News dal mondo delle Moto
Associazione Di.Di. Diversamente Disabili ONLUS
Scritto da Tutina - Pubblicato 21/01/2015 17:27
Alla voglia di crederci, al coraggio di provarci, alla forza di riuscirci.

L’Associazione "Di.Di. Diversamente Disabili" ONLUS nasce i primi giorni del 2013 dall’incontro fra Emiliano Malagoli, Matteo Baraldi e Chiara Valentini, tutti appassionati di moto

Emiliano e Matteo sono stati sfortunati protagonisti di incidenti stradali, proprio sulle due ruote.

La sfida è iniziata diversi anni fa grazie a Matteo Baraldi, che dopo aver perso il braccio destro ha combattuto fra tribunali e centri medici per tornare a correre in pista, rivoluzionando i regolamenti che lo vietavano.
Più recente l’infortunio di Emiliano Malagoli, che nel 2011 ha perso la gamba destra dal ginocchio in giù.

Gravemente lesi dagli infortuni, Emiliano e Matteo hanno reagito con coraggio contro il destino, tornando a correre in moto, per dimostrare prima di tutto a se stessi che la vita non era finita. E Chiara si è messa a loro disposizione in questa avventura, entusiasta di poter condividere questa passione con altri ragazzi "speciali".

Dalla loro esperienza e determinazione nasce quindi l'Associazione Di.Di., poi diventata Onlus, con l'obiettivo di promuovere verso i giovani disabili l’attività sportiva come elemento di socialità e di recupero realizzando attività varie, tra le quali una Scuola Guida dedicata anche ai ragazzi diversamente abili che vogliono avvicinarsi o ritornare sulle due ruote, e attivando un Team di piloti “speciali", pronto a schierarsi nei principali Trofei Nazionali motoristici. 

Perché inseguire e realizzare i propri sogni,
soprattutto con gravi menomazioni fisiche,
è un traguardo ancora più importante.
Da "Diversamente Disabili"


Scopo della ONLUS Di.Di. è quella di promuovere verso i giovani disabili l’attività sportiva come elemento di socialità e di recupero, oltre che sostenere attività di prevenzione e formazione su temi che riguardano la sicurezza stradale, gli stili di vita sani, l’educazione allo sport sicuro, e tutte le azioni miranti a evitare le principali potenziali cause di invalidità, predisponendo iniziative pubbliche e attività educative rivolte ai giovani.

Per questo abbiamo realizzato diverse iniziative, tra le quali una SCUOLA GUIDA dedicata anche ai ragazzi diversamente abili che vogliono avvicinarsi o ritornare sulle due ruote; e un TEAM di piloti “speciali", per offrire l’opportunità a tutti quei motociclisti disabili che lo desiderano, di misurarsi anche agonisticamente, sia con i normodotati nel Di.Di.TROPHY, che solo con piloti disabili, nella Di.Di.WORLD BRIDGESTONE CUP . 

Dal 2014 abbiamo inoltre lanciato altre due iniziative importanti: il PROGETTO PATENTI AS, per consentire a tutti i disabili che lo volessero di conseguire la Patente Speciale per la moto (AS); e l'EDUCAZIONE STRADALE nelle scuole, con lo scopo di sensibilizzare i ragazzi fin da giovani sull'importanza di un comportamento corretto quando si è alla guida, e per incentivarli a reagire con energia davanti alle difficoltà.

Inoltre abbiamo creato un appuntamento fisso annuale dedicato al sociale, il Di.Di.DAY, che si svolge il giorno di Pasquetta sul tracciato di Vallelunga: una giornata di solidarietà per portare in moto come passeggeri, dietro i campionissimi di questo sport, i ragazzi disabili che non hanno l'opportunità di vivere le emozioni delle due ruote.

Con tutti questi progetti la Onlus Di.Di. punta a condividere con gli altri le proprie esperienze per offrire, laddove possibile, la soluzione ai tanti problemi ed essere, in qualche, modo, utili alla comunità.
Con lo scopo di farsi anche promotori di proposte legislative volte a migliorare la qualità della vita (lavorativa e sociale) di un disabile.
 

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Commento di: TommyTheBiker il 22-01-2015 03:43
Non posso che essere contento per i due protagonisti della vicenda: posso solo vagamente immaginare quanto sia orribile subìre menomazioni del genere... Complimenti davvero a loro per la tenacia, e a DiDi per l'aiuto che ha fornito loro e per le splendide iniziative promosse! :)

Avrei però una curiosità "tecnica": in che modo sono stati adattati i comandi della (o delle) moto che guida Matteo?
Commento di: Tutina il 26-01-2015 11:50
Attualmente esiste solo una moto in Italia adattata per quasi tutte le disabilità ed è di proprietà di Di.Di. che la mette a disposizione di chiunque voglia conseguire la patente AS.

La SV650 Di.Di. è adattata con:
- Cambio servoassistito a due pulsanti sulla mano SX (con il pollice premi un pulsante per salire di marcia l'altro per scendere).
Amputazione arto inferiore SX

- Frizione servoassistita sulla mano DX (con l'indice premi una "siringa" a molla che comanda l'escursione del servo che tira la frizione)
Amputazione arto superiore SX

- Freno posteriore a pollice sulla mano SX (con il pollice premi su una pompa radiale che aziona la pinza post. come l'accelerature dei quad)
Amputazione arto inferiore DX

Tutti questi adattamenti sono affinacati ai normali comandi per normodotati, quindi la Ns SV se "tutta spenta" può essere guidata come una moto normalmente abile.


http://www.motoclub-tingavert.it/p15233463s.html#15233463

Giulio.
Commento di: ziomunch il 15-02-2015 21:44
Bravo Tutina!!!!
Se non scrivevi l'articolo non avrei mai saputo del tuo "andicap"..... quando abbiamo girato assieme non mi sono accorto di nulla! Inchino
Commento di: Tutina il 05-03-2015 10:04
...ti sei dimenticato una "H" ASD ...
Grazie Zio... troppo gentile...
Commento di: chiadu14 il 24-02-2015 15:44
Bravissimi!
Commento di: ZioPigTurbo il 01-05-2015 20:58
Eccellente iniziativa.
La tecnologia dovrebbe favorire anche i diversamente abili, non creare discriminazioni.
E il vostro risultato, in questo clima di ottusa euro-intransigenza (per non dire fascismo), è ancora più significativo. Smile
Ricordiamo che l'umanità è riuscita ad arrivare sulla luna, grazie all' intelligenza, non con un salto di Ben Jhonson.
Anzi a dirla tutta, uno scimpanzè sarebbe molto più dotato fisicamente dei migliori atleti umani.