che è molto diverso dal tuo che pur rispetto.

Per restare in tema moto porto un banale esempio.. ci sono Motociclisti che pur di avere l'ultimo modello di moto sotto al sedere, la cambiano appena questa ha un'anno di vita indebitandosi e impegnandosi lo stipendio per anni a venire.. ognuno è libero di fare quel che vuole del proprio stipendio, ma poi non ci lamentiamo che c'è crisi.. ecco io ho dato questa chiave di lettura.

P.S.
Guai se il mondo assomigliasse a Cento40.. uno ne basta e avanza :)

P.S.bis
Rilassati.. :)))
Commento di: Biagioluc il 06-02-2009 23:07
forse non hai capito, che in un sistema di mercato come il nostro, la crisi c'è a causa di quelli che NON la comprano la moto, non di quelli che la comprano!!! E' ovvio che comunque non incolpo chi non la vuole comprare, è solo una constatazione delle cose.
forse te intendi dare la colpa a quelli che non rimborsano il mutuo dopo aver comprato la moto, e questo però non c'entra con chi compra la moto, ma con le finanziarie che per allargare il giro danno prestiti ha chi sanno bene che non potrà renderli, e vendono questi crediti insolvibili sotto altre forme per non avere loro insolvenze, come sarebbe naturale e tutto finirebbe li.
E poi io che io sia rilassato o meno non credo che interessi a qualcuno. comunque, per chi interessa, io sono rilassato.
Commento di: Maurizio60 il 06-02-2009 23:20
Felice di saperti rilassato :))) anche io lo sono..

E pensare che io credevo che chi non si compra la moto (come qualsiasi altro bene che desidera) lo facesse perchè non ha la possibilità di comprarsela, perchè forse semplicemente non ha un lavoro e una busta paga..

Sarà che non capisco.. ma a me sembra che stiamo dicendo la stessa cosa in forma diversa.
Commento di: Biagioluc il 06-02-2009 23:27
chi non ha un lavoro e una busta paga ne ora che c'è crisi e nemmeno prima se la sarebbe potuta comprare una moto. A mio avviso sono le leggi della finanza spudorata e spregiudicata che vanno irrigidite, non quelle del mercato.
Commento di: Maurizio60 il 06-02-2009 23:42
C'è anche chi ha perso la busta paga ora perchè le aziende sono costrette a chiudere.. che poi le leggi della finanza siano spudorate e che vanno irrigidite, pienamente d'accordo.
Commento di: _steppenwolf_ il 07-02-2009 11:52
A me invece sembra che neppure gli economisti "veri" abbiano capito come funziona un sitema di mercato come il nostro e quale sia la causa della crisi, perchè suppongo che se lo avessero capito l'economia mondiale non si troverebbe nella situazione attuale.
Commento di: _steppenwolf_ il 06-02-2009 17:54
In questo contesto il problema della moto mi sembra un problema molto piccolo, considerato che secondo gli "esperti" ci aspettano almeno un paio di anni in cui la situazione peggiorerà progressivamente per poi iniziare a migliorare di nuovo (ma a correggere le stime al ribasso si fa sempre in tempo).
Naturalmente ogniuno ha i sui punti di vista, che ma personalmente il fatto che la Kawasaki si sia ritirata dal moto GP e Melandri si a piedi non preoccupa molto, sono più preoccupato per i licenziamenti e la cassa integrazione alle ceramiche di Sassuolo (per dirne una).

In questi anni qualcuno che si potrà permettere di spendere in belle moto (o auto) ci sarà sempre, ma prevedo che il budget medio per questi generi calerà parecchio e il problema che il modello più recente non verrà importato sarà l'ultimo di cui molti di noi si vorranno occupare.
Quindi forse più che una occasione per pensare al marketing potrebbe essere una occasione per pensare al consumismo nel senso che se dovremmo tagliare delle spese ci sarà da scegliere cosa è meno importante. Nonostante la passione faccio fatica a vedere la moto come un genere di prima necessità.
Commento di: dottormaury il 07-02-2009 15:24
pienamente d'accordo, io ho stoppato le trattative con un utente del forum dal quale ero intenzionato ad acquistare una tu250 propio perchè ieri mi è arrivata la notizia che la mia azienda chiederà la cassa integrazione a zero ore(già lo eravamo ma con massimo 2 settimane al mese)e le notizie che ci arrivano dai nostri clienti non sono buone, in polonia una grande azienda per la quale lavoriamo chiuderà per 2 settimane a marzo e in italia lavora tre settimane al mese.
in quest'ottica io come credo oggi molte altre persone si tiene quel che ha e ci pensa non una ma cento volte prima di firmare assegni o fare rate.
Diciamo che la moto è un desiderio al quale si può rinunciare, la speranza e che questa crisi passi in fretta cosi da poter tornare a concedersi quello a cui si è dovuto rinunciare
Commento di: Maurizio60 il 08-02-2009 16:37
Se ogni crisi, come dicono gli economisti, è anche un'opportunità, questa è l'ora dei terzisti, delle etichette anonime e un incubo per che si è preoccupato soprattutto di costruire il proprio "brand", il proprio marchio. E, poi, chi si salva? Sulla tavola delle classi medie continueranno ad esserci pane, pasta, olio, latte, uova e carne. I bambini avranno i loro giocattoli. Se proprio bisogna spendere, agli interventi di piccola manutenzione per la casa non si può rinunciare. Ai gadget tecnologici, invece, sì. La decimazione è quasi totale. Quasi. Per Nokia, Dell, Ericsson, Samsung, Asus, c'è un po' di luce, in fondo al tunnel. Computer e telefonino restano due must. La classe media affonda, ma comunica...

