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E se non riparte ?
1149644
1149644 Inviato: 6 Feb 2007 13:19
Oggetto: E se non riparte ?
 

Ciao a tutti.
Scusate il topic "sfigato", ma sono un po' disperato.
Ho fatto tutto novembre e dicembre ad accendere la moto (R6 del 2000) almeno una volta ogni 2 settimane per evitare che la batteria si scaricasse, ed è sempre andato tutto bene; poi, da gennaio, per cause varie, non sono riuscito a tenere il ritmo, e sabato la moto non ripartiva più. La batteria era KO, per cui mi sono informato un po' in giro e mi è stato detto che, CON PARSIMONIA, potevo provare ad attaccarla a qll della macchina (senza esagerare, per evitare di sputt..... candele e centralina); così ho fatto, e la batteria ha ripreso vitalità, ma di accendersi nemmeno per idea !!! Il motorino di avviamento "gira" bene, ma non c'è segno di vita.
Dopo un po' di "ricarica" ho provato a spingerla, ma niente da fare (e comunque, la batteria non aveva lo stesso spunto di quando era attaccata a quella della macchina).
C'è qualche cosa che posso fare io, o devo andare dal meccanico (che significherebbe farmela venire a prendere) ?
Grazie mille,
MaRu
 
1149679
1149679 Inviato: 6 Feb 2007 13:27
 

Se non sei sicuro della batteria dovresti provare con un'altra batteria. Probabilmente fa girare il motorino ma il livello di tensione non è suficiente per la centralina che rimane in protezione. Ti dico questo perchè è successo ad un conoscente con la hornet.
 
1149804
1149804 Inviato: 6 Feb 2007 13:54
 

Far partire la moto richiede un dispendio di corrente che viene ammortizzato con più qualche minuto di uso a regime normale.
Se la accendi e la fai girare al minimo per poco ottieni l'effetto opposto, ogni volta la batteria si scarica un po'.
Se non usi la moto d'inverno stacca la batteria, riponila in un luogo caldo e asciutto e caricala una volta al mese.
Un carica batteria può costare meno di una batteria nuova ed è una cosa che resta. Vedi solo che sia adatto all'amperaggio della batteria della tua moto. Se la tua batteria è a carica secca necessita di un carica batteria particolare che non sottoponga la batteria a sbalzi di corrente (sono i migliori e vanno bene anche per batterie ad elettrolito).
I carica batteria da moto vanno bene anche per la batteria delle auto (ma non viceversa) ci mettono solo di più a caricarla.

Ultima modifica di bigpenna il 6 Feb 2007 13:59, modificato 1 volta in totale
 
1149819
1149819 Inviato: 6 Feb 2007 13:58
 

Ma guarda che non serve a niente accendere la moto ogni tanto se non ci fai pure un giro per dar modo alla batteria di ricaricarsi, se tu la tieni ferma in inverno ti conviene toglierla proprio e conservarla in un luogo riparato e con temperatura costante... comunque ti conviene portarla da un elettrauto o dal tuo meccanico e te la ricarica, in alternativa puoi acquistare un caricabatteria per moto che costa sui 15/20 euro.
 
1149995
1149995 Inviato: 6 Feb 2007 14:38
 

Sì, scusate; ho omesso di dire che un giretto fuori paese lo facevo, ma giusto una decina di Km, e tempo permettendo.
Non sapevo xò il discorso della tensione che potrebbe non essere sufficiente per la centralina.
OK, grazie mille; mi informo per un buon carica-batteria. Di sicuro, sulla mia batteria c'è scritto di non "sottoporla a boost" (scusate la traduzione maccheronica); qst significa che è meglio evitare di ricaricarla così ?
 
1151661
1151661 Inviato: 6 Feb 2007 19:12
 

Sul mercato ci sono vari tipi di carica batteria.
Personalemente ti consiglieri di comprare un termo-avviatore. Costa quasi il doppio di un carica batteria normale (dagli 80 ai 100 Euro), ma oltre a effettuare la ricarica dell'accumulatore, offre in più il vantaggio di poter effettuare l'accensione (avviamento rapido) anche con batteria scarica, e per quelle a carbutatore, anche in assenza della batteria stessa!

P.S.
Usare la batteria da auto per la moto, NON è nocivo per la salute dei componenti elettronici - elettromecanici della stessa. Quello che conta, in questo caso, è la tensione nominale ai morsetti, che è, è deve essere, di 12V +-10%.
 
1151740
1151740 Inviato: 6 Feb 2007 19:27
 

Scusa....forse non ho capito bene...
La batteria come l'hai ricaricata? Spero mica mettendola in parallelo alla batteria della macchina? Così facendo rischi oltre a rovinare tutte e due le batterie anche di farle saltare in aria!! è pericoloso icon_wink.gif Comunque forse ho capito male... icon_lol.gif
Ad ogni modo io so che ci sono caricabatterie piuttosto comodi....perchè te attacchi la batteria al caricabatterie, lui te la ricarica....fino al livello ottimale, poi stacca ed entra in modalità mantenimento, cioè fa si che la batteria non si scarichi, cioè lui la carica così lentamente che la carica che viene persa e uguale a quella riguadagnata e perciò te hai sempre la batteria carica in ogni momento, e non c'è più paura che ti si scarichi. Occhio che questo che ho appena detto vale solo per le batterie al piombo che non hanno effetto memoria e amano stare sempre cariche. icon_wink.gif icon_wink.gif
 
1151823
1151823 Inviato: 6 Feb 2007 19:39
 

MaRu ha scritto:
non"sottoporla a boost"


Vuol dire che non devi effettuare la ricarica veloce.
 
1152478
1152478 Inviato: 6 Feb 2007 21:15
 

l'accumate o l'optimate sono ottimi come caricabatterie, e ti fanno anche damantenitori da carica.
Se vuoi risparmiare ci sono anche i bosh (io ho quest'ultimo e mi trovo bene).

Altrimenti considera di comprare una batteria ( su ebay le trovi nuove a 40€ circa) se la tua è ormai andata!
 
1154074
1154074 Inviato: 7 Feb 2007 9:46
 

Innocentinet ha scritto:
Scusa....forse non ho capito bene...
La batteria come l'hai ricaricata? Spero mica mettendola in parallelo alla batteria della macchina? Così facendo rischi oltre a rovinare tutte e due le batterie anche di farle saltare in aria!! è pericoloso icon_wink.gif Comunque forse ho capito male... icon_lol.gif
Ad ogni modo io so che ci sono caricabatterie piuttosto comodi....perchè te attacchi la batteria al caricabatterie, lui te la ricarica....fino al livello ottimale, poi stacca ed entra in modalità mantenimento, cioè fa si che la batteria non si scarichi, cioè lui la carica così lentamente che la carica che viene persa e uguale a quella riguadagnata e perciò te hai sempre la batteria carica in ogni momento, e non c'è più paura che ti si scarichi. Occhio che questo che ho appena detto vale solo per le batterie al piombo che non hanno effetto memoria e amano stare sempre cariche. icon_wink.gif icon_wink.gif



Collegare batterie in parallelo (di pari tensione nominale) non danneggia nessun componente e NON esplodono!! Anzi, è proprio questo il circuito che si realizza quando si utilizzano i "cavi a ponte" tra due autoveicoli.
Il problema, ai fini dei componenti elettronici, si ha quando si collegano in serie due o più batterie, tali per cui la somma delle tensioni superi i 12V!!!
 
