La Community Ting'Avert
Pensiamo a chi ci vuole bene
Scritto da Shibari - Pubblicato 24/05/2013 08:29
Quando usciamo in moto, pensiamo anche a chi aspetta il nostro ritorno a casa

Buongiorno a tutti.
Dopo lunghe riflessioni ho deciso di uscire dal mio guscio e raccontarvi la mia esperienza spero di cuore che possa far riflettere.

Ora che è arrivata la bella stagione, leggo continuamente articoli scritti su diversi forum motociclistici che riguardano sicurezza, prudenza, abbigliamento, fiumi di pagine scritte con il cuore da uomini che amano e che hanno una grande passione per la motocicletta.

Voglio citare due articoli recenti molto belli uno scritto da aleksjboss, l’altro da Maryj-Raptorina.
In breve vi racconto l’esperienza che ha segnato e in parte mi ha cambiato la vita.
Ho sempre avuto fin da bambino la passione più che per la moto per le corse presa da mio padre le guardiamo tutte in tv.
La mia compagna più fanatica di me veniva da una famiglia di motociclisti veri.
Mi è stata portata via nell'arco in un respiro, forse una disattenzione o anche la velocità. Raramente uscivamo insieme in moto e quel giorno ho preferito crogiolarmi al sole della piscina intanto che aspettavo il suo ritorno a casa. Come in moltri altri casi arriva la telefonata che ghiaccia il sangue nelle vene.

Non comprendo ancora oggi a distanza di quattro anni cosa sia scattato dentro di me, dopo quanto accaduto ho acquistato la mia prima moto.
Molti amici mi ha dato del folle.
Ora capisco quanto sia davvero bello ed affascinante andare in moto.
Quando sono in sella riseco a staccare la spina da tutto l’inquinamento che mi circonda e solo così riesco finalmente a rilassarmi e a non pensare.

In questi quattro anni ho fatto circa 20.000 km tutti in solitaria, cerco di guidare sulla difensiva essere prudente, e rispettare il codice della strada. Non sono un santo, e alle volte apro il gas anche io, mentirei a me stesso scrivendo il contrario.
Ma vengo continuamente sverniciato da moto e maxi scooter che su strade da 90 orari hanno la media dai 110 in su, ad ogni curva cieca sperare di non incappare in un frontale non con contro le auto, ma pseudo piloti che consumano le saponette in strada e che a tutti i costi devono pulire le gomme.

L’unica uscita in compagnia con altri tre motociclistici, tre settimane fa. Per chi conosce la zona di Crema, a 50km e si è sul lago d’Iseo passando dall’autodromo di Franciacorta, strade strette che attraversano le campagne, asfalto talmente consumato che non è più neanche grigio ma bianco.
Io ho una monster 695 i compagni avevano dai 1000 ai 1200 di cilindrata, morale tutta la strada ad una media di 140 con punte di 160 tutti padri di famiglia, con indosso solo un giubbetto in pelle.
Vi sembra normale?

Al ritorno con una scusa ho fatto un altro giro e me ne son tornato da solo.
Perché rischiare così? Perché cercare di giocare con la vita inutilmente?
Si scrive sempre che a causa di pochi, su fa di tutta l'erba un fascio denigrando un po' tutta la categoria. Ma sono davvero cosi pochi?

Ne conosco e ne ho incrociati sulla mia strada di motociclisti veri ma stanno diventando sempre più rari secondo me. Ok, ognuno è libero di vivere come vuole, ma impariamo a pensare alle conseguenze delle nostre scelte.
A casa abbiamo tutti qualcuno che ci ama e che ci vuole bene, e che passa magari le giornate con il cuore in gola aspettando in nostro ritorno.

Spero di cuore che queste poche righe possano dare un piccolo contributo a riflettere più profondamente sulle conseguenze delle nostre azioni.
La vita difficilmente da una seconda possibilità. E per chi resta credetemi purché si continui a vivere certe ferite non si rimargineranno mai.

Andrò in moto finché ne avrò la forza, ma abituiamoci quando siamo in sella a vedere attraverso il casco anche il sorriso e il volto di chi aspetta con ansia il nostro ritorno a casa.
Forse solo così possiamo diventare davvero prudenti e consapevoli di cosa stiamo facendo e come lo stiamo facendo.

Mi scuso se posso esservi sembrato tragico, non avrei potuto esprimermi diversamente.
Auguro a tutti di passare una splendida estate (sperando che arrivi visto il meteo) e di macinare migliaia di km con piacere e divertimento rispettando la nostra vita e quella di tutte le persone che ci amano.

Marino.
 

