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Resoconto di un incidente
Scritto da zealot87 - Pubblicato 16/09/2006 21:58
Sulla “scia” di morpheus, anche io ho deciso di mettere nero su bianco quelli che sono stati momenti di vera paura... fortunatamente risolti per il meglio.

Una giornata come tante.
Driiiin... Driiin... . Driiiin... Driiin
Non volevo rispondere al telefono. In fondo, io ero nell’azienda di famiglia solo per caso, e l’orario di chiusura era passato da diverso tempo. Ma il telefono continuava a squillare...
Rispondo.
Dall’altro capo del telefono, riconosco la voce di mia madre: è fuori casa, si è dimenticata le chiavi proprio lì, nell’ufficio dove mi trovo. Quale migliore scusa per tornare a casa, e farmi un giro in moto, godendomi ogni metro del percorso sotto il sole di agosto?
Tutto perfetto, almeno in apparenza.

Arrivo sulla lunga via che mi dovrebbe riportare a casa. Eccomi, sono a 300 metri dalla mia abitazione. Procedo piano, conosco la pericolosità della zona e l’elevato numero di incidenti che vi si verificano puntualmente.
Eppure non basta: da una via laterale, non curandosi dello stop, una signora arriva a velocità folle per quel tratto (zona residenziale, limite 30 km/h). Troppo tardi per fare qualsiasi cosa. Sono nelle mani del fato, sono guidato del mio istinto. Tento di sterzare, anche lei tenta la stessa manovra: mi schiva all’inizio, ma l’impatto con in retro della sua macchina è inevitabile. E’ incredibile come il nostro cervello in momenti come questi perda completamente le sue capacità razionali: come accennavo in precedenza, siamo guidati dall’istinto, mentre con un rapido flashback la mente ci mostra in una frazione di secondo quella che è stata la nostra vita, tra rimorsi, rimpianti e momenti di gioia.

Credetemi: in poco tempo si vede davvero tutto, come un lampo. Poi un momento di black-out totale. Nessun pensiero. Durante la caduta ero inerme, strisciavo solo sull’asfalto come un fantoccio. In sostanza, nei primi secondi dopo l’impatto non realizzavo nulla.

Ma ecco che tornano i ricordi, la mia mente si è riattivata...
Sono ancora a terra, quando la signora alla guida della macchina, scende ed inizia ad apostrofarmi pesantemente. Sono stordito e basito. Ha tentato in tutti i modi di darmi la colpa, mi ha insultato, quando io ero ancora a terra e con il casco in testa. Ferite profonde su tutta la schiena, ma ringraziando S. Rita (c’è una sua effige proprio su quell’incrocio, visti i precedenti) sono dolorante ma con le tutte le ossa al proprio posto.
Mi rialzo, e realizzo realmente ciò che mi è accaduto. La moto è visibilmente danneggiata, la macchina della signora è a 40 metri abbondanti dal punto di impatto: neanche ha tentato la frenata. Ora, inutile spendere altre parole sulla dinamica: la colpa, come rilevato anche dalla polizia stradale, è completamente a carico della signora.

Non voglio fossilizzarmi sul racconto delle ore in ospedale, sull’ambulanza attesa per oltre 30 minuti e sulla stradale arrivata tre ore dopo l’incidente, né tantomeno sui miei dolori fisici che tutt’oggi permangono.
Vorrei semplicemente essere di aiuto a qualche collega, e sensibilizzare tutti sull’uso di abbigliamento tecnico. Io al momento dell’incidente, avevo in testa il casco integrale e niente più. Se avessi indossato il mio giubbotto, probabilmente non mi sarei fatto nulla. E senza casco integrale avrei rischiato l’osso del collo, in quanto ho colpito l’asfalto sia con la parte posteriore che anteriore del casco, strusciando a terra.

Purtroppo, è inutile girarci intorno: la realtà è che i motociclisti spesso non vengono rispettati dagli altri utenti della strada: non basta essere accorti, siamo in balia di altre persone.