1154537
1154537 Inviato: 7 Feb 2007 12:09
 

Innocentinet ha scritto:
Scusa....forse non ho capito bene...
La batteria come l'hai ricaricata? Spero mica mettendola in parallelo alla batteria della macchina? Così facendo rischi oltre a rovinare tutte e due le batterie anche di farle saltare in aria!! è pericoloso icon_wink.gif Comunque forse ho capito male... icon_lol.gif


scusa... e come avrebbe dovuto metterla? icon_confused.gif saltare in aria? icon_lol.gif
 
1154560
1154560 Inviato: 7 Feb 2007 12:16
 

RiccardoS ha scritto:
Innocentinet ha scritto:
Scusa....forse non ho capito bene...
La batteria come l'hai ricaricata? Spero mica mettendola in parallelo alla batteria della macchina? Così facendo rischi oltre a rovinare tutte e due le batterie anche di farle saltare in aria!! è pericoloso icon_wink.gif Comunque forse ho capito male... icon_lol.gif


scusa... e come avrebbe dovuto metterla? icon_confused.gif saltare in aria? icon_lol.gif


Doveva montarle in serie... così tutti i componenti elettrici/elettronici sarebbero stati contentissimi di andare a 24V icon_lol.gif
 
1155575
1155575 Inviato: 7 Feb 2007 15:44
 

Non mi uccidete.... icon_twisted.gif
Il discorso è valido per periodi di tempo prolungati...cioè:

Se la batteria si collega in parallelo ad un altra (che comunque dovrebbe essere dello stesso amperaggio o leggermente inferiore e il collegamento deve rispettare un preciso ordine di collegamento) non succede niente...
provate però a tenere una batteria scarica collegata ad un altra carica in parallelo per qualche minuto....poi fatemi risapere.... icon_wink.gif
 
1155648
1155648 Inviato: 7 Feb 2007 15:53
 

So quello che dico....non vi preoccupate...sull'elettronica e elettricità (batterie comprese) sono molto informato...propongo che prima di ribattere vi informiate su quello che state dicendo....altrimenti si finisce per fare figure di m***a icon_wink.gif icon_exclaim.gif

Ultima modifica di Innocentinet il 7 Feb 2007 16:01, modificato 1 volta in totale
 
1155686
1155686 Inviato: 7 Feb 2007 15:59
 

Le batterie si possono collegare, in linea teorica sia in serie, per aumentare la tensione che si somma tra i vari elementi, che in parallelo che aumentare la capacità in ampere che si sommano tra i vari elementi parallelati. Questo solo in teoria, e solo comunque con piccole batterie possibilmente non al piombo. In applicazioni importanti è permesso il collegamento serie per aumentare la tensione ma mai il collegamento parallelo diretto delle batterie. Purtroppo questo è spesso fatto sulle barche con staccabatterie che permettono il parallelaggio delle batterie senza nessuna protezione che non sia la resistenza dei cavi di collegamento. Questo non andrebbe mai fatto e vediamo perché. Se due batterie sono uguali per tipo e stato di carica il parallelo delle due darà, è vero, il risultato teorico voluto ovvero il raddoppio della capacità sia in termini di Ah che di corrente di spunto. Nel caso invece, molto più probabile, che una delle due batterie fosse diversa per tipo o peggio ancora per stato di carica, nel momento della chiusura del circuito nella batteria meno carica scorrerà tutta la corrente che l’altra batteria può dare con rischi gravi che possono arrivare anche all’esplosione della batteria se una è completamente scarica e l’altra completamente carica. Si ricordi infatti che una batteria, specie se per accensione motori, è in grado di fornire sullo spunto correnti che possono arrivare a molte centinaia di ampere: una corrente enorme per una batteria che la dovesse ricevere. Anche senza arrivare a casi estremi, l’esplosione o rottura dell’involucro, è però sempre possibile, e abbastanza comune, il danneggiamento delle piastre della batteria meno carica che dopo un po’ di questi trattamenti si romperà definitivamente. Nel caso di batterie di tipo diverso, cioè con trattamento delle piastre diverso la condizione di parallelo sarà fonte di una permanente condizione anomala. La batteria che ha un più alto potenziale cercherà sempre di scaricarsi sull’altra che, non potendo caricarsi più del limite fisico finirà per scaricare l’altra facendo nel frattempo bollire il proprio elettrolito. Tralascio l’ipotesi di parallelo tra due batterie completamente diverse anche come capacità, magari una 45 Ah e una 120 Ah perché è facile capire a quali rischi andrebbe incontro la più piccola batteria. Va detto, ad onor del vero, che grossi guai alla fine non capitano mai sulle barche perché, oltre al cattivo progetto di base vi è anche una pessima realizzazione dell’impianto elettrico con cavi spesso troppo lunghi. In queste condizioni la resistenza dei cavi è sufficiente ad evitare il peggio ma non è mai una cosa ben fatta.
Per quanto riguarda la ricarica le batterie, quando multiple, devono essere separate tra loro da diodi e, quando possibile, anche da regolatori di carica diversi. Non si tenti mai di ricaricare le batterie quando sono in parallelo perché, oltre a rischiare di danneggiare il caricabatteria o l’alternatore, rischieremmo di sovracaricare una delle batterie e lasciare scarica l’altra o le altre.

Ecco spiegato il perchè icon_exclaim.gif
 
1156844
1156844 Inviato: 7 Feb 2007 19:31
 

Che dire:

immagini visibili ai soli utenti registrati

.
Sappi però che ti sei rovinato con le tue mani, quando avremo problemi elettrici e/o elettronici sarai la vittima designata!
icon_smile.gif

Ultima modifica di bigpenna il 7 Feb 2007 21:25, modificato 1 volta in totale
 
1157182
1157182 Inviato: 7 Feb 2007 20:27
 

Innocentinet ha scritto:
So quello che dico....non vi preoccupate...sull'elettronica e elettricità (batterie comprese) sono molto informato...propongo che prima di ribattere vi informiate su quello che state dicendo....altrimenti si finisce per fare figure di m***a icon_wink.gif icon_exclaim.gif


Confermo quanto detto da innocentinet sopratutto con batterie ad elevata capacità (amperaggio)
 
1157933
1157933 Inviato: 7 Feb 2007 22:09
 

bigpenna ha scritto:
Che dire:

immagini visibili ai soli utenti registrati

.
Sappi però che ti sei rovinato con le tue mani, quando avremo problemi elettrici e/o elettronici sarai la vittima designata!
icon_smile.gif


