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Alpinisti a motore, cronaca di una maratona di passi alpini
Scritto da ziodani - Pubblicato 30/10/2014 16:28
Alpinisti a motore, così qualcuno ha definito i partecipanti a questa maratona di passi alpini per motociclisti, la definizione mi piace, detta peraltro con il massimo rispetto verso gli alpinisti veri, che si guadagnano le vette a piedi con fatica e sudore.

Di cosa stiamo parlando? Di un motogiro chiamato “Lazzoduro” giunto quest’anno alla decima edizione

La manifestazione prevede di percorrere trenta passi alpini in un solo giorno, per un totale di circa 700 km, una sfida solo con sé stessi, si parte prima dell’alba e non c’è limite di tempo. Ma veniamo a noi: è una serata di fine estate 2013 al Motoclub Motodipendenti di Serravalle Sesia, si parla di questi “pazzi” e visto che anche a noi non manca né la passione per le strade di montagna né un pizzico di pazzia, in quattro (Antonio, Daniele, Gian Mauro e Giampiero) decidiamo di provarci. La prima cosa da capire è se accetteranno la nostra iscrizione, in quanto trattasi di un evento a numero chiuso, non ci resta che contattarli e tenere d’occhio il loro sito (www.lazzoduro.it). Appena aperte le iscrizioni inviamo i moduli e attendiamo notizie , dopo qualche disguido con le mail, riusciamo ad avere la conferma dell’iscrizione ed a procedere con il versamento della quota, che prevede il motogiro ed il successivo pernottamento in hotel a Corvara in Badia, meta finale della maratona. A noi quattro motodipendenti si aggiungerà l’amico Paolo, che poco dopo di noi riceve la conferma dagli organizzatori. La partenza è come tutti gli anni nei dintorni di Lecco, quindi dovremo organizzarci per il pernottamento nelle vicinanze, in modo da partire riposati per il giro. Antonio si incarica di trovare un Bed&Breakfast nelle vicinanze, la scelta ricade su Suello, un paese tranquillo a una decina di chilometri da Lecco. È fatta, ora non ci resta che capire se saremo in grado di arrivare sino in fondo facendo tutti e trenta i passi. Il giro è fatto in modo che in caso di problemi si possano prendere delle scorciatoie ed arrivare comunque all’albergo, ma noi non prendiamo minimamente in considerazione la cosa (vero Antonio?). A questo punto la cosa migliore che possiamo fare è cercare di allenarci sui passi alpini, ma a causa del meteo o degli impegni riusciamo a fare solo un uscita seria di allenamento per un totale di 680 km tra Italia e Francia, percorrendo cinque passi alpini (arrivare a trenta sarà un'altra cosa). Ma ormai non c’è più tempo: è il 20 giugno e si parte. Gli organizzatori del giro ci aspettano a Lecco per un aperitivo e per darci ulteriori dettagli sull’evento. La partenza è prevista all’alba del 21 giugno e sono previsti circa 200 partecipanti, quindi per sveltire le procedure ci viene consegnato già la sera prima il materiale (road- book, cartina ed adesivi per moto e casco per riconoscerci durante la giornata). Torniamo a Suello e cerchiamo un locale per la cena, la serata trascorre piacevolmente ma è meglio andare a dormire presto, domani ci aspetta una lunga giornata. La notte è un poco agitata, si fatica a riposare e la sveglia è prevista per le 3,30 (si un po’ prestino ma non possiamo permetterci di arrivare in ritardo). Arriviamo al Coyote Ugly a Ballabio, punto di partenza del giro, tra i primi, e alle 5:10 siamo pronti per partire.

Il percorso non è segnalato e noi non conosciamo la zona, in caso di problemi abbiamo il navigatore satellitare, ma gli organizzatori ci hanno dato dei foglietti plastificati ed adesivi su cui sono segnati i paesi e i passi che dobbiamo attraversare nella sequenza corretta (semplice ed efficace), io li attacco al serbatoio in modo da averli sempre sott’occhio. Finalmente si parte, l’aria a quest’ora è frizzante ma le previsioni meteo sono buone e quindi siamo ottimisti. I chilometri scorrono veloci e ci troviamo a vedere l’alba sui passi, sulla strada siamo solo noi ed è una sensazione appagante: moto, natura ed amici, che si può chiedere di più? Dopo i primi sei passi la strada si fa più impegnativa e stretta per salire ai 1828 m del passo del Vivione dove facciamo una pausa e aspettiamo l’arrivo di Giampiero che con la sua imponente Honda Goldwing 1800, moto sicuramente più a suo agio sulle autostrade che sui tornanti, è il più svantaggiato dove le strade si stringono.

