Tecnica
Pinze e pompe freno radiali: principi di funzionamento e vantaggi
Pubblicato 18/12/2007 14:06
In questo breve articolo tratteremo qualitativamente i principi di funzionamento e i vantaggi di Pinze Freno e Pompe Freno Radiali

Pinze Freno Radiali

I freni a pinze freno radiali assumono tale denominazione dalla tipologia di attacco della pinza alla forcella.
Per capire insieme i vantaggi di un tale sistema partiamo dall'analisi di funzionamento di una pinza tradizionale.


Una pinza freno tradizionale (altrimenti detta ad attacco trasversale) è fissata trasversalmente ad una staffa ricavata o solidale alla forcella.

Pinza Trasversale

In un tale sistema la staffa ancora la pinza solo nel punto superiore prossimo alla forcella, mentre il punto inferiore rimane libero. Questo perché inevitabilmente, nel momento in cui le pastiglie entrano in contatto col disco, il disco applica una torsione alla pinza nello stesso verso di rotazione.
L'ancoraggio superiore consente di opporre la massima resistenza possibile al momento torcente (da cui derivano i benefici della frenata), visto che è preferibile lavorare in condizioni di compressione e non di trazione o torsione delle strutture.

Per capire il perché di tale scelta procediamo con un semplice esempio.
Immaginiamo di avere un disco in rotazione e di volerlo fermare con la mano (che rappresenta la nostra "pinza"). Provando a fermare il disco all'altezza del punto inferiore della pinza inevitabilmente la mano tenderebbe ad essere trascinata fino a raggiungere il punto di battuta sulla forcella. A questo punto è evidente che per poter esercitare una adeguata resistenza alla rotazione occorre, o realizzare un supporto ad hoc ad altezza del punto inferiore della pinza (soluzione scomoda e non sempre praticabile per via delle dimensioni del disco), o decidere di fare perno direttamente contro la forcella (cosa che vediamo nell'illustrazione e logicamente preferita dai costruttori).

Tornando al problema, è evidente che, se l'estremità inferiore è libera, l'intera pinza potrebbe subire forti deformazioni durante la frenata. Le deformazioni applicate creano problemi visto che è compito della sola rigidezza della pinza garantire il corretto posizionamento dei materiali di attrito sulla superficie del disco.
Le maggior parte delle case costruttrici aggira il problema sovradimensionando gli impianti freno (dischi di maggiore diametro e pinze più generose) che, purtroppo, contribuiscono all'incremento di peso del veicolo.


Valida alternativa è invece offerta dalle pinze ad attacco radiale, visto che i massimi valori di rigidezza ammessi da un attacco trasversale non sono paragonabili a quelli ottenuti con un sistema pinze ad attacco radiale (sebbene di dimensioni più contenute).

Una pinza ad attacco radiale prende il nome dalla disposizione del sistema di ancoraggio alla forcella, appunto radiale rispetto al mozzo.

Pinza ad attacco radiale

Meccanicamente l'accoppiamento radiale consente una maggiore rigidezza della pinza, che seguendo nella fase di rotazione la rotazione del disco, è soggetta a minor stress meccanico, con conseguenti minori deformazioni.

Nella pinza ad attacco radiale notiamo infatti che la parte inferiore della pinza non è più libera, ma ancorata alla struttura in maniera solidale. Le strutture sono inoltre realizzate secondo geometrie indeformabili se non per rottura, tipicamente alveo o triangolo.
In altre parole possiamo assimilare pinza e forcella come un tutt'uno, il che si traduce in una molteplice serie di vantaggi.

Essendo priva di ogni sorta di vincolo trasversale, la pinza si adatta in maniera migliore alle piccole oscillazioni del disco in rotazione consentendo così alle pastiglie di occupare la massima superficie utile sul disco (cosa che non avviene sempre con sistemi tradizionali); il tutto non fa che migliorare ulteriormente la frenata giovando anche alla durata dei materiali d'attrito (che tendono a usurarsi in maniera uniforme).

In altre parole, tale sistema consente di opporre una resistenza al momento torcente notevolmente superiore a quella offerta da un sistema tradizionale proprio perché riduce a minimo le deformazioni elastiche (che assorbono energia al sistema frenante). Oltre a garantire un notevole incremento dell'azione frenante, il sistema elimina eventuali corse a vuoto (derivate da un non corretto allineamento delle pastiglie, tipicamente indicato come "recupero posizione") e scongiura eventuali riduzioni di efficacia frenante causati da stress di tipo meccanico/termico ( notevolmente abbattuti).

