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Il cavaliere e la Valkiria
Scritto da fastpaul - Pubblicato 11/08/2007 14:11
Luglio, gran caldo, ho due settimane di ferie, però la mia Lei non può mollare il negozio. E allora?... vado a Pamplona a vedere i tori!

Carico le borse e la tendina e mollo la canicola convulsa di Milano, l'autostrada mi aspetta, sterminato nastro tremolante di calore. La mia compagna, l'altra, brontola regolare sotto di me, la sua voce roca e profonda è quasi soporifera, sorniona, sembra repressa dentro al bicilindrico BMW, suadente ed allo stesso tempo irrequieta, sembra a stento trattenere la gioia di viaggiare.

Torino e la sua tangenziale scorrono veloci sotto alle ruote mentre imbocco la Val di Susa e le prime curve e i tornanti cominciano a farsi più frequenti mentre le gioia di viaggiare si fa entusiasmo e la voce che sgorga dal tubo laterale si arrochisce mentre aggrediamo la strada che sale al Monginevro e finalmente al confine.

Una sosta per rifocillarci: distributore,trattoria,caffè e ci rilassiamo al fresco prima di fiondarci giù per i tornanti francesi verso i valloni che seguendo i torrenti portano verso il mare e la costa.
La strada ridiventa larga e diritta, tipico delle belle e ben tenute strade francesi, e riprende il brontolio, la mia amica fa le fusa, rilassata, sotto la pelle i muscoli flettono pronti allo scatto quando serve, un sorpasso od un allungo quando la strada lo permette.

Metà pomeriggio dopo aver passato il meraviglioso lago di Serre-Ponçon e Gap doppiamo Serres e ci infiliamo nella valle del Aygues, splendido paesaggio di pareti scoscese tagliate dell' acqua del torrente in volute sinuose nella sua smania di arrivare al mare, ospitano la strada che ne segue il corso con curvoni veloci su di un asfalto perfetto.

Magia!.. il canto si leva alto, la voce del bicilindrico diventa cupa e profonda, la Valkiria comincia a cantare, non con la voce stridula e nervosa tipica delle geishe giapponesi, e neanche con voce potente e tenorile dei cantanti italiani ma con quel canto sensuale e ammaliante delle valkirie nordiche quando cantavano per Sigfrido, e la strada si contorce sotto di noi cerca di scrollarci dal proprio dorso, si anima !
Ed è qui che ho incontrato il drago !!
Lo guardo negli occhi proprio mentre si nasconde dietro la curva e irridente mi sfida, “Prova a starmi in groppa se ci riesci “ dicono i suoi occhi di giaietto scuro come la pece, mentre scivola veloce dietro l' angolo.

Il tempo e lo spazio si fermano un attimo mentre io e lei diventiamo un tuttuno, e la sfida ha inizio mentre ci dirigiamo a sud, volteggiando sulla schiena del drago e seguendone le sinuosità del dorso e cantando, e godendo delle sensazioni che tutto ciò ci dà,destra e sinistra su e giù con il rombo degli zoccoli sulle scaglie e il tintinnio delle armature nelle orecchie, e il luccicare degli elmi negli occhi mentre incalziamo da vicino il drago fin quasi a sentire il calore del suo alito e non esiste nient' altro che il cavaliere che insegue il drago cavalcando con le valkirie.

Questa è l' incanto di un pomeriggio di luglio, in Francia, con la mia moto, immerso in un paesaggio da sogno con davanti due settimane senza orologio e senza impegni. Basta veramente poco per far felice un Uomo.

Ma piano piano l'armatura si dissolve, un cartello mi dice che sono arrivato a Carpentras e la clessidra... no, l'orologio afferma che è passata più di un'ora, il borbottio è tornato regolare ed anche le mie braccia si lamentano, vedo con la coda dell'occhio il drago che con gli occhi fiammeggianti e irridenti si nasconde tra le case.
Rallento e mi fermo nel parchetto del paese e sdraiato su di una panchina guardo le nuvole, domani sarò in Spagna e mi viene in mente di un certo don Chisciotte che sfidava mostri con innumerevoli braccia.

Ma questa è un'altra storia, forse ve la racconto un'altra volta.

Un'ultima cosa, in Francia gli armigeri costruiscono delle piccole capanne di metallo sul bordo delle strade frequentate dal drago in cui imprigionano un elfo pittore, che quando vede un cavaliere troppo infervorato ad inseguire un drago in men che non si dica gli fabbrica un dipinto, che poi gli manda a casa, e per il quale gli fanno sborsare molte monete, il quadretto è un bel ricordo ma secondo me non vale le monete che pretendono!

Paolopre
 

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Commento di: florenz il 11-08-2007 14:17
bello il quadretto posta una foto del quadretto che ti ha fatto l'elfo
Commento di: Niko il 16-08-2007 23:37
Complienti per il viaggio, e bellissimo il tuo racconto.... Leggerlo è stato davero un piacere :-)