Sveglia alle 7.00, il cielo plumbeo non promette nulla di buono ma fa niente.
Colazione, tuta, pieno e si parte.
Alle 9.00, puntuale come le tasse, arrivo all'incontro con Alebanfi e il suo amico Paro; saluti e si parte direzione Ovada.
Strada facendo il tempo sembra migliorare, anzi migliora proprio, rendendo le strade piatte e dritte della bassa meno noiose; peccato che
quando inizia il divertimento, cioè avvicinandosi ad Ovada, il cielo si fa scuro e la strada, allagata da un forte temporale appena finito, consiglia di chiudere la manetta e sfiorare il freno. Arrivati a Ovada si sale ugualmente verso il Turchino, sperando che al di là del passo il tempo sia clemente; Alebanfi fa strada, io lo seguo a distanza e lo stesso fa Paro con me; la strada è infame, viscida, traditrice, le mie Diablo vanno in crisi di identità e si credono due pezzi di marmo: accelero dolcemente in seconda e mi parte sia davanti che dietro... Perplesso chiudo il gas e mi faccio passare sia da Paro che da un motard con bimbo di sei anni come passeggero.
Arriviamo alla galleria, il meteo direzione mare sembra decisamente meglio, sosta per cambio liquidi e summit: Faiallo o verso Genova per fare benzina (Paro in riserva sparata, verso Genova è discesa, male che vada mette in folle e arriva...)?
Decidiamo per Genova: la strada adesso è asciutta, chiudo il gruppo ma quando inizio a gustarmi il bello del giro arriva la doccia fredda: a metà di una curva che, si, è vero, chiude un pò ma neppure tanto, vedo la moto del Paro incastrata sotto il guard-rail, lui in piedi che smoccola in swaili stretto, ma ringrazia la tuta che ha fatto il suo dovere fino in fondo.
Si fermano subito sia motociclisti che ragazzi in auto (i miei ringraziamenti a tutti) e si cerca di togliere il mezzo dal guard-rail in tutti i modi ma niente da fare, la moto è incastrata per bene e neppure McGyver-Brazzo, che smonta la pedana con due coltellini svizzeri, riesce a sbloccare la moto... Non resta che chiamare il soccorso ACI.
Mentre io smisto il traffico da provetto vigile urbano (ma pensa te cosa mi tocca fare....) il carro attrezzi carica la moto e la lascia nel deposito di Bolzaneto; da lì è tutta un'avventura per portare lo sfortunato a casa: io sono senza pedane passeggero, Alebanfi è senza età per il passeggero... Com'è, come non è, si arriva all'uscita dell'autostrada di Bereguardo,
dove nell'ordine: il papà di Paro recupera il figlio, Alebanfi fa una bella inversione in autostrada per tornare a casa via statali, io mi metto sulla A7 per tentare di arrivare con meno di due ore di ritardo alla festa dell'anniversario di matrimonio dei genitori... Alla fine, mentre il sole spunta prepotente e asciuga le strade (sgrunt...) arriviamo tutti a casa, sani e salvi, SENZA danni fisici ma solo morali e meccanici.
Sarà banale da dire ma... le moto si aggiustano mentre ossa, tendini e muscoli no. Capisco l'inc***o per il mezzo incidentato, ma poterlo raccontare è sempre una bella cosa.
L'unica nota positiva dell'A7: una splendida bionda alla guida di una Ferrari Modena blu targata Principato di Monaco incontrata al casello e subito persa... Lei con il Telepass, io a litigare con la Viacard. PERCHE' NON HO MONTATO IL TELEPASS?!?!?!
E' innegabile: mi sono innamorato....
del rumore della Ferrari, cosa pensate?!?!?!
Alebanfi e Paro, ma non solo, adesso tocca a voi: i vostri commenti.