Infine, ma non in ultimo, i sistemi ad attacco radiale permettono di maggiorare il disco (entro certi limiti) con estrema facilità: basta adottare dei distanziali forcella di lunghezza superiore e il gioco è fatto (cosa non sempre praticabile nei sistemi trasversali, salvo in casi di modifiche radicali alla piastra supporto pinza/forcella).

Tuttavia non è possibile passare da un sistema di pinze tradizionali ad uno dotato di pinze ad attacco radiale, a patto non siano disponibili forcelle aftermarket (specifiche per il modello in questione) dotate all'origine di attacchi pinza radiali.



Pompe Freno Radiali

Le pompe freno radiali offrono molteplici vantaggi sconosciuti alle pompe freno tradizionali; tra questi troviamo: la possibilità di incrementare il leveraggio o la possibilità di avere un cilindro di maggiore diametro, tutte caratteristiche non sempre ottenibili con pompe di tipo tradizionali.
Ma il vero vantaggio nell'uso di pompe freno radiali risiede nella loro maggiore resistenza alla flessione, con conseguente riduzione di sprechi "energetici".

Analizziamo una pompa freno di tipo tradizionale.

Pompa freno tradizionale

Quando tiriamo la leva, la forza applicata dalla mano consente di avvicinare la leva al manubrio.
Osserviamo che il pistone è posizionato parallelamente al manubrio, ed è affidata alla sola geometria della leva il compito di "ruotare" il movimento applicato (in senso trasversale al manubrio) in modo parallelo al manubrio.

Pompa freno tradizionale

Inevitabilmente l'intero corpo della pompa freno è soggetto ad una torsione nel senso della trazione leva. Motivo di ciò risiede nel fatto che la pompa è fissata al manubrio mediante un supporto relativamente corto ( per necessità geometriche di funzionamento del leveraggio, tenuto conto della lunghezza media di una mano).
L'energia dissipata dall'impercettibile movimento della pompa, non è altro che energia sottratta al pistone, e quindi, alla frenata.
La possibilità di realizzare una struttura pompa più rigida sposa male con la necessità di ancorare spazialmente la stessa al manubrio (visto che si incrementerebbe inevitabilmente la luce leva/manopola).

Le pompe freno radiali risolvono questo tipo di problemi.

Una pompa freno radiale elimina ogni forma di torsione derivata dalla forza applicata alla leva (quindi ogni forma di spreco di "energia").

Pompa freno radiale

Questo grazie al fatto che ogni pressione sulla leva viene trasmessa in maniera radiale direttamente al pistone della pompa disposto, questa volta, trasversalmente al manubrio (evitando così la "rotazione" di cui abbiamo accennato prima).

Pompa freno radiale

In tal modo tutte le forze in gioco (in termini di avvicinamento leva/manubrio) assumono medesima direzione e vengono concentrate unicamente sul pistone.
Riducendo al minimo le dispersioni meccaniche (dovute alle torsioni del gruppo pompa), la pompa con disposizione radiale consente di trasmettere al pistone in maniera praticamente inalterata tutta la forza applicata nello "strizzare" la leva. I principali vantaggi per l'impianto freno sono: maggiore azione mordente e maggiore modulabilità/sensibilità dell'impianto.

A questo va aggiunto la possibilità di adottare un pistone di dimensioni più generose (tipicamente in termini di diametro, con conseguente "potenziamento" dello stesso) e di poter regolare a piacere la distanza leva dal manubrio (disassando opportunamente il cilindro rispetto al manubrio, problema solo in parte risolvibile con leve regolabili).

Nella maggior parte dei casi è possibile provvedere alla sostituzione della pompa freno tradizionale con una radiale: i vantaggi sopra esposti saranno subito fruibili.

Buone pinzate a tutti
simeo
 

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Re: Pinze e pompe freno radiali: principi di funzionamento e vantaggi.
Commento di: Davide il 18-12-2007 14:08
Simeo complimenti davvero: questo articolo è spettacolare! :)
Re: Pinze e pompe freno radiali: principi di funzionamento e vantaggi.
Commento di: Vetro il 18-12-2007 14:56
Complimenti anche da parte mia!
Re: Pinze e pompe freno radiali: principi di funzionamento e vantaggi.
Commento di: LupoBike il 18-12-2007 15:02
Coplimenti, fatto davvero bene, chiaro nella descrizione dei concetti e ben illustrato.
Sarà senza dubbio molto utile a tutti quelli che non ne conoscevano la differenza tra le due tipologie.
Bravo
Commento di: NP il 18-12-2007 15:17
Mi accodo agli altri per i complimenti (scontati); davvero chiara come spiegazione!!
Commento di: futurebiker il 18-12-2007 15:29
complimenti per l'articolo... completo e ben fatto
Commento di: capitanroad2002 il 18-12-2007 15:44
articolo tecnicamente ineccepibile...avrei pero'preferito l'aggiunta delle frecce di forza esplicative, per una ulteriore facilita' di comprensione per i non adepti!
Commento di: JH il 18-12-2007 18:18
Gli schemi che mancavano sull'argomento!
Una curiosità 'grafica': i disegni delle pinze sono elaborazioni 2d di foto oppure dei 3d veri e propri?
Sono molto ben fatti!

