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Norvegia 2021, in Appennino
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16236086 Inviato: 14 Lug 2021 13:51
Oggetto: Norvegia 2021, in Appennino
 

Premessa
Lo scorso anno causa covid si è viaggiato in Italia nonostante le idee fossero tutt'altre, Giugno in Appennino, Settembre in Dolomiti. Viaggi fatti in due, con Marcello (topomotogsx) a Giugno e con Paolo (ElVufero) a Settembre poiché con Marcello non ci si era messi d'accordo sulle ferie e ci si è trovati ad averle sfalsate di una settimana. Quest'anno partiamo a Gennaio, in piena emergenza covid (di nuovo) progettando un viaggio in Norvegia, rispetto allo scorso anno almeno sincronizziamo le ferie, ci troviamo in tre: Marcello, Emanuele (tio) ed io.
Con il passare del tempo appare sempre più chiaro che il viaggio in Norvegia non si potrà fare, le restrizioni per l'estero ce lo impediscono.
Scatta il piano B (in realtà era già predisposto, siamo stati previdenti) e il nostro viaggio sarà in Italia centrale, andremo a vedere se esiste davvero il Molise!

Sabato 12 Giugno
E' arrivato il giorno della partenza. Le ferie le abbiamo sì sincronizzate ma ci si è messa la seconda dose del vaccino per me a dettare i giorni del viaggio: obbligatoriamente dal 12 al 21 giugno. La prima tappa era stata pensata per permettere a Emanuele un veloce cambio gomme a Casina, dove lo aspettava un treno di pneumatici vinto in un precedente raduno, la partenza di sabato ha stravolto anche questo piano: si gira sull'Appennino emiliano ma da Casina non si passa.
Appuntamento all'autogrill San Zenone per le 9:00 del mattino, arrivo con qualche minuto di anticipo e trovo i due compagni di viaggio già lì ad aspettarmi, niente da fare: sono sempre l'ultimo. Marcello guarda i miei pneumatici e preconizza un "con quelle gomme non lo finisci il giro", sdrammatizzo con "troverò un gommista per la strada" ma in realtà l'amico è riuscito ad instillare in me il dubbio. Onestamente ero partito traquillo, le gomme avevano percorso all'incirca 6000 Km (4000 li avevo fatti io, 2000 il precedente proprietario del mezzo che mi aveva prospettato un utilizzo di 10000km abbondanti) e il kilometraggio previsto era di poco più di 3000km quindi ero ampiamente in tolleranza. Non vi anticipo come andrà a finire.
Ci sciroppiamo l'autostrada fino a Berceto con la solita noia quindi iniziamo il percorso più divertente ma subito ci fermiamo, in paese a Berceto, per un caffé. E' sabato mattina, il tempo è bello, il paese è pieno di motociclisti. Come di consueto, quando a studiare il percorso siamo Marcello ed io (Emanuele si è tirato fuori dicendo che in queste cose è utile quanto il pulisci catena sul cardano icon_asd.gif ) non ci facciamo mancare passi e passettini, il primo della giornata è la Sella di Casaselvatica, sconosciuto ai più e invero nemmeno degno di tanta nota.
Pure il successivo Valico di Monte Prandone non è niente di che, ci porta da Calestano in val Baganza verso la val Parma che subito abbandoniamo, su una strada stretta in mezzo ai campi, per salire al valico di Fragno che invece è su una bella strada ricca di curve tra la val Baganza e la val Parma (da Calestano a Langhirano).

Arrivati in val Parma, in contemporanea, io e Marcello proponiamo un pranzo "dalla Guglielmina", alla trattoria Fontana di Costa di Castrignano dove eravamo stati un paio di volte in inverno e dove si mangia, bene, cibo tipico parmense. E' un po' fuori percorso perciò, visto che comunque l'appetito si fa sentire e l'orario è compatibile, decidiamo di sfamarci a Langhirano dove troviamo un bar che propone anche piatti caldi (la trattoria che avevamo inizialmente addocchiato stava chiudendo, come può una trattoria chiudere a mezzogiorno del sabato resta un mistero più del terzo segreto di Fatima eusa_think.gif ).
Soddisfatti i bisogni primari risaliamo in moto in direzione passo del Crocione (senza infamia e senza lode) per proseguire verso la sella di Lodrignano dove approfittiamo del distributore lì ubicato per fare il pieno. Arriviamo in val d'Enza e la risaliamo restano a mezzacosta su strade poco trafficate e ricche di curve, attraversiamo l'Enza - confine tra le province di Parma e Reggio - per salire al passo Ferrarino, attraversare Castelnuovo ne' Monti e da Felina salire al castello di Carpineti. Sosta "aperitivo", anche se sono solo le 16:30, al bar del castello di Carpineti

(già visitato e apprezzato in occasione di un Tingaraduno estivo e pure consigliato da un mio collega) prima di attraversare il fiume Secchia e salire al passo Cento Croci (omonimo di quello più famoso al confine con la Liguria) per raggiungere la strada statale dell'Abetone che abbandoniamo dopo pochi km in direzione Riolunato/Montecreto per salire a Sestola.

Qui mi assale il dubbio che il navigatore ne abbia combinata una delle sue, Sestola era prevista come tappa di giornata e ci saremmo dovuti arrivare dopo aver percorso il passo del Lupo mentre il buon tomtom ci faceva salire e scendere per la stessa strada verso il passo. Controllando meglio devo ringraziare la guida elettronica, ci ha evitato un passaggio sulle piste da sci tra Le Polle e il passo che qualche buontempone ha classificato come strada!

Dopo l'escursione al Passo del Lupo, passando per altri tre passettini secondari, torniamo a Sestola e prendiamo possesso della camera in albergo, il Grand Hotel San Marco che riporta ai fasti del periodo del Gran Tour. Decidiamo di cenare in hotel, il profumo proveniente dalle cucine mentre parcheggiavamo la moto ci parlava di gnocco fritto e pasta fatta in casa e la percezione, che si rivelerà errata, di essere in una classica stazione sciistica d'estate con il rischio di non trovare nulla di aperto hanno molto influito sulla scelta che si è rivelata ottima.

Per digerire l'abbondante cena, accompagnata anche da un ottimo vinello, facciamo quattro passi verso il centro di Sestola, trovando un borgo vivo e brulicante di gioventù. Per concludere degnamente la serata ci concediamo una birra in un pub dopodiché, stanchi, torniamo in albergo. Giunti all'albergo mi accorgo di non avere le chiavi della camera, le avevo riposte nel borsello che ho dimenticato sulla panca del pub. Torno di buona lena al pub e sulla panca il borsello non c'è. Panico. Chiedo alla barista che mi comunica che lo avevano in custodia loro e me lo riconsegna; si stavano giusto domandando come agire. Torno all'hotel e possiamo finalmente dedicarci ai concerti notturni di strumenti a fiato non convenzionali.

Km: 484
Passi: 13 (di cui 12 per me inediti)
 
16236088
16236088 Inviato: 14 Lug 2021 14:02
Oggetto: Re: Norvegia 2021, in Appennino
 

bastiancontrario ha scritto:
Premessa
Lo scorso anno causa covid si è viaggiato in Italia nonostante le idee fossero tutt'altre, Giugno in Appennino, Settembre in Dolomiti. Viaggi fatti in due, con Marcello (topomotogsx) a Giugno e con Paolo (ElVufero) a Settembre poiché con Marcello non ci si era messi d'accordo sulle ferie e ci si è trovati ad averle sfalsate di una settimana. Quest'anno partiamo a Gennaio, in piena emergenza covid (di nuovo) progettando un viaggio in Norvegia, rispetto allo scorso anno almeno sincronizziamo le ferie, ci troviamo in tre: Marcello, Emanuele (tio) ed io.
Con il passare del tempo appare sempre più chiaro che il viaggio in Norvegia non si potrà fare, le restrizioni per l'estero ce lo impediscono.
Scatta il piano B (in realtà era già predisposto, siamo stati previdenti) e il nostro viaggio sarà in Italia centrale, andremo a vedere se esiste davvero il Molise!
OH, ti assicuro che esiste. L'ho visto, l'ho visto!!! icon_lol.gif icon_lol.gif icon_lol.gif

comunque, anche noi abbimao 2 viaggi in tasca da 1 anno e mezzo. Non dico dove perchè ormai porta solo sfiga. Attendiamo tempi migliori.
L'anno scorso ripiegato su Umbria (Bellissima!!!) quest'anno Trentino.
Boh... vedremo.
Mi spiace che non si possa visitare la cara vecchia Europa.
La amo tutta.
 
