Ecco il report gita a Vaujany e Col du Sabot
Partiamo da Rivoli Luca (Bertrand de Born) ed io dirigendoci rapidamente a Cesana dove incontriamo Claudio (Mandu) e tutti e tre insieme iniziamo il trasferimento, dopo una sosta a Villeneuve La Salle (comprensorio sciistico Serre Chevalier) per rifornimento moto e cibo, verso Allemont, percorrendo la Vallée de la Guisane sino al col du Lautaret e poi la vallée de la Romanche, prima raggiungendo il Barrage Du Chambon lungo il quale occorre transitare sulla “route de secours” aperta in tempi record dopo lo smottamento della collina presente sull’altra sponda, e poi il bivio di Rochetaillée da cui iniziamo il percorso principale della gita.
Da quest’ultima località arriviamo ad Allemont, base del Barrage de Verney, diga in terra che risaliamo per giungere al lago e superarlo sino al bivio per Vaujany, località che fa parte del comprensorio sciistico dell’Alpe d’Huez.
La prima parte dell’ascesa ci regala uno splendido panorama dall’alto del Barrage du Verney, ed anche sulla porzione del comprensorio sciistico sino al Pic Blanc; dovendo disinnescare i morsi della fame, sostiamo in una area attrezzata con tanto di tavoli e panchine e consumiamo un frugale pranzo al sacco.
Portata a termine questa incombenza iniziamo la salita al col du Sabot, asfaltato nel 1999 per il passaggio di una tappa del tour de France femminile, la strada è stretta, lunga (più di 11 km) e panoramica, il manto d’asfalto è ben posato peccato che una fastidiosa ghiaietta lungo tutto il percorso ci costringa a grande attenzione e velocità molto ridotte.
Giunti in cima e percorsi alcuni passi a piedi sulla neve non ancora sciolta si apre davanti a noi la vista dall’alto della strada che porta al Col de la Croix de Fer ed al Col du Glandon con in bella
mostra il Barrage de Gran Maison; rimaniamo davvero affascinati da questo panorama.
Sembra che tutto vada bene sino a quando Luca ci comunica di avere problemi al cambio della sua moto,
in pratica ha dei problemi con la quinta inserita, fastidiosa rogna che speriamo venga risolta in tempi accettabili; in ogni caso ripercorriamo all’inverso la strada del mattino per il ritorno a casa.
Un grosso grazie ai miei due compagni di viaggio per questa giornata bella e particolare dedicata alla scoperta di una delle poche strade francesi che mancano alla nostra collezione.
Alla prossima.
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