Moto
Lasciamoci (e facciamoci) vedere
Scritto da 42 - Pubblicato 01/07/2011 17:22
Siamo sicuri che stiamo facendo tutto il possibile per farci vedere bene dagli altri utenti della strada?

"Il centauro si è schiantato contro un'auto che si stava immettendo da una strada laterale..."
"Il centauro si è schiantato contro un'auto che stava effettuando una svolta a sinistra..."

Parola più, parola meno, questo è il tragico ritornello che leggiamo e commentiamo sul forum più e più volte.
E troppo spesso, purtroppo, a questo ritornello segue la descrizione di una tragedia: vite perdute o segnate per sempre.

Sovente il commento che sale "dalla pancia" è "maledetti automobilisti, di noi se ne fregano".
E' un commento quasi esorcizzante, come se scaricare tutta la rabbia ed il dolore su qualcuno che non è "di noi" potesse farci sentire più tranquilli, come se mettessimo le mani avanti dicendo "Ecco, il giorno che capitasse a me sapete con chi prendervela...
E' un atteggiamento molto umano, ma secondo me non del tutto corretto o, meglio, incompleto.

Il fatto che mediamente l'automobilista (che non sia ANCHE motociclista) tenda a non vedere il motociclista è indubbiamente vero, ed è stato fatto notare più e più volte da studi di infortunistica stradale, da istituti di ricerca statistica, etc. etc., tanto che in Francia, dal prossimo gennaio, sarà obbligatorio, per i motociclisti, indossare un gilet ad alta visibilità del tipo di quelli che oggi dobbiamo tenere in auto.

Soluzione radicale, ma che indica come il problema sia sentito anche là.

Ho per contro la sensazione che spesso tendiamo ad archiviare un incidente di questo tipo con una sorta di fatalismo misto a rabbia del tipo "eh certo, finché gli automobilisti continuano a non vederci sarà sempre così!!"

Ma siamo sicuri che oltre ad invocare maggiore attenzione verso di noi non si possa già fare qualcosa di utile subito?

Campagne come "Take longer to look for bikers" (UK)



o

"Wère small, but wère not bugs"



Possono contribuire, ma hanno un limite: quello di influire (sempre che vadano a segno) solo sul comportamento degli automobilisti.
Ed invece ANCHE noi dobbiamo fare la nostra parte, perché effettivamente, al di là della percezione da parte degli altri, NOI SIAMO INDISCUTIBILMENTE POCO VISIBILI...

E questa vecchia campagna "Think once, think twice, Think Bike!" (UK) mostra una delle cause che rendono "invisibile" il motociclista (una fila di alberi a lato della strada)



Teniamo quindi conto dello scarso profilo frontale del nostro mezzo...

Chi ci vede "di fronte" (sia che egli provenga dalla corsia opposta, si che si stia immettendo sulla nostra strada) vede un rettangolo di circa 1 metro e mezzo di altezza per 60/80 cm di larghezza e con una sola luce centrale, magari a 100 metri di distanza: questo gli rende difficile valutare la velocità di avvicinamento (e, siamo onesti, questa a volte è decisamente alta) .

Impariamo a prevedere la POSSIBILITA' che qualcuno effettui una manovra rischiosa (per noi) basandoci sui segnali che ci circondano:
Prossimità di un distributore, strade alberate, segnali di intersezioni sono tutti piccoli campanelli di allarme che dovrebbero alzare il nostro livello di attenzione (e abbassare la nostra velocità)

Quando su una strada che non conosciamo vediamo un limite di velocità che ci pare assurdo, prima di battezzarlo come tale, chiediamoci se per caso non ci siano situazioni particolari (una casa isolata con un passo carraio, una azienda da cui possono entrare o uscire mezzi pesanti, asfalto rovinato) che in realtà giustificano almeno nella contingenza un limite apparentemente assurdo.

Facciamoci vedere... un lampeggio (e qualche grado in meno di manetta) in prossimità di un incrocio o quando vediamo un'auto mettere (si spera!) la freccia a sinistra in prossimità di un benzinaio o un incrocio possono forse farci guadagnare un vaffa o perdere 10 secondi, ma salvarci le ossa.

Diamo il tempo di vederci... l'ingresso del campeggio che frequento è a 150 metri da una curva a sinistra, sulla destra. Le auto che arrivano sull'altra corsia hanno una profondità di visuale di 150 metri: distanza che ai 120 Km/h (che tanti, troppi motociclisti tengono su quel tratto) si percorre in meno di 5 secondi... appena appena sufficienti a completare una svolta a sinistra. Basta un attimo di incertezza dell'automobilista e/o un secondo di distrazione da parte del motociclista per trasformare il tutto in tragedia.

