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Strade maledette
Scritto da Parsifal_SK - Pubblicato 05/08/2006 10:51
Le strade, uno tra i più importanti segni di civilizzazione, introdotte dagli ingegneri romani, in alternativa agli stretti sentieri battuti, per facilitare l'espansione di quello che sarebbe stato il più grande impero del mediterraneo, al giorno d'oggi sono purtroppo allo sfascio.

Non solo i piccoli viottoli di paese, ma anche le principali arterie di comunicazione d'Italia, sono in condizioni a dir poco pietose: continui cantieri che vengono aperti senza criterio, enormi voragini che si formano su asfalti della peggiore qualità, mai tappate o rattoppate alla meglio con un paio di badilate di asfalto, strade ricoperte da ghiaia, sporcizia, olio, residui viscidi di motori mal manutenuti, cocci di vetro e plastica dei fari rotti nei tamponamenti, incroci con segnaletica ambigua o addirittura inesistente e chi più ne ha più ne metta.

Chi dovrebbe provvedere alla continua ed adeguata manutenzione delle strade? Molto spesso è qualche grossa azienda, i cui manager, pur di vincere l'appalto, hanno tirato il prezzo al limite del possibile, se non oltre, e di conseguenza per non sforare il budget si vedono costretti ad utilizzare materie prime scadenti ed a ridurre al minimo la manutenzione, spesso a scapito dei cittadini che, a causa dell'incuria e dell'abbandono delle strade, finiscono per fare incidenti spesso gravi, e talvolta mortali, che si sarebbero potuti facilmente evitare usando un po' di buon senso e di coscienza nel fare le cose.

Proprio qualche giorno fa, a pochi metri da dove lavoro, un motociclista è caduto, ferendosi all'addome, perché durante una frenata vigorosa, si è trovato con la ruota anteriore sopra una costa d'asfalto alta più di dieci centimetri e lunga qualche centinaio di metri, formatasi a causa del continuo passaggio di pesanti automezzi sopra un asfalto pessimo e troppo cedevole. Fortunatamente se la caverà con qualche botta ed un grosso spavento, ma la presenza di questa “deformazione” della strada è già da tempo nota a chi di dovere, ed era già stata grattata via tempo fa, con l'unico risultato di ritrovarla uguale poche settimane dopo e da allora è rimasta li indisturbata.

Il vero problema è che troppo spesso ci si muove solamente dopo qualche spiacevole incidente, e comunque sempre mettendoci una pezza. I responsabili se la cavano con una causa per risarcimento danni, e spesso di poche migliaia di euro: spesa “accettabile” per i guadagni garantiti da una gestione “al risparmio” di questo tipo.
Purtroppo questo tipo di atteggiamento non viene combattuto a dovere, in tanti si lamentano, ma pochi si rimboccano le maniche e provano a fare qualcosa di concreto per smuovere la situazione.

Nel frattempo altra gente continuerà a morire o a farsi male, mentre noi stiamo a guardare e siamo pronti a criticare, senza però muovere un dito, spesso partendo dall'errata convinzione che un uomo solo non possa cambiare il mondo, che tanto è inutile perdere tempo perché le cose non cambieranno mai, ma fino a quando questo sarà l'atteggiamento della “massa”, continueremo a fare il gioco di alcuni imprenditori senza scrupoli che si arricchiscono sulla pelle dei cittadini, incuranti dei problemi che causano per le strade, tanto loro sono abituati a spostarsi in elicottero.

Noi motociclisti dovremmo essere i primi a prendere una seria e concreta posizione in merito: siamo una delle categorie più a rischio, un camion può tranquillamente “pascolare” su crateri e voragini, con la stessa facilità con cui può passare sopra ad un povero motociclista scivolato sul brecciolino, ma a questo preferiamo sempre non pensare.

