La Community Ting'Avert
Vi racconto una Favola
Scritto da gasgas78 - Pubblicato 07/11/2011 08:22
C'erano una volta due ragazzi, avevano tutti e 2 la passione per la moto, e questa passione li aveva portati a gareggiare fino al motomondiale.


Erano due ragazzi molto diversi, uno era famoso, estroverso, conosciuto anche al di fuori del mondo dei motori, faceva pubblicità. Tutti dicevano che era solo questione di tempo, che doveva imparare a non cadere e sarebbe diventato un vero campione.

L'altro era meno noto, correva anche lui il mondiale ma senza grandi risultati, lo conoscevano solo gli appassionati, e forse, nemmeno tutti.

Un anno finirono tutti e 2 sotto l'ala protettiva di un signore, un ex pilota che aveva tante ferite sulla pelle e nell'animo, e che li aiutava a correre e realizzare i loro sogni.
Quello più famoso, quello più personaggio, dicevamo, doveva solo imparare a non cadere. Ma cadde un'ultima volta, e gli fu fatale.

Ma si sa, chi crede veramente in un sogno non ci rinuncia così facilmente, e questo spiritello dispettoso aveva in mente di fare un ultimo regalo a tutti quelli che gli volevano bene. Anche a quell'altro ragazzo, quello meno famoso, quello che nessuno sapeva manco che faccia avesse. Si accorse che la sua testa piena di ricci sarebbe stata per un'ultima volta presente su un circuito, proprio sulla moto del suo compagno di squadra, proprio su quella moto messa in pista da quel signore dalla faccia seria ma comprensiva, come solo quella di un padre sa essere.

E così pensò bene che su quella moto poteva salirci pure lui.
Tanto, si diceva fra sé e sé, non mi vede nessuno, e manco do fastidio al pilota leggero come sono... mica pesante come quando guidavo io, mica così ingombrante.

E così, in quel weekend piovoso, il ragazzo "sconosciuto", si trovò un passeggero insolito, che gli urlava dentro al casco" dai gas diobò, che queste qua son tutte femminucce!"
E così quel ragazzotto riuscì a partire in testa alla gara.

Ma pensateci bene, cos'è che distingue una storia da una Favola? beh ovvio, il lieto fine,  e quell'aura di fantastico che la accompagna. Mica raccontate ai vostri figli di come prendete l'autobus no? E questa cosa quello spiritello lo sa, e sa che mica il lieto fine lo puoi mettere a metà della storia, sennò che lieto fine è?

E così decide che mica basta farlo partire davanti, che almeno qualche giro in testa tocca farglielo fare... solo che pian piano ci prende gusto... d'altronde anche quando guidava lui mica ci stava a stare dietro. E poi mica fa del male a nessuno.

E il ragazzo arriva al traguardo per primo da solo, mentre il signore serio scoppia in lacrime, perché capisce che per l'ultima volta ha avuto la fortuna di condividere la stessa pista con il suo "figlio". Si abbracciano, e quando il pilota, che ora non è più sconosciuto, si gira per ringraziare il suo angelo custode, non lo trova più. Gli risuona solo una voce nella testa che dice, "hai guidato tu, mica io!".





Nota dell'amministratore - Per i commenti si rimanda al topic unico:


Grazie

 

Spiacente, non sono disponibili i commenti per questo articolo.