Commenti degli Utenti (totali: 32)
Login/Crea Account



I commenti sono di proprietà dell'inserzionista. Noi non siamo responsabili per il loro contenuto.

Commenti NON Abilitati per gli utenti non registrati
Commento di: SCRATTE il 24-05-2013 11:59
Semplicemente toccante, vero e crudo ,
come sai caro Marino , io e Domi condividiamo la tua stessa passione e la tua stessa visione,
spero sempre che non debba perdere coloro che amo per colpa di un idiota che non sa cosa farsene della propria esistenza..spesso anche se capisco che sia brutto a dirsi, quando capitano incidenti mortali causati da "razzi pazzi" che scorrazzano per le strade (a prescindere che siano a 2 o 4 ruote) ho questo pensiero:
morte tua, vita nostra..
non che non mi dispiaccia per i familiari ed amici, ma onestamente son "elementi" che causano solo dolore e morte nella loro insensata e pazza vita.
Per le corse ci son le piste , per le strade ci son tante vite che meritano rispetto, in primis la nostra: lo dobbiamo a noi stessi e a coloro che ci amano.
Complimenti per quel che hai scritto, complimenti per l'Uomo che riesci ad essere nonostante il devastante dolore che Ti porti nel cuore e non posso che complimentarmi anche per il "tipo" di Motociclista che hai deciso di essere.
A presto, un abbraccio con sincero affetto
Marika e Domi
Commento di: Shibari il 24-05-2013 12:53
Grazie mille Marika, noi ci sentiamo spesso e ci conosciamo. Condividiamo la stessa filosofia, quando siamo in sella.
A persto Marino.
Commento di: ulgio il 24-05-2013 12:30
Bravo Marino... Parole stupende.... Ti mando un caloroso abbraccio.... lamps fratello
Commento di: Shibari il 24-05-2013 13:01
Grazie mille, un grande abbraccio anche a te.
Marino.
Commento di: pj55 il 24-05-2013 13:11
Tutto da condividere, io vado in moto da tanti anni, qualcuno mi dice ...troppi. Non sono uno smanettone, spesso ho portato con me fidanzata ,moglie , figli. Cerchi di essere prudente, conosci ed apprezzi il valore della vita, resti di pietra quando un amico , un conoscente , od un ragazzo che neanche conosci perde la vita su questa "cosa" che hai dentro, che fa parte di te, che guardando al futuro,......se ci arriverò, pensi, ...e quando non potrò più andarci....? Ma onestamente chi può dire, anche il più prudente, il più corretto, che in un giro di 500 km, in un tratto, in una sola occasione magari, ...ti lasci un po' prendere e ...vai...... . E' solo un attimo, un solo momento di "debolezza" che potrebbe risultare fatale. Ma senza questo "momento", esisterebbe la moto? Ci sarebbero i motociclisti? Con questo NON VOGLIO giustificare chi costantemente pone in pericolo la propria incolumità e la sicurezza altrui abusando comportamenti da "deficente", ma la moto è pericolosa e chiunque la inforca LO SA'.
E...con questo non voglio essere nemmeno fatalista, .....ma nemmeno cieco od ipocrita, sopratutto sono vicino a Chi, questo mereaviglioso "giocattolo" invece che gioia e spensieratezza ha portato lacrime e dolore. Buona strada.
Commento di: Shibari il 24-05-2013 17:40
Ciao e grazie per le tue parole. Le condivido pienamente la tua analisi e praticamente perfetta. Sono stato un pò drammatico volutamente ho scritto di getto. Chi mi conosce bene mi dice che sono un selvatico. Non a caso amo i gatti e il loro carattere.
La moto però la vivo estremo piacere guido rilassato senza patemi se no avrei già lasciato perdere. Dal lavoro alla spesa, quando non mi serve il baule dell'auto sono su due ruote.
Non sono un santo apro e vado quando mi prende, senza questi momenti come hai scritto non ci sentiremmo motociclisti.
E una passione pericolosa ma non possiamo farne a meno.
A presto e buona strada anche a te.
Marino