16236097
16236097 Inviato: 14 Lug 2021 14:35
 

seguo con interesse, sempre belli i tuoi report 0509_up.gif 0509_up.gif
 
16236156
16236156 Inviato: 14 Lug 2021 21:18
 

E' partita questa avventura, una idea che ha cambiato fisionomia in corso d'opera, gli Appennini sono leggermente diversi rispetto la Norvegia icon_asd.gif
Per me la Norvegia non sarebbe stata inedita, la visitai 5 anni fa in occasione del mio viaggio verso Nordkapp, e a questo giro ne avrei approfittato per includere un po' di cose che dovetti giocoforza tralasciare a suo tempo.
Ma siccome la situazione pandemica ha stravolto le vite di tutti, mettiamo in standby l'idea scandinava per periodi più appropriati e viriamo per una vacanza "nostrana".
Solo una compagnia super (Andrea ed Emanuele sono una garanzia, sia in moto che senza di essa) mi fanno digerire con entusiasmo il forzato cambio di programma.
Decisione azzeccata, il viaggio è iniziato benissimo e continuerà meglio 0509_up.gif




Durante il checkout a Sestola, vedo un attrezzo tipicamente da albergo e mi esibisco in una posa che ricorda, con la citazione "vai Leonard, vai!", una memorabile scena di un film di Bud Spencer & Terence Hill.
Giusto per non perdere il vizio del divertimento icon_xd_2.gif

 
16236163
16236163 Inviato: 14 Lug 2021 22:08
 

topomotogsx ha scritto:
E' partita questa avventura, una idea che ha cambiato fisionomia in corso d'opera, gli Appennini sono leggermente diversi rispetto la Norvegia icon_asd.gif
Per me la Norvegia non sarebbe stata inedita, la visitai 5 anni fa in occasione del mio viaggio verso Nordkapp, e a questo giro ne avrei approfittato per includere un po' di cose che dovetti giocoforza tralasciare a suo tempo.
Ma siccome la situazione pandemica ha stravolto le vite di tutti, mettiamo in standby l'idea scandinava per periodi più appropriati e viriamo per una vacanza "nostrana".
Solo una compagnia super (Andrea ed Emanuele sono una garanzia, sia in moto che senza di essa) mi fanno digerire con entusiasmo il forzato cambio di programma.
Decisione azzeccata, il viaggio è iniziato benissimo e continuerà meglio 0509_up.gif


Immagine: Link a pagina di Motoclub Tingavert

Durante il checkout a Sestola, vedo un attrezzo tipicamente da albergo e mi esibisco in una posa che ricorda, con la citazione "vai Leonard, vai!", una memorabile scena di un film di Bud Spencer & Terence Hill.
Giusto per non perdere il vizio del divertimento icon_xd_2.gif

Immagine: Link a pagina di Motoclub Tingavert


Cosa si intravede dallo specchietto della tua moto?
 
16236246
16236246 Inviato: 15 Lug 2021 10:05
Oggetto: Re: Norvegia 2021, in Appennino
 

KIMO ha scritto:
OH, ti assicuro che esiste. L'ho visto, l'ho visto!!! icon_lol.gif icon_lol.gif icon_lol.gif

comunque, anche noi abbimao 2 viaggi in tasca da 1 anno e mezzo. Non dico dove perchè ormai porta solo sfiga. Attendiamo tempi migliori.
L'anno scorso ripiegato su Umbria (Bellissima!!!) quest'anno Trentino.
Boh... vedremo.
Mi spiace che non si possa visitare la cara vecchia Europa.
La amo tutta.
Eh come non capirti...io con un amico nel 2019 stavo pianificando Capo Nord e poi è arrivato il Covid e un figlio. BAM. Questo è il secondo anno che non faccio neanche una notte fuori.
 
16236259
16236259 Inviato: 15 Lug 2021 10:21
Oggetto: Re: Norvegia 2021, in Appennino
 

Blueyes ha scritto:
Eh come non capirti...io con un amico nel 2019 stavo pianificando Capo Nord e poi è arrivato il Covid e un figlio. BAM. Questo è il secondo anno che non faccio neanche una notte fuori.
IO anni fa, quando un amico mi diede buca, per fare 10 gg tra i passi austriaci e svizzeri, ricordo che andai da solo. f*****o icon_asd.gif
 
16236673
16236673 Inviato: 17 Lug 2021 17:45
 

Domenica 13 Giugno
Dopo un abbondante colazione, espletate le formalità alberghiere (leggasi pagamento del conto e foto di Marcello in citazione di "Nati con la camicia") si sale in moto in direzione Arezzo e, come di consueto, la si prende larga...
Scendiamo in direzione Fanano, si litiga un po' con il navigatore che tenta di farci passare per ripide stradine all'interno dei paesi invece che proseguire per la strada principale, probabilmente per guadagnare alcuni secondi nel "percorso più veloce", una volta si vince noi, una volta vince lui con il risultato che manchiamo il valico di Masera (che a discolpa del Tomtom devo dire che non avevamo inserito nel percorso) per passare dalla frazione "Il Buio" transitando per l'altisonante "via dello Sport". Simpatico siparietto in centro a Querciola: un navigatore mandava a sinistra, uno a destra e il terzo dritto per una stradina stretta in mezzo alle case: ovviamente prendiamo la direzione sbagliata, poco aiutati anche dall'incomprensibile cartello indicatore presente in loco.

Nonostante i tentativi di depistaggio riusciamo a raggiungere Ponte della Venturina (con il navigatore tenta di mandarci a tutti i costi verso il lago di Suviana), Pavana (paese di Francesco Guccini) e finalmente il Passo della Collina Vecchia o passo della Porretta che, tra una chiusura e l'altra, erano anni che tentavo di percorrere.

Dopo le foto di rito ripartiamo alla volta di Badia a Taona, strada che noi tre tentammo di percorrere qualche anno fa in senso opposto di ritorno da un TWT non trovandone l'imbocco e finendo alle porte di Pistoia sul calar della sera costretti a imboccare mestamente l'autostrada verso casa. La strada non è proprio il Mugello (inteso come circuito - cit.) anzi, sembra che ci sia stato dell'asfalto in quegli sterrati. Arrivati al valico di Fontana a Taona scendiamo verso Acquerino ignorando un cartello di divieto che, scoprirò poi da google maps, doveva essere in realtà integrato da un "con neve o gelo". Ad Acquerino di nuovo il navigatore ci propone un giro insensato, Emanuele commenterà "mi era sembrato di vedere due volte la stessa persona", che incidentalmente ci fa percorrere un passettino minore che non avevamo previsto.
E' la volta del passo Rasa, che Marcello e io avevamo già percorso due anni fa in occasione del trasferimento verso Gaiole in Chianti per l'Eroica, caratterizzato dalla discesa sterrata verso Cantagallo (le immagini di Street View risalenti al 2011 fanno vedere dell'asfalto dissestato che si è dissolto in questi 10 - anzi 8 - anni) quindi del passaggio per Montecuccoli con la bella pieve di San Michele Arcangelo. Siamo a Barberino del Mugello e costeggiamo il lago del Bilancino per poi inerpicarci verso il passo delle Salaiole e la Vetta le Croci prima di salire allo stupendo (motociclisticamente parlando) passo della Consuma.

Prima della Consuma facciamo ancora in tempo a subire un attentato alla vita da parte di un SUV che stringe esageratamente una curva a sinistra invadendo la nostra corsia, io stavo facendo la mia curva a destra e me lo sono visto praticamente addosso, Emanuele che era dietro di me ha confermato che è passato molto, molto vicino. Sempre da quelle parti un furgone pareva volesse ingarellarsi con noi tanto ci stava alle calcagna. Ma come guidano qui?
Marcello a proposito del passo della Consuma ci aveva magnificato la schiaccia ai funghi dello chalet in cima al passo. Visto che i consigli culinari di Marcello sono sempre da prendere in considerazione, parcheggiamo le moto e ci mettiamo diligentemente in coda. La fila occupava tutto il parcheggio. Passa un po' di tempo e la fila non avanza di un passo. Dopo un altro lasso di tempo, indefinito - non stavamo a guardare l'orologio - decidiamo che nemmeno il miglior cibo del mondo valeva tutta quell'attesa e, reinforcate le moto, torniamo indietro al paesino di Consuma dove al bar Consumi (certo che ne hanno di fantasia da queste parti icon_asd.gif ) facendo molta meno coda, mangiamo la schiaccia ai funghi (buona) e ci dissetiamo. Anche l'occhio vuole la sua parte e viene soddisfatto dalla presenza nel locale di una bella rappresentante della nazione croata eusa_drool.gif . Come so che è croata? C'è la partita dell'europeo tra la nazionale ex jugoslava e l'Inghilterra e il marito/compagno/partner della signora si informa se viene trasmessa alla TV.