Saluti
JH
Commento di: simeo il 18-12-2007 18:38
Si tratta di modelli grafici di esempio ottenuti durante il corso di disegno industriale.
Tecnicamente sono disegnati completamente ex novo (al CAD), si tratta della fase di design, che unitamente alla progettazione tecnica, permette la realizzazione vera e propria del prodotto finale :-).
E' un lavoro che ha più del grafico che dell' "ingegneristico" (anche se la parte tecnica non è assolutamente trascurata, visto che rispetta fedelmente tutte le quote e le direttive progettuali ;-)).

Grazie a tutti, successo davvero inaspettato... :D
Commento di: Alex-90 il 18-12-2007 20:59
complimenti anche da parte mia, bell'articolo :D
Commento di: 57gradi il 19-12-2007 17:37
Io ti dico che sei un grande e tu non ti prendi sul serio ... convinciti !!
Bravo ... l'articolo è chiaro e ben esposto. Poi cosa dire delle illustrazioni ... la classica ciliegina ... grande opera.
Commento di: Geo87 il 19-12-2007 23:40
adesso sono chiaro al 100% su questo argomento... è proprio quello che ci voleva... grazie simeo


lamppsssss


geo
Commento di: drFella il 20-12-2007 08:53
grazie mille, non avevo mai capito che cacchio fosse st'attaco radiale :P
Commento di: de_corsa il 20-12-2007 09:25
Un unico appunto "idraulico":

Aumentando il diametro del pistone pompa, conservando il medesimo diametro del pistone pinza, la potenza frenante DIMINUISCE!

e ciò perché il Rapporto di Torchio tra premente e condotto diventa più sfavorevole essendo la pressione trasmessa dipendente dal rapporto A/a ovvero Area pistone condotto diviso area pistone premente:

ad es.: pinza con pistone da 30mm/pompa da 17mm: per ogni atmosfera applicata alla pompa ne ritroviamo 706mmq/227mmq = 3,11atm alla pinza

utilizzando una pompa di diametro minore, ad es.15mm, abbiamo 706/177 = circa 3,99atm

---

Opposto è l'effetto sulla corsa della leva, che con una pompa di maggior diametro diminuisce (se l'impianto funziona perfettamente ed è privo di aria) e la frenata diventa anche più progressiva, diventando più facile modulare la pressione.
Commento di: simeo il 22-12-2007 09:15
Appunto in eccepibile. :D Volendo semplificare molto sono finito per essere impreciso.
Ringrazio de_corsa per aver fatto chiarezza sui rapporti dimensionali tra pistone pompa freno e pistone pinza ;-)
Commento di: franzroccia il 22-04-2011 16:45
Beh, ammetto la mia ignoranza e poca dimestichezza, ma se ho capito io allora vuol dire che entrambe siete stati chiarissimi!!!

Bravi :-)
Commento di: oedem il 20-12-2007 09:29
Simeo, complimentissimi per l'articolo, davvero bello ed esplicativo

10+, come i polli amadori...... :-DDDDDDDDDDDDD
Commento di: Sraddino il 20-12-2007 09:32
Simeo, che dire? Sei riuscito a far capire anche a me che di meccanica/fisica ne capisco meno di quanto un pesce capisca di free climbing!!!

Grande!
Commento di: LuSP il 20-12-2007 09:37
complimenti!
Commento di: avigni il 20-12-2007 09:43
Bella chiara e completa esposizione, il primo che mi dice di non aver capito lo mando in bici al quel paese, complimenti.