Commento di: Hondacross95 il 24-05-2013 14:40
Pensa....ieri sera ho litigato con i miei (specie mio padre) proprio per questo motivo.
Ho 18 anni, e sto facendo la A2, e di conseguenza, vorrei comprarmi una moto appena presa la patente. Ma i miei non vogliono.... un amico di mio padre ha perso il figlio sedicenne qualche anno fa, e da allora mio padre ha una certa avversione per le moto (pur possedendo lui stesso un piaggio beverly 500).
Il fatto è che io adoro le moto....a 14 anni mi hanno preso il 50 e da allora ne sono completamente innamorato. Passo domeniche pomeriggio a guardare le moto passare sulla statale (abito in una zona molto trafficata) e ogni volta spero un giorno di poterle guidare anche io.
Capisco perfettamente l'ansia dei miei, ma non penso che per questo debbano tagliarmi le ali!
Sbaglierò, farò i miei errori, probabilmente farò qualche "visita" all'ospedale (facendo le corna!!!!) ma sono cose che ho già messo in conto!
Non voglio muorire, logico, nessuno vuole muorire ... penso che basti un pò di attenzione, un pò di testa sulle spalle e tutto si può faùe.
Logico, farsi male andando in moto è pià probabile che farsi male giocando a golf... ma non per questo tutti devono giocare a golf!!
Commento di: Cesco90 il 24-05-2013 17:27
Ti prego non te la prendere,non ho saputo resistere Very Happy , è anche per sdrammatizzare: "Vuoi che "muoro"?!?" ASD ASD

Tornando seri, so che vuol dire avere i genitori contro, proprio per i possibili pericoli che la moto porterebbe, quante litigate prima di riuscire a convincerli...comunque non demordere e vedrai che la prenderai! Solo non mettere in conto già la possibile visita all'ospedale perchè non parti bene Smile auguri per tutto!
Doppio Lamp Green
Commento di: Hondacross95 il 24-05-2013 19:16
il bello è che avevo scritto morire....poi ho pensato < *****, ho sbagliato, fortuna che me ne sono accorto sennò facevo la figura dell'imbecille>.... e invece... !!!
Commento di: Cesco90 il 24-05-2013 19:18
ahahahaha ma si era per scherzare! Chissà quante panzanate avremo collezionato tutti noi scrivendo Smile
Commento di: Shibari il 24-05-2013 17:53
Ciao, in casa mia è stata una tragedia il garelli 50. Puoi immaginare. Non sono poi stato capace d'insistere e ho preso la moto quando sono uscito di casa.
Tu sembri più che convinto tieni duro e vedrai che riuscirai a coronare in tuo sogno.
Devi inseguirlo.
Marino.
Commento di: Hondacross95 il 24-05-2013 19:28
mio papà insiste: <con quei soldi ti ci compri una bella macchina, che vedrai che la sfrutti di più di una moto.>
Quello che loro non capiscono...è che a me della macchina me ne frega relativamente poco!! Cioè, per me la macchina costituisce solamente un mezzo di trasporto in caso di pioggia, o se devo portare la morosa al lago la sera....ma se fosse per me, userei sempre la moto.
Non so, è un qualcosa che ho dentro, che mi spinge verso questa strana "cosa" che sono le moto. Con il 50 ci ho già lasciato 2 braccia, o meglio, 2 polsi....ma non per questo la mia attrazione per questo "mondo" è diminuita, anzi
Commento di: Hondacross95 il 24-05-2013 14:41
Pensa....ieri sera ho litigato con i miei (specie mio padre) proprio per questo motivo.
Ho 18 anni, e sto facendo la A2, e di conseguenza, vorrei comprarmi una moto appena presa la patente. Ma i miei non vogliono.... un amico di mio padre ha perso il figlio sedicenne qualche anno fa, e da allora mio padre ha una certa avversione per le moto (pur possedendo lui stesso un piaggio beverly 500).
Il fatto è che io adoro le moto....a 14 anni mi hanno preso il 50 e da allora ne sono completamente innamorato. Passo domeniche pomeriggio a guardare le moto passare sulla statale (abito in una zona molto trafficata) e ogni volta spero un giorno di poterle guidare anche io.
Capisco perfettamente l'ansia dei miei, ma non penso che per questo debbano tagliarmi le ali!
Sbaglierò, farò i miei errori, probabilmente farò qualche "visita" all'ospedale (facendo le corna!!!!) ma sono cose che ho già messo in conto!
Non voglio muorire, logico, nessuno vuole muorire ... penso che basti un pò di attenzione, un pò di testa sulle spalle e tutto si può faùe.
Logico, farsi male andando in moto è pià probabile che farsi male giocando a golf... ma non per questo tutti devono giocare a golf!!
Commento di: Cesco90 il 24-05-2013 17:22
Non posso che concordare assolutamente...ad esempio è per colpa di queste persone che la mia ragazza ha paura della moto e anche se le ho spiegato mille volte che la mia "visione" della moto è quella del viaggio fatto per godersi il mezzo e il paesaggio e non per la velocità, lei ha comunque in mente proprio quello stereotipo di motociclista e finchè non assaporerà la bellezza di un viaggio vissuto appieno credo che non riuscirò a farle cambiare idea...