Ripartiamo alla volta di Arezzo, dove ci fermeremo per la notte, percorrendo il Casentino. Prendiamo possesso dell'appartamento prenotato e ci dedichiamo alla visita della città. Arezzo mi è proprio piaciuta, dalle vestigia dell'anfiteatro romano (purtroppo non visitabili causa covid) ai palazzi medioevali e alle chiese; bellissima piazza Grande con il suo piano inclinato, tipico di una città tutta in salita! Fa un caldo asfissiante, ci dissetiamo al parco della Fortezza Medicea e, dopo un altro giro per il centro storico, è arrivata l'ora di cercare un posto per la cena. Marcello suggerisce un ristorante visto nella trasmissione 4 ristoranti, ci piace e scegliamo quello: ottima mangiata anche stasera.


Poco prima di cena vengo palesemente abbordato da un bimbo che non so bene cosa abbia visto in me, sono sicuro però che i miei compagni di vacanza (e pure io, inutile nasconderlo) abbiamo visto qualcosa di interessante nella di lui mamma eusa_drool.gif !


Durante la notte malediciamo il fatto che l'appartamento sia vicino alla stazione ferroviaria. Alle 2 di notte un treno merci che sembrava non finire più ci sveglia (qualcuno racconterà la mattina successiva, che il treno ha avuto il pregio di interrompere il mio russare molesto... ma sono solo leggende metropolitane icon_mrgreen.gif )

Km: 244
Passi: 11 (di cui 7 inediti)
 
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16236676 Inviato: 17 Lug 2021 17:54
 
 
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16236677 Inviato: 17 Lug 2021 17:56
 

bastiancontrario ha scritto:
Anche l'occhio vuole la sua parte e viene soddisfatto dalla presenza nel locale di una bella rappresentante della nazione croata [....] sono sicuro però che i miei compagni di vacanza (e pure io, inutile nasconderlo) abbiamo visto qualcosa di interessante nella di lui mamma
Porcelli.
 
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16241985 Inviato: 19 Ago 2021 12:30
 

Non è che siete ancora a Querciola a girare in tondo per colpa dei navigatori...??!! icon_asd.gif
 
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16242631 Inviato: 23 Ago 2021 17:57
 

No, non siamo rimasti a Querciola...

Lunedì 14 Giugno
Colazione in appartamento con un caffé preparato con la moka e qualche prodotto confezionato messi a disposizione dalla struttura, non il massimo ma ce lo facciamo andare bene.
Partenza per una tappa breve ma che comprende gli sterrati dell'eroica che, con le borse, non possiamo sicuramente percorrere "a fuoco". Da Arezzo in direzione Montevarchi passiamo per la valle dell'Arno, sul ponte Leonardo e davanti ad una delle sedi di Prada. La strada da Montevarchi a Gaiole è una goduria, l'avevamo già fatta due anni fa e me la ricordavo bene!
A Gaiole fa strada Marcello che, evidentemente, ha fretta di mettere le ruote del V-Strom sugli sterrati dell'eroica, io avrei fatto una pausa caffé: nessun problema, la faremo più avanti. 0510_abbraccio.gif
Ci inerpichiamo sulle colline chiantigiane su una ripida strada asfaltata e in breve arriviamo a Vertine, al primo tratto sterrato dell'Eroica.

Sosta foto di rito, si procede poi con un po' di cautela, a parte la discesa dal passo Rasa di ieri non ho mai messo le ruote di questa moto sullo sterrato, in più ho le borse laterali e il bauletto e vorrei evitare di lasciarli per strada. La cautela dura lo spazio di qualche centinaio di metri, poi comincia il divertimento: memore delle indicazioni ricevute due anni fa da Mario (Salerno59), dall'alto della sua esperienza enduristica, si procede con acceleratore puntato, freno dietro altrettanto e spostamento di peso sulle pedane. Mi hanno lasciato a fare il battistrada, ho l'enorme fortuna di non mangiare la polvere sollevata dalle nostre due ruote ma, nonostante questo, alla prima sosta sia io che la moto siamo completamente ricoperti di bianco icon_asd.gif . Torniamo su asfalto, passiamo da Radda in Chianti e all'imbocco del secondo tratto sterrato diamo indicazioni ad un'auto di sprovveduti turisti che, in direzione Siena, venivano mandati dal navigatore sugli sterrati; indichiamo loro la retta via ma, una volta partiti, vanno esattamente dalla parte opposta rispetto a dove li avevamo mandati! eusa_wall.gif
Sul tratto sterrato Marcello e io ci rendiamo conto che questa parte di percorso è un po' più tosta di quella già percorsa due anni fa, saranno le pendenze più marcate oppure, semplicemente, l'essere più lontani nel tempo dalla rievocazione ciclistica e dalla gara professionistica di ciclismo che fanno sì che le strade bianche vengano lisciate come bigliardi. eusa_think.gif
Niente di insuperabile e infatti procediamo spediti e attenti alla guida. In un attimo di sosta Marcello ci chiede se abbiamo visto lo skyline di Siena, purtroppo ero troppo attento alla guida eusa_naughty.gif ! Ad un certo punto necessitiamo di una pausa, troviamo un primo bar chiuso e ci fermiamo ad un secondo, poco fuori dalla strada, dove reintegriamo i liquidi e riposiamo un momento: il caldo oggi si fa sentire.
Ripartiamo e ci aspetta un lungo tratto di asfalto passando per Castelnuovo Berardenga fino a Torre a Castello. Di nuovo sterrato in mezzo alle colline passando per Monte Sante Marie fino alle porte di Asciano. Si costeggia l'Ombrone dapprima su asfalto e poi di nuovo su fondo naturale fino ad incrociare la via Cassia tra Lucignano d'Arbia e Ponte d'Arbia. Qui i navigatori vanno in crisi, deve essere il punto dove l'Eroica era interrotta due anni fa, ci fanno dapprima scendere verso Buonconvento e successivamente risalire su sterrato per poi tornare indietro. Facciamo un po' di testa nostra e alla fine la portiamo a casa. 0509_up.gif Siamo a Buonconvento, è ora di pranzo, ci fermiamo nello stesso locale dove Marcello ed io ci fermammo lo scorso anno, il Ristorante Bar Amici di Campriano che ci offre buona cucina locale (ho mangiato i pici ai talli di aglione, tipici e particolari, particolarmente buoni) nella pergola all'aperto dove, nonostante l'ombra, fa discretamente caldo.
Dopo aver mangiato (una canzone popolare diceva "mangiato e ben bevuto..." e continuava in modi non aderenti alla nostra esperienza) inforchiamo i nostri polverosi destrieri e facciamo rotta verso Montalcino attraversando la stupenda val d'Orcia dove ogni volta che passo lascio un pezzo di cuore, per arrivare, non dalla strada sterrata che avevo previsto - è vietato il transito - all'Abbazia di Sant'Antimo che ci fermiamo a visitare.

L'abbazia, fondata nel 9° secolo su un piccolo oratorio esistente già nella seconda metà del 300, ha vissuto alterne fortune fino ad essere utilizzata, nel 1870, addirittura come fattoria, prima di un'opera di recupero che la riporta agli antichi fasti, culminata nel 1979 dal ritorno dei monaci canonici regolari premostratensi. Negli anni più recenti la comunità monastica ha abbandonato l'abbazia ma quest'ultima continua ad attirare visitatori e turisti.