Insomma... insistiamo giustamente per avere più visibilità e più attenzione, ma iniziamo a conquistarcene un po' da soli, con il nostro comportamento.
 

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Commento di: BOFH il 01-07-2011 17:53
Approvo, sottoscrivo, incornicio e appendo in camera.

Troppe volte ci troviamo in situazioni a rischio che si sarebbero tranquillamente potute evitare con qualche piccolo accorgimento che solo l'esperienza può insegnarci.

Purtroppo capita che la stessa "esperienza" sia fatale per molti di noi, e mi sembra assurdo che in tutto questo tempo nessuno abbia mai pensato di fare una raccolta di tutte le piccole azioni che ci possono salvare la vita per poi trasmetterle a chiunque stia prendendo la patente di guida.

Sono il primo ad ammettere che se tre anni fa anziché farmi fare uno stupido circuito con due birilli mi avessero suggerito tutti i "campanelli di allarme" (come li definisci tu) forse a quest'ora avrei qualche incidente in meno alle spalle. Dico forse perché quando il caso non gioca a proprio favore c'è poco da stare attenti, ma nell'80% dei casi anche i motociclisti contribuiscono al verificarsi di qualche sinistro, a prescindere dall'attribuzione della colpa.
Commento di: mgv_210 il 01-07-2011 18:32
Bell'articolo, da inserire alla prima pagina di "guida alla moto".

Poco tempo fa viaggiavo su una statale con un amico, un lungo rettilineo senza una curva, ad una velocità (ehm...) non proprio da codice. Ad un incrocio (dove noi avevamo la precendenza) si avvicina un auto: io ho rallentato e ho messo 2 dita sulla leva del freno, il mio amico che procedeva dietro di me, mi ha sorpassato, mandandomi tra l'altro a quel paese...
Quando ci siamo fermati, mi chiede "ma perchè hai rallentato sulla statale?"
"Non hai visto la macchina allo stop?"
"Si che l'ho vista ma avevamo la precendenza noi"
"Bravo, se quello usciva tu eri quello che aveva la precedenza e la ragione, ma eri anche quello che aveva tutte le ossa rotte (... e se ti andava bene!)

Naturalmente non ha controbattuto, ma troppo spesso, in generale, si pensa a chi ha la precendenza, a chi a ragione o torto, e non ci si sofferma sul fatto che tra una moto e una macchina la moto è sempre quella che ha la peggio.