Comunque mi spiace davvero per la tua perdita...ma sicuramente la bella persona che sembri essere contribuirà a regalarti tante belle emozioni nella vita Smile
Lamps!
Commento di: Shibari il 24-05-2013 18:02
Ciao, e grazie.
Hai ragione, pensandoci bene conosco diverse fidanzate che non son mai salite, e anche altre che dopo aver provato, si son stancate presto di fare da zovorrina, ma per imparare e stare alla guida.
Vedrai che verrà, stai attento che poi metta te dietro sul sellino duro e scomodo.
Ciao e buona strada.
Marino
Commento di: pj55 il 24-05-2013 21:16
Rispondo a Hondacross 95. Tuo padre e chi ti vuol bene, che è anche il titolo di questo bel post, ha tutto il diritto e il "dovere" di essere previdente nei confronti di una persona a cui si tiene molto. Qusto non si deve considerare come un ostacolo, al contrario un pungolo a dimostrare che chi ci vuol bene deve aver fiducia nelle nostre capacità di giudizio e controllo. Bisogna dimostrare con maturità, che la moto, l'auto, uno sport , se praticati senza giudizio sono pericolosi a prescindere. Non sono d'accordo nella tua analisi quando dici di mettere in preventivo cadute e degenze in ospedale. Questo lo considero poco serio. Chi lo dice??? non credere a tutto quello che ti raccontano, ci sono motociclisti.....che per scaramanzia non lo dicono, ma non sono mai neanche caduti. Come dice Marino, la moto ce la abbiamo in testa, ma con quella usiamola..........non si nasce piloti e nanche lo si diventa dopo anni di pratica, non c'è niente da dimostrare a nessuno, ognuno deve andare col proprio passo in sintonia al mezzo che usa. Dimostra maturità e vedrai che magari a malincuore nessuno ti ostacolerà. I genitori servono a questo, a farti pensare, non a tarparti le ali. Wink
Commento di: DiegoCarlo il 24-05-2013 20:32
posso dire da veterano motociclista, anche se non pistaiolo o ginocchio a terra, come si dice, che è tutto vero e tutto giusto, ma, come spesso mi è successo, anche in 20 anni di enduro, ho rischiato tante volte di farmi del male e non n strada, ebbene è proprio in strada e andando tranquillo nei limiti che quasi perdo una gamba in un incidente, quindi? certo se fai qualcosa di pericoloso devi mettere in conto che tutto può succedere, altrimenti vai solo a piedi e stando attento ai gradini.... vivere vuole dire alzarsi la mattina e sfidare qualsiasi cosa che può fart male, fisicamente che sentimentalmente, altrimenti siamo mortiiii
Commento di: Shibari il 24-05-2013 22:16
La strada sappiamo che ormai è una giungla, e per fortuna nella maggioranza dei casi si sentono
sempre le stesse frasi. Ero fermo mi han tamponato, czzo andavo piano, e tutto si risolve con due lividi il portafoglio più leggero, e per sdrammatizzare anche un paio di mutande pulite. Poi si ritorna
a macinare km. Raccontando la mia esperienza, ho voluto far leva sui sentimenti, una visione diversa di affrontarle l'argomento sicurezza. La mia vita continua ha solo fatto una deviazione e come in tutte le cose che ho fatto l'ho affrontata, è costata fatica sudore e lacrime. Sè non si è determinati non si và da nessuna parte e si muore dentro come hai scritto tu. La malattia peggiore dell'uomo.
Marino.
Commento di: EMA97 il 28-05-2013 14:49
ciao, sono anchio un endurista.. la moto, come la vita la vivo come una sfida contro me stesso e contro gli ostacoli.. il piacere immenso di guidare questa nostra "cosa" a volte però ci fa perdere la ragione secondo me.. prima di salire in sella e sbizzarrirsi secondo me si devono mettere in conto alcune cose.. come per esempio che ci si puo fare molto male e anche morire.. è un dato di fatto.. (marino perdonami se vedo le cose con molta crudezza e freddezza, ma sono le cose viste dagli occhi di un 15enne che non sa ancora nulla della vita e del vero mondo che lo circonda) un mio amico è morto su una moto.. io sono uno di quelli che in strada rispettano sempre le regole e che non vanno mai oltre i 50 km h.. ma in fuoristrada.. si sfida sempre la sorte se si vuole dare gass.. anche con un 50 come il mio.. basta niente.. una pietra piu appuntita delle altre fa il suo gioco, una disattenzione, una svista, un imprevisto.. ma come gia detto prima, senza queste senzazioni non saremmo motociclisti!!! lamps, e buona strada Marino!!!!!!
Commento di: aleksjboss il 24-05-2013 21:09
Per prima cosa grazie per avermi citato in questo tuo struggente articolo.
In queste tue parole si racchiudono tutti i pensieri che ogni motociclista tende (di proposito) a non avere, a farli "scivolar via"...pensando erroneamente che non esistono.
A volte sarà la giovane l'età (la mia per esempio) a non portarti in queste profonde riflessioni, a volte è la non curanza e il non rispetto delle proprie persone care...a volte è semplicemente fatto in buona fede...
Hai fatto un collegamento al mio articolo non per niente, infatti dietro alle parole da me scritte si cela anche questo tema, profondo e molto delicato.
Cerco sempre di migliorare, uscita dopo uscita. Confido in me stesso e confido nelle critiche degli altri per non commettere sempre gli stessi errori, per non commettere l'errore.
Alla base di questo tuo pensiero si basa il rispetto verso il prossimo e non posso che darti ragione.
Mi ha fatto piacere e mi ha fatto riflettere ulteriormente il tuo articolo, grazie per queste tue parole.