E, l’unico modo per invertire questa tendenza, è quella di investire risorse per migliorare le nostre strade e sensibilizzare gli utenti della strada.
Il problema è che per muovere i fondi servono le statistiche, i meri numeri, che purtroppo si traducono in vite umane. In una settimana, si sono verificati tre incidenti analoghi al mio, nello stesso punto. E, durante tutto l’anno, gli incidenti in quel punto non si contavano più. Solo ora, a distanza di oltre un mese, il comune ha completamente rifatto la segnaletica, abbassato il limite e posizionato diverse “cunette”nelle zone a rischio. Fino ad ora, non vi sono stati ulteriori incidenti: ma secondo voi, servivano così tanti rischi, così tante famiglie rovinate prima di prendere i giusti provvedimenti?
Pensiamoci...


Ps. A tutta la vicenda, aggiungete che la polizia ha da poco chiuso il capitolo riguardo questa signora: guidava senza aver mai conseguito la patente, un mezzo non suo, sprovvisto di copertura assicurativa da oltre un anno. E da lei non vedrò un soldo... Lamps!

 

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Commento di: sergente il 17-09-2006 09:29
Q8 tutto per tutto. Sei proprio riuscito a trascrivere i momenti precisi e le sensazioni di quando ti è sucesso e sono le stesse sensazioni di chi come me ha avuto un incidente.
E' incredibile il comportamento di noi Italiani, sia che siamo motociclisti o automobilisti, cerchiamo di scaricare le colpe agl'altri e questa è una cosa vergognosa, per non dire orribile.
Tanto più dopo un incidente, dove ti trovi per terra ancora inebetito dal colpo e sti stro.nzi che ti assalgono (e in torto), senza preoccuparsi delle tue condizioni.

Certo che anche questa donna, senza patente, senza assicurazione.....spero solo che qualcuno le possa dare una lezione di vita, perchè è un pericolo pubblico.
L'importante (come si dice sempre in queste situazioni) è portare a casa la pellaccia.
Commento di: gio1960 il 18-09-2006 09:45
Caro zealot87 spero che tu stia meglio! il tuo racconto tocca diversi punti interessanti:
- segnaletica e pericolosità delle strade: a reggio emilia abbiamo messo rotonde anche tra soggiorno e zona notte, però c'è stata una netta diminuzione degli incidenti (nella mia azienda -10% infortuni in itinere nel primo anno, non ho dati degli ultimi 2 anni);
- abbigliamento protettivo: occorre approfondire l'argomento, spero che qualcuno scriva altri articoli!
- rispetto degli automobilisti: a parte la scarsa educazione generale e stradale in particolare, e l'atteggiamento di prevaricazione sul più debole, c'è anche qualcosa di più secondo me: se non cerchiamo qualcosa non lo vediamo! e di solito l'automobilista non cerca il motociclista! anche su questo si può scrivere un bell'articolo, se c'è un moto-psicologo avanti, altrimenti con calma ci provo io.
5/5; ciao Gio
Commento di: SamSpade il 10-10-2006 00:59
Sono un motopsicologo ma a volte non riesco a spiegarmi l'idiozia di certi comportamenti.
Parlo a caldo in preda alla rabbia: oggi mi hanno investito in pieno rosso (per pura fortuna l'impatto è stato violentissimo ma in coda) e il tipo è scappato come una scheggia.
Un altro motociclista e un automobilista si sono lanciati all'inseguimento e mi hanno riportato numero di targa e numero di cellulare del tizio (che poi si è presentato in ospedale). Morale: auto non sua e senza assicurazione. e ora?
Commento di: Jocondor il 18-09-2006 12:37
Sono veramente contento che sei ancora tra noi a raccontarla auguri di cuore! IK0YKK
Commento di: McCoy il 18-09-2006 15:39
Guarda che per l'assicurazione in questi casi risponde il " fondo vittime della strada ". Fai fare denuncia alla tua assicurazione

Ciao
Commento di: Zealot87 il 18-09-2006 18:31
Grazie...ora è tutto in mano ad un avvocato,ma la tempistica è comunque piuttosto lunga :(
Commento di: Stefanel il 05-06-2010 02:05
Fondo Vittime della strada.... eh altra chimera.
Io non ho aderito, in quanto conosco gente che è rimasta sulla sedia a rotelle dopo incidenti e dopo anni e anni (anche 6 dall'incidente) non hanno visto un soldo.
Senza contare che, viene il perito, analizza la moto, poi passa la pratica e viene protocollata e visto che quelli che aderiscono sono centinaia al giorno, potete immaginare i tempi di accesso alla vostra pratica ecc ecc...