Commento di: Mira il 07-02-2009 15:28
ciao a tutti, sono nuovo di questo forum e vi sono entrato perché lo trovo davvero pieno di passione.
secondo me Supercazzola non ha fatto altro che esprimere la propria opinione/analisi riguardo la crisi
economica che colpisce ovviamente tutti i settori sottolineando ciò che accade al settore moto, certo,
la passione che ci accomuna ci rende più sensibili a ciò, ma anche i commenti che ho letto non seguono
linee differenti dalla sua.
quoto il commento di Biagioluc, ciascuno di noi dà maggior priorità a ciò che preferisce e, di conseguenza, decide come raportarsi con questa crisi e come spendere o risparmiare i propri soldi...
poi il mio modesto parere riguardo le rate è che se da un lato sono la ricchezza dei poveri, dall'altro trovi promozioni finanziarie che pare vogliano dire: "ti faccio le inirate anche per il caffè, non dirmi che non puoi permettertelo, cosa penserà di te la gente?"
lo trovo moralmente e umanamente umiliante, ma questo è solo il mio parere.
la frenesia del mercato, i nostri pareri rilassati, cos'altro?
ah sì, il potere dei media.
certo non scopro l'acqua calda, ma noto sempre più di frequente quanto i media influiscano semplicemente utilizzando i mezzi di informazione, io infatti guardo un qualunque TG e per settimane mi sento bombardato da servizi sulla crisi e sulla gente (intervistata per strada e trasmessa in onda)che non arriva alla fine del mese, poi (per esempio) comincia il periodo dei saldi e i TG trasmettono interviste sepre effettuate per strada, di gente che ha speso diverse centinaia di euro magari per un solo capo di abbigliamento... e la crisi?
lo so, lo so, non posso generalizzare, volevo solo evidenziare che secondo me questo fenomeno mediatico ha molta influenza sullo stato d'animo della gente: la crisi c'è ed è giusto parlarne e non sottovalutarla, senza però creare allarmismi utili solo a fare audience.
poi se c'è qualcuno che ha il potere di cambiare le cose be', è meglio che si sbrighi.
Commento di: motociclistadentro il 08-02-2009 20:08
volevo dire la mia dopo aver letto l'articolo...
non sono d'accordo assolutamente che ogni anno le maggiori case produttici
di moto sfornino il loro modello, con poche migliore... nel senso che per
il modello nuovo di una moto significa migliorarla in tutto e per tutto...
purtroppo non è più così perchè ora la moto in particolare le sportive e molte
naked sono di "moda" mi fa così schifo giudicare la moto di moda...
per me la moto è passione non chi la compra per correrci o per fare il figo...
purtroppo questa moda cresce sempre più...
questa crisi fa paura perchè molte persone e anche molte aziende sono
in situazioni difficili... spero che passi in fretta e che gli italiani e le aziende
devono imparare meglio a gestire i loro soldi cioè investire in qualcosa
che faccia girare l'economia e che non indebiti gli italiani...
ma questo forse è solo un sogno... lamps
Commento di: Biagioluc il 10-02-2009 15:57
Ciao, credo che "non essere d'accordo assolutamente" che le case produttrici sfornino nuovi modelli ogni anno sia quanto meno stravagante, infatti il non apprezzarlo già viene dimostrato non comprando la moto, non vedo cosa c'entri "non essere d'accordo che le case sfornino modelli". Forse vorresti vietarglielo per legge? spero di no, io infatti sono D'ACCORDISSIMO, che le case sfornino nuovi modelli ogni anno, primo perchè così si può beneficiare subito di ogni innovazione, senza aspettare di averla dopo 4 o 5 anni da quando viene proposta su un altro modello o da quando comunque è disponibile, e secondo perchè per me la moto è passione, non è economia, e quindi non scelgo il modello in base alla valutazione che avrà dopo 5 anni e se perderò 500 euro in più o in meno perchè sono è uscito un modello nuovo o due.
Dici che la moto per te è passione, ma critichi chi ci va in pista o chi la sceglie per moda. ma passione di cosa? di guardarla ferma in garage?
Anche per me la moto è passione, passione di sentirmi, con la mia moto, un binomio vincente, passione di andare veloce, passione di divorare ogni curva, ogni rettilineo, passione di migliorarla sempre, piano piano, con nuovi componenti che mi facciano e la facciano crescere ogni volta. Io infatti ho preso un gsxr 600 e dopo pochi mesi gli ho levato targa e frecce, e l'ho fatto solo da pista. Perchè per me la supersportiva è pista. Però non mi sogno affatto di criticare chi la compra per moda, per farla vedere davanti al bar o per andarci a fare del turismo. La moto è sua, i soldi con cui la comprata sono suoi ed ogni uso che ci fà sono solo ed esclusivamente cavolacci suoi.
E un po la storia di sempre, ogni tanto arriva colui che si crede il depositario del sommo sapere motoristico, avuto in dono dal supremo dio della moto, che emette tragiche sentenze su quale sia l'unico e solo valoroso utilizzo della moto, e tutto quello che ci fanno gli altri è solo spazzatura.
ragazzi, apriamoci le menti, la moto, così come ogni altro bene materiale, è solo un tramite per il raggiungimento di un poco di felicità più o meno effimera, e quindi ognuno è libero di usarla come meglio gli aggrada!!!
Saluti.
Commento di: Pier_Silverio il 07-05-2013 00:33
Leggere articoli (ma soprattutto i commenti) come questo dopo qualche anno fa sorridere: quanto eravamo ingenui, o ignoranti, o tutte due le cose…