Seguono i passi dell’Aprica, di St. Cristina e l’impegnativo Mortirolo. Arrivati a Pontedilegno troviamo il punto di ristoro, siamo ad un terzo del giro e la sosta è utile per cibo, acqua, benzina ecc. Ci fermiamo tutti tranne Giampiero che, attardato, ne approfitta per recuperare. Si riparte: passo del Tonale e della Mendola, dove arriviamo alle 12 circa. Ci fermiamo ad aspettare la Goldwing che arriva subito dopo di noi, Giampiero stoicamente non scende nemmeno dalla moto e riparte. Ci rendiamo conto che in sette ore abbiamo fatto solo dodici passi, siamo in ritardo. Ripartiamo con l’intenzione di andare un poco più spediti, ma ora le strade sono affollate, si trova di tutto, dai camper ai ciclisti, in alcuni tratti sembra di essere sul lungolago la domenica tante moto incrociamo! Un piccolo errore di navigazione ci costringe a ritornare indietro (stavamo per prendere una scorciatoia… non sia mai!). Fortunatamente i passi sono vicini, san Lugano/Pramadiccio/Lavazè . una breve sosta al lago di Carezza, lo spettacolo è notevole! Mentre parcheggiamo passa Giampiero che ci avvisa con il clacson e continua senza fermarsi, non vuole mollare e la sua tattica prevede un passo più tranquillo (obbligato dalla stazza della sua moto) e zero soste!

Due foto e poi si riparte: passo di Costalunga/ San Pellegrino/ Valles e passo Rolle. Siamo a diciannove e la stanchezza comincia a farsi sentire; ora ci siamo separati in 2 gruppi, davanti Gian Mauro, Paolo ed io, a poca distanza Antonio fa compagnia a Giampiero. Passo Cereda/ Forcella Aurine/ Duran/ Forcella Staulanza ed arriviamo al ventiquattresimo della lista, il passo Giau. Siamo nelle Dolomiti Bellunesi a 2236 m e lo spettacolo è da togliere il fiato, quindi ci fermiamo a fare delle foto. I prossimi cinque passi sono tutti oltre i 2000 m, io comincio a essere in difficoltà a tenere il passo e mi accorgo che non sto guidando bene, cerco di risparmiare le forze ma così facendo mi rendo conto che è la moto che porta me e non è una bella cosa. Superiamo i passi Falzarego e Valparola ed arriviamo a Corvara, ma non è ancora finita: ora ci aspetta un percorso ad anello (il lazzo da cui il nome del giro) che ci riporterà a Corvara scavalcando i passi Gardena/ Sella/ Pordoi e Campolongo. La vista pur breve del punto finale del giro mi dà energia, ora ho il pieno controllo, i passi si susseguono veloci e alla salita del Pordoi mi sento in piena forma e aggredisco i tornanti seguito come un ombra da Gian Mauro, ora è Paolo a rimanere leggermente staccato.

In cima al passo lo spettacolo è unico, il sole è calato ed ora come all’alba siamo solo noi: saranno queste considerazioni oppure la temperatura che a queste quote cala rapidamente, ma per un attimo ho i brividi! Si riparte nuovamente, non resta che il passo di Campolongo a separarci dall’arrivo. Sono le 20:15 quando arriviamo a Corvara, esattamente quindici ore dalla partenza, gli organizzatori registrano il nostro arrivo e ci indicano gli alberghi assegnati. Il pensiero va ad Antonio e Giampiero,chissà a che punto sono? Al telefono non rispondono. Andiamo in albergo, tempo di una doccia veloce ed eccoli arrivare. Facciamo in tempo a cenare prima che chiudano le cucine, che giornata! La soddisfazione e la stanchezza unite disegnano un strano sorriso sui nostri volti, ci siamo riusciti! Dopocena ci aspetta la lotteria ed i saluti degli organizzatori, Giampiero è stremato, ha compiuto un impresa visto che la sua moto pesa oltre 400 kg in ordine di marcia! Noi non possiamo mancare, attendendo la lotteria vediamo ancora dei partecipanti arrivare, sono quasi le 23. La serata si conclude con i saluti degli organizzatori e l’impressione che sarà un arrivederci al prossimo anno. la mattina seguente facciamo i bagagli e ci avviamo verso casa, ovviamente non per la strada più breve,vogliamo vedere la Marmolada,quindi in sequenza i passi Valparola/Falzarego/Giau e Fedaia.

