Sarà che invecchiando mi rincoglionisco... ma da un po' di tempo mi è venuta voglia di provare a fare un giro con una Electra Glide. Su consiglio di Ronfo, avevo inizialmente prenotato a noleggio il modello 2008, dotato di un moderno cambio a 6 marce, freni Brembo e un po' riveduto e corretto in generale rispetto alle versioni precedenti. Un amico Harleysta tuttavia mi ha sconsigliato di provare l'ultima versione: a suo dire, se lo sfizio che voglio togliermi è quello di provare una Harley, deve essere il più tradizionale possibile... sarebbe come se uno sentisse il desiderio di provare un'esperienza omosessuale, e scegliesse di andare con un trans... troppo facile, così son capaci tutti!
E se Harley deve essere, che Harley sia! Ho quindi deciso di affittare la versione 2006... che già è parecchio moderna rispetto ai modelli storici della casa, ma con meno compromessi.
Sono tornato dal simpatico Scott (il motociclista appassionato da cui lo scorso anno ho affittato questa GoldWing), che gestisce la sua officina - noleggio a Mountain View, cittadina della Silicon Valley, il cuore informatico della California e di tutti gli Stati Uniti. Il primo impatto è traumatico. Spingere i piedi così avanti mi sembra innaturale... una volta innestata la prima, mi muovo per un po' con entrambi i piedi a terra... poi prendo coraggio e lasciato giù solo il destro, per poter innestare anche la seconda (che entra al terzo tentativo, dopo due sfollate
Ma non mi piace essere sconfitto, tantomeno esserlo da un oggetto che per anni ho snobbato e deriso.
Il cambio fa certi rumori negli innesti che mi ricorda il mio vecchio tubolare con il motore Minarelli P4...
Fermandomi in folle, le prime volte credevo di avere ancora una marcia alta innestata, tante sono le vibrazioni! Mi butto sulla Freeway 101 fino a Santa Clara, per prendere un po' di confidenza con la posizione di guida. Dalle casse esce la musica rock di K-Fox, come sempre ottime selezioni di pezzi intramontabili anni '70 e '80.
Devo dire che dopo qualche km, la posizione stile "seduto sul water con il giornale aperto in mano" inizia anche a piacermi... o perlomeno smette di mettermi in difficoltà. Però non è in autostrada che si prova una moto... infatti esco su San Tomas, prendo Saratoga e continuo dritto fino a Santa Cruz, scollinando un passo spettacolare, una strada piena di curve e a tratti di tornanti.

Strada davvero molto bella, ma nei tratti in ombra è umida... mentre sto prendendo confidenza con la posizione di guida, infatti, mi parte completamente il posteriore in uscita da una curva... la riprendo senza grosse difficoltà, ma perdo completamente la fiducia che stavo acquisendo nel mezzo e devo ripartire da zero.
Quando arrivo a Santa Cruz, ormai, ho conquistato il mezzo: riesco a guidarla senza timori, ho capito fin dove ci si può arrivare e come sfruttarla. E' anche divertente, sicuramente la strada di montagna che ho fatto non è il suo pane, almeno non affrontata con il passo che avevo in mente io. Ma mi è piaciuto comunque farla.
In riva all'oceano la temperatura è molto più calda... tra l'altro Santa Cruz è letteralmete in riva al mare, come si evince dall'altitudine di 14 piedi!
Proseguo lungo la costa in direzione sud, raggiungendo prima Monterey e poi Carmel.

Decisamente la strada costiera, curvosa ma larga e lenta, è il posto perfetto per questa moto. La musica rock, l'immenso Pacifico a fianco, il rumore spettacolare che esce dagli scarichi... ecco, è così che la si apprezza. Per questo uso è perfetta, mi rendo conto di cavalcare un mito, la regina della strada... capisco finalmente il fascino di questa leggenda su due ruote.
La strada scorre meravigliosa, l'oceano si infrange sugli scogli a pochi metri dalla strada, al punto che sento sulle labbra gocce d'acqua salata... anche la sabbia a tratti viene portata sull'asfalto dal vento. Il che mi offre lo spunto per giocare un po'... su un tratto coperto di sabbia faccio scodinzolare l'Electra di seconda, sulle note di Back in Black a volume altissimo... ormai siamo in totale confidenza e sintonia.
A Monterey mi concedo una sfilata per il centro, senza nemmeno scendere dalla sella. A Carmel invece faccio una passeggiata (senza foto). La cittadina è graziosa, ma non cè nulla di particolare. E' famosa come località di lusso per i pensionati... tra i tanti che hanno scelto di vivere lì gli anni della maturità, c'è un certo Clint Eastwood...
Per rientrare, decido di fare una strada diversa. Appurato che le curve troppo secche non sono l'habitat naturale di questa mastodontica bicilindrica, decido di salire verso l'interno per una strada collinare, ma con curve abbastanza dolci. Per fare ciò continuo verso sud per un altro tratto, lontano dalla costa, fino a Soledad. Da qui prendo la 101 in direzione nord, ormai è il tramonto, oltretutto anche la freeway fino a Gilroy scorre piacevolmente tra le foreste, non è per niente noiosa.

Esco dalla Freeway a Santa Clara e vado fino a casa di mia sorella. In totale il giretto è stato di 278 miglia, circa 450 km. Come esperienza valeva senz'altro la pena di essere fatta, soprattutto qui in USA. Domani farò un altro giretto, probabilmente verso nord, a San Francisco, prima di riconsegnarla. L'Electra Glide mi ha divertito, mi ha emozionato... ma non mi ha fatto venire voglia di possederne una. E' concettualmente troppo lontana da come io oggi vivo la moto. Ha di bello che è una leggenda, solo a sentirne il rumore fa impressione. Ma non mi ha conquistato. Poi... non mi ci vedo proprio su una moto talmente lustra da potersi specchiare nelle cromature del serbatoio!


. . . eccezionale . . . bla bla bla
però ho capito che la tua passione parte da dentro,che sei una persona volentierosa e caparbia: non tutti avrebbero tenuto la moto (anzi credo che quasi nessuno avrebbe noleggiato



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