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Mototerapia
Scritto da devargas - Pubblicato 13/05/2013 16:51
La motocicletta può fare bene ed aiutare a guarire?

Molto spesso la motocicletta è demonizzata, come pure la figura del motociclista. Forse, di questi tempi, un poco meno che in passato, quando la cinematografia americana influenzava le masse (e non solo) con le rocambolesche avventure di bande di motociclisti belli e maledetti.

Una cosa non ho mai sentito, ma ritengo vera per esperienza personale: che la moto aiuti la vita, aiuti a curarsi.

Già l'entusiasmo, il piacere, i desiderio di vita che dona, sono innegabili aiuti che tutti, giornalmente, sperimentano, ma potrebbe esserci di più.

L'anno scorso io mi ruppi la spalla in un incidente domestico (assurdo). Frattura in sette pezzi e frammenti d'osso lussati posteriormente con muscoli e tendini. Dolore indescrivibile ed irrisolvibile. Due interventi ed oggi, vivo con un escursione del braccio destro limitata, sia in altezza che nella rotazione laterale: anche mettermi una giacca è diventato difficile.

Uno dei primi pensieri razionali durante quei giorni di sofferenza è stato: non potrò andare mai più in moto. La reazione è stata un pensiero opposto: "fin che mi mantengo in sella ci andrò."

Tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare, purtroppo, e dopo qualche mese dall'operazione ancora mi ritrovavo in uno stato pietoso: il braccio non si staccava dal torace se non che per qualche grado, ed avevo una postura stortissima con la spalla destra rialzata rispetto alla sinistra. Nessun movimento od azione mi era consentito.

Ma qualche mese di invalidità, incomincia ad oscurare ogni prospettiva, ed è stato li, che la moto ha incominciato a diventare terapeutica.

Una volta ogni due giorni mi recavo nel box, la guardavo e tentavo di... innervosirmi: raggruppare forza, forse, per reggere al dolore. Vi salivo in sella, sempre col braccio conserto ed inutilizzato, poi, col sinistro, forzavo il destro ad aprirsi fino a potere sfiorare il manubrio.

Successivamente lo presi il manubrio, afferrandolo. Poi mi sono poggiato col corpo, ed ancora, successivamente, tolsi la moto dal cavalletto e la spinsi fuori dal box.

L'azione di spingerla fuori ricordo mi procurò dolore, molto, ma ce la feci, poi, sempre a motore spento, la feci rientrare e mi riposai, piegato in due, sudato, col cuore che pulsava forte, ed il dolore che mi invadeva. Eppure, ero riuscito a portarla fuori tenendola per il manubrio: appena due settimane prima non ci sarei riuscito.

I progressi furono lenti, ma imputabili agli esercizi col mio mezzo più che alla fisioterapia: il mio primo giretto con la moto a motore acceso per le vie di comunicazione dei box seguiva un andamento circolare girando sempre a destra: non potevo voltare a sinistra perché il braccio non poteva stendersi. Fu come camminare di nuovo: sentirsi portare, con delicatezza da un mezzo di 200 cavalli: è come se l'azione stessa lo umanizzasse. Intimamente ringraziavo la sua omogeneità e la sua delicatezza nell'erogazione. Ringraziai quella mancanza di prepotenza che non era assolutamente congeniale alla sua natura pistaiola.

I primi giri fuori furono fatti con dolore: dolore e paura, fors'anche una certa dose di scoraggiamento. Mi sentivo vulnerabile, tanto, troppo, dovevo rinunciare... rinunciare?

Ricordo che la sensazione di fragilità permaneva, mi sentivo tutto rotto, la mente giocava brutti scherzi, mi ripetevo di continuo: "perché hai paura, paura di cosa? Mica hai fatto un incidente con la moto, perché ti fa paura?"

In realtà, tolto che oramai dopo sette mesi dall'incidente riuscivo a portarla decentemente, mi erano negati itinerari superiori ai 160 chilometri giornalieri, e, tutto ciò che facevo con la moto era comunque dolore, ed il dolore oscura il piacere ma...

Ma una volta arrivato alla meta con gli amici era gioia, euforia pura, mi allontanavo di qualche passo dalla moto e la guardavo: ora dobbiamo tornare indietro piccola, ce la faremo vero?

Quante volte ho rischiato di non farcela al ritorno e inventavo scuse con gli amici mandandoli avanti. Ma sono sempre tornato. Intanto mi irrobustivo sempre più.

Permaneva la sensazione di paura, però, ed allora decisi, oppure dovrei dire decidemmo? Feci la mia prima pistata (aiutato nel mio stato da un istruttore che però non conosceva il mio deficit). Quelle foto le ho postate, ne sono orgoglioso, le guardo e riguardo come se avessi scalato l'Everest.

