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Sosta al benzinaio notturno
Scritto da Broom - Pubblicato 11/07/2011 08:33
Il motore rombava a tutta forza. Il raccordo era vuoto e le luci gialle disegnavano un paesaggio onirico...

Si vedeva solo la lingua di asfalto, tutto il resto era buio e invisibile. L'andatura era rispettosa della legge ma la marcia era tirata. La stanchezza si sentiva sulle spalle, un bruciore a tratti insostenibile. Non c'era anima viva da chilometri, sembrava che le strade fossero state abbandonate da tempo.

Qualcuno improvvisamente cominciò a lampeggiare. La scritta FUEL comparve sul cruscotto quasi a ricordarmi che la moto era sfinita dal viaggio infinito. "La piccola ha bisogno di bere, meglio fermarsi" pensai a malincuore benché fossi quasi arrivato a casa. Rallentai all'insegna di una stazione di servizio ma ero inquieto, volevo vedere un altro essere umano. Avevo la sensazione che qualcosa non stesse andando bene, che stessi forse sognando perché era troppo anomala tutta quell'assenza di vita.

A riportarmi alla realtà ci pensò la rampa di immissione che mi fece notare come fosse altrettanto gradevole il rumore a bassi giri. La stazione di servizio era illuminata a giorno, dava quasi fastidio agli occhi. Era chiaramente deserta e questo aumentava la mia ansia. Avanzai tra i parcheggi per le auto e poi approdai alla pompa di benzina ma un cartello scritto a mano mi invitava ad andare dietro alla casupola per usare il self service. Così feci. Sempre a bassi giri proseguii girando intorno alla casa. Il desiderio di poggiare a terra i piedi era diventato insostenibile: sia per la stanchezza che per il bisogno di un contatto reale. Quando andai dal lato opposto vidi qualcosa di onirico.

C'era un tavolinetto in ferro bianco malandato e tre vecchi signori seduti intorno che giocavano a carte ridendo amichevolmente. Una donna sulla quarantina era appoggiata ad una vecchia SUZUKI metallizzata e parlava con uno dei tre. Il mio arrivo attirò la loro attenzione. Spensi il motore facendo calare un silenzio tombale. Mi guardavano tutti.

Scesi dalla sella con fatica mentre sentivo i tendini svegliarsi dopo ore di viaggio. Barcollai un secondo mentre il cervello cercava di ricordare come fosse stare in piedi. Poi alzai la visiera e comincia ad avanzare verso la mangiasoldi della pompa di benzina numero 4 con il passo di un cowboy stanco. Uno dei giocatori si alzò lentamente e mi venne incontro e mi si parò davanti. Cominciai a provare ansia, qualcosa non andava. Spostai lo sguardo sulla donna che mi fissava e abbozzo un sorriso complice come se sapesse cosa stava per accadere. Arrivai alla mangiasoldi e l'uomo mi si parò davanti:
- Sembri molto stanco, da quanto sei in viaggio? -

Rimasi immobile senza rispondere e lui continuò:
- Siamo tutti motociclisti, quella è mia figlia e quella è la sua moto.
- Due ore circa...
- Avrai il sedere piatto, lascia che ti faccia benzina, non dovrei essere in servizio ma per un motociclista si fa un'eccezione. Mi fa piacere....

Ero così tanto rimbambito dalla situazione che gli affidai i 10 euro e lasciai che andasse verso Metis di cui sentivo il ticchettio del motore. La donna mi fissava:
- Sei stremato ma è una bella moto. Anno?
- 2010
- Bella, la Z750 è veramente una bella moto
- Grazie, anche la tua è molto particolare
- Era sua - indicando con un gesto del capo il padre

Mi girai, stava facendo benzina, stava andando tutto bene. Uno dei vecchi al tavolo mi disse:
- Io sono un Guzzista lo sai ragazzo? È molto che non la guido ma il mio cuore è con la mia Gina

Mentre cercavo di capire se Gina fosse la moto o la moglie morta mi raggiunse un invito:
- Vuoi sederti per una partita?
- A carte? No, grazie io non amo le carte
- Ehhh! Quando si invecchia sono ottime amiche
- ....
- Vieni qui ragazzo, fammi un favore.

Cominciai nuovamente ad avanzare verso i vecchi e la donna. Era bella, lineamenti duri ma bella. Quando fui a portata di mano, il vecchio mi disse
- Estrai una carta per ciascuno di noi ma prima mischia per favore.
- Mischio ed estraggo
- Sì

Provai dopo essermi levato i guanti poggiandoli sul tavolo. Era umido e anche le carte lo erano. L'altro era ancora a mettere benzina a Metis? Dove era finito? Perché non era con noi? Se mi fossi girato sarebbe stato troppo chiaro che non mi fidavo e che ero preoccupato. Avrei fatto una brutta figura forse ma ero veramente troppo preoccupato da quella situazione. Decisi quindi di accorciare il tempo di consegna delle carte. Smisi di mischiare e distribuii tre carte.

Un 8, un 5 e poi il vecchio mi disse:
- la terza carta alzala tu...
Esitai un attimo e poi alzai la carta, un dieci di spade. Il vecchio la guardò e poi mi disse:
- Ahh fortuna sfacciata... Monica inizia tu.