Va bene.... icon_lol.gif icon_lol.gif
 
1158413
1158413 Inviato: 7 Feb 2007 23:19
 

Innocentinet ha scritto:
Le batterie si possono collegare, in linea teorica sia in serie, per aumentare la tensione che si somma tra i vari elementi, che in parallelo che aumentare la capacità in ampere che si sommano tra i vari elementi parallelati. Questo solo in teoria, e solo comunque con piccole batterie possibilmente non al piombo. In applicazioni importanti è permesso il collegamento serie per aumentare la tensione ma mai il collegamento parallelo diretto delle batterie. Purtroppo questo è spesso fatto sulle barche con staccabatterie che permettono il parallelaggio delle batterie senza nessuna protezione che non sia la resistenza dei cavi di collegamento. Questo non andrebbe mai fatto e vediamo perché. Se due batterie sono uguali per tipo e stato di carica il parallelo delle due darà, è vero, il risultato teorico voluto ovvero il raddoppio della capacità sia in termini di Ah che di corrente di spunto. Nel caso invece, molto più probabile, che una delle due batterie fosse diversa per tipo o peggio ancora per stato di carica, nel momento della chiusura del circuito nella batteria meno carica scorrerà tutta la corrente che l’altra batteria può dare con rischi gravi che possono arrivare anche all’esplosione della batteria se una è completamente scarica e l’altra completamente carica. Si ricordi infatti che una batteria, specie se per accensione motori, è in grado di fornire sullo spunto correnti che possono arrivare a molte centinaia di ampere: una corrente enorme per una batteria che la dovesse ricevere. Anche senza arrivare a casi estremi, l’esplosione o rottura dell’involucro, è però sempre possibile, e abbastanza comune, il danneggiamento delle piastre della batteria meno carica che dopo un po’ di questi trattamenti si romperà definitivamente. Nel caso di batterie di tipo diverso, cioè con trattamento delle piastre diverso la condizione di parallelo sarà fonte di una permanente condizione anomala. La batteria che ha un più alto potenziale cercherà sempre di scaricarsi sull’altra che, non potendo caricarsi più del limite fisico finirà per scaricare l’altra facendo nel frattempo bollire il proprio elettrolito. Tralascio l’ipotesi di parallelo tra due batterie completamente diverse anche come capacità, magari una 45 Ah e una 120 Ah perché è facile capire a quali rischi andrebbe incontro la più piccola batteria. Va detto, ad onor del vero, che grossi guai alla fine non capitano mai sulle barche perché, oltre al cattivo progetto di base vi è anche una pessima realizzazione dell’impianto elettrico con cavi spesso troppo lunghi. In queste condizioni la resistenza dei cavi è sufficiente ad evitare il peggio ma non è mai una cosa ben fatta.
Per quanto riguarda la ricarica le batterie, quando multiple, devono essere separate tra loro da diodi e, quando possibile, anche da regolatori di carica diversi. Non si tenti mai di ricaricare le batterie quando sono in parallelo perché, oltre a rischiare di danneggiare il caricabatteria o l’alternatore, rischieremmo di sovracaricare una delle batterie e lasciare scarica l’altra o le altre.

Non vorrei sembrare presuntuoso ma dissento in toto dalle tue conclusioni.
Credo anch'io di capire qualcosa in merito di elettronica, o meglio, voglio poterlo sperare visto i miei anni migliori trascorsi al poli! 
-- Premessa:
il circuito equivalente di ogni generatore di corrente, e l'accumulatore non fa eccezione, è un generatore di corrente ideale con in serie un carico di tipo resistivo (se in regime DC, altrimenti induttivo-capacitivo) che vede la sua resistenza variabile, in funzione (lineare) alla quantità di corrente assorbita.
Con questa premessa, si può affermare che il circuito equivalente di due batterie collegate fisicamente in // vedrà tra le due almeno un carico resistivo, scongiurando ogni possibile corto! (Questo è il motivo per cui batterie poco potenti tendono a calare di tensione quando gli si applicano carichi a bassa impedenza).
-- Caso pratico:
si supponga di avere una batteria scarica A, collegata in parallelo a un'altra di qualsiasi tipo B (carica). INDIPENDENTEMENTE dalla potenza nominale erogabile, A assorbirà corrente finchè i due potenziali non si porteranno a pari livello,e in misura proporzionale alla differenza di tensione stessa. Mettendosi alle porte di A, è indifferente sapere che l'approvvigionamento di corrente avvenga da un carica batterie (= rete civica elettrica circa 220 Veff e qualche KW a disposizione) o da un'altra batteria, magari anche molto più potente.
La corrente scorrerà da B verso A solo in presenza di differenza di potenziale e solo fino a quando le due batterie non avranno raggiunto l'equilibrio!Questo principio è alla base delle leggi kirchoff!!! e sono inconfutabili da anni!! icon_smile.gif
A equilibrio raggiunto, nel circuito così configurato non scorrerà più corrente, indipendentemente dal fatto che la batteria A sia di 10pW(picoWatt) e B di 10MW (MegaWatt).
Questo è quello che impedisce alle batterie di scoppiare. Se così non fosse, dovremmo tutti preoccuparci, quando ad esempio ricarichiamo le normali batterie stilo dalle prese di forza di casa (220 V) che di potenza erogabile sono di diversi ordini di grandezza superiori alle normali stilo!!!!!
Il pericolo di esplosione si ha quando si "confrontano" batterie con tensioni differenti : ex 12V e 24 V !!!!
Conclusione:
Non è la differenza di potenza a determinare la carica di una batteria ma i potenziali elettrici. E' solo in funzione di questi in fatti che si genera passaggio di corrente. Le potenze intervengono ma in altri contesti, che esulano dal discorso.

Spero di non aver annoiato nessuno, e di essere stato sufficientemente chiaro!!!
Ciao


Ecco spiegato il perchè icon_exclaim.gif
 
1158566
1158566 Inviato: 7 Feb 2007 23:46
 

theKarsillo ha scritto:
Innocentinet ha scritto:
Le batterie si possono collegare, in linea teorica sia in serie, per aumentare la tensione che si somma tra i vari elementi, che in parallelo che aumentare la capacità in ampere che si sommano tra i vari elementi parallelati. Questo solo in teoria, e solo comunque con piccole batterie possibilmente non al piombo. In applicazioni importanti è permesso il collegamento serie per aumentare la tensione ma mai il collegamento parallelo diretto delle batterie. Purtroppo questo è spesso fatto sulle barche con staccabatterie che permettono il parallelaggio delle batterie senza nessuna protezione che non sia la resistenza dei cavi di collegamento. Questo non andrebbe mai fatto e vediamo perché. Se due batterie sono uguali per tipo e stato di carica il parallelo delle due darà, è vero, il risultato teorico voluto ovvero il raddoppio della capacità sia in termini di Ah che di corrente di spunto. Nel caso invece, molto più probabile, che una delle due batterie fosse diversa per tipo o peggio ancora per stato di carica, nel momento della chiusura del circuito nella batteria meno carica scorrerà tutta la corrente che l’altra batteria può dare con rischi gravi che possono arrivare anche all’esplosione della batteria se una è completamente scarica e l’altra completamente carica. Si ricordi infatti che una batteria, specie se per accensione motori, è in grado di fornire sullo spunto correnti che possono arrivare a molte centinaia di ampere: una corrente enorme per una batteria che la dovesse ricevere. Anche senza arrivare a casi estremi, l’esplosione o rottura dell’involucro, è però sempre possibile, e abbastanza comune, il danneggiamento delle piastre della batteria meno carica che dopo un po’ di questi trattamenti si romperà definitivamente. Nel caso di batterie di tipo diverso, cioè con trattamento delle piastre diverso la condizione di parallelo sarà fonte di una permanente condizione anomala. La batteria che ha un più alto potenziale cercherà sempre di scaricarsi sull’altra che, non potendo caricarsi più del limite fisico finirà per scaricare l’altra facendo nel frattempo bollire il proprio elettrolito. Tralascio l’ipotesi di parallelo tra due batterie completamente diverse anche come capacità, magari una 45 Ah e una 120 Ah perché è facile capire a quali rischi andrebbe incontro la più piccola batteria. Va detto, ad onor del vero, che grossi guai alla fine non capitano mai sulle barche perché, oltre al cattivo progetto di base vi è anche una pessima realizzazione dell’impianto elettrico con cavi spesso troppo lunghi. In queste condizioni la resistenza dei cavi è sufficiente ad evitare il peggio ma non è mai una cosa ben fatta.
Per quanto riguarda la ricarica le batterie, quando multiple, devono essere separate tra loro da diodi e, quando possibile, anche da regolatori di carica diversi. Non si tenti mai di ricaricare le batterie quando sono in parallelo perché, oltre a rischiare di danneggiare il caricabatteria o l’alternatore, rischieremmo di sovracaricare una delle batterie e lasciare scarica l’altra o le altre.

