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Impressioni di settembre
Scritto da 42 - Pubblicato 12/09/2011 09:33
E tante grazie alla PFM

Un sabato di fine estate, primo pomeriggio.

Moglie al lavoro, figlia appena uscita con le amiche e quel filo di noia tipica del sabato. Scaldo la macchinetta del caffè e guardo fuori dalla finestra della cucina; c'è il sole che sembra dire “Approfittane, che da domani in poi mica ti garantisco più certe prestazioni” e il cielo che sembra aver mandato lo smog cittadino a farsi un giorno di ferie.
Settembre... settembre... e mi viene in mente una vecchia canzone della PFM che comincio canticchiare.

Il contenuto della tazzina scivola in gola, lo sguardo scivola sulle chiavi della moto, le chiavi della moto scivolano in tasca e io scivolo in garage dopo essermi assicurato che mia figlia si sia presa dietro le chiavi di casa ed aver mandato un SMS a mia moglie: “Giro in moto. Torno per cena”.

Cerimonia di vestizione in garage, altri due minuti e il V90° borbotta il suo 270/450 sincopato mentre chiudo la porta ed esco in strada.

Direzione? Boh... mi basta uscire dalla città il prima possibile, lasciarmi alle spalle palazzi e semafori, poi va tutto bene, quindi la prima svolta è in direzione “fuori”, poi si vedrà.
Per fortuna abito in periferia, per fortuna c'è poco traffico, per fortuna i semafori non mi riconoscono e mi accolgono con un verde che sembra un augurio di buona gita; in meno di un quarto d'ora sono fuori e finalmente posso decidere di lasciare al caso le scelte agli incroci che indicano nomi di località, frazioni e paesini che nella memoria restano sì e no 10 secondi.

La canzone della PFM mi si è appiccicata addosso, la sto canticchiando da mezz'ora... quand'è così so bene che me la porterò in zucca tutto il giorno.

Quante gocce di rugiada intorno a me
cerco il sole, ma non c'è.
Dorme ancora la campagna, forse no,
è sveglia, mi guarda, non so.

Mi dico che manca la rugiada e che il sole è già bello alto, ma che ci posso fare? Mica potevo alzarmi alle cinque solo per star dietro ad una canzone...
So già che come al solito finirò per infilarmi in una qualche strada che porta ad una cascina e/o che improvvisamente mi si parerà davanti l'intersezione con una statale, chiaro invito a tornare a casa.
Per ora tiro avanti a caso... mi fido di lui e lui mi ricompensa con un primo piccolo regalo: finisco in mezzo ai campi; nessuna casa, nessun essere umano, nessun traliccio: solo campi, pascoli e staccionate in legno.
Fermo la moto, scendo, sfilo casco e guanti e mentre mi fumo una sigaretta continuo a canticchiare.

Già l'odor di terra, odor di grano
sale adagio verso me,
e la vita nel mio petto batte piano,
respiro la nebbia, penso a te.

Manca anche la nebbia, mi dico sorridendo, ma che importa? Mica potevo alzarmi alle cinque solo per star dietro ad una canzone...

Quanto verde tutto intorno, e ancor più in là
sembra quasi un mare d'erba,
e leggero il mio pensiero vola e va
ho quasi paura che si perda...

Sono in piedi accanto alla moto che continua a ticchettare raffreddandosi, quasi inspirando l'aria della campagna lì intorno... e di campagna ce n'è proprio parecchia, a guardarsi in giro.

Un cavallo tende il collo verso il prato
resta fermo come me.
Faccio un passo, lui mi vede, è già fuggito
respiro la nebbia, penso a te.

E mentre canticchio il caso sfodera il suo “coup de théâtre”, con la comparsa di un cavallo dietro la staccionata dall'altra parte della strada.
Annusa l'aria, scrolla la testa nella mia direzione come per mostrami quant'è bella la sua criniera... e se ne va a passo lento in quattro tempi, lasciandomi a osservare (o forse me li sta mostrando per dispetto?) i suo quarti posteriori ondeggiare nel prato.

Mentalmente faccio i complimenti al regista della giornata e lo sguardo va al punto in cui è sparito il cavallo.
Il tutto è durato sì e no 30 secondi, ma dentro di me penso che quel mezzo minuto vale tutto il giro.
Quante possibilità c'erano che un cavallo arrivasse su quel lato della staccionata, proprio mentre io ero lì e proprio mentre stavo canticchiando quella canzone?
Una su mille, un milione, un miliardo?

Questa volta, invece di ripetere “Niente nebbia, capo, mica potevo alzarmi alle cinque solo per star dietro ad una canzone” continuo a fissare il recinto per un altro minuto buono... niente da dire, non mi lamenterò più, almeno in questo giro.
Spengo la cicca, risalgo in moto, accendo e riparto, più o meno nella direzione... mah, sì, insomma, vado di là.