I mezzi per avere strade più sicure ed a misura d'uomo esistono, esistono numerosissime proposte in merito, ma in Italia si preferisce rendere più sicure le strade imbottendole di inutili autovelox nascosti nei cespugli, o pattuglie pronte a multare moto con porta-targa non originale, tutti sistemi utili solo ad ingrassare le casse dei comuni, quando gli stessi soldi potrebbero essere spesi per riasfaltare decentemente le strade e tenerle pulite, montare guardrail più civili degli attuali “affetta-motociclisti”, togliere i maledetti lampioni o alberi in esterno curva, sostituire pericolosi incroci a raso con sottopassi o cavalcavia, illuminare adeguatamente gli incroci durante le ore notturne, dirottare buona parte del trasporto pesante su rotaia anziché su gomma e così via.

Tra l'altro questi sistemi darebbero vita ad un “piccolo” sistema economico che favorirebbe tante piccole imprese: in realtà è proprio questo uno dei principali problemi, non mancano i mezzi, bensì la volontà di farlo, la paura di pestare i piedi alle persone sbagliate.

E allora almeno smettiamola di lamentarci, se proprio dobbiamo starcene a braccia conserte da bravi italiani, a guardare il mondo che ci crolla addosso, almeno dovremmo avere la decenza di tenere la bocca chiusa, perché muovere la bocca è molto facile, quando invece bisognerebbe muovere il culo.

È stata di recente avanzata una proposta (vedi questo topic) per fare qualcosa di concreto per risolvere questo problema che ci affligge da più vicino di quel che pensiamo, in fondo le strade le utilizziamo tutti i giorni, ma sembra interessare a pochissima gente. Allora, da bravi italiani, dimostratemi che non ho ragione: non infischiatevene...

Parsifal_SK

 

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Commento di: corry88 il 06-08-2006 11:35
x nn parlare delle strade cn delle buche interminabili ed enormi! ho fatto una strada una volta con delle buche larghe + di mezzo metro e profonde 10 cm..... naturalmente prese in pieno, a momenti mi ammazzo!
Commento di: lampo95 il 08-08-2006 11:43
I romani grandi costruttori di strade ed altre opere civili, avevano un disperato bisogno di mobilità: essendo una potenza essenzialmente militare necessitavano di spostamenti rapidi laddove le legioni erano necessarie. (Veni, Vidi, Vici).
Anche per questo le reti viarie erano costruite e mantenute efficienti.
Oggi (che abbiamo ancora le strade di ieri pur avendo le macchine di domani) costruire e mantenere strade è solo un problema di scelte politiche di bilancio.
(Se i soldi pubblici vengono spesi per mantenere dipendenti anche dove non servono è una scelta politica, sono serbatoi di voti che consentono poi il perpetuarsi del sistema dello sperpero.
Se sono state date pensioni a gente di quarant'anni che dovremo mantenere per altrettanti anni a nostre spese (e parlo del ceto produttivo che crea ricchezza e paga le tasse) è ovvio che poi non ci sono soldi per fare strutture o comunque i fondi sono limitati.
E' solo un problema di scelte, le imprese non c'entrano nulla, lì ci sono banditi nè più nè meno che in ogni altra categoria di persone e se vi sono collusioni fra loro e chi dovrebbe controllare il loro operato, (perchè vi sono rigidi capitolati di appalto ed un'impresa non fa quello che vuole ma opera all'interno di regole precise) esse vanno perseguite penalmente come ogni altro reato.
Ci sono ladri fra i commercianti, i farmacisti, i fruttivendoli, i meccanici, gli imprenditori e (of course) anche fra i funzionari che dovrebbero operare i controlli; già è difficile scoprirli, ancor più difficile è farli condannare, se poi ogni tanto ne mettiamo fuori la metà con la motivazione che dentro non c'è più posto possiamo immaginare quale sarà la qualità e la quantità delle opere pubbliche che ci aspetta.
Se abbiamo questi politici e questi dirigenti forse ce li meritiamo, ce li abbiamo messi noi, o no?
State bene, e pensate alla salute.
D.
Commento di: Parsifal_SK il 11-08-2006 15:43
Il problema è che molto spesso i politici sono culo e camicia con le aziende di cui sopra... senza spingermi troppo sul preciso... diciamo che c'è un certo giro di parentele ed amicizie varie che permette a questo sistema di funzionare... ci sarebbero mille discorsi da fare... alla fine... tutto concorre alla stessa conseguenza: le strade fanno schifo... e la colpa è anche e soprattutto nostra... perchè lasciamo che ciò avvenga!