La mia prima prova su strada della Ducati Diavel, su tracciato urbano e autostradale

E si va...
Mattino, giornata uggiosa, non è l'ideale per provare una moto, ma se è una Ducati, se è un 1200 e se è strana come solo il Diavel può essere, non si può dir di no.

Arrivo al concessionario poco prima dell'appuntamento prefissato con i sempre gentilissimi operatori del call center Ducati, saluto il titolare, ricambia con un "finalmente!!!" (si,lo conosco!).

Mi spiega la moto, oddio quanta elettronica, metto le chiavi in tasca (!!!) salto in sella, metto in moto, ecco, il tipico suono della messa in moto di un bicilindrico, il motorino che gira ma quasi non ce la fa e poi un rombo.
Un'ora, una sola ora a disposizione, si parte, mappa Urban, la più docile, prima rotonda, la moto tende a chiudere parecchio, come se volesse cadere, prima strizza insomma! Prendiamo l'autostrada, si sente che il motorone è castrato, beh, mettiamo la mappa Sport no?
Non l'avessi mai fatto su di una rampa dell'autostrada!

Si risveglia una belva indomabile, avete mai usato l'espressione "vi strappa le braccia"? Ecco, è quello che vi capita appena accelerate un po' col Diavel!
Non impenna, troppo lungo, il gommone ha una presa assurda e il risultato è che vi ritrovate a 180 senza accorgervene, col vento che vi buca il petto, vi strappa il casco dalla testa e vi urla "RALLENTAAA". Difatti lo ascolto, cerco strade curvose, anche se il suo habitat è proprio l'autostrada e i curvoni veloci, ne trovo qualcuno, in piega è un fuscello, di una leggerezza che non ti aspetti, scende con una facilità e precisione unica, tende un pelo ad allargare, un po' per la posizione in sella, non permette di uscire con la natica per spostare il baricentro, bisogna imparare a fidarsi della presa del gommone posteriore ma non è che venga tanto facile.

Camminando sento un clacson da dietro, si affianca un tipo in auto, "bella, è tua? quant'è? quanto costa?" "è mia (mi faccio figo che mi frega!) è un 1200 Ducati, costa 20mila, ma se vuoi te la do a 15mila!" - "apri un po'!" sgaso un attimo, accelero e me ne vado!

Si entra in città, la moto scalcia,decisamente tanto, scalda, la coscia destra ormai non sopporta più il calore, ma è bello farsi rispettare sgasando con i conseguenti scoppi in rilascio!
Osservo l'orologio (dopo un po' che l'ho cercato nella doppia strumentazione ricca, troppo, di informazioni, oltretutto è anche troppo bassa ed obbliga non solo ad abbassare lo sguardo per vederla ma anche la testa, infatti mi accorgo solo ora che ero in riserva da 5 km! Mi sa che è tardi, torniamo indietro!

Reimbocco l'autostrada, stavolta provo la mappa touring, stessa potenza della Sport, erogazione decisamente più docile, molto più rilassante, decisamente da viaggio più adatta al tipo di moto.
Ma ti pare che... non comincia a piovere??? Mica poco eh! Goccioloni enormi si abbattono sulla vernice lucida del mio bel destriero e ovviamente sul mio casco, sulla mia giacca, sui miei jeans. Beh, meglio! Vuol dire che proverò la moto in tutte le condizioni! Rimettiamo la mappa Urban, decisamente meglio... dovrei fermarmi magari sotto ad un cavalcavia, ma la prova è finita già da 10 minuti e mi aspettano. Si accelera un po' va... il controllo di trazione è una manna in quelle condizioni, la moto non si smuove, va dove vuoi, ti accompagna, di proposito scalo di una marcia e apro, nulla, non si smuove, ci vorrebbe di serie su tutte le moto... forse!

Col "Diavel sotto il diluviel" arrivo al concessionario leggermente "umido"... diciamo che ho anche le mutande bagnate! la moto poi manco ha aiutato per la posizione in sella, tutta l'acqua che arriva sul petto cola giù fino ai "paesi bassi"!

La mia prova è finita, scambio due chiacchiere col titolare del concessionario, indosso l'antipioggia (si, l'avevo, ma nella MIA moto!) e torno a casa in sella al mio cessetto, (come posizione di guida però fa più toilette il Diavel) per strada ripenso a quel mostro, imbrigliato dall'elettronica, che aiuta, ma a volte fa perdere il piacere di andare in moto, di certo rende più complicato la vita in sella, i comandi sono piccoli per poterli avere tutti a portata di dita, i due piccoli schermi hanno così tante informazioni che ti perdi nel capire dove leggere, l'accensione senza chiave non è che sia poi tanto intuitiva... chicche, aiuti, una gran moto, atipica, per il marchio, per il mercato italiano, sarà un successo? Il tempo potrà dirlo, di certo lo è a livello tecnico e stilistico, non è da tutti imbrigliare un motore di una superbike nel telaio di una cruiser, non è da tutti affiancarci tutte quelle piccolezze che rendono speciale una moto, dalle pedane a scomparsa, ai cerchi con le razze lucidate, agli specchietti che sono più belli di molti aftermarket.

La comprerei? NO. Però mi è piaciuta,tanto, un bisonte con l'agilità di una gazzella.
Magari un giorno... chissà, anche se non credo!

Avrei potuto provare anche la Multistrada, ma le condizioni suggerivano il rientro a casa... sarà per la prossima.