Una breve sosta per le foto,poi proseguiamo sino a Bolzano a prendere l’autostrada che ci riporterà a casa. Alle fine il contachilometri segnerà 1400km fatti in un weekend che a tutti noi resterà impresso per molto tempo, L’unico rimpianto è di non aver avuto molto tempo per fotografare i paesaggi meravigliosi che abbiamo attraversato.

Se vi chiedete che cosa spinge noi motociclisti ad affrontare una prova di resistenza come questa…. in verità non saprei cosa rispondere,ma se aveste visto il sorriso che tutti noi avevamo sotto il casco mentre rientravamo a Serravalle dove altri amici erano ad attenderci, ecco forse quello basterebbe a giustificare questa pazzia.

Daniele del moto club “motodipendenti”

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Commenti degli Utenti (totali: 27)
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Commento di: vilcoyote il 30-10-2014 21:57
Bel giro, indubbiamente l'amico con la GoldWing avrà avuto il suo daffare a gestire quel bestione su strade strette, tortuose e spesso con pendenze di tutto rispetto, però hai omesso i primi sei passi.... perché? sarebbe interessante avere tutta la sequenza, magari per provarci da soli in tutta tranquillità partendo da un qualunque punto del percorso, oppure per poterli sostituire con altri più vicini al luogo di residenza di chi vorrà provarci l'anno prossimo: purtroppo non tutti possiamo avere a disposizione il tempo giusto al momento giusto e tocca accontentarsi di quel che passa il convento... ad ogni modo ancora grazie per la bella descrizione!!!
Commento di: ziodani il 30-10-2014 22:22
giusto, ecco tutta la sequenza:
1) colle di balisio
2) culmine s.Pietro
3) Dossena
4) La forcella
5) Col di zambla
6) Passo Presolana
7) Passo Vivione
8) Passo Aprica
9) Passo s.Cristina
10) Passo del Mortirolo
11) Passo Tonale
12) Passo della Mendola
13) Passo s.Lugano
14) Passo Pramadiccio
15) Passo di Lavazè
16) Passo di Costalunga
17) Passo s.Pellegrino
18) Passo Valles
19) Passo Rolle
20) Passo Cereda
21) Forcella Aurina
22) Passo Duran
23) Forcella Staulanza
24) Passo Giau
25) Passo Falzarego
26) Passo Valparola
27) Passo Gardena
28) Passo sella
29) Passo Pordoi
30) Passo Campolongo
Commento di: Cliff_Fox il 31-10-2014 22:22
Il 4 e il 9 dovrebbero essere vicini alle mie parti ma non li trovo sulle mappe...qualche info in più?
Commento di: ziodani il 01-11-2014 13:07
la Forcella (1039mt) collega la Val Serina e la Val Parina si trova poco dopo Valpiana direzione Oltre il colle.
qui trovi una descrizione: http://www.massimoperlabici.eu/Sito%20Max%20v1.0/Asfal/Palomb/laforcella.htm
il passo di santa Cristina (1427mt) si trova dopo l'aprica direzione Trivigno, entrambi passi più noti ai ciclisti che ai motociclisti
qui la descrizione:
http://www.bicigiri.it/m02_036.htm
Lamps
Commento di: mayobiker69 il 11-12-2014 11:09
Ciao zioDani
Commento di: Quarantuno il 12-11-2014 00:27
Ebbene si! chi ci fa fare una sfacchinata cosi'? Forse la grande passione? la grande voglia di moto? Provare qualcosa di profondo? Secondo me basta provarci. Il giro sulla carta è bello tosto ma una volta dentro e partiti si macinano km abbastanza bene. Ho riconosciuto l'FJR visto che ero presente al Lazzoduro e confermo quello che hai scritto. Del resto se si è abituati a fare giri lunghi non si incontrano problemi. Moto ok e belli riposati e via. Anche io ho optato per la soluzione B&B a Malnago. Azzeccatissima! LO consiglio a chi ha voglia di percorrere tanta strada e passare in luoghi molto belli. Una cosa che mi ha lasciato deluso riguarda quelle strade stupende di alcuni passi molto famosi ma che purtroppo non li ho trovati in perfetto stato come anni fa! La crisi tocca anche le casse di altre regioni forse!!!!!!!Peccato. In generale tutto bello e ben organizzato. Mi sono divertito e se posso lo rifaccio.
ciao. 41# DoppioOk Campione
Commento di: ziodani il 13-11-2014 00:04
Allora arrivederci alla prossima edizione Ciauz Lamps
ma tu eri da solo oppure con amici?
Commento di: Quarantuno il 14-11-2014 02:11
ero presente al Lazzo da solo. solo un'amico poteva venire ma all'ultimo ha rinunciato per timore di riuscire nell'impresa. quando ho raccontato com'è andata si è mangiato gli attributi.
Commento di: Quarantuno il 14-11-2014 02:14
ero presente al Lazzo da solo. solo un'amico poteva venire ma all'ultimo ha rinunciato per timore di riuscire nell'impresa. quando ho raccontato com'è andata si è mangiato gli attributi.
Commento di: Quarantuno il 14-11-2014 02:17
a parte che mi scritto due volte la risposta, sara' l'ora, volevo dirti che se ti va di vedere un po di foto del Lazzoduro le ho messe in un album su google+. le trovi cercando roberto pancaldi. fammi sapere. ciao.
Commento di: ziodani il 15-11-2014 08:14
Complimenti per le foto! Applause ma soprattutto dove hai trovato il tempo per farle... Mr. Green .
il prossimo anno voglio farne molte anch'io!
Commento di: Quarantuno il 23-11-2014 00:51
ho fatto delle prove prima di partire sistemando bene uno zaino serbatoio per la custodia della fotocamera pronta da estrarre come fosse una pistola con cavalletto inserito. quando arrivavo sui passi o vedevo un paesaggio bello mi fermavo al volo, foto con autoscatto e via verso il passo successivo. concentrato e deciso ma senza il pensiero di dover correre o arrivare prima di chicchessia. mi sono divertito anche a fare le foto. bellissimo. ciao ciao biker.
Commento di: Doc_express il 31-10-2014 09:19
avessi giorni e giorni a disposizione sarebbe una buona maratona,ci andrei con l'harley,i bimbi-scooter dei vicini e si dormirebbe sotto alle stelle.
Due settimane fa avevo fatto un giro in fuoristrada ,proseguendo poi a piedi. In lontananza avevo un visto un fuoco acceso. Mi sono avvicinato a portata di orecchio e un gruppo di ragazzi francesi ,probabilmente arrivati a piedi dal confine (sono meno di 15 km) cantavano "un sol pais une sole terre" .
In quelle note che sia alzavano verso il cielo c'era una libertà mostruosa. E spesso non serve girare il mondo quando il paradiso è dietro l'angolo.