Curiosità: in pratica si può dire che è la posizione del corpo pompa al confronto con la leva che spinge il pistoncino che determina torsione e perdita di energia, allora mi viene da chiedere, posta l'impossibilita di piazzare la pompa in modo radiale, non si puo modificare la leva in modo che spinga nel modo corretto costruendola piegata ad agolo di quasi 90° ad esempio, cosa ne pensi?
Commento di: simeo il 22-12-2007 09:32
Ho fatto solo un accenno alla problematica che sollevi.
Come vedi nelle illustrazioni, la rotazione di 90° (con conseguente funzionamento del tutto) avviene grazie al pieduncolo della leva (appunto piegato ad angolo di 90° rispetto alla stessa).
Il punto è che quando forzi la leva applichi dei momenti (dovuti alla geometria del sistema) che ti deformano la pompa secondo la rotazione indicata.
La soluzione radiale è quello che potremmo considerare l'ottimo. :-) Questo perchè, tutte le forze in gioco (trazione della leva, lieve deformazione del manubrio in direzione opposta) hanno come risultante un'unica forza, con direzione della pompa radiale e verso disposto a schiacciare il pistone.
Sulle geometrie delle leve occorre molta attenzione... questo perchè non va perso di vista un parametro fondamentale: poterla tirare con le mani :-)
Una leva dal leveraggio ottimale ma che risulti poco afferrabile (ed: forma strana, distante dal manubrio, con un movimento estremamente generoso) potrebbe comportare problemi di confort nell'uso.
Ora non ho ben capito quando parli di una leva piegata a 90°, però provandola ad immaginare mi sovviene in mente quella della pompa radiale... :-s forse potrei sbagliarmi...
Commento di: mariocap63 il 20-12-2007 12:04
chiaro e lineare.complimenti
Commento di: gsrteo il 20-12-2007 13:18
grazie simeo cercavo proprio una spiegazione delle differenze per capine di più.
Commento di: illogicalsense il 20-12-2007 13:48
Bello davvero, grazie. Mi hai risolto un sacco di dubbi... :o)
Commento di: -Yuzzo92- il 20-12-2007 14:32
devo farti i complimenti, questa spiegazione era perfetta!!! avevo dubbi sulle pinze e pompe freno, leggendo la guida ho risolto tutto!!! complimenti!
Commento di: EdoMaske il 20-12-2007 14:58
bel lavoro; non sapevo tutti questi particolari
Commento di: enry06 il 20-12-2007 23:05
Spiegazione ottima, e soprattutto di facile comprensione...finalmente ne ho capito qualcosa!!!
grazie mille!
Commento di: strudel il 21-12-2007 15:46
bravo molto interessante e utile.
Commento di: babbowoom il 22-12-2007 21:32
Complimenti.
Chiaro e lineare.
Scrivi ancora e Ti leggerò volentieri.
....... a proposito,
buon Natale!
Commento di: simeo il 23-12-2007 12:04
grazie :-) ora non esageriamo però... eh..eh..eh.. ;-)
naturalmente buon Natale anche a te ;-)
Commento di: sebarm86 il 03-01-2008 10:13
ad occhio guardando le geometrie direi anche che la pompa radiale garantisce un legame tra il movimento della leva e la frenata molto più lineare: infatti quando la pompa tradizionale viene tirata lo spostamento del pistoncino varia approx in modo sinusoidale (ricordo che per "piccoli" spostamenti sin(x) ~ x)
Commento di: sebarm86 il 03-01-2008 10:14
aggiungo che l'articolo è semplice e chiaro, complimenti un ottimo lavoro. Prova a mandare il curriculum ad In Sella, non scherzo.
Commento di: simeo il 05-01-2008 08:38
Hai colto il punto :-) questo garantisce la maggiore sensibilità di frenata tipica delle pompe con disposizione radiale :-)
Naturalmente è possibile ottenere comunque buoni risultati con pompe tradizionali, dimensionando opportunamente l'intero impianto ;-) (migliorandone la resa e contenendo comunque i costi!).
Il target da non perdere mai di vista è la destinazione d'uso ;-) (uno scooter, una moto entry-level o una pacata turistica può farne ampiamente a meno ;-) )
Una piccola aggiunta sul perché le pompe radiali non vengono istallate di primo equipaggiamento su tutte le moto; le pompe radiali costano ben più di una pompa tradizionale (al cliente finale)... necessitano di serbatoi separati e sono più sensibili agli eventuali malfunzionamenti derivati da una realizzazione troppo "economica"; questo obbliga il costruttore a realizzarle secondo elevati standard che ne fanno lievitare il costo.
Di conseguenza molte case optano per pompe di tipo tradizionale, con serbatoi integrati... costano meno (al costruttore), riducono il costo di realizzazione della moto a vantaggio dei profitti delle vendite ;-) (e non a vantaggio del cliente, come "ingenuamente" si potrebbe pensare :-( )
Attenzione: molte soluzioni sono ormai a regime, non incidono pesantemente sulle tasche dei costruttori, come loro vorrebbero far credere!! Bisogna però saper vendere bene... anche una volta ammortizzati bene i costi di studio e sviluppo ;-)... ogni soluzione va spremuta sempre fino al midollo, intanto si guadagna tempo per la prossima ;-)
Commento di: antimaco il 16-11-2008 19:13
Scusate il ritardo con il quale pongo la domanda, ma vorrei sapere se sulla mia FZ1 del 2006 il costo/benificio della pompa radiale o pinza radiale è valido.
Non sono uno smanettone ma mi piace usare la tecnica migliore
Ciao Guido
Commento di: antimaco il 16-11-2008 19:15
Ciao a tutti, posseggo una FZ1 del 2006 e vorrei sapere se il costo/beneficio di installare la pompa e/o pinza radiale è valido.
Non sono un smanettone ma mi piace usare la tecnologia migliore
Ciao Guido
Commento di: hypergibo il 12-01-2009 19:47
articolo bellissimo, chiaro. grande!!!
Commento di: Nicolicchio il 23-03-2009 18:57
Complimenti, semplice ma molto preciso. Ora ho capito cosa vuol dire radiale. Grazie.
Commento di: Pacus_Speed il 26-04-2009 02:46
Articolo davvero ben fatto.
Grazie assai!