Ora non ho più paura, ho fatto altre pistate (sempre col dolore) ma sempre con immensa gioia.

Ma il dolore, stranamente si è spostato dalla spalla alla schiena. Da principio pensavo fosse normale, poi è aumentato, riducendo nuovamente la mia resistenza motociclistica.

Sono andato da un medico che dopo avere notato che non avevo riflessi sulle braccia, ne' tatto, mi ha prescritto d'urgenza una risonanza magnetica.

Forse ho un tumore alla spina dorsale, forse. La cosa buona è che non sembra ci siano metastasi in corso, (potrebbe essere pure una brutta frattura alla schiena procuratami quando mi rompetti la spalla ed ora anche malamente calcificata) ora debbo completare gli esami con la scintigrafia. Il poi non lo conosco ma non ne faccio un dramma, semplicemente, non voglio fermarmi e, se tumore è, voglio vivere intensamente.

Sono sceso nel box, l'ho guardata a lungo e le ho sussurrato: "mi aiuti ancora piccola? Ce la faremo!"

Non mi ha risposto, ma io la risposta la conosco, la odo ogni volta che la metto in moto: "io sono te fin quando lo vorrai e non ascoltare chi dice che non ce la farai, dai gas"!




 

Commenti degli Utenti (totali: 55)
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Commento di: Davide il 13-05-2013 16:52
Tifo fortemente perché siano i residui della brutta frattura Lamps
Commento di: PaoloG il 13-05-2013 22:48
Non posso che concordare con Davide.
Un abbraccione davergas!!
Commento di: Cesco90 il 13-05-2013 17:37
Come hai già dimostrato le situazioni difficili ti hanno fatto tirare fuori il meglio di te! Sono sicuro che qualunque cosa sarà la supererai a testa alta! Ti auguro che la cosa si risolva nel migliore dei modi!
Abbraccio Doppio Lamp Green
Commento di: Mattysassari il 13-05-2013 17:50
una storia commovente, ti auguro di poter guarire al più presto e poter tornare in sella alla tua moto senza acciacchi, ciao Up
Commento di: lorenic95 il 13-05-2013 20:28
ti sono vicino! con grande ottimismo ti auguro di rimetterti al 100%, rompersi la spalla e fare due interventi non è cosa da poco, oltretutto guidi una supersportiva che è impegnativa a livello fisico, che il dolore sia passato a un altra parte del corpo non è così strano, la schiena poi, che ha dovuto sorreggere da sola la mancanza prolungata del braccio piegato e la postura scorretta... facci sapere!
Commento di: elmetto79 il 13-05-2013 21:31
In bocca al lupo Devargas, spero che qualunque sia la causa dei dolori alla schiena, tu possa raccontarla come l'ennesima vittoria.
Commento di: Jackringarelli il 13-05-2013 22:14
Storia incredibile... purtroppo il lieto fine non c' è ancora, ma ti auguro con tutto il cuore di riuscere a superare questo ostacolo con la tua moto... per riuscire a portare una moto del genere in pista col braccio malfunzionante devi avere una forza di volontà immensa! Lamps!
Commento di: rediand il 13-05-2013 23:11
Solo ammirazione per il tuo spirito e la tua volontà, ti auguro che i tuoi esami siano solo frutto di una precupazione non reale.....
Lamps
Commento di: castoro il 14-05-2013 09:23
ecco una bella storia di come una moto vale più di mille parole, consigli ...
Ti auguro di rimetterti in forma al più presto!

Ps: complimenti per la belva
Commento di: sant0 il 14-05-2013 09:25
non so cosa dire, mi hai fatto commuovere.
Motociclisti veri come te non ce ne sono tanti in giro... ti stimo.

Per i problemi fisici ti faccio i miei migliori auguri sperando che siano tutti falsi allarmi e che tutto si risolva per il meglio.

A presto


Lamps
Commento di: DanGan92 il 14-05-2013 10:41
Un abbraccio a te e la tua moto, sono sicuro riuscirete a farcela anche questa volta. Abbraccio
Commento di: devargas il 14-05-2013 11:24
Vi ringrazio, vi sento vicini per come non avrei immaginato: volevo raccontare una storia, la mia storia, e lo volevo fare il più sinteticamente e freddamente possibile. Senza indugiare in dettagli o allungare il brodo della narrazione.

Mi trovo in ufficio, ed oggi come ieri, per due motivi differenti, rischio di commuovermi. Il motivo di ieri è che la storia vuole richiamarmi forza e determinazione, ma è triste ed io sono un pochino vulnerabile in questo periodo. Il motivo di oggi invece è il leggervi, stimare il fatto che non è sbagliata l'apertura a chi "apparentemente" non si conosce, perché in realtà ci conosciamo.