Non vorrei sembrare presuntuoso ma dissento in toto dalle tue conclusioni.
Credo anch'io di capire qualcosa in merito di elettronica, o meglio, voglio poterlo sperare visto i miei anni migliori trascorsi al poli! 
-- Premessa:
il circuito equivalente di ogni generatore di corrente, e l'accumulatore non fa eccezione, è un generatore di corrente ideale con in serie un carico di tipo resistivo (se in regime DC, altrimenti induttivo-capacitivo) che vede la sua resistenza variabile, in funzione (lineare) alla quantità di corrente assorbita.
Con questa premessa, si può affermare che il circuito equivalente di due batterie collegate fisicamente in // vedrà tra le due almeno un carico resistivo, scongiurando ogni possibile corto! (Questo è il motivo per cui batterie poco potenti tendono a calare di tensione quando gli si applicano carichi a bassa impedenza).
-- Caso pratico:
si supponga di avere una batteria scarica A, collegata in parallelo a un'altra di qualsiasi tipo B (carica). INDIPENDENTEMENTE dalla potenza nominale erogabile, A assorbirà corrente finchè i due potenziali non si porteranno a pari livello,e in misura proporzionale alla differenza di tensione stessa. Mettendosi alle porte di A, è indifferente sapere che l'approvvigionamento di corrente avvenga da un carica batterie (= rete civica elettrica circa 220 Veff e qualche KW a disposizione) o da un'altra batteria, magari anche molto più potente.
La corrente scorrerà da B verso A solo in presenza di differenza di potenziale e solo fino a quando le due batterie non avranno raggiunto l'equilibrio!Questo principio è alla base delle leggi kirchoff!!! e sono inconfutabili da anni!! icon_smile.gif
A equilibrio raggiunto, nel circuito così configurato non scorrerà più corrente, indipendentemente dal fatto che la batteria A sia di 10pW(picoWatt) e B di 10MW (MegaWatt).
Questo è quello che impedisce alle batterie di scoppiare. Se così non fosse, dovremmo tutti preoccuparci, quando ad esempio ricarichiamo le normali batterie stilo dalle prese di forza di casa (220 V) che di potenza erogabile sono di diversi ordini di grandezza superiori alle normali stilo!!!!!
Il pericolo di esplosione si ha quando si "confrontano" batterie con tensioni differenti : ex 12V e 24 V !!!!
Conclusione:
Non è la differenza di potenza a determinare la carica di una batteria ma i potenziali elettrici. E' solo in funzione di questi in fatti che si genera passaggio di corrente. Le potenze intervengono ma in altri contesti, che esulano dal discorso.

Spero di non aver annoiato nessuno, e di essere stato sufficientemente chiaro!!!
Ciao


Ecco spiegato il perchè icon_exclaim.gif


Il tuo discorso è vero nella prima parte....(escludendo il carico induttivo e capacitivo perchè qui stiamo parlando di batterie e non esisterà quindi induttanza e capacità poichè siamo in presenza di corrente continua)...che comunque, anche se corretto in termini tecnici, non vedo cosa possa centrare con il nostro discorso. Il problema è proprio quello che hai accennato tu...l'equilibrio potenziale tra le due batterie. Quando una batteria è scarica(supponiamo di parlare per batterie al piombo a 12 v) il suo voltaggio sarà intorno ai 11,5v se non addirittura 11v. Una batteria carica avrà il suo potenziale intorno ai 13,5v. Le batterie per quanto possano essere perfette non saranno mai ideali e proprio come hai detto tu avranno una resistenza interna. Tale resistenza nelle batterie al piombo sono molto basse (intorno ai milliohm). Allora: supponiamo di mettere due batterie in parallelo, una scarica(11v) e una carica(13,5v). La loro differenza di potenziale sarà quindi intorno ai 2,5v. Tale tensione sembra una tensione insignificante....ma non è così, infatti:

Supponendo la resistenza interna delle due batterie di circa 100milliohm in totale nel circuito avremmo 200millihom di resistenza.
Per la legge di ohm:
I=V/R
Perciò
I=2,5/0,2 = 12,5 ampere!!!

Ti sembra roba da poco? Considera che in casa nostra possiamo assorbire massimo 10 Ampere!!

Tale amperaggio per alcune batterie è letale...e allora...succede il danno!!! icon_wink.gif icon_wink.gif

Spero finalmente di essere stato chiaro. icon_wink.gif
 
1158815
1158815 Inviato: 8 Feb 2007 0:50
 

Innocentinet ha scritto:
theKarsillo ha scritto:
Innocentinet ha scritto:
Le batterie si possono collegare, in linea teorica sia in serie, per aumentare la tensione che si somma tra i vari elementi, che in parallelo che aumentare la capacità in ampere che si sommano tra i vari elementi parallelati. Questo solo in teoria, e solo comunque con piccole batterie possibilmente non al piombo. In applicazioni importanti è permesso il collegamento serie per aumentare la tensione ma mai il collegamento parallelo diretto delle batterie. Purtroppo questo è spesso fatto sulle barche con staccabatterie che permettono il parallelaggio delle batterie senza nessuna protezione che non sia la resistenza dei cavi di collegamento. Questo non andrebbe mai fatto e vediamo perché. Se due batterie sono uguali per tipo e stato di carica il parallelo delle due darà, è vero, il risultato teorico voluto ovvero il raddoppio della capacità sia in termini di Ah che di corrente di spunto. Nel caso invece, molto più probabile, che una delle due batterie fosse diversa per tipo o peggio ancora per stato di carica, nel momento della chiusura del circuito nella batteria meno carica scorrerà tutta la corrente che l’altra batteria può dare con rischi gravi che possono arrivare anche all’esplosione della batteria se una è completamente scarica e l’altra completamente carica. Si ricordi infatti che una batteria, specie se per accensione motori, è in grado di fornire sullo spunto correnti che possono arrivare a molte centinaia di ampere: una corrente enorme per una batteria che la dovesse ricevere. Anche senza arrivare a casi estremi, l’esplosione o rottura dell’involucro, è però sempre possibile, e abbastanza comune, il danneggiamento delle piastre della batteria meno carica che dopo un po’ di questi trattamenti si romperà definitivamente. Nel caso di batterie di tipo diverso, cioè con trattamento delle piastre diverso la condizione di parallelo sarà fonte di una permanente condizione anomala. La batteria che ha un più alto potenziale cercherà sempre di scaricarsi sull’altra che, non potendo caricarsi più del limite fisico finirà per scaricare l’altra facendo nel frattempo bollire il proprio elettrolito. Tralascio l’ipotesi di parallelo tra due batterie completamente diverse anche come capacità, magari una 45 Ah e una 120 Ah perché è facile capire a quali rischi andrebbe incontro la più piccola batteria. Va detto, ad onor del vero, che grossi guai alla fine non capitano mai sulle barche perché, oltre al cattivo progetto di base vi è anche una pessima realizzazione dell’impianto elettrico con cavi spesso troppo lunghi. In queste condizioni la resistenza dei cavi è sufficiente ad evitare il peggio ma non è mai una cosa ben fatta.
Per quanto riguarda la ricarica le batterie, quando multiple, devono essere separate tra loro da diodi e, quando possibile, anche da regolatori di carica diversi. Non si tenti mai di ricaricare le batterie quando sono in parallelo perché, oltre a rischiare di danneggiare il caricabatteria o l’alternatore, rischieremmo di sovracaricare una delle batterie e lasciare scarica l’altra o le altre.

