aprire oggi un'officina in Italia non è cosa: le tasse stroncano pure le officine grosse (posti dove a fine anno leggi di diversi milioni di euro movimentati), figurati quelle piccole che sono senza clientela affezionata.

Tantissimi meccanici si attrezzano il garage di casa e lavorano lì, poche moto per volta; chiaramente, è di un'illegalità che se ti pinzano piangi sangue. Credo ci siano modi per rendere la cosa legale senza avere i costi di una vera officina (aprendo partita IVA e avendo un contratto come dipendente, mi pare) :

Lavorando come meccanico respiri e tocchi m***a cancerogena tutto il tempo, ti fai male, ti tagli e la schiena va a put...ne (io mi son dovuto mettere in mutua per sciatica due settimane a ventuno anni... tanto per dire) perché sei sempre scomodo e alzi sempre pesi.

In questo preciso momento poi il settore è in crisi nera, c'è un forte esubero e in ben pochi assumono; chi lo fa, di solito cerca stagisti pagati poco (preferibilmente nulla) o va di voucher/contratti a chiamata coi quali non solo non hai di che vivere, non hai manco di che sopravvivere; lavori come uno con un lavoro "vero" ma prendi come uno che fa un lavoretto per arrotondare, non so se mi spiego.

Preparati poi a farti la gavetta, termine che significa: per qualche anno sarai lo schiavo di chiunque, se c'è da pulire il cesso spetta a te, se succede un casino è colpa tua, se non ci hai messo mano tu è colpa tua comunque, la tua opinione viene sottostimata di un paio di tacche pure se giusta. Mettici anche clienti sclerati e potenziali disaccordi con colleghi/capiofficina/amministrazione/dirigenza.
(tutto quest'ultimo paragrafo va molto a c**o, ci sono posti che sono un paradiso, ma bisogna prepararsi al peggio)

A parte questi piccoli difettucci, è il più bel lavoro del mondo per quanto mi riguarda Solo, stampati in testa queste cose. O hai passione da vendere, una passione che permea ogni aspetto della tua vita (più che passione, devi essere a un passo dal ricovero in psichiatria per motodipendenza patologica ), oppure lascia perdere. Te ne pentiresti dopo qualche anno.

Quanto alla specializzazione, niente fretta: prima impari le basi, poi viene il resto. E sopratutto, aprire oggi un'officina in Italia non è cosa: le tasse stroncano pure le officine grosse (posti dove a fine anno leggi di diversi milioni di euro movimentati), figurati quelle piccole che sono senza clientela affezionata.

Tantissimi meccanici si attrezzano il garage di casa e lavorano lì, poche moto per volta; chiaramente, è di un'illegalità che se ti pinzano piangi sangue. Credo ci siano modi per rendere la cosa legale senza avere i costi di una vera officina (aprendo partita IVA e avendo un contratto come dipendente, mi pare), ma informati meglio, qui parlo per sentito dire.

Se hai dubbi, domande o che... chiedi pure

comunque non pensavo di aprirla in Italia, o in Europa o magari anche oltreoceano!

Lavorando come meccanico respiri e tocchi m***a cancerogena tutto il tempo, ti fai male, ti tagli e la schiena va a put...ne (io mi son dovuto mettere in mutua per sciatica due settimane a ventuno anni... tanto per dire) perché sei sempre scomodo e alzi sempre pesi

Facendo esperienza presso un meccanico autorizzato di una determinata marca imparerai a fare tagliandi e poco altro.

Ci sono lavori molto più pesanti del meccanico da moto.

Ti fai male e ti tagli perchè non stai attento, perchè non hai l'attrezzatura adeguata, perchè mentre lavori pensi ad altro o perchè la sera sei andato a letto tardi.

L'unica cosa cancerogena che respiri è la benzina

La voglia di lavorare e un po' di umiltà aiuterebbe molto in questi casi.

Nonché a conoscere a menadito certi modelli, tra punti forti e (sopratutto) criticità.

Indubbiamente. Ma non è la figata che pensano molti.

Voglio solo che sia ben chiaro il concetto che non è un mestiere rose e fiori, e che sopratutto non è (come troppi, troppi pensano) "maneggi mezzi strafighi tutto il giorno" o "fai le elaborazioni alla Need for Speed". Può anche esserlo, per carità, ma difficilmente lo è all'inizio.

]Ti tagli perché capita, punto; succede anche a gente espertissima e attentissima. Se tra meccanici si dice che un taglio è dato dal "mestiere che entra", un motivo ci sarà.

La benzina non la maneggi esattamente nelle stesse quantità di quando vai al self, al self sta sempre in un serbatoio o in un tubo (contrariamente alle officine, pensa già solo a quando si usa per pulire... e si usa spesso) e al self non ti capita mai di scolare benzina marcia vecchia di X anni.

A parte questo, perdona la supponenza ma se dici che c'è solo la benzina di cancerogeno è evidente che hai una conoscenza molto sommaria di un'officina. La lista è bella lunga: polvere delle pastiglie freno e dei dischi frizione (che non contiene più amianto grazie al cielo, ma non è che sia zucchero a velo), liquido lavapezzi, diluente nitro, moltissimi prodotti detergenti (in primis il pulente per freni, è una botta micidiale), gasolio (c'è chi lo usa per la pulizia, senza contare i rimba che fanno rifornimento alla pompa sbagliata), vapori d'olio motore e non da ultimo gas di scarico (che pure con un ottimo impianto di convogliamento fumi un po' ti becchi, già solo per i geni che ti entrano in officina, la lasciano accesa e vengono a chiederti informazioni... ). E sicuramente mi sto scordando qualcosa.

Se poi facessimo l'elenco dei prodotti che sono pericolosi in generale, per vari motivi, dal fluido freni (irritante, se passa sotto il guanto ti lascia i segni per qualche giorno, l'ho letteramente sperimentato sulla mia pelle) al già citato liquido lavapezzi (squaglia i guanti in nitrile, figurati cosa fa se ti schizza in bocca o in un occhio)... ciao.

Se non hai voglia di lavorare e non sei umile, non puoi proprio farlo questo mestiere. Se non per breve tempo.

Hai parlato di cancerogeno, il benzene presente nella benzina è cancerogeno, tutto il resto che hai citato non lo è.