Ovviamente ci vuole un'avvocato e un perito, e ovviamente tutto a carico di chi fa domanda risarcimento, poi l'investito fa mettere a posto il mezzo e anni e anni dopo vedrà arrivare parte della cifra spesa, parte perchè intanto lui ha speso tutto sull'unghia e i soldi che arriveranno, saranno ormai stati dimenticati che dovevano arrivare e col caro vita con quei soldi si comprerà un panino al bar...

Senza contare che fin quando il perito non dà il via libero non si può toccare il mezzo (qualsiasi esso sia) per farlo rimettere a posto: possono passare mesi burocratici anche.

in pratica finisce così:
se c'è il ferito pagano, ma anche dopo 10 anni se tutto va bene (danno "precedenza" per gravità); se ci sono solo danni materiali, essendo il fondo "limitato", pagano solo una percentuale del danno (intorno al 30% mi ha detto un'amico che ne fece ricorso una volta...).

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Però il tuo caso è diverso, la persona che ha causato l'incidente è stata presa, in pratica per te cambia nulla: dovrebbe risarcirti lei di tasca sua, almeno le spese vive da sostenute, quindi medicine, e riparazione del mezzo.


Se invece avete fatto il CID, la procedura ancora migliore:
la tua assicurazione ti paga e poi ci pensa lei a ottenere i soldi dall'investitore (anche pignorando e vendendo i beni)!

Quindi consiglio mio, vale per sempre per questi casi è:
Andare da un'avvocato e cercare di recuperare i danni dal tamponatore
direttamente.


Commento di: morpheus il 19-09-2006 09:36
Devo dire che che per quanto riguarda la signora non ho parole. In incidenti dove c'è qualcuno che si è fatto male, prima accertarsi delle condizioni fisiche, prestare soccorso, e poi preoccuparsi del resto. Sul fatto di sensibilizzare gli utenti della strada, io un' idea ce l'ho.
Chi porta una moto, sà benissimo che se cade può farsi molto male, quindi fà molta attenzione quando è in strada a non fare manovre stupide.In auto si tende ad essere più distratti.
Quindi far provare a tutti una moto prima di dare la patente, per far capire a tutti che chi viaggia sù due ruote è un pò più esposto ai pericoli.
Sono sicuro che gli utenti sù due ruote verrebbero rispettati un pò di più.
Per quanto riguarda la situazione delle nostre strade, credo che purtroppo sia una situazione che non riusciremo mai a migliorare. E' brutto dire una cosa del genere, ma di incidenti causati dalle condizioni delle strade o lavori in corso non segnalati, deviazioni fatte dietro una curva, e anche queste segnalate in malo modo (vedi incidente a PINIVI) , fanno capire che in italia ancora c'è molto da fare per prevenire gli incidenti, e non porvi rimedio dopo che molta gente si sia fatta male.
Per la signora che guidava senza patente un mezzo non suo e per giunta senza assicurazione, con un buon avvocato pui fare molto, ci vorrà del tempo ma non fargliela passare liscia, ne a lei ne al proprietario del veicolo.
Ti Auguro una veloce guarigione, e grazie anche per il tuo racconto che ci aiuta a riflettere sui reali pericoli al quale siamo esposti.


Ciao morpheus
I barbari
Commento di: Stefanel il 05-06-2010 01:37
leggendo cosa si sente mentre si ha l'incidente, mi ha portato alla memoria il mio: tamponato da una macchina.
Ma è meglio che spiego l'incidente, perchè ha dell'incredibile sopratutto per la civiltà degli automobilisti e dei pedoni.