Risaliamo in moto e ci dirigiamo verso Arcidosso prima di salire in vetta al monte Amiata (o perlomeno fin dove è permesso salire con mezzi motorizzati). Ci godiamo il fresco del milleseicento e rotti metri (la vetta è a 1734) bevendoci qualcosa al bar (la mia scelta è andata sulla birra locale alle castagne, buona!). Sembra che il meteo volga al brutto e quindi scendiamo verso Abbadia San Salvatore dove arriviamo senza aver preso acqua, se si escludono dei goccioloni mentre eravamo in mezzo al bosco di faggi sotto la vetta dell'Amiata, e dopo aver preso possesso della, anzi delle camere d'albergo ci facciamo un giro per il paese.
La scelta di Abbadia San Salvatore è stata assolutamente casuale, ricordavo il nome poiché nell'elenco dei comuni italiani con il quale avevo avuto a che fare per lavoro era tra i primi (l'ordine era alfabetico...), e "veniva comodo" alla fine di questa tappa che, volutamente, non doveva essere troppo lunga poiché c'era l'incognita sterrato.
Mai scelta casuale fu più azzeccata: l'Abbadia del nome è un'Abbazia dedicata al Salvatore risalente all'epoca longobarda che presenta una cripta colonnata di rara bellezza e in ottimo stato di conservazione.

Intorno all'abbazia un borgo medioevale nelle cui viuzze ci perdiamo incantati prima di dedicarci a soddisfare più prosaici istinti primari. Ceniamo bene al ristorante il Cantinone a base di specialità toscane (bruschette miste e Pici all'aglione per me) prima di concludere la giornata con una bella e riposante dormita.

Km 230
Passi: 5 (tutti inediti, in una giornata in cui non pensavamo di trovarne)
 
16242817
16242817 Inviato: 24 Ago 2021 16:20
 

A beneficio dei miei 12 lettori in vacanza...

Martedì 15 Giugno
La mattinata parte con la necessità impellente di trovare un autolavaggio: l'Eroica ha impolverato pesantemente le nostre cavalcature ed è necessario dare loro almeno una sommaria ripulita (sommaria... è la pulizia che le riservo normalmente eusa_naughty.gif ). L'avevamo cercato già la sera precedente ma, un po' perché lontano dall'albergo, un po' perché minacciava pioggia abbiamo rimandato ad oggi. Troviamo l'autolavaggio a Piancastagnaio, una bella lavata alle moto, un'ingrassata alle catene (chi le ha) e, visto che l'autolavaggio è in prossimità di un distributore anche un pieno di benzina. Suscitiamo la curiosità di un'attempata signora che ci "attacca bottone" chiedendo dove fossimo diretti e dandoci suggerimenti sui posti da visitare.

La prima parte del tracciato ci porta su una strada ricca di curve in direzione Maremma. Arrivati a Scansano decidiamo per una sosta caffé in centro al paese (sarebbe meglio un bicchiere di Morellino ma dobbiamo guidare), di fianco alla porta Grossetana, e già che siamo lì facciamo anche due passi all'interno del bellissimo borgo. Ci rimettiamo in marcia verso Manciano e Pitgliano. Questa strada l'avevo percorsa anni fa in auto, ancora non avevo la moto né la patente ma già pensavo che sarebbe stata una gran bella strada da percorrere su due ruote. A distanza di anni confermo l'impressione. Faccio da battistrada e, arrivato al santuario delle Grazie ricordo lo stupore che ebbi la prima volta nel vedere apparire, dietro la curva, il borgo di Pitigliano svettare sul tufo. Dopo anni e pur senza l'effetto sorpresa, la meraviglia rimane la stessa. Indico il paese ai miei compagni di viaggio e subito Marcello si ferma a scattare alcune foto, con Emanuele ci spostiamo invece al punto panoramico poco più avanti.


Saliamo a Pitigliano e parcheggiamo le moto per una visita, oggi è giornata turistica. Legate giacche e caschi alle moto ci addentriamo nel borgo. Comunico agli amici che l'ultima volta che sono stato qui avevo pranzato in un ottimo ristorante, l'hosteria del Ceccottino, e mi viene risposto: "cos'è, una proposta?". L'orario è consono, raggiungiamo il locale e l'offerta culinaria ci attrae ed eccoci seduti a mangiare un ottimo pranzo.
Condivido il momento mandando una foto a chi era con me la volta precedente e vengo pure redarguito per aver "sbagliato" (come anni fa, sono recidivo oltre che smemorato eusa_doh.gif ) la scelta del vino. A mia discolpa devo dire che mi è stato presentato con un nome differente dalla volta precedente (avevo memorizzato la cantina e non il nome del vino) e che la scelta è comunque andata su un ottimo Morellino di Scansano.
Dopo il lauto pranzo, concluso con dolce e caffé, ripartiamo alla volta dell'unico passo della giornata, il Passo della Montagnola che ci conduce al lago di Bolsena che costeggiamo sulla riva sud occidentale passando per gli abitati di Capodimonte e Marta. Il percorso odierno ci porta a sfiorare Viterbo, cittadina che prima o poi visiterò, per arrivare a Bomarzo e fermarci a visitare il Sacro Bosco, conosciuto anche come Parco dei Mostri, il giardino di una villa del 1500 caratterizzato dalla presenza di numerose sculture in basalto di genere grottesco. La visita ci impegna per un paio d'ore circa, ne vale davvero la pena anche perché il parco è piacevolmente ombreggiato e la cosa attenua la calura che oggi ci attanaglia.


Di fronte a quest'ultima scultura ho fatto un selfie, che vi risparmio, intitolabile "mostro su mostro"... icon_asd.gif
Risaliamo in moto alla volta di Terni, meta della tappa odierna, passando per Amelia e Narni, entrambe sarebbero meritevoli di una visita ma non oggi...
Raggiungiamo Terni e l'appartamento che ci ospiterà per la notte, soprassiedo sugli anatemi ricevuti da parte di un inquilino del palazzo vicino nel momento in cui mi è caduto il casco, sulla moto di Marcello, ed ero impegnato ad evocare tutti i santi del calendario giuliano, gregoriano, islamico, ebraico e pure maya!
Giretto a piedi per la cittadina di Terni che scopriamo essere molto viva e giovane (e piena di gnocca rotfl.gif). Qualche foto alle bellezze cittadine (i monumenti, cosa avete capito? icon_mrgreen.gif ) ed è ora di trovare un posto dove riempire gli stomaci. La scelta cade sull'Oste della Mal'ora, ristorante nato nel retrobottega di un'enoteca che ha un piacevole dehor in piazzetta, cucina tipica ternana impreziosita da contaminazioni derivanti dai viaggi dello chef (pesce del lago di Garda, dolci del biellese...); l'enoteca riserva, naturalmente, un'ottima selezione di vini al calice.


Rientrati alla base ci concediamo una rinfrancante dormita. Stasera mi è toccata la camera singola: posso russare in pace 0509_up.gif 0509_zzz.gif !

Km: 240
Passi: 1
 
16243187
16243187 Inviato: 26 Ago 2021 17:17
 

Mercoledì 16 Giugno
Ottima colazione nel residence, la sera precedente ci hanno fatto scegliere da un'ampia offerta, e poi in moto direzione cascata delle Marmore. Qui il mio modus da turista fai da te, no Alpitur, si è manifestato in tutto il suo "splendore": non ho controllato gli orari di apertura delle cascate, non ho guardato quale fosse l'accesso migliore, siamo andati praticamente a caso e abbiamo trovato chiuso!
In realtà non proprio, durante il percorso c'erano un sacco di cartelli che indicavano l'accesso inferiore e li abbiamo seguiti, arrivati alla biglietteria (l'ingresso alle cascate è a pagamento) scopriamo che apre alle 10:00. Le cascate si vedono anche dalla strada, non c'è molto posto per fermarsi. Vediamo uno spiazzo con un cancello aperto e ci infiliamo a fare due foto. Passato un po' di tempo ci viene incontro un'addetta al sito chiedendoci se avessimo pagato il biglietto, ci giustifichiamo con il fatto che la biglietteria fosse chiusa e il cancello aperto e usciamo. Due foto le abbiamo fatte anche se non con la massima portata d'acqua e ci dichiariamo soddisfatti (scoprirò solo più tardi che l'apertura delle cascate sarebbe stata alle 11:00).