Non vorrei sembrare presuntuoso ma dissento in toto dalle tue conclusioni.
Credo anch'io di capire qualcosa in merito di elettronica, o meglio, voglio poterlo sperare visto i miei anni migliori trascorsi al poli! 
-- Premessa:
il circuito equivalente di ogni generatore di corrente, e l'accumulatore non fa eccezione, è un generatore di corrente ideale con in serie un carico di tipo resistivo (se in regime DC, altrimenti induttivo-capacitivo) che vede la sua resistenza variabile, in funzione (lineare) alla quantità di corrente assorbita.
Con questa premessa, si può affermare che il circuito equivalente di due batterie collegate fisicamente in // vedrà tra le due almeno un carico resistivo, scongiurando ogni possibile corto! (Questo è il motivo per cui batterie poco potenti tendono a calare di tensione quando gli si applicano carichi a bassa impedenza).
-- Caso pratico:
si supponga di avere una batteria scarica A, collegata in parallelo a un'altra di qualsiasi tipo B (carica). INDIPENDENTEMENTE dalla potenza nominale erogabile, A assorbirà corrente finchè i due potenziali non si porteranno a pari livello,e in misura proporzionale alla differenza di tensione stessa. Mettendosi alle porte di A, è indifferente sapere che l'approvvigionamento di corrente avvenga da un carica batterie (= rete civica elettrica circa 220 Veff e qualche KW a disposizione) o da un'altra batteria, magari anche molto più potente.
La corrente scorrerà da B verso A solo in presenza di differenza di potenziale e solo fino a quando le due batterie non avranno raggiunto l'equilibrio!Questo principio è alla base delle leggi kirchoff!!! e sono inconfutabili da anni!! icon_smile.gif
A equilibrio raggiunto, nel circuito così configurato non scorrerà più corrente, indipendentemente dal fatto che la batteria A sia di 10pW(picoWatt) e B di 10MW (MegaWatt).
Questo è quello che impedisce alle batterie di scoppiare. Se così non fosse, dovremmo tutti preoccuparci, quando ad esempio ricarichiamo le normali batterie stilo dalle prese di forza di casa (220 V) che di potenza erogabile sono di diversi ordini di grandezza superiori alle normali stilo!!!!!
Il pericolo di esplosione si ha quando si "confrontano" batterie con tensioni differenti : ex 12V e 24 V !!!!
Conclusione:
Non è la differenza di potenza a determinare la carica di una batteria ma i potenziali elettrici. E' solo in funzione di questi in fatti che si genera passaggio di corrente. Le potenze intervengono ma in altri contesti, che esulano dal discorso.

Spero di non aver annoiato nessuno, e di essere stato sufficientemente chiaro!!!
Ciao


Ecco spiegato il perchè icon_exclaim.gif


Il tuo discorso è vero nella prima parte....(escludendo il carico induttivo e capacitivo perchè qui stiamo parlando di batterie e non esisterà quindi induttanza e capacità poichè siamo in presenza di corrente continua)...che comunque, anche se corretto in termini tecnici, non vedo cosa possa centrare con il nostro discorso. Il problema è proprio quello che hai accennato tu...l'equilibrio potenziale tra le due batterie. Quando una batteria è scarica(supponiamo di parlare per batterie al piombo a 12 v) il suo voltaggio sarà intorno ai 11,5v se non addirittura 11v. Una batteria carica avrà il suo potenziale intorno ai 13,5v. Le batterie per quanto possano essere perfette non saranno mai ideali e proprio come hai detto tu avranno una resistenza interna. Tale resistenza nelle batterie al piombo sono molto basse (intorno ai milliohm). Allora: supponiamo di mettere due batterie in parallelo, una scarica(11v) e una carica(13,5v). La loro differenza di potenziale sarà quindi intorno ai 2,5v. Tale tensione sembra una tensione insignificante....ma non è così, infatti:

Supponendo la resistenza interna delle due batterie di circa 100milliohm in totale nel circuito avremmo 200millihom di resistenza.
Per la legge di ohm:
I=V/R
Perciò
I=2,5/0,2 = 12,5 ampere!!!

Ti sembra roba da poco? Considera che in casa nostra possiamo assorbire massimo 10 Ampere!!

Tale amperaggio per alcune batterie è letale...e allora...succede il danno!!! icon_wink.gif icon_wink.gif

Spero finalmente di essere stato chiaro. icon_wink.gif


Sono rammaricato,e spero di non sembrare maleducato, ma continuo a dissentire.
Punto 1) Anche in presenza di componenti continue, nei momenti di transitorio (accensione/spegnimento) si vengono a creare carichi di tipo capacitivo/induttivo. Spero di aver chiarito la tua prima osservazione.
Punto 2) Quello messo in discussione è l'assoluta estraneità delle potenze in gioco, quale causa di possibile scoppio o rottura. Tant'è vero che ai fini del calcolo della corrente assorbita/ceduta queste non compaiono.
Punto 3) Le tue argomentazioni circa le tolleranze dei valori di tensione delle batterie, in questo caso non trovano spazio. Infatti i generatori di corrente (carica batterie) per poter permettere una ricarica efficente, erogano corrente sotto potenziale di circa 13.5 V! Se fosse vero quello che dici, allora tutti i carica batterie rovinerebbero gli accumulatori. Cosa che invece non accade.
Il punto è un altro. Ci sono particolari elettrodi, tali per cui il ciclo d
i steresi dei propri elettroni di conduzione, seppur lavorando con grandezze continue, necessitano di cariche che prevedono due grandezze: un offset continuo ( componente continua pari al 70-75 % della tensione nomiale di lavoro dell'accumulatore) più un ripple con duty cicle variabile (in altre parole, alla componente continua si somma una compente alternata che minimizza il fenomeno di steresi accenanto prima e che si oppone al passaggio di corrente, mimizando se non annullando l'effetto delle ricarica). Per questi motivi ci sono in commercio diversi tipi di carica batterie, in funzione del materiale degli elettrodi e della soluzione salina, ma nessuno prende in esame il concetto di potenza ai fini di una buona e efficace ricarica che non danneggi nessun componente!
Ad onor del vero va detta un'altra cosa: tutte le volte che il motore è in funzione, l'alternatore ricarica la batteria. Ora , poichè la tensione erogata da quest'ultimo è in funzione del numero di giri del motore, e sebbene ci siano a valle dei circuiti raddrizzatori e stabilizzatori, le grandezze elettriche fornite d quest'ultimo non sono mai costanti. Variano da 11.5 V quando il motore è a minimo (per questo che facendo girare al minimo un motore ben difficilmente si ricaricherà la batetria) fino a 13.5-14V.
Secondo quanto detto da te sopra, la batteria dovrebbe defungere dopo pochi chilometri fatti anche solo a 3/5 delle massima potenza del motore! Cosa che invece non accade!
Spero di essere stato esaustivo! icon_smile.gif
A presto,
Michele
 
1159082
1159082 Inviato: 8 Feb 2007 5:13
 

I cavi vanno utilizzati per mettere in moto (pochi secondi) non certo per ricaricare una batteria! La batteria la ricarichi o facendo un bel giro a motore "allegro" o con il caricabatterie. Ad ogni modo è strano che la moto con i cavi non si accenda, prova tenendo la macchina accelerata e non al minimo (ma solo mentre avvii la moto) icon_lol.gif
 
1159335
1159335 Inviato: 8 Feb 2007 10:24
 

Innocentinet ha scritto:
So quello che dico....non vi preoccupate...sull'elettronica e elettricità (batterie comprese) sono molto informato...propongo che prima di ribattere vi informiate su quello che state dicendo....altrimenti si finisce per fare figure di m***a icon_wink.gif icon_exclaim.gif


stessa cosa vale per te. ricordalo. icon_wink.gif

ripeto: non ho mai sentito di batterie che esplodano perchè collegate in parallelo, specie se si parla dei pochi minuti necessari alla ricarica o all'avviamento: sono cose che si fanno da anni e le abbiamo fatte tutti.