Ci conosciamo in un sentimento comune che è il trasporto alla gioia ed alla vita. La forza di questo sentimento domina idiosincrasie, difetti, differenze di vedute: tutto diventa secondario. La moto è il mezzo, il tramite di tutto questo, lo stereotipo collegamento all'universale che ci identifica ed unisce.

E' vero, amici, siamo tutti fratelli unificati da una passione comune, uniti dalla motocicletta, come lo furono i soldati," tra loro camerati e fratelli" che in altri tempi hanno combattuto sotto una bandiera per un ideale comune, assieme, accettando per loro, il prezzo di un estremo sacrificio.

Anche noi abbiamo la nostra battaglia, contro il malcostume, i pregiudizi, la routine, le convenzioni, il tempo che passa, il decadimento fisico. Contrapponiamo a tutto questo il vento in faccia, il volare sulla strada, la giornata di libertà, i bei ricordi che vogliamo sempre rinnovare, i vividi colori di una bella giornata, di un tramonto o di un alba, la gioia semplice di una risata e di un abbraccio al fratello di strada.

Come dei guerrieri, indossiamo la nostra armatura consci dei rischi, e, in nome della difesa strenua di noi stessi e della nostra liberalità, a volte ci sacrifichiamo, su quelle strade.

Vi ringrazio, dunque, fratelli, per il vostro incoraggiamento, per la forza che mi date, ed anche per la commozione che mi infondete. Il vostro abbraccio, che spero fisico il giorno che ci incontreremo, lo sento egualmente forte, egualmente vero, e, sappiatelo, mi rende felice.

Se lo desiderate, vi terrò informati circa eventuali sviluppi.

Lamps. Abbraccio
Commento di: Alberich il 14-05-2013 18:25
Io ieri ho commentato ma deve aver crashato qualcosa perchè non ha caricato il commento.

Più o meno diceva:

1) Grazie di aver condiviso con noi i tuoi problemi fisici e morali, ovviamente ti auguro tutto il bene possibile. Posso solo chiederti se durante la riabilitazione i medici sapevano che tu stavi riprendendo in mano la moto? Se si, non hanno espresso preoccupazioni per la schiena, la postura, eventuali sforzi che sarebbero potuti essere eccessivi etc etc?

2) Voglio complimentarmi con te perchè è la prima volta che leggo della moto in senso terapeutico. Intendiamoci, tutti leggiamo sul tinga tutti i giorni di come la moto rigenera, allenta lo stress, tiene alta l'allegria e l'umore e cose del genere, ma raramente, io personalmente mai prima d'ora, si vede una profondità tale nella capacità dei nostri mezzi, interpretati da noi, loro proprietari. Mi piace l'idea che tu abbia letto la moto non come possibile causa di eventuali altre difficoltà (il fatto che tu fossi impossibilitato a usarla e quindi esserne destabilizzato moralmente se non oltre) ma hai trovato la forza di "girare la frittata" e utilizzarla fisicamente come strada da percorrere per riabilitarti.

Ovviamente in bocca al lupo per la tua schiena, e certo... Io gradirei essere tenuto aggiornato. Abbraccio

In bocca al lupacchiotto! Doppio Lamp Green
Commento di: devargas il 15-05-2013 12:43
Ciao, grazie prima di tutto.

Si i medici mi hanno dato il veto da almeno dieci anni, ma per problemi collaterali, in quanto fui operato decenni fa alla schiena e da allora non possedeva più la primitiva mobilità.

Inutile dirti che dopo l'operazione andai egualmente in moto e...caddi, come uno stupido per il classico incidente cittadino: mi tagliarono la strada ad un incrocio. Li un pochino mi spaventai immaginando di avere compromesso l'operazione, ma non successe niente, non ci furono conseguenze.

Ho scoperto, a mie spese, che siamo molto più duri fisicamente che mentalmente. Infatti ho dato per scontato, scontatissimo, il divieto di salire in moto, ma non volevo assolutamente ascoltare le argomentazioni dei medici. Perchè se non riesci a sconfutare un argomento logico e di buon senso, ti devi necessariamente piegare alle sue ragioni. Se ti lasci convincere che stai male, o sei vecchio, è finita.

Mi sono creato delle ragioni mie, ritagliate sui miei desideri ma anche sui miei bisogni. Una schiena malandata ed una spalla malamente rotta di cosa hanno bisogno poi, dopo un canonico periodo di riabilitazione? (pensa che mi avevano preventivato ben più di un anno di riabilitazione con esercizi delicatissimi in piscina: "metodo Lionese").

Ebbene quel più di un anno per me è durato meno di sette mesi. La motocicletta l'ho utilizzata per gradi, in modo quasi programmatico. Se ci pensi è una vera palestra, sia per i movimenti che ti induce alle mani ed agli avambracci, ma anche perchè il peso del corpo sulla mia lo devi sostenere.