Transitavo in una strada cittadina comunale abbastanza buia (furto dei cavi elettrici la notte prima), noto sulla mia sinistra a circa 50 metri, un ciclista che attraversa la strada (la strada è a 3 corsie per ordine di marcia, quindi 6 corsie in totale) spingendo una bicicletta. Decelero, mi fermo per vedere dove fosse arrivato nel frattempo. Tengo solo l'anteriore frenato, e boom.
Mi trovo catapultato in aria, senza che capisco cosa sia accaduto mi trovo al buio più assoluto (nell'urto la moto ha rotto il blocchetto e si sono spente le luci)... Non capisco come volo, ma mi trovo negli ultimi metri a strisciare sulla schiena lentamente (del prima ricordo nulla!).
Si ferma una automobile, mi chiede uno a bordo "Ti sei fatto male? Ti chiamo i soccorsi"... io sinceramente non mi sono fatto nulla (avevo paraschiena, guanti in pelle, ginocchiere, gomitiere, stivali enduro oltre al casco ovviamente) e gli dico "no aspetta dammi una mano solo a rialzarmi".
La legge e pià precisamente il Codice della Strada, dice che in caso di incidente è obbligatorio fermarsi per prestare soccorso e restare sul luogo (se non si è in grado di prestare soccorso), la mancata osservanza di tale comportamento è perseguibile come omissione di soccorso.
Che fa il tipo che si ferma e mi propone di mandarmi i soccorsi? Prende e se ne va.
Io vedendolo andare via, ho pensato che stesse facendo manovra per mettere la macchina davanti alla mia moto (che era spiaccicata sull'asfalto e in mezzo alla strada): macchè parte e se ne va: omissione di soccorso.
Se manda i soccorsi? Ma scherzate? se chiamava i Carabinieri o la Polizia o solo il 118 doveva dare i suoi dati, e magari sarebbero risaliti così al mio investitore: LUI.

Al buio mi organizzo come posso per mettere in sicurezza la moto e me, e uso 2 lampade tascabili ma molto potenti (300 lumen l'una) dotate di cono di segnalazione arancione. Una la piazzo in coda alla moto e accendo lo strobo per segnalare meglio l'ostacolo, l'altra la prendo io e inizio a girovagare intorno a me alla ricerca di cosa c'era nel bauletto, tra cui il cellulare che non trovavo più e lo avevo nella tasca della giacca prima dell'impatto.