credo che Michele qui sopra ti abbia dato anche una spiegazione abbastanza esaustiva... e in ogni caso non hai risposto alla domanda: secondo te come le dovremmo attaccare le batterie in questi casi? in serie? icon_lol.gif
 
1161694
1161694 Inviato: 8 Feb 2007 19:08
 

RiccardoS ha scritto:
Innocentinet ha scritto:
So quello che dico....non vi preoccupate...sull'elettronica e elettricità (batterie comprese) sono molto informato...propongo che prima di ribattere vi informiate su quello che state dicendo....altrimenti si finisce per fare figure di m***a icon_wink.gif icon_exclaim.gif


stessa cosa vale per te. ricordalo. icon_wink.gif

ripeto: non ho mai sentito di batterie che esplodano perchè collegate in parallelo, specie se si parla dei pochi minuti necessari alla ricarica o all'avviamento: sono cose che si fanno da anni e le abbiamo fatte tutti.

credo che Michele qui sopra ti abbia dato anche una spiegazione abbastanza esaustiva... e in ogni caso non hai risposto alla domanda: secondo te come le dovremmo attaccare le batterie in questi casi? in serie? icon_lol.gif

Allora siete voi che vi ostinate a non capire.....!!!
Io ho detto che per l'avviamento con batteria ausiliaria è giusto mettere in parallelo due batterie (che comunque non è che la possiamo mettere così come ci pare prendendo 2 cavi e attacarli senza una precisa sequenza di collegamento e scollegamento) ma non è giusto mantenere il circuito per qualche minuto altrimenti succede quello che ho detto!! Se poi volete continuare a pensarla a modo vostro siete liberi di farlo, intanto a me le batterie della macchina e della moto mi fanno più di 7 anni di vita....le vostre non lo so... icon_wink.gif
 
1161752
1161752 Inviato: 8 Feb 2007 19:17
 

theKarsillo ha scritto:
Innocentinet ha scritto:
theKarsillo ha scritto:
Innocentinet ha scritto:
Le batterie si possono collegare, in linea teorica sia in serie, per aumentare la tensione che si somma tra i vari elementi, che in parallelo che aumentare la capacità in ampere che si sommano tra i vari elementi parallelati. Questo solo in teoria, e solo comunque con piccole batterie possibilmente non al piombo. In applicazioni importanti è permesso il collegamento serie per aumentare la tensione ma mai il collegamento parallelo diretto delle batterie. Purtroppo questo è spesso fatto sulle barche con staccabatterie che permettono il parallelaggio delle batterie senza nessuna protezione che non sia la resistenza dei cavi di collegamento. Questo non andrebbe mai fatto e vediamo perché. Se due batterie sono uguali per tipo e stato di carica il parallelo delle due darà, è vero, il risultato teorico voluto ovvero il raddoppio della capacità sia in termini di Ah che di corrente di spunto. Nel caso invece, molto più probabile, che una delle due batterie fosse diversa per tipo o peggio ancora per stato di carica, nel momento della chiusura del circuito nella batteria meno carica scorrerà tutta la corrente che l’altra batteria può dare con rischi gravi che possono arrivare anche all’esplosione della batteria se una è completamente scarica e l’altra completamente carica. Si ricordi infatti che una batteria, specie se per accensione motori, è in grado di fornire sullo spunto correnti che possono arrivare a molte centinaia di ampere: una corrente enorme per una batteria che la dovesse ricevere. Anche senza arrivare a casi estremi, l’esplosione o rottura dell’involucro, è però sempre possibile, e abbastanza comune, il danneggiamento delle piastre della batteria meno carica che dopo un po’ di questi trattamenti si romperà definitivamente. Nel caso di batterie di tipo diverso, cioè con trattamento delle piastre diverso la condizione di parallelo sarà fonte di una permanente condizione anomala. La batteria che ha un più alto potenziale cercherà sempre di scaricarsi sull’altra che, non potendo caricarsi più del limite fisico finirà per scaricare l’altra facendo nel frattempo bollire il proprio elettrolito. Tralascio l’ipotesi di parallelo tra due batterie completamente diverse anche come capacità, magari una 45 Ah e una 120 Ah perché è facile capire a quali rischi andrebbe incontro la più piccola batteria. Va detto, ad onor del vero, che grossi guai alla fine non capitano mai sulle barche perché, oltre al cattivo progetto di base vi è anche una pessima realizzazione dell’impianto elettrico con cavi spesso troppo lunghi. In queste condizioni la resistenza dei cavi è sufficiente ad evitare il peggio ma non è mai una cosa ben fatta.
Per quanto riguarda la ricarica le batterie, quando multiple, devono essere separate tra loro da diodi e, quando possibile, anche da regolatori di carica diversi. Non si tenti mai di ricaricare le batterie quando sono in parallelo perché, oltre a rischiare di danneggiare il caricabatteria o l’alternatore, rischieremmo di sovracaricare una delle batterie e lasciare scarica l’altra o le altre.

Non vorrei sembrare presuntuoso ma dissento in toto dalle tue conclusioni.
Credo anch'io di capire qualcosa in merito di elettronica, o meglio, voglio poterlo sperare visto i miei anni migliori trascorsi al poli! 
-- Premessa:
il circuito equivalente di ogni generatore di corrente, e l'accumulatore non fa eccezione, è un generatore di corrente ideale con in serie un carico di tipo resistivo (se in regime DC, altrimenti induttivo-capacitivo) che vede la sua resistenza variabile, in funzione (lineare) alla quantità di corrente assorbita.
Con questa premessa, si può affermare che il circuito equivalente di due batterie collegate fisicamente in // vedrà tra le due almeno un carico resistivo, scongiurando ogni possibile corto! (Questo è il motivo per cui batterie poco potenti tendono a calare di tensione quando gli si applicano carichi a bassa impedenza).
-- Caso pratico:
si supponga di avere una batteria scarica A, collegata in parallelo a un'altra di qualsiasi tipo B (carica). INDIPENDENTEMENTE dalla potenza nominale erogabile, A assorbirà corrente finchè i due potenziali non si porteranno a pari livello,e in misura proporzionale alla differenza di tensione stessa. Mettendosi alle porte di A, è indifferente sapere che l'approvvigionamento di corrente avvenga da un carica batterie (= rete civica elettrica circa 220 Veff e qualche KW a disposizione) o da un'altra batteria, magari anche molto più potente.
La corrente scorrerà da B verso A solo in presenza di differenza di potenziale e solo fino a quando le due batterie non avranno raggiunto l'equilibrio!Questo principio è alla base delle leggi kirchoff!!! e sono inconfutabili da anni!! icon_smile.gif
A equilibrio raggiunto, nel circuito così configurato non scorrerà più corrente, indipendentemente dal fatto che la batteria A sia di 10pW(picoWatt) e B di 10MW (MegaWatt).
Questo è quello che impedisce alle batterie di scoppiare. Se così non fosse, dovremmo tutti preoccuparci, quando ad esempio ricarichiamo le normali batterie stilo dalle prese di forza di casa (220 V) che di potenza erogabile sono di diversi ordini di grandezza superiori alle normali stilo!!!!!
Il pericolo di esplosione si ha quando si "confrontano" batterie con tensioni differenti : ex 12V e 24 V !!!!
Conclusione:
Non è la differenza di potenza a determinare la carica di una batteria ma i potenziali elettrici. E' solo in funzione di questi in fatti che si genera passaggio di corrente. Le potenze intervengono ma in altri contesti, che esulano dal discorso.