No, cosa sono adesso non lo so,
sono un uomo, un uomo in cerca di se stesso.
No, cosa sono adesso non lo so,
sono solo, solo il suono del mio passo.

E il “mio passo” adesso è il motore che ronfa, come piace a me: 2000 giri, in quinta, 60 Km/h... fa proprio “ron ron”, sempre con quel 270/450 che mi piace tanto, e che se superassi i 3000 giri non sarei più in grado di percepire. Ci penso e rivedo il cavallo al passo... anche lui andava come la mia moto: 270/450 coi posteriori a spingere e gli anteriori a guidare.
Do un ideale colpetto di speroni e procedo.
Come previsto, dopo qualche chilometro incrocio una statale, è il segnale di fine giro e svolto in direzione “casa”; meno di un'ora e Fenchurch ticchetta di nuovo, questa volta nel garage, mentre giacca, scarpe e casco vanno di nuovo a riempire il loro spazio nell'armadietto. Mi chiedo se non è il caso di darle una strigliata.

Chiudo il garage, salgo in casa e guardo fuori: il sole si sta lentamente abbassando, segno che le giornate si stanno accorciando.
Scaldo la macchinetta del caffè e ripenso alle ultime due ore che hanno segnato la giornata.
Una giornata normale per 23 ore e 59 minuti e mezzo, ma segnata da 30 secondi probabilmente unici ed irripetibili
Una giornata che se la descrivi a uno che non va in moto quello ti guarda strano.
Che se provi a dirgli che ti sei emozionato a guardare un cavallo e affiancarlo idealmente alla tua moto ticchettante chiama la neuro.
Uno che magari gli parli della Premiata Forneria Marconi e ti chiede se sono quelli della panetteria all'angolo.

e intanto il sole tra la nebbia filtra già
il giorno come sempre sarà.

No, niente da fare... niente nebbia davvero, oggi.... e un po' mi dispiace.
Però domani è domenica, magari metto la sveglia alle cinque, e se ci fosse la nebbia, quasi quasi...
 

Commenti degli Utenti (totali: 24)
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Commento di: TolaSuDolsa il 12-09-2011 09:45
Magari a quello che ti guarda strano e che non capisce, puoi sempre cantargli per restare in tema con la PFM, "Non mi rompete" del Banco del Mutuo Soccorso.....Bel racconto che solo chi ha provato quei 30 secondi può capire; ma il bello è anche non poterli spiegare, ed è forse giusto così. Io li chiamo momenti tra me e il mondo, quando veramente ti senti vivo, quando per un attimo ti guardi in giro e cerchi qualcuno con cui condividerlo, ma è impossibile, è tuo e soltanto tuo.
Commento di: pinocaponord il 12-09-2011 09:53
Noi che ci siamo emozionati sulle note della MITICA "Impressioni di settembre" (e non solo) siamo capaci si cogliere quell'attimo che ci fa percepire d'esser vivi!!!!!!
In un'epoca in cui tutto è "virtuale" (dalle amicizie fino anche al sesso) sono solo le piccole emozioni quotidiane (se le si sanno cogliere) che ti fanno sentire giovane e vivo!!!!
Anche l'inconfondibile borbottio Guzzi (che io conosco bene avendo avuto Florida 650, Nevada 750 e California 1100) è, per chi vive d'emozioni, paragonabile ad un soave suono di musica classica o di qualche pezzo di rock classico.
Complimenti 42, per l'articolo e per la capacità d'emozionarti ancora!!!!
Commento di: Fermone_DOC il 12-09-2011 11:04
Bravo Lorenzo... bello il racconto... e sei molto bravo tu a scrivere !

E' vero solo chi è un "motociclista" (ho messo le virgolette per sottolineare la parola motociclista, perchè non tutti quelli che hanno uno moto lo sono) può capire quello che hai descritto, le emozioni, i sapori di questa tua piccola avventura che è culminata in quei 30 secondi di magia !!!

Ciao
Commento di: tilt il 12-09-2011 12:38
Bel giretto e bell'articolo. Diciamo un giro della serie "ma devo proprio tornare a casa?" oppure (senza scomodare nessuno più di Pezzali) "basta un giorno così per cancellare 120 giorni str...i"... Ma chi non è motociclista non può capire...
Commento di: AlbertoSSP il 15-09-2011 17:27
Molto meglio...
BASTA UN GIORNO COSI'... Ecco una canzone che fa nascere in me quei 30 secondi...
L' unica Premiata Ditta che conosco, e che evito, è quella della TV!
:-)
Commento di: DucaSenior il 12-09-2011 13:25
Complimenti Lorenzo, per il racconto, un gran bel leggere.......anche per vivere queste solitarie che sono tornato al custom.......

