fabrirav ha scritto:
Sabato 2 aprile, un po' di sole, temperature gradevoli, decido all'improvviso di prendere la moto e partire per un giretto pomeridiano. Una e mezzo e sono già in sella alla Crosstourer in breve arrivo a Lecco passo il lungolago con la solita sfilata di moto parcheggiate, e vado avanti, l'idea è di arrivare a Bellano e tornare dalla Valsassina. Per chi abita dalle mie parti un classico, un giretto di poco più di un centinaio di chilometri ma con paesaggi anche in questa stagione unici. Le curve dolci della strada che costeggia il lago sono fatte per essere gustate, una strada da meditazione si potrebbe dire, lasciando andare lo sguardo sulle montagne ancora innevate e sui riflessi del sole sulle increspature del lago. Forse per l'ora, c'è pochissima gente in giro, ma che bei momenti....
Passo Mandello, il concessionario Agostini storico Moto Guzzi, poi Lierna, sto pensando di fermarmi a Varenna quando questa pace viene interrotta da un rombo cupo alle mie spalle, guardo negli specchi, un gruppo di moto, quelle da sparo, una mi tallona da vicino, e vai pirla!...no, mi si accodano, per poco...la mia andatura non va bene, poi in piena curva, il Pedrosa del Lario mi affianca scalando, butta in piega la moto e se ne va facendo ululare il quattro cilindri. Uno dopo l'altro mi superano, uno di questi ha una ragazza dietro con un giubbettino, un paio di jeans rigorosamente abbassati quel tanto che basta per far vedere che porta le mutande...almeno quelle... Scuoto la testa e penso tra me, ma questi sono motociclisti? Qual è il senso di lanciare una moto su una strada urbana mettendo a rischio la propria pelle e quella degli altri? Ma quando sei tornato a casa, cosa puoi dire di aver visto, a parte l'asfalto ? Oltre tutto quello e' notoriamente una strada piena di autovelox e molto battuta da Carabinieri e Vigili..Boh...forse sono vecchio, eppure per me andare in moto e' una cosa unica, qualcosa di speciale, ho fatto un po' di viaggi anche all'estero eppure ogni volta che parto con la mia moto capisco che io sono dentro al paesaggio, sono parte del paesaggio stesso, lo vivo, respiro i profumi, gusto i colori. Mentre scorrono i pensieri mi ritrovo a Bellano, svolto per la Valsassina ma mi devo fermare ad un tornante, più che un tornante e' una terrazza sul lago, una cartolina, ma come fai a non fermarti? La Valsassina scorre via dolce, senza traffico, alzo la visiera del casco e mi lascio investire dall'aria frizzantina, poi di nuovo Lecco e stavolta tutto il traffico che non ho trovato prima e' lì che mi aspetta e mi accompagna fino a casa.
stai tranquillo, quella strada è farcita di velox, posti di blocco e tutto il resto.
e i rumori delle moto, visto che tra le montagne rimbomba, lo sentono fino al paese dopo, dove solitamente li fermano.