Nel frattempo che giro a vuoto, racimolando pezzi di carena (la toglievo per evitare incidenti) e oggetti vari sparsi fino a 30 metri dall'incidente (!), noto che transitano molte macchine.
Tutti rallentano, mi vedono sperduto e girare sotto shock, prendono e se ne vanno (ho contato così almeno 20 omissioni di soccorso!).
Passano quasi 2 ore dall'incidente, del cell nessuna traccia ancora per cui non posso chiamare soccorsi (mi bastava trovarlo è un cell vecchio quasi indistruttibile per costruizione propria), arriva una macchina, una Lamborghini Murciélago, questo anche lui rallenta in prossimità della moto, poi si ferma poco dopo vedendomi e mi dice "ti sei fatto male? posso aiutarti?".... Non mi sembra vero, e gli chiedo di mettersi più indietro e proteggere la moto con la macchina, e di darmi una mano a tirarla su. Mette la macchina dietro la moto, spara i fari, accende le 4 frecce e scende dalla macchina un signore distinto over 60. Mi aiuta a tirare su la moto e la mettiamo di lato della strada sul cavalletto, poi sposta la macchina e la mette dietro la mia moto nuovamente a protezione della mia moto. Scende nuovamente dalla macchina, e parliamo un po'. io ovviamente sono molto agitato e scosso, sospetto di aver urtato qualcosa (non capisco perchè sono caduto altrimenti), lui prende un faretto dal cofano della macchina e perlustra la zona per vedere se c'è qualche investito e non c'è nessuno, per cui mi dice "non sei stato tu a tamponare ma ti hanno tamponato". Parliamo ancora un po', io trovo nel frattempo il cell e chiamo mio cugino altro biker perchè venga col suo furgone a prendere la moto.
Il tizio della Lamborghini resta con me fino all'arrivo di mio cugino e ci aiuta a caricare la moto sul furgone, sporcandosi pure di grasso della moto. Lo ringrazio, gli chiedo il cell per poterlo poi ricontattare nei giorni successivi, e lui mi dà anche il biglietto da visita e poi mi dice "sai che anche io sono motociclista? Mi sono fermato per quel motivo: solidarietà verso un fratello centauro in difficoltà".
Arrivando a casa, mettendo la moto in garage e esaminando i primi danni (mi viene ancora adesso la pelle d'oca e tanta angoscia dentro a pensare quella notte in garage con mio padre anziano frastornato dallo spavento di potermi aver potuto perdere anche se ero poi lì con lui), al che mi tolgo le ginocchiere e noto una cosa: sono abrase molto profondamente, una delle due ha persino 2 solchi netti quasi paralleli profondi almeno 5mm). Le gomitiere hanno segni di urto e corteccia di un'albero (quello che era vicino a me quando mi sono rialzato), i guanti sono fortemente abrasi sulle dita e sul palmo della mano, ma tutto sommato integri.
il paraschiena non ha segni di nessun tipo, la pettorina ha un segno d'urto sulla clavicola e sulla spalla destra...
il casco tutto ok (manco ha toccato a terra).
Io non mi sono fatto neppure un graffio: solo una abrasione della pelle (o per meglio dire dei peli del braccio) sotto una gomitiera.
Qualche ammaccatura generale, ma nessun livido.
Fuori nessun danno, ma dentro immensi!
non dal punto di vista fisico, ma psicologico, al punto che la mia assicurazione mi ha mandato da uno psicologo!!
Mi sentivo come violentato dentro, un conto e vedere che stai per avere un'incidente, un conto è "subirlo a tradimento" essere colpiti quando non te lo aspetti, nel menefreghismo della gente, non solo automobilisti, ma anche ciclisti (già, neanche il ciclista che ha causato l'incidente si è presentato a chiedermi come stavo o aiutarmi: è scappato!).
Ci ho messo un bel po' a riprendere a guidare, e non parlo di moto, per carità ne avevo il terrore che mi tamponassero di nuovo (e l'ho ancora adesso a oltre 1 anno dall'incidente!)*, parlo di macchina. Sono andato da un mio amico fraterno, istruttore di scuola guida per farmi dare lezioni di guida (Eh??? Eh si! dovevo riprendere sicurezza). Mi ha detto alla prima lezione "perchè altre lezioni, guidi benissimo" e poi notando che appena frenavo, buttavo gli occhi negli specchietti per vedere se mi avevano visto fermo, mi ha detto "guarda che si fermano anche senza che metti le 4 frecce e ti agiti come un'epilettico!.... Aveva ragione, ma allora perchè quello là mi ha preso in pieno facendomi volare in aria? (la moto ha fatto perno sulla ruota anteriore per ribaltarsi prima sul bauletto e sella e poi finendo a ruote all'aria e rotolando più volte).
*Ancora adesso ho timore che non mi vedano fermo e una volta vedendo che uno mi arrivava veloce da dietro in una stradina stretta dove eravamo tutti fermi per una coda, ho tirato giù il cavalletto e sono schizzato via dalla moto dandomela a gambe levate per paura che mi tamponasse.. invece si è fermato.
.... E' incredibile come l'inciviltà (anche l'omissione di soccorso) possano scuotere dentro malamente una persona e lasciare un segno indelebile.

Chiudo il mio post lunghissimo con questa frase, forse inutile ma che dovrebbe far riflettere l'automobilista: ho capito perchè non si è fermato, era senza assicurazione (dalle mie parti in 1 anno, dopo il mio incidente, hanno sequestrato centinaia e centinaia di auto in pochi mesi, tutte senza assicurazione e un sacco di scooter senza assicurazione)... bastava che si fermava, mi aiutava come gli avevo chiesto e mi faceva riparare la moto e non l'avrei denunciato. Ha preferito manco saldare il danno fatto, più comodo e meno dispendioso e poi si sa, siamo in Italia patria dei furbi che hanno pure la legge dalla loro parte (mesi fa leggevo di un'auto pirata che aveva ucciso una persona e che l'investitore era stato preso: aveva un precedente, aveva già investito e ucciso uno, ma per decorrenza dei termini l'avevano liberato..
Mi bastava incontrare un'automobilista coscienzioso e non un'animale a quattro ruote.
Si diceva che i Barbari erano incivili, ma secondo me oggi anche loro sarebbero a disagio con tutto quello che accade in generale.