Un abbraccio

Marco
Commento di: Ospite il 12-09-2011 13:30
Spettacolo, come sempre...
Commento di: brusca il 12-09-2011 14:08
c'è chi crede che il cavallo sia stata una coincidenza.
c'è chi crede che il cavallo si sia mostrato perchè tu l'hai voluto.
poi c'è chi guarda il cavallo e non crede niente, guarda solo il cavallo.

poi oh, poetica la nebbia... ma non si vede davvero nulla!
Commento di: choke il 12-09-2011 16:23
Bella prosa. Ho letto tutto con interesse immedesimandomi perfettamente!

Pensa se invece del cavallo ti arrivava la nebbia....
Commento di: 42 il 12-09-2011 17:49
poetica la nebbia... ma non si vede davvero nulla!

Ma sai... quando viaggi con un cancello di Mandello (marcondirondirondello), se la nebbia non e' proprio di quella fitta tipo "polesine extra strong" basta scendere dalla 5a alla 4a, e a 2000 giri sei poco piu' che a 40 all'ora ;-)
Commento di: bandolerostanco il 12-09-2011 23:22
Bel giro,di quelli che nascono cosi' per caso,ma che ti lasciano dentro la gioia di vivere,che dire poi..... grande PFM
Commento di: il_gattaccio il 13-09-2011 17:08
Bel racconto, grandi sensazioni e citazione colta... grande PFM!
Eh, cosa smuovono una manciata di valvole e un albero motore ^_^
Commento di: vitasulfuoco il 13-09-2011 22:06
Ma si e poi capito chi o cosa guardava il cavallo? Forse anche a lui piacciono le Moto Guzzi e le Nevada in particolare.

Vitasulfuoco saluta
Commento di: 42 il 13-09-2011 22:16
Puo' darsi.. o magari era una cavalla e stava cercando di capire se l'asino di fianco alla Guzzi era carino ^__^
Commento di: vitasulfuoco il 14-09-2011 20:09
Siano in carne ed ossa o siano a vapore, valli a capire sti cavalli!!!!!

Ieri dimenticavo.. COMPLIMENTI!!!!!


Vitasulfuoco
Commento di: talla il 13-09-2011 23:33
Ciao,visto che i commenti erano 13 ho pensato di intervenire.......riconosco la poesia e la base da cui scaturisce,le cose speciali capitano a persone speciali,le persone "normali"sguazzano giustamente nel loro brodino,non si accorgono o non hanno la magia necessaria a far scattare l'evento,evento che chiudendo il cerchio ti rende partecipe di una realtà "altra".
Commento di: SparklePlenty il 14-09-2011 15:38
Grandiosa canzone, il meglio del prog italiano. Per curiosità, dove vivi?
Commento di: Diecianove il 14-09-2011 19:42
Grazie.
Commento di: 42 il 14-09-2011 19:46
e de che? ^__^
Commento di: metallarofolk il 14-09-2011 20:17
Hai ben descritto delle sensazioni che può provare solamente chi va in moto... grazie!
Poi ho letto PFM, Banco,...finalmente non sento Lady Gaga o minchiate del genere! Io ovviamente sono di parte...basta leggere la mia firma!
Commento di: Django il 14-09-2011 21:03
Tutte le volte che ho ascoltato "Impressioni di Settembre" ho sempre immaginato una scena del genere, con moto, nebbia e cavallo (la moto era sempre quella che guidavo io all'epoca). Sono straordinariamente contento che sia successo davvero a una persona reale, e che non solo io ma tanti della nostra età l'abbiano apprezzata a fondo.

Grazie per aver condiviso con noi questa esperienza.

(però occhio a fraternizzare con le forme di vita che si incontrano in campagna, io una volta mentre stavo facendo il fuoristrada con il Fantic da strada sono stato assalito da tre tacchini che mi hanno inseguito a lungo e mi sono salvato per miracolo).
Commento di: 42 il 15-09-2011 09:33
sono stato assalito da tre tacchini

Analizza i fatti... non e'' che eri verso la fine di novembre e un giubbotto con la bandiera USA stampata sopra? ^__^
Commento di: JO74 il 14-09-2011 21:05
Solo due parole:
- bravo...
- complimenti...
Lamps
Commento di: sheenriver il 27-09-2011 17:01
ma pensa ... il "caso" non aveva ancora terminato il suo lavoro ...
interessante coincidenza anche questa, non credi?
Molto bello il racconto, ottima la colonna sonora ;)