Oltretutto durante le frenate, la forza che impieghi aumenta e diminuisce ma, tenendoti impegnata la mente altrove (nella guida) non ti concentri sul dolore. Questo per non parlare dell'adrenalina della pista che ti consente addirittura di violentarti al livello degli arti, ma di tenere disciplinatamente gli sforzi nei ranghi del fattibile.

Insomma, dopo la mototerapia sono potuto tornare in palestra con circa cinque mesi di anticipo (anche se con esercizi blandi, molto blandi). Ho riacquistato un minimo di tono, e, se mi dai una mano, ora te la posso stringere veramente con gran forza.

Il problema attuale è invece un altra cosa, ma non dispero, anzi, domenica abbiamo un gemellaggio tra "Motorboxer ed il gruppo salernitano Salernoinmoto" un bel giro con braciata e tutto il resto. Io vado, se proprio non ce la faccio, torno.

Forse non mi fa bene alla schiena in modo diretto ma credo che la gioia, la felicità, l'abitudine ad un certo tipo di sopportazione, alla fine ti: minimizza il dolore e magari innesca anche un processo di autoguarigione.

Ecco, se io spero questo (e lo spero grazie all'esistenza della motocicletta e del mondo di amici che le ruota attorno) se io spero questo, è già una grande conquista.

I medici non sono onniscienti. Sto leggendo un libro (un poco surreale ma si basa su testimonianze) si intitola "Tutto è uno" di Michel Talbot che cerca di spiegarsi le ipotesi olografiche o miracolistiche di cui l'esistenza umana è pregna. Su una cosa tutti sono concordi: non bisogna pensare al male e si deve cercare di vivere felici. Anche per questo la moto è terapeutica.

Mia moglie, ne ha paura, ma non mi ingiungerebbe mai di lasciarla, ha capito che ho condiviso troppo della mia vita con lei. Ha capito anche che...mi fa bene! Smile
Commento di: Dani75 il 15-05-2013 13:36
In bocca al lupo!
Un abbraccio forte
Commento di: Tommitommi il 14-05-2013 20:00
Brividi !, Sappi che io e sicuramente tutto il tingavert è qui a tifare per te !
Commento di: devargas il 15-05-2013 13:03
Grazie Tommi Tommi, vorrei veramente incontrarvi, abbracciarvi e ringraziarvi tutti come si deve. Abbraccio
Commento di: MacMickey il 15-05-2013 11:08
Ti auguro di cuore ogni bene!
Spero che l'energia emozionale che hai scatenato in noi condividendo questa parte privata della tua vita, ti ritorni come forza vitale per vincere e battere la malattia che ti vorrebe disarcionare dalla tua moto!
Commento di: devargas il 15-05-2013 12:58
io credo di si, che l'energia emozionale mi ritorni: ogni volta che leggo un commento mi commuovo, ma è gioia, è forza, è uno sfogo ad una altrimenti forte tensione emotiva.

Apparentemente è tutto regolare, ma, quando degli esami e dei responsi (intesi come giudizi di un medico) ti condannano, inevitabilmente pensi, pensi e vivi tutto in modo differente, godendoti quello che hai e ti resta, con una gioia malinconica ed insostenibile.

Mi è per esempio difficile ascoltare una canzone senza ricordare un episodio, un epoca, una persona, uno stato d'animo. Li rivivo con forza nuova e bellissima. Immagina quando guardo il mare o il cielo.
L'ho già detto, se devo finire, vivrò intensamente. (Che non significa partecipare al TT "anche se, per la verità, mi sarebbe piaciuto).

Solo una cosa mi procura dolore, guardare negli occhi di mio figlio di tredici anni!

