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Il senso di una moto
Scritto da Desmo74 - Pubblicato 12/08/2007 22:28
Molte volte, io stesso, mi chiedo quale alchimia ci sia tra un uomo e le macchine che costruisce...

Lo scrittore Back, in più di un libro, ha descritto con estrema chiarezza quale splendido rapporto si possa instaurare tra un essere vivente ed il frutto della sua creatività. Back nel caso specifico parlava del feeling tra uomini e aeroplani, ma ritengo che possa essere un discorso estendibile a tante altre "cose stupende" che ci circondano.

La settimana scorsa, dopo centinaia di scuse e bugie, aderisco all'invito di mio zio che, in cambio di una bella bistecca e un litro di vino di quello buono, si delizierà della mia compagnia. Tra un "che palle, ma lo devo fà" e l'altro, maturo la decisione di andare con il mio Ducatone. In fin dei conti per arrivare nel paesiello malefico ci sono un bel po' di curve e tornanti, perché perderseli?

Decido di partire presto, alle 06.00 a.m. sono al casello di Roma Est, cerco di bruciare quanto più velocemente possibile l'autostrada per arrivare all'uscita di Torninparte, punto oltre il quale il potente bicilindrico bolognese potrà dare il meglio di se.
Arrivo dopo circa trentacinque minuti al casello, pago il pedaggio. Prima d'inziare "la tirata" serro le cinghie dello zaino e le fibbie degli stivaletti, pregustando il divertimento che mi darà quella strada di montagna, che peraltro conosco bene.

Parto, le prime curve in salita sono ad ampio raggio, perciò provo subito a verificare le condizioni d'aderenza dell'asfalto spalancando il gas. La moto non perde aderenza, certo la sua ciclistica è perfetta, ma anche l'asfalto fa il suo mestiere. Le inclinazioni che raggiungo curva dopo curva sono sempre maggiori, indice che anche il ritmo sta salendo. Non mi serve tirare il collo al motore, che grazie alla sua flessibilità, non impone regimi di rotazioni alti per avere alte velocità ma allo stesso tempo coppia per tirarmi, eventualmente, fuori dai guai.

Man mano che vado avanti salgo di quota e mi accorgo che la base delle nubi è al di sotto della strada che sto per impegnare. Rallento, sono immerso nel niente, procedo adesso a pochi km orari, sarebbe imprudente comportarsi diversamente. Finalmente salgo oltre la base dei cumuli e, dinanzi a me, si spiega uno spettacolo meraviglioso. Quella strada l'avevo fatta già tante volte in automobile, anche con condizioni meteo simili a quelle, ma non era la stessa cosa. L'aria pungente che mi fa bruciare il viso, le mani e i piedi leggermente intorpiditi.

Mi fermo sul ciglio della strada, mi tolgo il casco e lo zaino.
Oltre l'orizzonte solo qualche rilievo che buca quel mare grigio formato dai cumuli, ed io e la mia moto nel punto più alto, a dominare quello spettacolo indescrivibile.
In quei momenti, di fronte a quello spettacolo, mi sono reso conto di quanto sarebbe stato diverso se fossi passato in automobile. In sella al mio Ducatone mi sentivo parte integrante di quel miracolo della natura, non un elemento esterno, ma un tassello integrante.

Sono rimasto lì per 30 o forse 40 minuti, a pensare a nulla, ad accarezzare il serbatoio nero della mia piccola, ringraziandola per avermi portato fin lassù.
A quel punto gli ho chiesto: chi sei tu per regalarmi delle emozioni così forti, se non pezzi di metallo, plastica ed altre leghe messe insieme in senso logico? Eppure ti voglio bene.
Lei mi ha risposto: e tu cos'altro sei, se non un'accozzagla di carne, sangue e acqua, messe insieme in senso logico. Ti voglio bene anch'io, ma le mie gomme si stanno raffreddando, quindi mettimi in moto, dobbiamo fare ancora tante curve insieme.
 