alekjboss

Lamps
Commento di: pj55 il 24-05-2013 21:26
Marino.....ho "guardato " un attimo e ......ci siamo forse conosciuti a Laveno un paio di settimane fa? Mi fa ancora più piacere Up Saluti
piero.
Commento di: Shibari il 24-05-2013 23:39
E' un piacere sentirti e grazie a te che mi hai dato un pò di coraggio per raccontare la mia esperienza. Hai ragione quando siamo in sella evitaimo questi pensieri e molti altri che forse toglierebbero parte del piacere. Dobbiamo cercare nelle nostre decisioni di non tralasciare mai niente, per quanto possibile. Tutto può accadere ne siamo consapevoli. ho provato ad essere dall'altra parte e ho voluto raccontarlo.
Come motociclista non son diverso da nessuno penso. E come mi ha scritto pj55 pur prudenti e previdenti, noi amiamo le moto e cerchiamo emozioni che solo questo mezzo ci può dare. Senza quelle non avremmo senso di esistere ne noi ne le moto. Cerco solo in quei momenti, di fare un respiro e prendemi qualche secondo in più prima di scalare un paio di marce e far salire i giri del motore. In fin dei conti cosa ci costano pochi secondi in più. E credimi non tolgono nulla al piacere che si proverà subito dopo.
Marino.
Marino.
Commento di: opps il 26-05-2013 19:07
proprio non riesco a commentarlo questo scritto, riesco solo ad approvarlo dalla prima all'ultima riga Doppio Lamp Naked
Commento di: devargas il 27-05-2013 10:54
Leggere il tuo articolo, sicuramente non tragico, ma realistico, mi ha portato alla mente una situazione di paradosso che a volte scatta. Ricordo che molti anni fa, una signora napoletana, di nome Antonietta Miele, perse il figlio in un incidente sulla Napoli-Salerno causa la solita tiratina ed il tragico fato che ha posto d'innanzi ad una moto lanciata ad oltre 200 un automobilista. Un fatale cambio di traiettoria per evitare l'ostacolo e caddero in quattro perdendo la vita in due. La mamma di questo ragazzo, in sua memoria, fondò il "Motoclub Corrado Miele" che restò aperto svariati anni (io ero il tesoriere). A chi le chiedesse il perchè lei diceva che era per il grande rispetto per la persona di suo figlio e la sua grande passione. Una passione che gli è costata la vita.

Forse hai vissuto anche tu, paradossalmente, in forza dell'esperienza emotiva vissuta, il senso profondo di questo qualcosa. Nel bisogno di comprendere, quale migliore comprensione del viverla, questa cosa, condividendola?

Forse non sei proprio solo, forse c'è lei con te, perchè sicuramente era una parte di te e rivive in tante cose, non soltanto motociclistiche.

Le tue belle uscite si completano con la tua prudenza, ed il tuo essere solitario, è fondamentalmente introspezione.

Vivere in un ritmo di marcia un andatura gaudente che abbraccia sensazioni vitali e belle escludendo il phatos è utile per svuotare la mente e renderla ricettiva alla vita

. Devi essere amante del bello, un romantico, oltre che un discreto pensatore. Una persona che ama capire approfondendo. Direi anche con una buona dose di coraggio.

Continua a viverla col tuo ritmo e nella bellezza che ti suscita quello che vedi, senti ed ammiri nelle tue passeggiate. Un compagno ideale lo troverai, forse il classico gruppo non fa per te, io non ti conosco ma sento di sconsigliartelo.