Ci rimettiamo in marcia verso il lago di Piediluco, piacevole la strada a salire dalla conca di Terni alla conca di Rieti, un'errata interpretazione della carta geografica ci fa invece saltare il lago di Piediluco, passando sì a occidente ma dietro il monte Maro! Ci troviamo così a Rivodutri nei pressi della macelleria con griglieria dove tanto bene avevamo mangiato Marcello ed io lo scorso anno (e dove Marcello era già stato in precedenza, sempre da seguire i suoi consigli culinari). E' ancora presto e le braci non sono accese: piccolo conciliabolo e decidiamo di tornare indietro a vedere il lago di Piediluco e già che ci siamo fare una "cricetata" alla Forca di Arrone per aggiungere un passo all'elenco e infine tornare alla Macelleria all'ora consona per il pranzo. Bellino il passo, piacevole il lago (dove ci dissetiamo da unici avventori di un bar con spiaggia, spettacolare il pranzo a base di carne scelta direttamente al bancone e cotta sulla brace (scottadito e arrosticini di pecora per me, peccato non avessero le mozzarelle di bufala di montagna).
E' stata una mattina poco produttiva, sia dal punto di vista del turismo che dei chilometri percorsi, siamo in vacanza e va bene così, però dobbiamo affrettarci se vogliamo arrivare a Sulmona per sera. Saliamo in moto, passiamo Rieti e proseguiamo sulla nuova statale Salto Cicolana prima e sulla vecchia poi fino alla diga del Salto.

Sosta foto e riprendiamo su un percorso che definire accidentato è fargli un complimento fino a ritrovarci nuovamente sulla Salto Cicolana. Al primo distributore facciamo rifornimento, non accetta le carte, per fortuna abbiamo contanti contati icon_asd.gif .
Dal Lazio passiamo in Abruzzo, oltrepassiamo Avezzano e la piana del Fucino, rientriamo nel Lazio, provincia di Frosinone fino a Sora e da lì iniziamo a salire a Forca d'Acero, gran bella strada! Sosta al bar del passo, siamo praticamente gli unici avventori.

Discesa verso l'Abruzzo, passaggio per due passi minori e vista sullo spettacolare borgo medioevale di Opi, abbarbicato sulla montagna. E' quindi la volta della statale Marsicana con il passo del Diavolo e il valico di Gioia Vecchio che ci conducono nuovamente alla piana del Fucino e da lì, attraverso il valico di Olmo di Bobbi ad Anversa degli Abruzzi e alle Gole del Sagittario, già viste lo scorso anno ma valevoli di un nuovo passaggio.

Ci spingiamo fino al borgo di Castrovalva, altro borghetto abbarbicato sulla montagna molto, molto bello. La discesa da Castrovalva ci porta alla meta odierna: Sulmona.
Preso possesso della camera d'albergo e resi presentabili per la serata, usciamo alla ricerca di un posto dove mettere qualcosa sotto i denti: lo troviamo nella piazza di fronte a Santa Maria della Tomba, ceniamo all'aperto che c'è un piacevole venticello. Ancora una volta in questa vacanza mangiamo bene.

E' la sera di Italia - Svizzera degli europei, Emanuele è un po' indeciso su chi tifare, onestamente del calcio ci importa poco, le grida di esultanza degli spettatori ci fanno capire che non ha segnato la Svizzera. Noi ci godiamo la cittadina semideserta almeno fino al termine dell'incontro. Dopo cena facciamo due passi per il centro storico, notevole l'acquedotto medievale che lambisce piazza Garibaldi, la piazza con la statua di Ovidio e il complesso della Santissima Annunziata. Anche questa giornata si conclude in gloria con una sana dormita.

Km: 340
Passi: 7 Tutti inediti
 
16243794
16243794 Inviato: 30 Ago 2021 0:25
 

topomotogsx ha scritto:
citazione "vai Leonard, vai!", una memorabile scena di un film di Bud Spencer & Terence Hill
"sciaf!!!" <Non ci provare, Leonard..> fine cit. rotfl.gif
 
16244342
16244342 Inviato: 1 Set 2021 16:32
 

Giovedì 17 Giugno
Oggi si va in Molise. Il Molise non esiste. Molisn't!
Ci mettiamo in marcia in direzione nord. Nord direte voi? Ma se siete in Abruzzo e dovete andare in Molise che è a sud? Vi rimando all'affermazione precedente.
Più prosaicamente prima dello sconfinamento molisano vogliamo fare il passo San Leonardo che Marcello e io non avevamo percorso lo scorso anno quando eravamo da queste parti. E' mattinata di lotta contro i navigatori, dapprima il mio mi manda a prendere l'autostrada anche se l'avevo esclusa, poi tutti si coalizzano per evitarci (in nome del percorso più breve) la fantastica salita al passo da Scafa facendoci passare per stradine da Tocco da Casauria. A Caramanico dopo aver visto un corteo nuziale del quale ho apprezzato l'auto d'epoca che trasportava la sposa, nel tentativo di agganciare il motoairbag alla sella, sdraio la moto da fermo (non so se esiste una correlazione tra il corteo matrimoniale e la caduta, nel dubbio meglio evitare). Meno male che l'airbag non era ancora agganciato altrimenti oltre al danno (quasi inesistente) ci sarebbe stata anche la beffa dell'airbag gonfiato.
La salita da Caramanico al passo, al netto dei lavori stradali, è veramente una figata! Lo scorso anno sul parallelo passo Lanciano avevo grattato le pedane, qui no ma mi sono molto divertito.

Scendiamo da Pacentro e siamo di nuovo a Sulmona. E' la volta dell'altipiano delle Cinquemiglia, stradone veloce che conduce da Sulmona a Roccaraso quindi una deviazione per una "cricetata" alla sella di Pescocostanzo (altro passo da aggiungere all'elenco se non fosse che l'avevamo già percorso lo scorso anno... ma non ce lo ricordavamo rotfl.gif)
Oltrepassiamo Roccaraso, stavolta niente svolte con camion strombazzanti per fare le foto al cartello del gemellaggio con la Borgosesia teatro della mia giovinezza 0509_vergognati.gif , Castel di Sangro (anche quest'anno un'occhiata allo stadio teatro di una storica serie B calcistica per la squadra di un paese di soli 5000 abitanti 0509_up.gif ) quindi la salita al colle Calvario. Inizialmente il Calvario doveva essere una "cricetata", un'andata e ritorno; alla definizione del percorso proposi di fare un anello scendendo dalla Val Cocchiara, risultato: anche senza saperlo le stradine alla bastiancontrartio le trovo tutte io - asfalto disastrato, escrementi di vacca e pecora su tutta la sede stradale, percorso bellissimo e panoramico e un passo in più (la sella di Montenero Val Cocchiara) - l'ingresso in Molise non è niente male. 0510_five.gif
Chiudiamo l'anello Calvario - Val Cocchiara a pochi metri da dove l'avevamo iniziato e proseguiamo tra Abruzzo e Molise fino a Rionero Sannitico. L'intesa era che al primo bar ci saremmo fermati per un panino e così facciamo. Veniamo però circuiti dall'istrionico barman/cuoco (che ha il viso e le movenze che mi ricordano un comico famoso anche se tuttora non sono riuscito a identificare quale) e ci facciamo un piatto di pasta fatta in casa con sugo alla genovese (quello napoletano) rivisitato - ideato dal suddetto - che non è niente male. eusa_drool.gif
Ripartiamo percorrendo la vecchia statale 17 (cantata da Guccini, per motivi prettamente di metrica non di tragitto eusa_whistle.gif ) fino al Valico del Macerone e giù ad Isernia.

E' la volta dello sconfinamento in Campania, prima volta per me e la mia moto, a Capriati a Volturno sbagliamo un bivio e passiamo per Fontegreca dove il solito navigatore impazzito tenta di farci fare una salita con pendenze da rampa del garage e arrivo nella piazza del paese senza possibilità di proseguire. Per una stradina da bastiancontrario arriviamo al lago di Gallo e alla Sella di Letino, ottimo panorama e un'atmosfera "di paese" che rimanda agli anni della mia infanzia e pure prima, con le comari del paese sedute all'uscio a far la calza e chiacchierare.