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Commento di: florenz il 12-08-2007 22:43
che bell'articolo ho provato la stessa cosa io quando una domeni sono uscito se ben con uno scooter alle 6:30 del mattino in giro per roma ad ammirare i monumenti qualche tirata qualche curva veloce a tratti rallentavo per ammirare i monumenti di questa citta che ci affascina ed era bellissimo faceva freddo ma c'era lo scooter che mi faceva compagnia quando lo sentivo alzarsi di giri quando frenava e nelle curve in piega(anche se poco) mi sentivo un motociclista
L'essenza del motociclista.....
Commento di: CorriFiero il 13-08-2007 14:34
03 giugno
L'essenza del Motociclista
Parlare di analisi è difficle, forse troppo complicato per uno come me. Ieri parlando con una persona ho definito cio che sono...a volte parlare con qualcuno serve..
Ebbene ho trovato l'essenza del Motociclista. Non è semplice da spiegarlo, ma io ascolto a fondo la moto...non vorrei essere retorico, ma coi motori ho un rapporto particolare..sarà che nei momenti difficili mi erano rimasti solo loro.
Con loro potevo scappare, via dal mondo e dai sui fottutissimi problemi: 3 ore on collina, accarezzato dal vento e via tutto passava come le carezze di una madre nei ricordi d'infanzia, quando una fesseria ti sembrava un dramma...
Ci sono strade su cui si sono sbriciolati innumerevoli sentimenti, strade che come una vecchia pellicola conservano la mia storia, ergo, mi rappresentano...e tutte le volte che le percorro è come se ripenso a quando avevo 15 anni...
C'è gente che crede in Dio, e questo mi sembra ridicolo, ma rispetto la religione...Quindi pretendo rispetto e non compassione quando dico che io credo nei Motori, che quei pezzi possano comunicare, possano dirmi qualcosa....
Io mi sono illuso d'essere ascoltato, e ora quando sento il rombo di un motore, quando apro la manetta del Gas e Aurora mi proietta fuori dalla curva a 140 all'ora non posso che rimanere affascinato per quante cose mi dice..
In moto esiste una sospensione aerea, sei fuori da tutto e da tutti..sei solo con te stesso, puoi cantare, urlare,sbattere i piedi sulle pedane e cantare a squarciagola la tua canzone preferita, puoi accarezzarla...
Almeno i motori mi hanno fatto crescere...voi vi chiederete come, bhè io vi dico che sono una sana passione...
La moto ha rappresentato nella mia adolescenza una sorella maggiore che mi ha preso per mano e guidato nel cammino difficile della vita, a non confondermi alla Massa, a non cambiare volere gli abiti griffati, a non fumare perchè tutti lo facevano, a non farmi mai una canna..mi ha fatto diventare autentico, in questo mondo di merda dove conta solo l'apparenza... La moto mi ha protetto, dandomi la capacità razionale di operare un distacco dalla società...Le troppe oretrascorse col culo sul sellino della moto mi hanno permesso di analizzzare tutto con l'occhio antropologico e sociologico, l'occhio di un ragazzo ke non sa ki è, ma non vuole diventare nessuno di quei modelli imposti dall'alto...
Una critica filosofica ke potreste farmi: bhe Mattia, ma sei diventato un Motociclista e questo è un modello... ma la sola risposta ke potrei darvi è: si, sono diventato un Motociclista, ma non uguale a tutti i buffono ke si credono Rossi o Bayliss...Io sono il solito ragazzo ke vive ogni km con la stessa emozione di quando ero agli inizi...
Concludo dicendo ke in moto ti senti cullato, ti senti importante..la moto ti trasmette qualcosa di intimo...é questa l'Essenza del motociclista...ricordatelo sempre...