Usare la motocicletta così come tu fai è sublime e non vuole grosse interferenze.
Commento di: Shibari il 31-05-2013 17:49
Grazie per la tua testimonianza. Le parole che hai riportato della Sig.ra Antonietta, sono di una madre che ha perso suo figlio, ma pur conoscendo la pericolosità, condivideva ed approvava questa sua passione. Sappiamo che molti genitori, per il troppo amore nei confronti dei propri figli o perché temono loro stessi le moto non riusciranno mai a capire e condividere i sentimenti che portano una persona ad amare e desiderare la motocicletta. Questa donna ha tutta la mia stima e ammirazione. La moto anche se da solitario la vivo con serenità e piacere. Oggi ci sono mezzi per comunicare quando si è alla guida. mentre prima di questi in fondo, che si fosse in due o in gruppo si era soli dentro il casco. Si forse sono troppo prudente, ma sono cosi anche nella vita, preferisco riflettere qualche minuto in più, ma poi parto come un treno in corsa e ben difficile da fermare. Molte cose non le ho ancora provate, anche per una questione economica, trovamdomi da un giorno all’altro ad affrontare tutte le spese, dal mutuo e tutto quello che serve per vivere, ho fatto un enorme sacrificio per acquistare la moto. Ho dovuto fare scelte obbligate. Gomme da turismo per evitare di sostituirle tutte le stagioni, la voglia di andare in pista è tanta. Pensa che da dove abito. nel raggio di 60km, ho vicino l’autodromo di Franciacorta, Castelletto e San Martino al lago, senza contare Monza. Pur che sia tranquillo nelle mie andature, ho già perso i miei 3 punti per eccesso di velocità e non dove il limite era di 50, e con i 170 euro di verbale, quanta benzina e quanti km mi sarei fatto. Mi son detto: Sono un pirla e starò più attento. Quelli sono proprio soldi sprecati inutilmente senza contare il fattore rischio. La fatalità è dietro l’angolo, ma evitiamo di cercarci altri rischi. Ora sto’ cercando di mettere da parte un po’di soldini per andare il prossimo anno a vedere il TT. Riuscire a fare questo viaggio è il coronamento di un sogno. Senza nulla togliere al motociclismo moderno, da sognatore, amo il motociclismo temerairio degli anni 50 60, uno dei miei “idoli” è Omobono Tenni, prima uomo e poi pilota. Ho deciso di raccontare la mia esperienza, perché la stagione deve ancora iniziare, e sui quotidiani o in rete, purtroppo si leggono già notizie drammatiche. Come nel titolo dell’articolo, proviamo a riflettere qualche minuto prima di partire a cannone quando ci prende, perché la sera tutti vogliamo tornare a casa. Questo è il mio pensiero, il mio modo di vivere. L'esperienza che mi porto dietro e che mi serve tutti i giorni per confrontarmi nella vita normale. La mia vita continua, ha preso una strada diversa, resta un grande vuoto dentro di me ma non posso fermarmi, se no morirei dentro. Grazie ancora per le tue parole. Tanti km e tanta buona strada, sperando che il meteo migliori. Marino.
Commento di: elekktra il 30-05-2013 00:26
Che dire Marino, mi dispiace per il dolore che hai dovuto affrontare e nonostante tutto hai continuato a coltivare la passione per la moto!!! Il tuo racconto da' la forza a chi la moto certe volte la vorrebbe abbandonare, sì perche' io dal 1 maggio che ho perso un'amica in moto ho iniziato a cambiare la visione che avevo verso le motociclette. Incubi, dispiacere, pensieri orribili mi passano per la mente e devo dire che la moto non la vivo piu' come un tempo!
La moto e' cosi stupenda, sa' dare molte emozioni ma sa' anche far piangere!!!
Grazie per aver raccontato la tua storia !!!!
Dita a V
Commento di: Filo79 il 04-06-2013 12:26
Permettimi intanto di farti le condoglianze per la perdita, so purtroppo cosa vuole dire perdere qualcuno di caro; è la prima volta che commento un articolo ma devo dire che questo tuo pezzo di cuore inciso nel web mi ha toccato, mi sembra di leggere i miei pensieri quando con la mia motina vengo sverniciato da moto e scooter che decidono che i limiti siano solo dei suggerimenti.
Ammetto che anche io a volte apro il gas, ma sicuramente non riesco a farlo nella maggior parte delle occasioni, ho troppa paura per me, per la mia compagna che mi aspetta (raramente mi accompagna), per la mia famiglia, per i miei amici e per gli altri che potrebbero venir coinvolti in un incidente con me come protagonista.
Adoro la moto fin da bambino, da qualche anno son riuscito a prendermi una piccola SV650S che ho sempre considerato bellissima, una sorta di brutto anatroccolo incompreso in Italia, ma sono un vero cancello, giro per passi con un mio cugino motociclista "totale" (non ha manco l'auto) e ci facciamo delle belle mangiate , ma per molti credo che saremo solo una coppia di un pensionato e di un principiante che non dovrebbe stare in strada.
Ho iniziato ad evitare certe strade non per la loro bruttezza (anzi), ma per la paura di trovarmi faccia a faccia con un pirla sdraiato sulla saponetta che non riesce a tenere la traiettoria e mi butta giù, non sarei abbastanza abile per evitarlo e ci faremmo male in due.