Lamps
Commento di: Ospite il 01-07-2011 18:51
........"una velocità, ehm, non proprio da codice".
Primo, perchè non rispetti il Codice.
Secondo, se sei l'elemento della circolazione stradale e dell'incidente che ha più da perdere, perchè non vai più piano?
D'accordo, gli automobilisti sono quello che sono ma noi lo sappiamo e quindi perchè non ci regoliamo?
Paghiamo con le ossa la loro incapacità e menefreghismo, il destino che quando è bastardo è bastardo, ma perchè non mettiamo al primo posto la nostra stupidità?
Commento di: beach111 il 01-07-2011 22:44
rispondo a questo commento perché non è il caso di avere in lista una risposta, la mia, che a pensarla la definisco stupida.
oggi, uscendo dalla nazionale in pieno paese imbocco uno stradone. Qui c'è un bar abbastanza grosso, da una parte c'è la nazionale, dall'altra una piccola stradina che immette in questo stradone.
io avendo un 50 a marce appena entrato salgo di marcia (in seconda, per tenere bassi i giri) e tengo un andatura normale, da centro abitato, 20-25 orari. il bar ha un "salotto" esterno chiuso con dei vetri, dando un occhiata dentro scorgo una macchina che stava percorrendo la stradina adiacente al bar, credendo che mi desse la precedenza continuo tranquillo, 2-3 secondi dopo me la ritrovo davanti. Pinzata decisa al freno anteriore.................. mi si alza il posteriore, sono fermo sulla ruota anteriore a circa 10 centimetri dall'auto che vedo frenare smoggando, riesco a intravedere la faccia impaurita dall'autista, un vecchietto (avvocato :) ) ma non ho ancora del tutto realizzato che il posteriore è alzato, mi giro e oltre a vedere il mio codone ben distante da terra noto l'autista del furgoncino che mi seguiva, spaventato. vorrei che qualcuno mi avesse fatto una foto, tutti vedendomi al bar mi chiedevano se ero io quello sulla moto, sarebbe stato bello vedermi riuscire ad alzare il posteriore così, senza impegno, mentre non ci ero riuscito migliaia di volte impegnandomi.
la moto inizia a tornare giù, leggermente inclinata verso destra, inizio a prendere gusto in questa situazione, sarà la mia incoscienza, mi piace sapere che l'automobilista si sente in colpa mentre io so che me la caverò al massimo con una caduta e qualche carena rigata.
la ruota posteriore tocca terra, 100 e passa chili sono difficili da tenere su quando si è spaventati e completamente impreparati all'evento eppure riesco a farla arrivare dolcemente a terra. la carena destra ha già qualche graffio dovuto ad un'altra caduta, al massimo ne approfitterò per sostituirla. la moto si appoggia sulla pedalina del piede, del freno e sul bilanciere del manubrio.... io rotolando verso destra mi rialzo subito e vado verso la moto.... l'ho sentita/Vista spegnersi ho temuto il peggio per la moto (mi trovavo a 50 km da casa) provando ad accenderla la moto compie uno scatto, sorridendo mi ricordo che si è spenta perchè ho lasciato la frizione risalgo in moto e dopo aver messo la folle la riaccendo e inizio ad accelerare. tutti mi guardano sbalorditi, non ho prestato la minima attenzione all'automobilista che mi chiedeva scusa e che tentando di addossarmi la colpa chiedendomi se sono uscito dalla traversa difronte la sua!
l'autista che mi seguiva scende dal suo furgoncino e inizia a rispondere per me, non avrei prestato la minima attenzione alle domande che mi ponevano. ero ben più preoccupato per la mia moto. fortunatamente la pedalina artigianale del freno (fatta in acciaio) ha attutito il colpo, è rigato ma non si è spezzato :)
le carene non hanno subito danni, ci sono graffi ma sono quelli dell'altra caduta..... mi giro verso l'automobilista che subito mi invita ad entrare nel bar e mi dice di prendere ciò che voglio. accetto una bottiglia d'acqua.
bhè per questa volta mi è andata bene, sto bene ma mi sento male, non per l'incidente se così si può definire, ma perchè in quel momento anche se nella mia completa sicurezza mi sono sentito piccolo e impotente.
Commento di: beach111 il 01-07-2011 22:45
scusate il termine ma MI****A quanto ho scritto!
Commento di: Jose- il 01-07-2011 19:52
Concordo pienamente con quanto scrivi!
Dovrebbe essere così per tutti coloro che stanno sulla strada, dai pedoni ai tir
(anche se gli ultimi non han poi molto da perdere, se non la patente)

Se così fosse si raggiungerebbe una sorta di anarchia, in cui i limiti di velocità servirebbero solo come consiglio.

grande! bell'articolo!
Commento di: Ospite il 01-07-2011 20:49
Ciao Lorenzo, ottimo articolo.

Diciamo che noi per primi non dobbiamo metterci del nostro.

La strada deve essere letta e bisogna capire, una volta per tutte, che noi motociclisti, la precedenza non l'abbiamo mai.

Una guida, per chi è interessato c'è ed è questa, il Principe Brutto:

http://digilander.libero.it/infomotoclubravenna/MCRbrakingpoint.pdf

Poi, c'è da dire, cosa vissuta anche oggi nell'asse mediano di Cagliari, visibilità totale, zero alberi, una specie di pista tra guard rail, che quando un automobilista si deve immettere e vede una moto arrivare pensa... "tanto si sposterà" e si immette fregandosene altamente... tanto non rischia la pelle e chi si è visto, si è visto...

Gli automobilisti andrebbero educati in fase di conseguimento patente B sul come interagire con le moto, sul fatto che una moto accelera in tempi enormemente minori rispetto ad un'auto, sul fatto che costringere una moto a manovre di emergenza spesso può esitare in tragedia, perché noi di ruote ne abbiamo solo due ed è interessante notare che le vaccate contro di noi accadono soprattutto sotto la pioggia, quando chi sta nel barattolo, è grasso che cola se nota gli stop del barattolo di fronte a lui...