P.S. quando mi sono allontanato e ho riacceso per tornare ho detto alla mia moto di andare via col minimo rumore,non volevo guastare la poesia di quelle note che ancora si sentivano
Commento di: _Ares_ il 01-11-2014 19:30
Complimenti!
Non conoscevo questo evento, dev'essere una bellissima esperienza: entra a spallate nella mia lista di cose da fare!

Mi piacerebbe farlo con zavorrina... ma diventa parecchio impegnativo!
Se me lo organizzo da me, dividendolo in 2 giornate (e magari piazzando una tenda abusivamente in qualche prato ( Shame on you nonò! non si fa)...) dici che sarebbe fattibile?
Commento di: ziodani il 03-11-2014 21:47
senz'altro è fattibile,più che altro è farlo con la zavorrina, sia per lei che per te.
noi eravamo circa 200 ma di zavorrine veramente poche Confused
Commento di: _Ares_ il 06-11-2014 13:44
Proprio per questo pensavo di dividerlo in due giorni
Lo so, niente a che vedere con lo spirito dell'evento originale, ma sono posti bellissimi e sono sicuro (che oltre che per la stanchezza), mi fermerei mille volte a contemplare i paesaggi.
Commento di: memmo86 il 03-11-2014 10:06
Santa cristina, mortirolo e vivione con una goldwing? Shocked Shocked Complimenti al tuo amico!! Santa cristina ci andiamo con i tiral o i cross, e il mortirolo lo lasciamo ai ciclisti!
Commento di: memmo86 il 03-11-2014 10:06
intendo noi che abitiamo nelle zone!! Mr. Green
Commento di: ziodani il 03-11-2014 21:43
in effetti i tre passi da te citati sono quelli che hanno impegnato maggiormente il mio amico con la goldwing Mr. Green
le altre moto del nostro gruppo erano: la mia fjr 1300, una versys 1000, una triumph 1200 explorer ed un tdm900.
Commento di: memmo86 il 04-11-2014 09:42
Be anche l'fjr è un bel mastodonte da portarsi in giro per quelle mulattiere!! ASD
Più che altro che in alcuni punti sul vivione ho fatto fatica a passare io con una macchina, e ho una Z! ahahah
Comunque una bella fatica, mavedendo la lista dei passi direi che i pesaggi visti ricompesano la fatica!
Commento di: devargas il 11-11-2014 15:20
Bravo, bella domanda, chi ce lo fa fare? Sembra quasi una domanda senza risposta eppure, se diamo voce alle ragioni di quell'anima, che si ciba di istinto, passione, forza, sogni ed avventura, ci si potrebbe imbastire un discorso, lungo, bello, forse personale.