E purtroppo questo non rimane circoscritto alle "piste stradali" domenicali, ma anche durante il tragitto casa-ufficio, fatto solo di superstrade extraurbane, semafori e rotonde, mi trovo a "lottare" (sia in auto sia in moto) con gente che deve mostrarsi più furba e intelligente semplicemente dando il più possibile gas al proprio mezzo, specchietti divelti o botte sui gomiti (a seconda che usi auto o moto) ne ho prese , ma a volte mi chiedo anche se sta gente pensa a quel che sta facendo (e a quanto pericoloso sia) o semplicemente se ne frega e se deve andar male, beh, pazienza.

Scusa della prolissità.

Ti stimo, trovare in strada solo gente come te, sarebbe un piacere.
Commento di: 5bwaz il 12-06-2013 14:11
Uno scritto fatto di pancia ma terribilmente e profondamente reale, un contenuto che dovrebbe far riflettere molti.
Sono nato con la Lambretta 125 (vecchia come il cucco ma funzionante) contro il parere dei miei, poi Ducati e Honda. Per traversie familiari ho dovuto rinunciare alla due ruote e ora che la vita è ripresa su binari diversi, sto meditando un nuovo acquisto. Ma ho paura .....
Ho paura nel vedere il comportamento stradale (auto/moto) sia in città che fuori, la cattiveria nelle condotte, l'irresponsabilità più totale. Seppur in terra felice (Alto Adige) anche quì non si scherza; sui passi devi sempre stare all'occhio e pronto al deficente di turno. E la rabbia sgorga nel rendermi conto che il semplice godimento della giornata, del tracciato, della gita o del trasferimento debba essere annullato dal timore causa terzi. Sono strufo di trovarmi quasi sempre il saponettatore sulla Fricca che crede di essere l'unico, al sorpasso in piena curva fatto nella certezza (??) che il superato freni per per non travolgere... Ed ogni volta penso "..e ti lamenti che considerano i motociclisti dei banditi?". E' vero, non sono per fortuna tutti così, ma da alcuni anni il peggioramento è stato evidente.
Constatazione amara: provo molto più timore nel salire i valichi che nel lanciarmi nel vuoto da un aereo a 4500 metri di quota, affidando la mia vità ad una vela sintetica.
Commento di: Soan il 17-06-2013 16:18
Caspita, non posso immaginare quello che ti deve essere passato per la mente.
La gente che corre così secondo me non ha mai pensato ai pericoli che rischia, voglio dire, sanno benissimo cosa succede se fanno un frontale o vanno dritti a un tornante, ma non hanno mai riflettuto attentamente su cosa significherebbe per la loro vita.
Mettici anche il senso di onnipotenza che si ha da giovani, esaltato da un mezzo che può farti raggiungere velocità estreme.
Insomma, in molti casi è solo fortuna se non accade l'inevitabile. Mi stupisco molto dei padri ai 160 e senza le adeguate precauzioni come aggravante.

Leggo che in tanti hanno genitori apprensivi, e posso capirli, anche mia madre ha sempre cercato di impedirmi di prendere la moto, e da come guidavo all'inizio non le dò certo torto.
Col tempo ho iniziato a godermi diversamente l'esperienza delle due ruote, e se non ho mai fatto incidenti nè in moto nè in auto (e non ho una panda), lo devo al senso di responsabilità che mi è stato insegnato, al pensare a quello che sto facendo e all'applicazione di poche semplici regole, come quella di guardare non solo il mezzo che mi precede, ma tutta la fila o prestare attenzione quando, anche se sono nella strada principale, ci sono delle vie secondarie che si intersecano e dalle quali potrebbe sbucare qualcuno, e via dicendo (tutti insegnamenti della mamma, of course); e mettiamoci anche un buon sesto senso, nel capire se davanti ho gente strana.

Anche adesso non sono uno che rispetta esattamente i limiti, ma guido con buon senso, il che è più di quanto si possa dire della maggior parte delle persone in strada.

Damn, il tuo articolo è davvero profondo, ed ha scatenato pensieri altrettanto profondi, ho il massimo rispetto per la tua visione e la tua storia, è stata una bella occasione per riflettere.