Quindi grazie Moto, continua ed essere quello ke sei. quello ke eri e quello ke rappresenterai per me nel mio futuro...
Re: L'essenza del motociclista.....
Commento di: Maions il 13-08-2007 17:05
nonostante io abbia 17 anni mi rivedo molto in quello che hai scritto. Io mi ritengo diverso ma non lo faccio per essere notato ma per il semplice fatto di non volermi confondere nella massa poi per quanto riguarda la passione per le moto beh io ho scoperto la bellezza e la meraviglia delle moto solo da un anno ma è stato un anno intenso, pieno di emozioni che solo una moto ti puo dare soprattutto da un mese a questa parte che è un periodo davvero orrendo per me e grazie alla mia piccola che mi distrae e mi fa provare sempre belle emozioni riesco a "sopravvivere" giorno dopo giorno. è l' unica cosa che mi è rimasta d' ora in poi vivrò solo per le moto. Grazie
Re: L'essenza del motociclista.....
Commento di: CorriFiero il 13-08-2007 17:34
nessuno lo fa per essere notato...le mie erano e sono parole ke dovrebbero trasmettere emozione, emozioni ke ogni giorno ke vado in moto le vivo e le rivivo......e io in moto ci vado da ormai 5 anni.......
io non mi scorderò mai i primi metri con il mio primo mezzo a due ruote....furono fantastici....mi trasmirero quell'idea di libertà ke ogni giorno ricerco........
Commento di: Maions il 13-08-2007 17:09
ciao desmo davvero un bell' articolo! Sai anke io molto spesso mi faccio incantare dalle meraviglie della natura e non a caso in quel momento sono smp in moto! Ce le godiamo insieme tuttte queste belle cose! Emozioni indescrivibili...
Commento di: dino_g il 14-08-2007 15:10
Non è la stessa cosa: io volo (è la mia prima passione) e quello che provo in aereo è completamente diverso da quello che sento in moto. Credo che a parte la sensibilità personale di ciascuno di noi, i mezzi e le circostanze siano completamenti differenti da quelli che racconta Richard Bach (si scrive correttamente così). In Italia non è assolutamente possibile fare quelo che lui descrive nei suoi libri, per esempio in Biplano, che forse è il libro a cui ti riferisci.

In aereo trovo maggiore il rapporto con l'ambiente circostante, con l'aria, le nuvole, il terreno che ti passa sotto. Con la moto sento emozionante il contatto diretto con il mezzo.
Resta il fatto che la sensazione di libertà, di piacere, di appagamento quando in certi momenti si osserva cosa ci circonda.

Io mi ritengo -molto- fortunato di poter provare entrambe le cose.

Saluti, Dino
Commento di: Desmo74 il 14-08-2007 20:30
Allora, quando vuoi, possiamo andare a tirare qualche "g" insieme, ma pochi eh... faccio un pò di acrobazia in aliante e ho il ppl...
D'accordo con te, volare è meraviglioso, almeno quanto andare in moto...
Speriamo che l'autore del Gabbiano non se ne sia avuto troppo a male per l'erroraccio
Commento di: dino_g il 14-08-2007 23:11
No, anzi, sarà contento che qualcuno lo cita con tanto affetto e ammirazione in un forum di moto...
Dino
Commento di: Pat il 17-08-2007 07:55
C'è un bellissimo libro che parla del rapporto uomo-motocicletta: Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta! (Di Robert Pirsig)

...
Conoscete un posto dove si può trovare un radiatore usato per la mia kawa. z750?

Ciao
Commento di: Hiram il 22-09-2007 22:50
L'ho letto quando avevo 20 anni quel libro, e' tempo che lo rilegga perche' non ricordo piu' molto se non che parlava di un viaggio in moto in prima persona.

Gli anni passano ma la passione per la moto si puo' solo cercare di dimenticarla , ma non ci si riesce, se la hai innata dentro di te, tornera a qualsiasi età a tormentarti, la moto prima di tutto è libertà, e in questa società sempre piu' conformista e asfissiante resta l'unico mezzo per scappare via veramente.