Spero di non aver annoiato nessuno, e di essere stato sufficientemente chiaro!!!
Ciao


Ecco spiegato il perchè icon_exclaim.gif


Il tuo discorso è vero nella prima parte....(escludendo il carico induttivo e capacitivo perchè qui stiamo parlando di batterie e non esisterà quindi induttanza e capacità poichè siamo in presenza di corrente continua)...che comunque, anche se corretto in termini tecnici, non vedo cosa possa centrare con il nostro discorso. Il problema è proprio quello che hai accennato tu...l'equilibrio potenziale tra le due batterie. Quando una batteria è scarica(supponiamo di parlare per batterie al piombo a 12 v) il suo voltaggio sarà intorno ai 11,5v se non addirittura 11v. Una batteria carica avrà il suo potenziale intorno ai 13,5v. Le batterie per quanto possano essere perfette non saranno mai ideali e proprio come hai detto tu avranno una resistenza interna. Tale resistenza nelle batterie al piombo sono molto basse (intorno ai milliohm). Allora: supponiamo di mettere due batterie in parallelo, una scarica(11v) e una carica(13,5v). La loro differenza di potenziale sarà quindi intorno ai 2,5v. Tale tensione sembra una tensione insignificante....ma non è così, infatti:

Supponendo la resistenza interna delle due batterie di circa 100milliohm in totale nel circuito avremmo 200millihom di resistenza.
Per la legge di ohm:
I=V/R
Perciò
I=2,5/0,2 = 12,5 ampere!!!

Ti sembra roba da poco? Considera che in casa nostra possiamo assorbire massimo 10 Ampere!!

Tale amperaggio per alcune batterie è letale...e allora...succede il danno!!! icon_wink.gif icon_wink.gif

Spero finalmente di essere stato chiaro. icon_wink.gif


Sono rammaricato,e spero di non sembrare maleducato, ma continuo a dissentire.
Punto 1) Anche in presenza di componenti continue, nei momenti di transitorio (accensione/spegnimento) si vengono a creare carichi di tipo capacitivo/induttivo. Spero di aver chiarito la tua prima osservazione.
Punto 2) Quello messo in discussione è l'assoluta estraneità delle potenze in gioco, quale causa di possibile scoppio o rottura. Tant'è vero che ai fini del calcolo della corrente assorbita/ceduta queste non compaiono.
Punto 3) Le tue argomentazioni circa le tolleranze dei valori di tensione delle batterie, in questo caso non trovano spazio. Infatti i generatori di corrente (carica batterie) per poter permettere una ricarica efficente, erogano corrente sotto potenziale di circa 13.5 V! Se fosse vero quello che dici, allora tutti i carica batterie rovinerebbero gli accumulatori. Cosa che invece non accade.
Il punto è un altro. Ci sono particolari elettrodi, tali per cui il ciclo d
i steresi dei propri elettroni di conduzione, seppur lavorando con grandezze continue, necessitano di cariche che prevedono due grandezze: un offset continuo ( componente continua pari al 70-75 % della tensione nomiale di lavoro dell'accumulatore) più un ripple con duty cicle variabile (in altre parole, alla componente continua si somma una compente alternata che minimizza il fenomeno di steresi accenanto prima e che si oppone al passaggio di corrente, mimizando se non annullando l'effetto delle ricarica). Per questi motivi ci sono in commercio diversi tipi di carica batterie, in funzione del materiale degli elettrodi e della soluzione salina, ma nessuno prende in esame il concetto di potenza ai fini di una buona e efficace ricarica che non danneggi nessun componente!
Ad onor del vero va detta un'altra cosa: tutte le volte che il motore è in funzione, l'alternatore ricarica la batteria. Ora , poichè la tensione erogata da quest'ultimo è in funzione del numero di giri del motore, e sebbene ci siano a valle dei circuiti raddrizzatori e stabilizzatori, le grandezze elettriche fornite d quest'ultimo non sono mai costanti. Variano da 11.5 V quando il motore è a minimo (per questo che facendo girare al minimo un motore ben difficilmente si ricaricherà la batetria) fino a 13.5-14V.
Secondo quanto detto da te sopra, la batteria dovrebbe defungere dopo pochi chilometri fatti anche solo a 3/5 delle massima potenza del motore! Cosa che invece non accade!
Spero di essere stato esaustivo! icon_smile.gif
A presto,
Michele


Ma lo sai come funziona un caricabatterie o no?
I carica batterie sono limitati in corrente e si comportano più o meno come dei generatori di corrente (E NON DI TENSIONE!!!). Qualsiasi carico tu ci colleghi, il caricabatterie continua a darti la corrente da te precedentemente ipostata, e quella sara sempre!! Per ricaricare una batteria ad esempio da 10 ampere imposto il mio caricabatterie a 1 ampere/ora e lui in 10 ore mi ricarica la batteria. 1 ampere non sono la stessa cosa di 12,5 ampere!! Te prova a mandare 12,5 ampere in una batteria da 10 ampere....poi fammi risapere! Quando lo fai però mettici davanti il muso che cosi ti ustioni ben bene la faccia!!! icon_wink.gif icon_lol.gif
La stessa cosa vale per l'alternatore della macchina, è limitato in corrente e più di quel tanto lui non da (anche se varia la sua tensione da 11v a 13 volt) icon_wink.gif
 
1163437
1163437 Inviato: 8 Feb 2007 23:26
 

Innocentinet ha scritto:
Le batterie si possono collegare, in linea teorica sia in serie, per aumentare la tensione che si somma tra i vari elementi, che in parallelo che aumentare la capacità in ampere che si sommano tra i vari elementi parallelati. Questo solo in teoria, e solo comunque con piccole batterie possibilmente non al piombo. In applicazioni importanti è permesso il collegamento serie per aumentare la tensione ma mai il collegamento parallelo diretto delle batterie. Purtroppo questo è spesso fatto sulle barche con staccabatterie che permettono il parallelaggio delle batterie senza nessuna protezione che non sia la resistenza dei cavi di collegamento. Questo non andrebbe mai fatto e vediamo perché. Se due batterie sono uguali per tipo e stato di carica il parallelo delle due darà, è vero, il risultato teorico voluto ovvero il raddoppio della capacità sia in termini di Ah che di corrente di spunto. Nel caso invece, molto più probabile, che una delle due batterie fosse diversa per tipo o peggio ancora per stato di carica, nel momento della chiusura del circuito nella batteria meno carica scorrerà tutta la corrente che l’altra batteria può dare con rischi gravi che possono arrivare anche all’esplosione della batteria se una è completamente scarica e l’altra completamente carica. Si ricordi infatti che una batteria, specie se per accensione motori, è in grado di fornire sullo spunto correnti che possono arrivare a molte centinaia di ampere: una corrente enorme per una batteria che la dovesse ricevere. Anche senza arrivare a casi estremi, l’esplosione o rottura dell’involucro, è però sempre possibile, e abbastanza comune, il danneggiamento delle piastre della batteria meno carica che dopo un po’ di questi trattamenti si romperà definitivamente. Nel caso di batterie di tipo diverso, cioè con trattamento delle piastre diverso la condizione di parallelo sarà fonte di una permanente condizione anomala. La batteria che ha un più alto potenziale cercherà sempre di scaricarsi sull’altra che, non potendo caricarsi più del limite fisico finirà per scaricare l’altra facendo nel frattempo bollire il proprio elettrolito. Tralascio l’ipotesi di parallelo tra due batterie completamente diverse anche come capacità, magari una 45 Ah e una 120 Ah perché è facile capire a quali rischi andrebbe incontro la più piccola batteria. Va detto, ad onor del vero, che grossi guai alla fine non capitano mai sulle barche perché, oltre al cattivo progetto di base vi è anche una pessima realizzazione dell’impianto elettrico con cavi spesso troppo lunghi. In queste condizioni la resistenza dei cavi è sufficiente ad evitare il peggio ma non è mai una cosa ben fatta.
Per quanto riguarda la ricarica le batterie, quando multiple, devono essere separate tra loro da diodi e, quando possibile, anche da regolatori di carica diversi. Non si tenti mai di ricaricare le batterie quando sono in parallelo perché, oltre a rischiare di danneggiare il caricabatteria o l’alternatore, rischieremmo di sovracaricare una delle batterie e lasciare scarica l’altra o le altre.