(Comunque la ricerca fin'ora eseguita di altri tumori o metastasi appaiono negativi...io spero).
Commento di: 92sbm il 15-05-2013 17:23
forza e coraggio!! non ti arrendere, la determinazione e la volontà fanno veri miracoli. Ti capisco, mi hanno diagnosticato una ectasia aortica e sicuramente, al massimo, tra un anno mi dovranno operare, dovranno aprire la cassa toracica ed operare sul cuore che verrà fermato. Mi hanno detto che non ci saranno problemi ma comunque è un intervento al cuore e poi, almeno per tre mesi, non potro' fare sforzi. La prima cosa a cui ho pensato è che, se l'intervento va bene, non potrò andare in moto e quando il chirurgo ha rimandato i controlli a settembre ne sono stato felice sia perche' ho allontanato un poco lo spettro dell'intervento sia perche', almeno, potro' farmi questa estate in moto al 100%. Sii ottimista, alla fine vedrai possiamo organizzare anche un incontro tra i "malandati" reduci da problemi di salute. ciao Doppio Lamp Naked
Commento di: MacMickey il 15-05-2013 18:43
per ora (e mi tocco mentre lo dico...) l'unico malanno che ho avuto, nel compiere i 40anni, è stata una protusione discale, alla classica vertebra lombosacrale che ti blocca una gamba ecc...
il risultato è stato che stavo meglio in moto che in macchina, dove la posizione di guida non è funzionale per niente al disturbo. Andavo a fare ozonoterapia in MOTO.
Secondo me mi ha fatto bene perchè ci andavo con l'FZ8!!!
Commento di: devargas il 16-05-2013 09:55
ASD ASD ASD Alla fine la nostra schiena si conforma alla specifica postura e diventiamo metà uomini e metà moto: esseri mitologici.
Scherzi a parte esistono tecniche di microchirurgia non invasiva dove in laparoscopia ti tolgono il problema e ti trovi messo a nuovo e pronto già il giorno dopo. (Comunque se funziona meglio l'ozonoterapia).
Commento di: devargas il 16-05-2013 09:47
Il tuo problema non è uno scherzo ma, (e mi rendo fin troppo bene conto di quanto) in certi momenti lo stato d'animo possa abbattersi o la fantasia possa precorrere i tempi suggerendo non opportune conclusioni.

Però per risollevarti posso dirti che le tecniche sono collaudatissime e, su questo tipo di operazioni si lavora con grande attenzione e con tutti medici di comprovata esperienza. Paradossalmente, in una operazione di routine, condotta con sufficienza, e magari da un poco più di un tirocinante, si potrebbero incontrare difficoltà in caso di complicazioni.

Ti esorto ad utilizzare per te stesso lo stesso coraggio e forza che auguri a me. Oltretutto anche io sono convinto che l'ottimismo operi bene. Riguardo all'estate: io sono stato sotto i ferri anche l'altro anno, quindi spero con forza di potere non avere grandi emergenze questa estate. Un incontro tra malandati sarebbe simpatico, ma, se fosse possibile parteciperei ad un incontro Tinga (se non troppo lontano) nella speranza di potervi incontrare tutti.
Commento di: cucca1959 il 16-05-2013 08:15
Caro Fratello biker sconosciuto,
prima di tutto grazie per la lezione di speranza che ci dai con le tue parole; è vero che la passione per la moto unisce un certo tipo di persone e ci fa sentire uniti. E' anche vero che non ci si avvicinerebbe alla moto se non hai un certo tipo di visione della vita. Ho 54 anni e in tutto questo tempo una cosa ho imparato: ogni attimo di vita che avrò davanti sarà comunque unico e una volta passato non tornerà più, per questo devo fare in modo di viverlo al meglio possibile, anche nelle difficoltà che la vita ci prospetta sempre davanti; in ogni momento a cercare bene c'è un qualcosa di bello. Ricordo con estremo piacere pur nel dolore contingente, ad esempio, l'unione e l'energia che si è creata tra me e mia sorella con mia madre nel momento in cui abbiamo dovuto accompagnare mio padre alla fine della sua vita o le parole disinteressate di aiuto dei miei amici nei momenti difficili della vita o il sorriso di un bambino sconosciuto che mi ha visto triste su una panchina in un parco un giorno brutto che è comunque passato. Nessuno di noi sa quanta strada ancora dovremo o potremo percorrere ma so che l'unica differenza che ci sarà è che saremo più o meno alti da terra perchè guidiamo una sportiva come te, o una maxienduro come me, per cui lo vedremo da altezze differenti, ma l'orizzonte di ognuno di noi sarà sempre davanti mai indietro.
Buona strada un abbraccio.
Gianluca
Commento di: devargas il 16-05-2013 10:08
Hai detto cose vere Gianluca, vere e toccanti. Un altro espediente è capovolgere le prospettive (mi rifaccio alla tua frase conclusiva: Nessuno di noi sa....).

Sapere di avere un tempo, a volte ti porta a condensare in quel tempo, tutto quello che nella vita vorresti ma rimandii e che, considerato il fato, potresti non ottenere mai.

Io spero di avere solo una brutta frattura e poco altro alle ossa, ma non ho ancora avuto una risposta certa. Però non voglio illudermi e, se il mio tempo fosse compreso in un periodo definito vorrei farmi dei viaggi con la mia famiglia, un altro viaggio solo con mio figlio, nuotare coi delfini, assistere ad un aurora boreale.

Cosa non vorrei invece è che chi mi ama possa assistere ad un mio degrado fisico e mentale.