Proseguiamo nell'alto Matese fino all'omonimo lago e al Passo di Miralago (dal quale, per onestà, devo dire che il lago non si vede!) per continuare verso la Sella del Perrone, al confine con il Molise, la Bocca della Selva che ci immette nella provincia di Benevento e il passo di Santa Crocetta che ci riporta in Molise dove, passando ancora per la Sella di Vinchiaturo, arriviamo a Campobasso.
Avevamo contattato un local del TingaMolise ma non abbiamo avuto risposte, ci mancherà una guida alla città di Campobasso. Città che, onestamente, non mi ha colpito (non ho nemmeno scattato una foto che fosse una), iniziando dal cervellotico svincolo che dalla SS87 ci ha condotto in città e terminando con il centro storico dal quale, forse, mi aspettavo di più.
Note positive comunque ce ne sono state, per esempio il bell'appartamento dove abbiamo pernottato che, a dispetto di una procedura di ingresso degna di un film di spionaggio (codici di ingresso, chiavi in cassaforte aperta da remoto dopo aver verificato la nostra presenza, fotoscansione a distanza dei documenti, mancava solo il rilevatore di impronte digitali...) e di un aspetto anonimo all'esterno si è rivelato molto curato e ben rifinito internamente (c'era pure un'illuminazione del bagno che faceva un po' alcova per coppie clandestine ma eravamo tre uomini e la cosa ci ha solo un po' divertito). Anche la cena è stata, non per tutti purtroppo, una nota positiva: ottimi ravioli fatti in casa con ripieno di genovese (credevo fosse un piatto tipico di Napoli ma, a quanto pare, pure in Molise va forte) e un altrettanto ottimo vino Tintilia, autoctono molisano, che non conoscevo e ho apprezzato molto.
Giretto per il centro storico, rinunciamo a salire al castello perché troppa salita dopo cena fa male e ce ne andiamo a dormire.
Ultimo aneddoto, parcheggiata la moto guardo la gomma posteriore (ricordate il "con quelle gomme non finisci il giro" di Marcello la prima mattina?) e mi rendo conto che è molto, molto consumata. Qualche dubbio sul ritorno a casa effettivamente mi viene, non mi resta che tornare in su e sperare. Sdrammatizzo come mio solito mandando un messaggio nella chat del gruppo Lombardia che recita più o meno così: "prima volta che porto la moto in provincia di Caserta e non ho più le gomme!". Chi mi conosce sghignazzando chiede spiegazioni, chi invece si preoccupa ma la risposta di 903beppe, di origini casertane, mi fa scompisciare: "siediti e prenditi un caffé, io intanto faccio un paio di telefonate!".
Benvenuti al sud!

Km: 343
Passi: 15 di cui 14 inediti
 
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16244451 Inviato: 2 Set 2021 7:24
 



I buonissimi gnocchetti gustati a Rionero Sannitico icon_mrgreen.gif

Scorci a Sulmona:






E poi Campobasso, dove ho scattato una sola foto icon_rolleyes.gif



Peccato non aver ricevuto risposta dall'abitante di Campobasso che avevo contattato, magari con la sua guida avremmo potuto meglio girovagare per la città ed apprezzarla in maniera diversa.
 
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16244468 Inviato: 2 Set 2021 9:11
 

Ma poi alla fine il Molise esiste ?
 
16244538
16244538 Inviato: 2 Set 2021 15:22
 

il Molise esiste... a nostra insaputa!

Venerdì 18 Giugno
Da oggi si puntano le prue verso nord, inizia il "ritorno". La mattinata inizia "bene", il navigatore, evidentemente stranito pure lui dal cervellotico svincolo, ci manda letteralmente a casa di dio alla ricerca di un passaggio verso nord che non riusciamo a trovare. Torniamo sui nostri passi fino in città, il navigatore, di nuovo lui eusa_wall.gif , tenta di farci svoltare su una strada che si trova 20 metri più sopra rispetto a quella dove siamo, finalmente riprendiamo il cervellotico svincolo e passiamo dalla SS87 alla SS17. Peccato che volessimo fare tutto un altro percorso! 0509_mitra.gif Facciamo buon viso a cattivo gioco e lungo la statale ci fermiamo a fare colazione in un bar che conferma le mie teorie (prima o poi ci scriverò un articolo scientifico) sulla corrispondenza tra la posizione della macchina del caffé e certe caratteristiche della barista: pettoruta se la macchina è appoggiata sul balcone, callipigia se la macchina si trova dietro. Nel caso in ispecie si trattava di callipigia. 0509_vergognati.gif
Invece di raggiungere il valico dei monti Pizi da Sud Est ci troviamo nuovamente a Roccaraso, Rivisondoli, Sella di Pescocostanzo (va beh che non ce la ricordavamo ma così mi pare troppo! icon_mrgreen.gif ) e, dopo aver passato il valico della Forchetta (pure questo già fatto icon_asd.gif ), ci mettiamo a ridefinire il percorso. Ricapitolando: si torna indietro per il valico della Forchetta (n'ata vota Pasquà eusa_doh.gif ), si punta a Campo di Giove per una sosta caffé, perché a questo punto è necessaria, si ritorna per la stessa strada poiché ai navigatori i percorsi ad anello non piacciono, ci si infila in una strada che definire disastrata è fargli un grandissimo complimento eusa_think.gif per raggiungere il Valico dei Monti Pizi e, una volta raggiunto, si prosegue sempre su strada disastrata come sopra verso Gamberale. E' ora di pranzo e la "fame" ci fa deviare a Pizzoferrato, troviamo un bar trattoria dove mangiamo bene pagando poco e scambiando quattro chiacchiere con due altre ospiti del locale, madre e figlia (la figlia pure una notevole figliuola, che non guasta eusa_drool.gif ) l'una del lago Maggiore e l'altra abitante in Canton Ticino (rispettivamente come me ed Emanuele, quanto è piccolo il mondo!). Durante il pranzo, allietato pure dalla presenza di tre gattini in cerca di coccole che mi lasceranno un sacco di peli sui pantaloni da moto a mo' di ricordo, scendono anche quattro gocce d'acqua, noi siamo al coperto e non ce ne preoccupiamo.

Dopo pranzo scendiamo in Val di Sangro, passiamo di fianco al lago di Bomba ed abbiamo a che fare con una brutta razza di persone: gli automobilisti! Uno in particolare, probabilmente scocciato dalla nostra velocità non consona alla sua fretta, decide di sorpassarci con una manovra che definire assassina è fare un complimento 0509_mitra.gif . I miei compagni di viaggio, giustamente adirati dal comportamento del pirata della strada, si lanciano al suo inseguimento perdendosi l'uscita dalla statale. Io, che invece sono uscito, li aspetto sotto il cavalcavia, godendomi un po' d'ombra.
Ci portiamo a Casoli prima e a Guardiagrele successivamente per salire al Passo Lanciano, che già avevamo fatto lo scorso anno, e da lì al Rifugio Bruno Pomilio sulla Maielletta. Siamo a 1930 metri a circa 40 Km di distanza dal mare Adriatico. La vista sulla pianura sottostante e sul mare è meravigliosa, nonostante sia pomeriggio inoltrato.

La strada prosegue oltre il rifugio Pomilio ma c'è uno strano cartello bianco contornato di rosso. eusa_shifty.gif icon_eek.gif Faccio due passi a piedi giusto per "vedere dove va" (in realtà lo so bene, si arriva alla madonnina del Blockhaus) e, visto che non c'è praticamente nessuno, prudentemente in moto arrivo fino ai 2068 metri s.l.m. del piazzaletto e faccio pure due passi fino alla madonnina. Da sopra la vista è ancora più suggestiva perché, oltre al versante Adriatico si vede anche verso l'interno.

Scendiamo e facciamo sosta nuovamente al passo Lanciano concedendoci una fetta di torta in uno dei locali del passo, incontriamo un gruppo di motociclisti campani tutti dotati di mezzi all'ultimo grido (tra BMW 1250 GS e Ducati Panigale c'era un patrimonio su due ruote 0510_five.gif ) ai quali consigliamo la salita fino al Rifugio Pomilio, dopodiché ci dirigiamo verso Chieti, meta della tappa odierna dove abbiamo qualche problema a localizzare il B&B prenotato (si trova in fondo ad una ripida discesa, privata, che in un primo passaggio non avevamo visto.)
La proprietaria del B&B ci fa sistemare le moto in garage, chiuse e coperte per questa notte, si dimostra molto ciarliera anche se di fondo timida e, soprattutto, parla con una spiccata cadenza locale. Il B&B si chiama "dai nonni" molto probabilmente perché era la casa dei nonni della proprietaria che, una volta questi passati a miglior vita, ha pensato bene di convertirla in struttura ricettiva. L'arredamento ricorda davvero la casa dei nonni, cuscini all'uncinetto compresi! icon_lol.gif
Giretto turistico della città, senza infamia e senza lode, e per cena decidiamo di soddisfare un desiderio che Emanuele ci aveva espresso già la prima sera: mangiare una buona pizza italiana poiché in Svizzera è introvabile. Localizziamo una pizzeria gestita da un maestro pizzaiolo della scuola della pizza e ci fiondiamo. La pizza è ottima, la cameriera è carina 0510_amici.gif e mi esibisco in un cinema senza precedenti quando vedo che indossa un grembiule del Birrificio Balabiòtt di Domodossola, molto vicino a dove abito io!
La notte si rivela piuttosto movimentata, fa un caldo asfissiante nonostante le finestre aperte, Emanuele non è molto in forma e praticamente passa la notte in bianco, siamo in una cameretta con tre letti singoli e questo comunque non facilita il sonno.