P.S. Spero che tu riesca a trovare un gruppo che vada in giro col tuo stesso passo, stradale e mentale.
Commento di: MUSUNGO il 18-06-2013 18:27
Ciao Marino,
che piacere leggerti,
e ti ringrazio per le belle riflessioni che condividi.
io sono un vecchio motociclista vado in moto da tanti anni ho iniziato a 14 anni faccio una media di
15000 km anno e sono un orgoglioso motociclista "lento" quando passo per i paesini di montagna se c'è il limite di 50 vado a 45 non voglio che i bambini gli anziani si spaventino e pensino che i motociclisti siano poco educati e irrispettosi della libertà degli altri.
Fuori i centri abitati ogni tanto tiro e puntualmente incontro altri motociclisti che mi superano in curve cieche invadendo la corsia opposta allora rallento apro il casco e rallento.. godendomi i paesaggi, fermandomi a fare foto non innescando quel pericolosissimo tarlo della competizione
che mette a rischio la vita.
Ognuno deve essere libero di andare in moto come gli pare e se gli va anche rischiare la vita per dimostrare di essere qualcuno, pero dobbiamo dirgli a piena voce di non disturbare il prossimo.
Felice serena strada a tutti.
Commento di: driller92 il 19-08-2013 23:25
sai che molto spesso penso a cosa succedesse se non tornassi a casa?!
e magicamente quando lo faccio l'angolazione del mio polso destro diminuisce drasticamente..
ho solo 20 anni pochi mesi ai 21 ma di km ne ho già fatti tanti (12k con l'rs 50 15k con l'rs 125 2,5k con l'er6n) e mi rendo conto che sono pensieri che faccio ora e che a 16/17 anni non facevo..
chissà cosa scatta nella testa di un ragazzo, (non mi voglio lodare) ma sta diventando uomo! bell'articolo che fa riflettere! complimenti!
Commento di: Elr0ndK il 09-09-2014 12:14
Ciao Marino,

condivido tutte le tue parole e chi ti ha scritto che non è tragico, ma realistico. Anche io, come te, qualche volta ho provato amarezza aggregandomi a gruppetti che perdevo inevitabilmente di vista dopo pochi secondi; non vado in moto per fare le corse, certo anche io ogni tanto apro un po', ma tendenzialmente lo faccio quando ci sono ragionevoli margini di sicurezza (visibilità ampia e condizioni dell'asfalto buone), però non riesco proprio a farmi prendere la mano quando vedo che, in quelle pochissime occasioni in cui mi sono aggregato a gruppetti frettolosi, gli altri vanno "come se non ci fosse un domani", anche perché per quanto posso aprire sono sempre un fermone e raramente leggo velocità a 3 cifre.
Però, come dico spesso, per me la moto non è il vivere perennemente borderline sul confine tra vita/pericolo, l'adrenalina non mi viene rischiando di schiantarmi, a me piace godermi la moto e quando esco con la moto per me esiste solo lei ed i posti in cui vado. Non prendo la moto per andare a prendere il caffè al bar, non prendo la moto per andare in ufficio, la prendo per andare a farmi un giro, che sia di 1 ora, di 2 o di 14 ore (sono arrivato a fare giri di 600km in giornata nonostante la mia scarsissima esperienza) e magari qualche chiacchiera con i fratelli di curve. Aleksjboss, che hai citato, mi conosce, abbiamo fatto giri insieme ed è perfettamente consapevole che io sono tra quelli che si mette sempre in fondo, magari non sono tra quelli che fanno diventare vecchie le scope, ma nemmeno tra quelli che vogliono arrivare prima per fermarsi ad aspettare gli altri fumandosi una sigaretta.

Non lo dico per moralismo, lungi da me, ma come te quando qualcuno di questi fenomeni, che considerano pista la strada perché non vogliono spendere soldi per andare in pista, ci lascia le penne nemmeno io riesco ad esserne triste. Anzi... Ho detto e ribadito più volte due cose in merito a simili comportamento: la prima è che una mina vagante in meno aumenta di un filino la sicurezza di tutti gli altri, la seconda è che se uno non tiene alla propria vita perché dovrebbe tenerci un "estraneo"?
Se questo mi rende oggetto di antipatie, anche questa cosa ribadita più volte, non me ne curo molto, tanto so che c'è più di qualcuno che la pensa come me ma talvolta non lo dice per la paura di scatenare reazioni negative nei propri confronti. Personalmente ritengo che, ogni parola spesa a scopo costruttivo, sia una parola ben spesa. E questo mi sembra proprio il caso.

Goditi la tua passione per le moto e, magari, qualche volta ci si vedrà in giro e ci si scambierà il saluto del "fermone orgoglioso di esserlo" :asd:
Buona strada Marino,
Francesco