Come dici il nostro orizzonte è avanti ed avanti andremo. Un giorno toccheremo il sole senza bruciarci e poi proseguiremo oltre.
Commento di: svicolone il 16-05-2013 09:07
Ciao Devargas,argomento molto delicato,
ci sono passato indirettamente,credimi
so di che parli,ti auguro di fare ancora parecchia
strada.
La passiona per la moto aiuta?
SI.
Claudio.
Commento di: devargas il 16-05-2013 10:11
Poche parole ma ho compreso un discorso emozionale e di conoscenza molto più vasto.
Ti abbraccio Claudio.
Emanuele
Commento di: cavillo il 16-05-2013 13:02
Sa che ti dico, da vecchio pirata... l'articolo che hai scritto è pura poesia... Bravo.
Non dimenticare solo una cosa: "comunque vada sarà un grande successo!" non dimenticarlo mai. Smile
Commento di: devargas il 16-05-2013 14:03
La vita è una grande avventura, spesso drammatica, a volte felice, inevitabilmente misteriosa, invariabilmente poetica in ogni sua parte.

Ne sono affascinato, e tratto l'argomento col dovuto rispetto. Mi rendo conto però che l'intendimento personale non è una prerogativa. Rileggendo ed analizzando le vostre risposte, scopro una grande forza, una potente espressione di affetto ed amore, per la vita stessa e gli altri: quel certo tipo di verità che ci accomuna e lega.

Grazie per il complimento ne sono lusingato.
Commento di: Karma95 il 16-05-2013 22:03
siamo tutti con te! anzi con voi, siete una bella coppia
Lamps
Commento di: devargas il 17-05-2013 09:15
E' vero, siamo una coppia, e ti farò ridere: come coppia siamo stati invitati in un celebre e lussuoso albergo mercoledì. Lei si metterà in mostra nella Hall assieme ad una serie M decappottabile, ed a me vogliono fare interpretare James Bond. (Un po attempato e sovrappeso).

E' stata invitata anche mia moglie (spero che la moto non si ingelosisca).

Comunque il tipo di iniziativa mi diverte molto. Very Happy (In questo periodo ci voleva).
Commento di: sgombro il 17-05-2013 10:02
Io l'ho sentita la risposta della tua moto, tu no perché forse eri distratto.

Ha detto: certo che ce la facciamo. Perché, hai dei dubbi?!?!?



Un abbraccio frà! Wink


Commento di: devargas il 17-05-2013 10:29
Abbraccio Abbraccio
Commento di: kalblack il 18-05-2013 15:51
Ciao amico biker .
Solo per usare una metafora ricorda una cosa, sempre, un motociclista dentro, piega ma non si spezza !!
Dai il meglio di te comunque, come la tua moto lo dà all'uscita di una curva quando apri il gas, e sei di nuovo
dritto giusto ? Bene, rimettila dritta e spalanca..., "in questo caso non mi riferisco alla tua moto"...ma alla
tua voglia di essere sempre e comunque un Motociclista.


Con affetto kalblack
Commento di: saturnz70 il 18-05-2013 16:55
Grande devar!
Credo che la moto sia un mezzo per tante cose, forse anche un tramite verso forze superiori e a noi sconosciute...
Forza&coraggio! Vedrai che i problemi alla schiena sono solo articolari, non c'è nient'altro.
Un abbraccio,
Gianluca.
Commento di: matisse1987 il 19-05-2013 21:19
Ho letto la storia, onestamente subito non credevo di trovarmi davanti ad una argomento del genre ma bensì una cosa molto più soft.

Alquanto commovente ma allo stesso tempo pervade il lettore di forza e coraggio questa storia.

Onestamente credo che il mondo, per quello letto in queste righe, dovrebbe essere molto più ricco di motociclisti, di persone con la tua forza.

Complimenti davvero e sono (siamo) tutti con te

Lamps
Commento di: devargas il 20-05-2013 13:15
Grazie, un grazie a te ed un ulteriore grazie a tutti gli amici che mi ritrovo vicino.
Commento di: shadow830 il 21-05-2013 21:22
La Tua grande forza e determinazione e la grande famiglia che qui Ti stà vicino Ti porteranno lontano!!! Io sono fermamente convinta che la moto sia assolutamente terapeutica!!!
per me è lo stata e lo è tutt'ora ... fortunatamente non si tratta di "malattie" di tipo fisico, ma sopratutto momenti difficili e bui.......non per niente l'ho sempre chiamata "my life" (la mia shadow, che mi ha davvero "salvato la vita" più volte:-)))
Faccio anch'io il tifo per Te !!!
AUGURONI :-)))
Anna
Commento di: devargas il 22-05-2013 09:39
Grazie Anna, riferito ai tuoi spero superati problemi: constato che anche i momenti difficili e bui sono terribili, anche perchè ben difficilmente ritrovi la comprensione degli altri. Spesso noi stessi siamo portati a credere che in fondo il nostro momento difficile, se raccontato, possa essere sottovalutato, quindi, per renderlo ancora più difficile ce lo teniamo per noi. Spesso superarlo, significa essersi ritrovati vicino una persona buona e comprensiva: il nostro "angelo" in terra".