Km 310
Passi: 9 di cui 6 inediti
 
16245412
16245412 Inviato: 7 Set 2021 17:19
 

Sabato 19 Giugno
Oltre alla notte movimentata c'è la situazione delle mie gomme a preoccuparmi un po'. Siccome "se le cose vanno male il corpo non deve soffrire" (massima coniata da un falegname mio conoscente che ne sapeva) facciamo un'ottima colazione al B&B con la timida ciarliera proprietaria che si premura di soddisfare tutti i nostri bisogni. Alimentari, maliziosi che non siete altro! icon_mrgreen.gif
Ci mettiamo in moto, fa caldo e la parte iniziale del percorso rimane a quote molto basse sul livello del mare tanto che patiamo abbastanza. Il disagio è tale da non accorgerci che il navigatore ci manda dalla parte opposta rispetto a quella dove volevamo andare eusa_wall.gif . Stiamo salendo sull'altipiano di Campo Imperatore dalla Forca di Penne invece che da Vado di Sole, ce ne rendiamo conto solo una volta arrivati al passo. Poco male e un passo in più (per me, Marcello lo aveva già percorso).

Passiamo Villa Santa Lucia degli Abruzzi e il bellissimo borgo di Castel del Monte (dove riforniamo) e, attraverso il valico di Capo La Serra, entriamo realmente nell'altipiano di Campo Imperatore. Ci stoppiamo al rifugio Mucciante, famoso per i suoi arrosticini, c'è circa un'ora e mezza di coda! icon_eek.gif Effettivamente è sabato mattina, non sono presenti solo i turisti che arrivano da lontano ma anche i motociclisti (e gli automobilisti e i camperisti) che sono in gita di giornata. Fare la coda ci porterebbe via troppo tempo, abbiamo ancora molti km davanti a noi. Decidiamo quindi di ripartire e salire al valico di Vado di Sole per poi tornare sui nostri passi, attraversare il sempre piacevole altipiano, scendere a Forte Cerreto e qui fermarci a mangiare un ottimo panino con la porchetta presso uno dei camion (talvolta chiamati "il lurido") che sostano sulla piazza con tanto di panche e tavoli stile sagra campestre. eusa_drool.gif
Soddisfatta la fame ci rimettiamo in viaggio verso il valico delle Capannelle e il vicino lago di Campotosto, dal lago saliamo al Valico del Cardito, che avevo letto definito come "strada ripida e stretta". Una volta in cima realizzo che la strada non era stata né ripida, né stretta. eusa_think.gif

Emanuele ci comunica che, vista la stanchezza e la notte praticamente in bianco, raggiungerà Ascoli Piceno per la via più breve. Io e Marcello ci concediamo ancora qualche divagazione. Sulla discesa dal passo comprendo appieno la definizione: pendenza elevata, sede stretta, un capriolo ci corre davanti, una signora con il cane rischia di finirmi sotto le ruote eusa_doh.gif . Giunti al paese poco sotto (Piedicolle), il navigatore ci fa salire per una strada ripida e stretta (maledetta impostazione "strada più veloce"...) invece di proseguire sulla statale che ha pendenze più dolci, fidarsi di un navigatore creato da olandesi che hanno solo pianure e depressioni forse non è l'idea migliore icon_asd.gif, per raggiungere il valico di Santa Vittoria e successivamente il Passo di Torrita. A questo punto anche Marcello ed io, provati dal caldo (io sempre con un pensiero al consumo della mia gomma eusa_naughty.gif ) decidiamo di tagliare il giro previsto nei monti Sibillini e di dirigerci verso Ascoli Piceno sulla Salaria passando per Accumoli e Arquata del Tronto e concedendoci solo una deviazione andata e ritorno (la classica cricetata) alla Forca di Presta. La salita alla Forca di Presta ci fa passare in alcune frazioni di Arquata del Tronto distrutte dal sisma del 2016, i danni sono tuttora ben visibili, le unità abitative di emergenza (container e case mobili) ancora presenti e abitate. Sul valico, siamo a 1534 m, c'è vento e lo apprezziamo molto. Ci dirigiamo ad Ascoli, la struttura prenotata è un appartamento in centro città, piacevolmente fresco, parcheggiamo a pochi metri in una zona videosorvegliata e la raggiungiamo a piedi. Emanuele è già lì che ci aspetta e cerca di riposare. Naturalmente, avendo un navigatore diverso, ha parcheggiato in un posto diverso. icon_asd.gif

Ascoli Piceno si rivela una città molto bella e - credo complici il sabato, un mercatino dell'antiquariato e un concerto in piazza del Popolo (quella da cui anni fa trasmettevano il Festivalbar) - molto viva. Ci concediamo un aperitivo in un bar di piazza Arringo, acquistiamo (e mangiamo, non le teniamo certo come souvenir) anche le tipiche olive all'ascolana (vorrai mica venire ad Ascoli e non assaggiarle?) da Migliori (non serve un buon ufficio marketing per coniare slogan... Olive all'ascolana Migliori fa già tutto da se). Giretto per la città per farci venire fame rotfl.gif e cerchiamo un posto dove mangiare: impresa non facile visto che c'è un mucchio di gente che ha deciso di mangiare fuori. Troviamo infine una pizzeria dove mangio un'ottima amatriciana (Amatrice non è molto lontana da qui) servita da una cameriera simpatica e carina (che non guasta mai).
La giornata volge al termine, necessitiamo di un sonno ristoratore.

Km 263
Passi: 15 di cui 7 inediti
 
16245456
16245456 Inviato: 7 Set 2021 21:06
 

bastiancontrario ha scritto:
La strada da Montevarchi a Gaiole è una goduria, l'avevamo già fatta due anni fa e me la ricordavo bene!
Già, veramente bella, come molte in quella zona. Poco sotto, vi siete persi la più bella di tutte, la E78 tra Colonna del Grillo e Monte San Savino. Velocità di percorrenza mediamente alta, ma curve perfette per pieghe da erezione ammenicola 0510_mina.gif 0510_mina.gif
 
16248001
16248001 Inviato: 21 Set 2021 22:32
 

bastiancontrario ha scritto:
Campo Imperatore
Bellissimo!!
 
16248004
16248004 Inviato: 21 Set 2021 22:36
 

JO74 ha scritto:
bastiancontrario ha scritto:
Campo Imperatore
Bellissimo!!

Concordo... infatti ci siamo stati lo scorso anno e tornati questo!
 
16248005
16248005 Inviato: 21 Set 2021 22:37
 

Avete fatto il bis, come noi. 0509_up.gif
 
16248008
16248008 Inviato: 21 Set 2021 22:48
 

JO74 ha scritto:
Avete fatto il bis, come noi. 0509_up.gif

Io ho fatto poker, se non si è capito adoro quell'altopiano.
Peccato che quando lo percorro con Bastiancontrario non si riesce mai a fermarsi e riempirsi di ottimi arrosticini icon_xd_2.gif icon_xd_2.gif
Ma non demordo, io: prima o poi riuscirò a fermarmi nuovamente dal Mucciante icon_rolleyes.gif
 
16248009
16248009 Inviato: 21 Set 2021 22:49
 

topomotogsx ha scritto:
Io ho fatto poker, se non si è capito adoro quell'altopiano.
Peccato che quando lo percorro con Bastiancontrario non si riesce mai a fermarsi e riempirsi di ottimi arrosticini icon_xd_2.gif icon_xd_2.gif
Ma non demordo, io: prima o poi riuscirò a fermarmi nuovamente dal Mucciante icon_rolleyes.gif


Dillo a me... icon_asd.gif
 
16248010
16248010 Inviato: 21 Set 2021 22:53
 

Mucciante... Arrosticini... Ho già l'acquolina in bocca... eusa_drool.gif eusa_drool.gif
La prossima volta lascia stare il piemontese e aggregati al padano, che invece arrosticina sempre!! icon_asd.gif
 