Eccolo il pretesto per girarmi! Mi girai verso la donna che iniziò ad avanzare verso la sedia vuota lasciata dal padre. Era lì che si metteva seduta e suo padre era accanto a lei, era sempre stato lì ma con il casco non potevo vederlo. Mi guardò e mi disse:
- È pronta con il pieno.
- Grazie... allora buona notte a tutti, buona partita
Ascoltando i loro saluti iniziai ad indietreggiare e poi mi voltai verso la moto illuminata da un'accecante luce al neon bianco. Una sensazione di gioia mista a leggerezza si stava impadronendo di me: quasi mi mancava la solitudine del GRA.

A metà strada però qualcosa mi richiamò:
- Ragazzo...
Mi bloccai di botto e per mezzo secondo valutai di non girarmi ma feci il contrario.
- Le chiavi
e con un gesto rapido mi lanciò la chiave di Metis il cui metallo brillo per qualche istante di rotazione sotto la luce biancastra. La presi al volo con la mano destra e una lieve flessione sulle ginocchia.
- Sì... sei ancora sveglio, allora puoi davvero andare, i riflessi ci sono ancora. Buona notte.
Allibito da quella situazione e incerto dal dover ringraziare oppure no, accesi il motore e partii domandandomi come mai le cose più strane mi capitano alle stazioni di benzina e nel fare questo fui inghiottito nuovamente dalla notte e dalla solitudine fino a casa.
 

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Commento di: _UBER_ il 11-07-2011 09:24
Mi piace. Sei stato bravo a trasmettere la sensazione di ansia...
E' un sogno???
Commento di: bassplayer84 il 11-07-2011 12:34
Sembra un sogno / racconto surreale....
A volte la gentilezza delle persone, causa il mondo in cui viviamo, viene spesso considerata un pretesto per fregare la gente.
Anche io avrei esitato a dargli le chiavi per fare benzina, possessivo come sono per le mie cose. E avrei reagito al tuo stesso modo.
Ma forse esistono ancora persone genuine?
Me lo auguro.

MaT
Commento di: flyingkerbstone il 11-07-2011 14:30
che ansia!!!!!

mi aspettavo il colpo di scena o peggio ad ogni riga nel classico stile film horror, meno male che questa volta non c'e' stato bisogno di decapitare qualche zombie o serial killer :D:D
Commento di: diegodisa il 11-07-2011 17:04
Cavolo, sembravi Dylan Dog in uno dei suoi fumetti!!

cmq trovare gente a posto è sempre + raro, ma ancor di più e voler fare i gentili e non incontrare diffidenza dall'altro lato :)

Bel racconto!
Commento di: burga il 11-07-2011 19:02
Bel racconto ma mi hai fatto stare in ansia,cavolo credevo veramente che ti potessero fregarti la moto.
Commento di: Piero-93 il 11-07-2011 19:31
Davvero, oh... bel racconto: sia quello che è successo, ma anche lo stile con cui scrivi! Potresti fare lo scrittore di gialli!
Commento di: Broom il 11-07-2011 22:50
Grazie a tutti, veramente. Sono felice che il racconto vi abbia trasmesso alcune delle emozioni che spesso si incontrano nelle situazioni più strane. Il racconto è un misto di verità e falso. Non vi dirò quale sia la parte inventata ma è la meno prevedibile.
Commento di: tilt il 12-07-2011 13:38
Bel racconto.

Posso indovinare la parte inventata? Quella del rifornimento: la tua moto non va a benzina :D :asd:
Commento di: darkman91 il 12-07-2011 02:58
Bellissimo, bravo ;)
Commento di: bonsidesign il 13-07-2011 22:05
Mi è piaciuto veramente questo racconto :)
Notevole
Commento di: kurtz il 15-07-2011 08:42
Notevole "pezzo" scritto con perizia nel "dosare il gas delle emozioni". Un breve ma intenso aprire e chiudere la manetta dei pensieri, quasi a dosarne il flusso quando questi sono troppi e si accalcano confusamente per la stanchezza.
Non so se sia realtà o sogno, ma è molto bello e originale.
Grazie.
Re: Notevole
Commento di: Broom il 19-07-2011 14:15
Grazie infinite...grazie a te e a tutti gli altri, sono felice che sia piaciuto.
Commento di: Ospite il 17-07-2011 22:37
Spero che tra le parti vere ci sia il nome della motina: Metis è un nome inusuale e particolare ma con un'enorme carica simbolica. Complimenti per la "saggia" originalità... e stai attento a non romperti la testa... ;o)

-LAMPS-
Commento di: Broom il 19-07-2011 14:15
Sì Metis è il nome della mia moto...la vecchia non a caso si chiamava Minerva...hai saggiamente notato un dettaglio vero!
Commento di: AlbertoSSP il 18-07-2011 10:39
La parte inventata secondo me è il dialogo con la bella figlia del benzinaio... di solito non si domanda "da quanto sei in viaggio", si domanda "da dove arrivi" e "dove sei diretto"...
Per un motociclista il tempo in moto scompare... esiste solo la strada... dietro e davanti a te.