Ho sempre immaginato che la moto fosse terapeutica (molti nella vita hanno veramente solo quella) ma a parte la quantità di interessi e gioie che ci ruotano attorno, la motocicletta, vissuta come si conviene è un mondo di apertura alla vita ed agli altri non indifferente: un mezzo per comprendere significati profondi ed a volte celati.

Oggi dovrò vedermi con un professorone, una vera autorità in campo ortopedico. Oltretutto è primario del Pascale (Noto Ospedale Oncologico).

Esprimerà una sua autoritaria opinione, (ed io spero di evitare, con quella, la scintigrafia ossea che non ho ancora voluto fare).

Quello che però temo, (ne sono certo) è che mi vieterà assolutamente la moto, visto lo stato della mia schiena.

Ho quindi giocato d'anticipo con mia moglie ed ho fatto modo di essere reduce da una cavalcata di 600 chilometri che ho vissuto con i miei amici Bikers domenica scorsa.

Un poco male mi ha fatto, ma poco, e veramente sostenibile, quindi Le ho detto: "guarda è certo che il medico mi vieterà la moto, ma ti dico che lei è la causa del mio bene, non del mio male, per cui non lo ascolterò".

In realtà temo che la sua forza di persuasione possa non ledere le mie azioni, ma scolpirsi nel mio subconscio regalandomi...fragilità ed inadeguatezza. Due cose che non desidero avere e non posso permettermi.

Credo "spero" però, che il poterlo anticipare ed il saperlo possa proteggermi.
Commento di: Jollyna il 21-05-2013 22:45
Non hai bisogno di auguri, dalle tue parole si evince il coraggio di chi affronta la vita a gas aperto, qualunque cosa accada.

Tanta stima.
Commento di: devargas il 22-05-2013 09:45
Grazie, a te, grazie a tutti, spero sempre per il meglio, forse oggi saprò qualche cosa di più, ma come detto non ne faccio un dramma. Nella vita tutto è insegnamento, tutto lo puoi rigirare come una opportunità. Se inizia la salita non si toglie gas!
Commento di: Jollyna il 22-05-2013 15:47
Parole sante. Io stessa considero la moto una terapia, anche se contro tutt'altro tipo di dolore.
Crisi e opportunità spesso coincidono come dici tu Smile
Commento di: Silvano11 il 23-05-2013 10:00
Porca vacca!!!! Accidenti ho avuto la pelle d'oca durante tutta la lettura!!!! DoppioOk DoppioOk Cool ....Sei un grande!!!
In effetti è vero, nessuno parla mai dell'effetto terapeutico...ne fisico, ne psicologico!!! Eppure è sempre una fonte inesauribile di emozioni che spesso e volentieri sono la molla che ti fa ripartire quando ti trovi un po giù di corda....La moto è il primo obbiettivo da cui molti ripartono per riconquistare la propria vita.

Spero si tratti solo di una frattura calcificata!!! In bocca al lupo!!! Un abbraccio..
Lamps
Commento di: devargas il 23-05-2013 11:15
Dunque, ieri come preannunciato sono andato da un professore ahimè tristemente competente perchè schiena e tumori sono la sua "specialità" il suo pane quotidiano.

Pur essendo un amico è irrintracciabile, come spesso capita a medici particolarmente contesi.

Ho subito una visita di tre quarti d'ora (dove mi ha fatto vedere le stelle). Il suo modo di maneggiarmi è molto brusco, sia per la spalla che per la schiena.

Il risultato è che si è particolarmente indignato con gli altri due medici che mi hanno diagnosticato il tumore riducendo di molto le probabilità che fosse altro. (Anche se non lo avevano escluso del tutto).

Ha detto che ho fatto benissimo a non eseguire la scintigrafia ossea total body, perchè il liquido di contrasto avrebbe aderito a molti punti fornendo segnali ancora più allarmanti.

Secondo lui, (ma ho molta fiducia) è una doppia frattura a cuneo avvenuta quasi nello stesso posto e poi calcificata male. Si meraviglia che l'evento non mi abbia portato a suo tempo in ospedale.

Mi ha fatto vedere che risalente a qualche anno prima già c'erano delle lesioni in quel punto, però piccole, rispetto ad oggi.

Ora siamo due a uno (due che non escludevano il tumore ed uno che lo esclude).

Ma, in un ottica positivista indovinate quale teoria abbraccio?

Dopo l'estate (che era quello che veramente speravo) staremo ad osservare una eventuale evoluzione ed eventualmente scegliamo forme di cura un poco più drastiche.

In questo periodo mi si sono affollate immagini di grande malinconia e mi sono guardato attorno, sveglio ed attento. La vita mi è sembrata più bella che mai, gli amici più vicini che mai, la famiglia più importante che mai!