Solo una cosa vorrei spere, cioè cosa stanno ad indicare i numeri tipo 19/20 o 20/21 ecc..

Ancora grazie
Commento di: luna72 il 21-11-2011 14:30
ho acquistato un Kawa zx10r 2004 in buone condizioni e con un anno di garanzia inclusa nel prezzo.Provando la moto mi sono accorto che per ogni buca nell'asfalto che prendevo,sentivo un rumore proveniente dall'anteriore anomalo e fastidioso.Mi sono recato dal venditore spiegando l'accaduto e mi rispondeva che era del tutto normale perchè la moto essendo prima di sua proprietà aveva sostituito le pinze Tokiko originali per montare pinze Yamaha r1 04/05 perchè secondo lui frenano il doppio e in piu ha montato pastiglie sbs racing limate da lui per lo stesso motivo.Il rumore che sento io nelle buche a suo dire sono dovute allo scuotimento delle pastiglie limate.Ho chiesto se era meglio montare pastiglie ferodo racing in mio possesso per eliminare il rumore e mi ha risposto che le suddette fanno schifo e se ci tengo ad avere un ottima frenata di lasciarle così.Chiedo aiuto a chi è in grado di capire la situazione.Grazie anticipate
Commento di: morcino il 30-05-2013 09:54
come rendere fruibile a chiunque qualcosa che proprio semplice semplice non è.

Complementi
Commento di: ambro028 il 21-06-2013 15:11
me lo sono sempre chiesto cosa cambiava tra le pinze assiali e quelle radiali finalmente !!! grazie davvero bello
Commento di: darkdragon94 il 04-07-2013 18:35
Ciao simeo, volevo chiedere a te, o a chiunque lo sappia per risolovere un mio dubbio: ho capito da ricerche che essendo il mio impianto monodisco serve una pompa radiale con un pistoncino diametro 16, ma pompe con questo requisito hanno generalmente una corsa tra 15 e 19, però un altra cosa che mi è parso di capire è che una corsa più breve corrisponde a un comportamento più brusco della frenata, quindi avendo un impianto monodisco bisogna rassegnarsi a un comportamento brusco? oppure il rapporto tra i valori varia? non so se mi sono spiegato, in ogni caso grazie in anticipo a chi vorrà aiutarmi.
Commento di: Justicar il 10-08-2013 22:04
Ritengo sia il miglior articolo di argomento meccanico scritto sul Tinga. Complimenti oltre che per le nozioni scritte, per la notevole fruibilità delle stesse.
Commento di: Moggy_97 il 21-08-2014 12:29
pinza radiale con adattatore su attacco originario assiale porta i benefici della radiale o porta scompensi accora maggiori?
Commento di: Toto999 il 05-11-2015 20:18

Bellissmo articolo, illustrazioni molto curate, adesso mi è tutto più chiaro.
Commento di: ducarpit il 17-03-2016 21:46
Dove si mette il "mi piace"??? ahahaha COMPLIMENTISSIMI e grazie mille!!!!
Commento di: AlexB77 il 29-04-2017 08:31
Ottimo! Spiegato meglio di così non si poteva, complimenti.