Ovviamente come te, e tanti altri, condivido questa apparentemente irrazionale passione, e la pulsione che mi spinge all'avventura, solo, o con gli amici.

Quest'anno ripeteremo il viaggio dell'anno scorso da Napoli a Bruges, e le coste del mare del nord. Questa volta però imbarcandoci e passando dalla Spagna, o forse dalla Croazia, non lo abbiamo ancora definito.

Nell'edizione precedente abbiamo attraversato molti passi alpini, tra questi una vetta posta a 2800 metri, credo la più alta d'Europa. Ricordo l'emozione che provai anche soltanto a vederle le Alpi, in sella alla mia moto. Quanto poi a valicarne i passi (non tutti) è stata un esperienza indimenticabile per bellezza, all'andata. Con qualche inconveniente, invece, al ritorno, quando, dovendo giungere in Italia da Grenoble, precisamente a Lavagna, ci trovammo a sottostimare i tempi di attraversamento dei passi che ci eravamo imposti di attraversare allargando il giro.

Alla fine stanchi, stanchissimi, ma sempre indomiti, felici, forse oramai invasati, con la voglia di saltare in sella per vedere: scoprire cosa c'è più in la, cosa si nasconde dietro la curva, sopra la montagna...oltre la montagna.

Avevo dei dubbi, se ripeterlo, il grande viaggio, tantopiù che sarà quest'anno ben oltre i 5.000 chilometri della precedente edizione. (Fatti però in 9 giorni).

Dopo avere letto il tuo articolo, mi sono ritrovato ad abbracciare l'irrazionale, esaltante e vivificante brezza, portata, non dai sogni, (spesso irrealizabili) ma dai ricordi. Ricordi di sogni che trovarono una loro realizzazione, quindi parliamo di cose fattibili e ripetibili.

Non si è mai troppo vecchi, o stanchi, per potere vivere, e la vita, quella vera, è legata alle sensazioni di gioia ed esaltazione che solo l'avventura e la conquista sanno offrire. Conquista di cosa? Di se stessi, atraverso la conoscenza e la condivisione dell'amicizia, e scusa se è poco.

Grazie per il bell'articolo...mi ci voleva!
Commento di: ziodani il 11-11-2014 20:46
Grazie a te per il commento,io di solito non scrivo,non sono bravo a farlo.
Ma questa volta mi sono trovato a ripensare alle sensazioni provate durante quella meravigliosa giornata ed il racconto mi è uscito di getto,volevo cercare di condividere quelle sensazioni che ho provato.
Hai ragione non si è mai troppo vecchi per vivere e queste sensazioni sono vita,quella vera!!!!
(io ho 52 anni e sto facendo ora quello che non ho potuto fare prima)
Buona strada per il tuo prossimo viaggio.
Commento di: JO74 il 11-11-2014 19:39
Dev'essere stata davvero una bellissima esperienza.
Complimenti.
Commento di: ziodani il 11-11-2014 20:49
Grazie!
Credo che la ripeterò.
Commento di: bastiancontrario il 27-11-2014 10:22
Complimenti Ziodani,
bellissima esperienza e bella narrazione.
Sono venuto a conoscenza del lazzoduro verso maggio ma, purtroppo, ero impegnato in un trasloco altrimenti avrei fatto parte del gruppo anche io! La prossima edizione vedrò di non farmela sfuggire!
Commento di: ziodani il 02-12-2014 23:49
grazie bastincontrario, ho scoperto che abbiamo un amico in comune, per la prossima edizione prova a convincerlo a partecipare ASD ASD
p.s. l'amico in comune si chiama Claudio ( sul tinga è fj1200abs ) Lamps
Commento di: bastiancontrario il 03-12-2014 09:39
Ci proverò... ma ha una certa avversione per le strade strette e tortuose... ASD