Non è una esperienza finita, bisogna essere sempre fatalisti, e vedremo dopo l'estate, ma è logico che sono incoraggiato e contento di avere solo un paio di fratture.

La vita continua!

Comunque vi farò sapere anche dopo l'estate...gli amici vicini di cui parlavo siete stati voi: tra rabbia e frustrazione avevo proprio bisogno di parlarne, ma le vostre risposte sono andate oltre, proprio non me lo aspettavo.
Commento di: Jollyna il 23-05-2013 13:33
Bello è sentire notizie e atteggiamenti così positivi!

Nei periodi neri o ti lasci andare o inizi davvero ad apprezzare l'amore e l'affetto di chi ti circonda, inizi a comprendere la bellezza della vita e quali cose sono davvero importanti.

Finisci per definire chi sei.

Ma guidare per ora quindi rimane fuori discussione?

Commento di: devargas il 23-05-2013 14:41
No, anzi, immaginavo che me lo avrebbe vietato, conoscendomi (io però non glielo ho ricordato).

La scorsa settimana sono stato in moto a Casaletto Spartano, seguendo un bel giro tra le montagne ed allungando il percorso. Tra andata e ritorno circa 500/600 chilometri, che sono ben oltre i miei attuali limiti.

Ce l'ho fatta, con grande gioia. Al ritorno ero un pochino rotto ma non l'ho evidenziato. Mi serviva a dimostrare a mia moglie che la moto è vita e non è lei a farmi male. Per moto intendo ovviamente tutto il suo mondo.

La cosa è vera, oltretutto. Io non riesco a stare un ora steso su di un letto con materasso ortopedico, (duro) ma lo stesso tempo in moto mi genera un dolore che riesco a sopportare benissimo.

Domenica avremmo una gita ad Agnone passando pure per Capracotta (che nomi). Non sono molti chilometri ma questa volta la gita la salto in quanto debbo ancora pienamente recuperare. Poi chissà, se mi sento meglio parto egualmente.

L'ho detto in apertura: fin che mi reggo in sella...

Grazie Jollyna! Very Happy
Commento di: Jollyna il 23-05-2013 15:08
Sono sicura che tua moglie capisce perfettamente che la tua passione più grande non può che essere terapeutica, anche solo il mondo che la circonda. Continua ad amare ciò che ti fa stare bene!

:)
Commento di: shadow830 il 23-05-2013 15:01
Sono ottimista con Te, e Ti auguro di risolvere al meglio tutta la faccenda! Proprio per quello che hai scritto qui sopra, sono iscritta al Tingavert dal 2007 e non ne posso più fare a meno......perchè condividendo una bella passione, ho trovato tantissime "persone speciali", tante persone su cui contare davvero!!! Tienici informati, mi raccomando:-)))
Lamps
Anna
Commento di: devargas il 23-05-2013 15:50
Grazie shadow830 per corrispondere l'affetto ricevuto vi terrò informati. Spero sempre con belle notizie. Se poi si organizza un Raduno Tinga, mi farebbe proprio piacere potervi conoscere sul serio! Very Happy
Commento di: bubybmw il 23-05-2013 15:57
Ciao il miglior augurio che ti voglio fare e' di incontrarti sulla strada GUARITO e in SELLA alla tua PORTENTOSA fisioterapista a due ruote
V a tutti
Commento di: devargas il 24-05-2013 09:13
Lo spero tanto anche io. L'Italia è grande, ma anche io spero di incontrarvi...vorrei incontrarvi proprio tutti, ma per quanto provi a farmi venire un idea non mi sovviene nulla di fattibile e semplice. Affidiamoci al destino ed ai nostri più intimi desideri: a volte quello che desideriamo si avvera!
Grazie dubybmw
Commento di: nobody67 il 23-05-2013 16:25
Solidarietà e...complicità Cool
Commento di: devargas il 24-05-2013 09:14
Grazie nobody67! Smile
Commento di: motociclope il 24-05-2013 11:48
Leggo solo ora. . . . e scusami Emanuele faccio fatica a scrivere per la commozione. . . . io e Te ci conosciamo, ci siamo incrociati, con Stima affetto reciproco, ci siamo Augurati di incontrarci presto. E ciò averrà, ne sono sicuro. Più che avere nel Mondo più motociclisti come Te, io vorrei che il Mondo avesse più Uomini come Te.

Vorrei scrivere di più darTi qualcosa di mio. . . . lo farò ma non qui. Lo farò dedicandolo a Te.

Un abbraccio Forte e Sincero. Siamo con Te. Abbraccio Abbraccio Abbraccio Abbraccio
Commento di: devargas il 24-05-2013 13:57
Ora commuovi tu me...mannaggia! Abbraccio Abbraccio