16251641
16251641 Inviato: 13 Ott 2021 15:24
 

Domenica 20 Giugno
La tappa di oggi ci porta a Urbino. Sempre preoccupato per la condizione delle gomme verifico se esiste un tragitto più breve di quello in programma. Ovviamente c'è ma il guadagno in termini chilometrici non è molto e, inoltre, comporta un gran pezzo autostradale che non farebbe bene alla salute degli pneumatici. Propendo quindi per procedere con i compagni di avventura. 0509_up.gif
Partiamo senza fare colazione se non un caffé veloce, ché nell'appartamento non era prevista, e sulle belle strade marchigiane passiamo per il valico Rustici, il navigatore interpreta a modo suo, come al solito, il concetto di percorso più veloce mandandoci per stradine eusa_doh.gif e poi ci fa salire al Valico di Santa Maria Maddalena che da solo varrebbe la decisione di non fare il percorso più breve. 0509_up.gif

Colazione la facciamo, all'alba delle 11, come turisti tedeschi, a Pintura di Bolognola, stazione sciistica d'inverno, ritrovo di motociclisti nei weekend estivi.
La discesa ci porta verso il lago di Fiastra quindi nella valle del Chienti che risaliamo per pochi chilometri costeggiando la superstrada per poi deviare verso Camerino. La costante ricerca di passi nuovi ci porta verso il passo Salegri, peccato che il navigatore per raggiungerlo ci faccia passare da una strada sterrata. Vista la situazione delle mie gomme avevo detto ai compagni di viaggio che non avrei assolutamente fatto strade non asfaltate, Marcello alla fine dell'asfalto si ferma, io dietro di lui, Emanuele poco più in giù, nel mezzo di un tornante: a causa del dislivello non trova l'appoggio per il piede destro e sdraia la moto verso l'interno curva eusa_wall.gif . Non riesce nemmeno a imprecare che dal giardino di una casa lì vicino, con deciso accento marchigiano, arriva un: "che, volevi fà a capriola?" rotfl.gif che ci fa scoppiare a ridere ancora prima di riuscire a rimettere in piedi la moto. Torniamo indietro e ci dirigiamo verso Pioraco per una piacevole strada curvosa, nel paesino ci fermiamo a pranzo in un bar gestito da due avvenenti signorine, oggi fa molto caldo e il dehor all'ombra dona un piacevole refrigerio. 0509_up.gif
Ripartiti da Pioraco percorriamo una strada strettina ma divertente che, una volta a casa, scoprirò di aver fatto in senso contrario l'anno scorso, passiamo il Valico di Fossato in superstrada ed entriamo in Umbria. Pochi chilometri in questa regione che per me è ancora quasi tutta da scoprire e, per stradine strette e dimenticate da Dio e dagli uomini raggiungiamo il valico Croce di Chiaserna. Siamo nuovamente nelle Marche e in poco tempo raggiungiamo la statale che ci porta verso le gole del Furlo.
Una provvidenziale fontana a lato strada ci permette di dissetarci e rinfrescarci. La strada delle gole del Furlo è interrotta e, a malincuore, ci tocca rinunciarvi. Statalona e gallerie e ci portiamo ad Urbino, meta di giornata.

Il parcheggio delle moto a Urbino avviene in un enorme parcheggio sotterraneo a pagamento, collegato alla città tramite ascensori anch'essi a pagamento. Se ti dimentichi qualcosa nella moto sembra proprio di essere nella scena del film "non ci resta che piangere": "Chi siete? Dove andate? Cosa portate? Un fiorino!". rotfl.gif
Dopo aver preso posto in albergo ed esserci concessi una necessaria doccia e un po' di relax nella stanza fresca di condizionatore, ci dedichiamo alla visita della città, aiutati dalla contemporaneità con la partita della nazionale di calcio agli europei la troviamo piacevolmente vuota. Urbino è una città "in salita", a piedi abbiamo fatto chilometri e diversi metri di dislivello. Ci concediamo un aperitivo nel parco della fortezza Albornoz e una cena a base di piatti tipici della zona alla Taverna degli Artisti.
Ben rifocillati rientriamo nelle nostre stanze, una sana dormita ci predispone al giorno del rientro.

Km 240
Passi: 7 di cui 5 inediti
 
16251670
16251670 Inviato: 13 Ott 2021 18:55
 

bastiancontrario ha scritto:
La strada delle gole del Furlo è interrotta
Non farmici pensare... icon_evil.gif icon_evil.gif
 
16255355
16255355 Inviato: 8 Nov 2021 18:03
 

Lunedì 21 Giugno
Giorno di rientro. Almeno per me che domani ho la seconda dose del vaccino anti-covid. Anche Marcello rientra, Emanuele invece farà una deviazione per Casina a ritirare, fortunello, un treno di gomme vinto tempo fa (molto tempo fa...) al Lumbartinga. Le destinazioni diverse e, soprattutto, la situazione delle mie gomme ci portano a dividerci, io rientrerò facendo meno strada di Marcello ma evitando un'unica tirata autostradale. Marcello ed Emanuele partono per il valico di Sorbetolo (lo avevamo già fatto lo scorso anno) mentre io mi dirigo direttamente al passo della Cantoniera. La giornata è particolarmente calda ma ai 1000 metri di quota del passo si apprezza una piacevole frescura. Scendo e passo per Pennabilli e Sant'Agata Feltria, paesi che qualche anno fa passarono dalla provincia di Pesaro e quindi dalla Regione Marche alla provincia di Rimini e all'Emilia Romagna, arroccati sulle colline del Montefeltro, il secondo dominato dalla rocca Fregoso, molto suggestiva.
Un pezzo di superstrada (E45 Cesena - Orte) ed è la volta del Passo del Carnaio che mi conduce a Santa Sofia, da qui il Valico del Monte delle Forche e il successivo colle di Centoforche mi fanno arrivare a Rocca San Casciano dove mi fermo un attimo a fare rifornimento poiché ero in riserva.

Ripartito dal benzinaio imbocco il primo bivio per il Monte Busca, ignorando il navigatore che mi faceva proseguire con il risultato di infilarmi in una stretta stradina di quelle che piacciono a me e di arrivare prima al Valico del Monte Busca rispetto al "Vulcanetto" che, nelle previsioni, erano da percorrere in senso inverso. Il "vulcanetto" merita una sosta e una visita, certo i 32° centigradi dell'aria non aiutano a godersi la visita di quella che è una fontana ardente di metano ma la particolarità di questo fuoco perpetuo alimentato da una fuoriuscita di metano dal terreno è degna di nota.

E' giunta anche l'ora di mettere sotto i denti qualcosa, nei pressi del valico del Monte Busca, che ripercorro per scendere, c'è solo un bar, ristorante, dancing desolatamente chiuso. Scendo quindi verso Tredozio e in un baretto pranzo con un panino. Via whatsapp cerco notizie dei miei compagni di vacanza e apprendo che anche il loro rientro prosegue tranquillamente, un messaggio di Emanuele mi fa venire dei dubbi sullo stato del mio pneumatico: "controlla la pressione della gomma posteriore, secondo me è bassa!". Ripreso il viaggio, al primo distributore dotato di manometro controllo la pressione della gomma: è effettivamente bassa (scoprirò una volta a casa una foratura, in realtà il dubbio mi era venuto durante il viaggio vedendo un pezzo metallico conficcato ma, stupidamente, non ho mai controllato la pressione...) e la rigonfio. Durante il rientro mi fermerò un altro paio di volte a regolare la pressione. eusa_wall.gif
Sono ormai sulla via Emilia, il bello del viaggio è praticamente finito. Mi infilo in tangenziale a Bologna e un cartello mi avvisa di una coda di 12 km verso Modena, esco di nuovo sulla statale e percorro il tratto fino a Modena praticamente in coda, zigzagare tra le auto non è consigliabile con le borse laterali.
Giunto a Modena mi infilo in autostrada e lemme lemme, a velocità ridotta per evitare che la gomma mi lasci a piedi, proseguo fino a casa.

Anche questo viaggio è terminato. Come dai precedenti tengo con me piacevolissimi ricordi e stupende sensazioni di dieci giorni passati in ottima compagnia visitando le bellezze e notando le stonature di questa nostra tanto vituperata Italia, un buon numero di km sotto le ruote e un altrettanto buon numero di nuovi passi percorsi. Cosa volere di più?

Km 555
Passi: 7 tutti inediti

Al prossimo report di viaggio... (piccolo spoiler, arriverà presto!)
 
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