Ecco spiegato il perchè icon_exclaim.gif


Quando si inseriscono gli articoli è buona norma citarne sempre la fonte...
e inserirli come una citazione icon_wink.gif

Link a pagina di Lsoft.it
 
1163717
1163717 Inviato: 9 Feb 2007 0:17
 

PaoloGS500F ha scritto:
Innocentinet ha scritto:
Le batterie si possono collegare, in linea teorica sia in serie, per aumentare la tensione che si somma tra i vari elementi, che in parallelo che aumentare la capacità in ampere che si sommano tra i vari elementi parallelati. Questo solo in teoria, e solo comunque con piccole batterie possibilmente non al piombo. In applicazioni importanti è permesso il collegamento serie per aumentare la tensione ma mai il collegamento parallelo diretto delle batterie. Purtroppo questo è spesso fatto sulle barche con staccabatterie che permettono il parallelaggio delle batterie senza nessuna protezione che non sia la resistenza dei cavi di collegamento. Questo non andrebbe mai fatto e vediamo perché. Se due batterie sono uguali per tipo e stato di carica il parallelo delle due darà, è vero, il risultato teorico voluto ovvero il raddoppio della capacità sia in termini di Ah che di corrente di spunto. Nel caso invece, molto più probabile, che una delle due batterie fosse diversa per tipo o peggio ancora per stato di carica, nel momento della chiusura del circuito nella batteria meno carica scorrerà tutta la corrente che l’altra batteria può dare con rischi gravi che possono arrivare anche all’esplosione della batteria se una è completamente scarica e l’altra completamente carica. Si ricordi infatti che una batteria, specie se per accensione motori, è in grado di fornire sullo spunto correnti che possono arrivare a molte centinaia di ampere: una corrente enorme per una batteria che la dovesse ricevere. Anche senza arrivare a casi estremi, l’esplosione o rottura dell’involucro, è però sempre possibile, e abbastanza comune, il danneggiamento delle piastre della batteria meno carica che dopo un po’ di questi trattamenti si romperà definitivamente. Nel caso di batterie di tipo diverso, cioè con trattamento delle piastre diverso la condizione di parallelo sarà fonte di una permanente condizione anomala. La batteria che ha un più alto potenziale cercherà sempre di scaricarsi sull’altra che, non potendo caricarsi più del limite fisico finirà per scaricare l’altra facendo nel frattempo bollire il proprio elettrolito. Tralascio l’ipotesi di parallelo tra due batterie completamente diverse anche come capacità, magari una 45 Ah e una 120 Ah perché è facile capire a quali rischi andrebbe incontro la più piccola batteria. Va detto, ad onor del vero, che grossi guai alla fine non capitano mai sulle barche perché, oltre al cattivo progetto di base vi è anche una pessima realizzazione dell’impianto elettrico con cavi spesso troppo lunghi. In queste condizioni la resistenza dei cavi è sufficiente ad evitare il peggio ma non è mai una cosa ben fatta.
Per quanto riguarda la ricarica le batterie, quando multiple, devono essere separate tra loro da diodi e, quando possibile, anche da regolatori di carica diversi. Non si tenti mai di ricaricare le batterie quando sono in parallelo perché, oltre a rischiare di danneggiare il caricabatteria o l’alternatore, rischieremmo di sovracaricare una delle batterie e lasciare scarica l’altra o le altre.

Ecco spiegato il perchè icon_exclaim.gif


Quando si inseriscono gli articoli è buona norma citarne sempre la fonte...
e inserirli come una citazione icon_wink.gif

Link a pagina di Lsoft.it


Ma lol... bella figura di m***a! 0509_si_picchiano.gif
 
1163878
1163878 Inviato: 9 Feb 2007 1:25
 

Pacifico, il pezzo è copiato.
Ma siccome non sono un esperto di elettricita e elettronica vorrei solo sapere se innocentinet ha riportate cose esatte.
Il che è l'unica cosa che ha un valore reale.
 
1165019
1165019 Inviato: 9 Feb 2007 14:31
 

Innocentinet ha scritto:
RiccardoS ha scritto:
Innocentinet ha scritto:
So quello che dico....non vi preoccupate...sull'elettronica e elettricità (batterie comprese) sono molto informato...propongo che prima di ribattere vi informiate su quello che state dicendo....altrimenti si finisce per fare figure di m***a icon_wink.gif icon_exclaim.gif


stessa cosa vale per te. ricordalo. icon_wink.gif

ripeto: non ho mai sentito di batterie che esplodano perchè collegate in parallelo, specie se si parla dei pochi minuti necessari alla ricarica o all'avviamento: sono cose che si fanno da anni e le abbiamo fatte tutti.

credo che Michele qui sopra ti abbia dato anche una spiegazione abbastanza esaustiva... e in ogni caso non hai risposto alla domanda: secondo te come le dovremmo attaccare le batterie in questi casi? in serie? icon_lol.gif

Allora siete voi che vi ostinate a non capire.....!!!
Io ho detto che per l'avviamento con batteria ausiliaria è giusto mettere in parallelo due batterie (che comunque non è che la possiamo mettere così come ci pare prendendo 2 cavi e attacarli senza una precisa sequenza di collegamento e scollegamento) ma non è giusto mantenere il circuito per qualche minuto altrimenti succede quello che ho detto!! Se poi volete continuare a pensarla a modo vostro siete liberi di farlo, intanto a me le batterie della macchina e della moto mi fanno più di 7 anni di vita....le vostre non lo so... icon_wink.gif


veramente tu hai detto:

Innocentinet ha scritto:
Scusa....forse non ho capito bene...
La batteria come l'hai ricaricata? Spero mica mettendola in parallelo alla batteria della macchina? Così facendo rischi oltre a rovinare tutte e due le batterie anche di farle saltare in aria!! è pericoloso icon_wink.gif Comunque forse ho capito male... icon_lol.gif


e comunque ho lasciato batterie collegate in parallelo per vari minuti e non è mai successo assolutamente nulla, credimi: puoi benissimo fare la prova.

Anzi ora che mi viene in mente, un amico motociclista di un altro forum, che di tecnica ne sa a pacchi (Athlon, su hwupgrade, per chi lo conosce) consiglia proprio di lasciare collegate le 2 batterie, in caso di problemi, prima di effettuare i tentativi di avvio, in modo che la batteria con problemi riprenda un pò di carica.
 
1165122
1165122 Inviato: 9 Feb 2007 14:53
 

Da quello che capisco dal tuo discorso, per caricare una batteria è indifferente, ai fini dell'integrità della batteria, collegarla ad un'altra di qualsiasi amperaggio invece di usare un carica batterie.
Vero o falso?
Dal poco che so per caricare una batteria con un carica batterie si richiede un amperaggio di circa un decimo di quello della batteria da ricaricare.
Vero o falso?
E se è vero (o falso) xchè.
Attendo risposte certe!

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