Comunque... è inutile polemizzare... cerchiamo di stare attenti e di portare la pelle a casa, sempre.
Commento di: bandolerostanco il 01-07-2011 22:49
Hai perfettamente ragione, dobbiamo essere noi i primi a farci vedere!!
Commento di: Castel90 il 02-07-2011 00:14
Ho uno scarico di serie, ma sono un fautore del detto "Loud pipes saves lives". Disturbano spesso sì, però si accorgono sempre della tua presenza. Agli incroci rallento e una sgasatina per far notare che non voglio essere investito la metto sempre. Una volta ho provato un bmw di una decina di anni fa'. Silenzioso come una moto elettrica. A uno stop una stava per uscire e mi ha visto all'ultimo, io ho semplicemente allargato, ma preferisco sempre farmi sentire un po' prima.
Quella di rallentare agli stop è un'abitudine sacrosanta! può salvare più spesso di quello che si pensi!
Commento di: diakad205 il 03-07-2011 20:52
Abbandono volentieri l'insana soddisfazione di sentirsi diversi e "migliori" degli altri. Pensavo di essere l'unico a pensare ai colori finalizzati alla sicurezza. Mi aggrego volentieri al vostro gruppo. Sono d'accordo con l'appello alla VISIBILITA' soprattutto di noi motociclisti. Ma in realtà credo siamo ancora una minoranza.
Stupisce l'insensibilità di fronte al rischio, probabilmente dovuta a semplice miopia, o ignoranza. Stupisce l'abbigliamento scuro tanto in voga. Stupisce che anche nel mondo delle moto abbia tanta importanza l'estetica (o l'apparenza, per dirla con tono più spregiativo).
I COLORI sono molto IMPORTANTI. Tralasciando le connotazioni psicologiche (ampiamente comprovate), i colori sono importanti anche per la sicurezza. Ma in questi giorni vedo quanto sia difficile trovare una giacca da moto che non sia nera o, ben che vada, grigia. Assurdo. E per trovare un casco giallo "fosforescente" (o simile) ho aperto un topic su un forum.
Allargo il discorso anche alle auto, dove si calpesta anche un altro elemento: il caldo sotto il sole d'estate. Eppure si vendono auto scure. La scelta del colore è basata unicamente (..."ma è logico!", mi hanno detto) su considerazioni estetiche.
Avanti con giacche rosse, caschi chiari e simili.
Commento di: memmo86 il 04-07-2011 11:17
Concordo in pieno, sono motociclista da poco ma mio padre lo è stato per molto tempo e la prima cosa che mi ha obbligato a fare appena presa la macchina è stato guardare 100 volte prima di attraversare la strada perchè le moto non le vedi.
Ogni volta che sono in sella e vedo qualcuno a uno stop penso sempre se mi ha visto o no, il pensiero va sopratutto se alla guida c'e qualche vecchietto che ovvimente non ha più i riflessi di una volta o qualche neo patentato che è ancora impacciato alla guida, basta solo che si sofferma a guardare più da un lato che da un altro e ci puoi essere sotto, sopratutto perchè a certe velocità percorri 100m nello stesso lasso di tempo in cui l'automobilista gira la testa dall'altro lato convinto che nel verso in cui ha appena guardato ci sia strada libera (non so se mi sono espresso bene =) ).
Il fatto è che molti non ci ragionano, magari al bar seduti al tavolo ti danno pure ragione e poi li vedi prendere la moto, partire e mettere 3 marce su una ruota in paese....o magari sorpassare una colonna di auto a velocità elevate senza pensare che magari davanti c'e qualcuno che deve svoltare a sx....
Poi è vero che molto spesso quando si è sulla moto si ha quella sensazione di libertà mista a adrenalina che ti fa staccare il cervello e non ti fa pensare ai rischi che puoi correre, ma sarebbe meglio cercare di tenerlo attaccato almeno un po!!
Commento di: TATOoine il 04-07-2011 13:20
ottimo articolo
personalmente ho ripreso a guidare la moto da poco e quindi uso molta prudenza e spero di mantenerla anche in futuro.
tutti noi chi più chi meno ha avuto esperienze negative ......... il fatto che si siano risolte per il meglio a volte è "fortuna" spesso è prudenza e preparazione-previsione o "preveggenza?".
Commento di: markobassi il 07-07-2011 10:42
L'articolo è assolutamente ben fatto e condivisibile in pieno.
Vorrei aggiungere una riflessione più amara, frutto di quarant'anni di motoclismo: oggi bisogna mettere in conto una percentuale non piccola di automobilisti che ti vedono benissimo ma ti tagliano la strada comunque. Anzi, per cercare di rimanere vivi dobbiamo comportarci come se TUTTI gli automobilisti fossero Killer patentati.
E che non ci vengano a dire che non rispettiamo i limiti: in Italia nessuno rispetta i limiti e farsi sorpassare da auto che ti sfiorano a dieci centimetri non è una bella sensazione. E non dimentichiamo mai che le automobili rendono l'uomo aggressivo e litigioso, mentre le moto ci spingono a farci un cenno di saluto e ad aiutarci in caso di necessità.
La moto migliora l'uomo (e a volte anche la donna).
Saluti a tutti.
Commento di: DArkDAwn il 26-09-2011 12:41
E' una sacra scrittura questa