La Community Ting'Avert
Quando perdi un amico...
Scritto da RG25 - Pubblicato 14/08/2010 20:01
Penso che la storia di questo mio amico possa essere oggetto di riflessione per tutti noi motociclisti

Un mese fa, un mio carissimo amico ha perso la vita durante una gita con mio zio. Erano su una provinciale tipica delle zone di campagna, in mezzo ai campi e, come loro solito, tendevano ad aprire quando potevano.
La strada seguiva una curva dolce per poi entrare in una frazione di un paesino di quelle parti; a un tratto, quando stavano arrivando al paesino abbastanza lanciati, una macchina spuntata da un incrocio non segnalato e nascosto da un caseggiato ha letteralmente tagliato la strada al mio amico che precedeva mio zio.

L'impatto fu inevitabile per lui, mentre mio zio riuscì a deviare la traiettoria mentre frenava e a controllare la sua moto. Il nostro amico giaceva morto a una trentina di metri dal luogo dell'incidente, mentre il guidatore della macchina era rimasto praticamente illeso perché l'impatto aveva interessato il posteriore della macchina.

Il nostro amico lascia una moglie e tre figlie di cui una di neanche un anno, vestiva tutte le protezioni utili, ma non è bastato.
Mio zio non sale in moto da un mese ormai, perché è rimasto seriamente traumatizzato dall'accaduto.

La riflessione che vi voglio proporre tramite questo articolo è che bisogna ricordare sempre che la pista è fatta per correre, la strada no e che, soprattutto, il vero pericolo quando si va in moto non è il guidatore, ma tutto ciò che ci circonda, da un incrocio non segnalato a una macchina che non da la precedenza.

Ciao ragazzi.

P.S.: usate sempre tutte le protezioni, la moto è una cosa bellissima, ma bisogna guidarla responsabilmente. SEMPRE.
 

Commenti degli Utenti (totali: 18)
Login/Crea Account



I commenti sono di proprietà dell'inserzionista. Noi non siamo responsabili per il loro contenuto.

Commenti NON Abilitati per gli utenti non registrati
Commento di: Andr92Rs il 14-08-2010 20:16
Hai perfettamente ragione.. Ora non so magari qualcuno dirà ok ma che ne sa lui che ha solo una moto 50.. Purtroppo basta anche una moto50 per andarsene.. Mi dispiace veramente tanto.. Non oso immaginare lo stato attuale della moglie.. Perdere un'amico è qualcosa che non può essere accettato, soprattutto sapendo di avere il massimo delle protezioni.. Hai detto una cosa giustissima, la moto è una cosa veramente bella ma non bisogna fidarci di noi stessi ma di cosa e chi ci circonda. Un saluto anche se non ci conosciamo nè abbiamo mai parlato sul forum.
Commento di: Ale400 il 15-08-2010 07:32
approvo moltissimo quanto è stato detto visto che anch'io ho perso molti amici in moto e non, ma vorrei anche aggiungere che non bisogna fidarsi di noi stessi su qualsiasi mezzo su strada perchè conosco tanta gente che ha la moto mah quando va in macchina sembra che le moto non esistano per lui!!! cmq mi dispiace molto per il tuo amico..


!!!!!!ricordatevi sempre che il vero pericolo sulla strada sono gli altri utenti!!!!
Commento di: Ospite il 20-08-2010 00:13
Certo, non dimentichiamo i caprioli e gli altri animali che attraversano la strada. Poi vicino i centri abitati e non ci può essere un accesso laterale coperto dalla curva da cui può uscire qualcuno che non si aspetta gli piombi addosso un bolide da pista lanciato. Se si percorre una strada per la prima volta ci sono più rischi perchè non si conosce il percorso. Dire che il vero pericolo sulla strada sono gli altri utenti non lo approvo, volete farmi credere che chi compra una maximoto ha poi in mente di rispettare i limiti? Lo vedo sulle strade del mio circondario, molti vengono a fare gite perchè questi itinerari serpeggianti sono adrenalinici per le pieghe al limite. Molti, anzi parecchi cadono anche da soli senza che terzi interferiscano. Quindi il vero pericolo sulla strada sono quelli che creano situazioni a rischio. Io stesso quando sono al volante dell'auto, faccio le peggio cavolate, l'istinto del cretino a volte mi prende la mano e sorpasso in curva o passo col rosso. E va bene finchè va bene.
Commento di: AngelWitch il 15-08-2010 08:05
Quando muore una persona e' una grande tristezza, ancora di piu' se questa persona era vicina ai nostri affetti. Ma nonostante questo io continuo a chiedermi il perche' della totale assenza della logica in tutto questo. Scusate lo sfogo, ma devo capire.
Continuiamo a dire che la pista e' fatta per correre, e la strada per le passeggiate, e questo e' sacrosanto, ma facciamo un'attimo una valutazione.

Mettiamo da parte la jella, la quale ci mostra angeli motociclisti distrutti a causa di automobilisti distratti, cadute banalissime che portano conseguenze tragiche, guardrail imbecilli che ci dilaniano nonostante le tute in pelle. Mettiamola pure da parte.

Ma valutiamo l'altro aspetto, valutiamo la pista. Per poter girare ci si deve sobbarcare di costi altissimi, e non parlo di attrezzatura, quella una volta acquistata, e' tua, parlo del costo vivo... ma possibile 300 euro per passare una giornata a girare ?
A questo punto mi chiedo, parliamo tanto di spese mediche, alziamo le multe perche' un motociclista infortunato costa un mucchio allo stato, ma allora perche' non diamo la possibilita' di girare in sicurezza a prezzi "decenti". Attenzione, non dico che i gestori degli autodromi siano esosi ( anche se... ), ma lo stato in tutto questo dov'e' ? Lo troviamo quando deve alzare il costo delle multe... repressione e non prevenzione, e intanto...

La campana continua a suonare, e quando suona, suona anche per te.
Caria angeli fratelli miei, siamo troppo importanti, per noi e per i nostri affetti.

Cervello acceso... sempre.
V
Commento di: RG25 il 15-08-2010 13:09
sono daccordo con te, la repressione non è la soluzione del problema... noi motociclisti dobbiamo essere sempre 10 volte più attenti di un automobilista, dobbiamo seguire un codice della strada che fa abbastanza pena nei riguardi dei motocicli e privilegia sempre le automobili. La pista è veramente troppo costosa, è vero, ma comunque non apprezzo i miei simili che mettono in pericolo se stessi e gli altri in strada. se vuoi correre in strada ci sono delle zone che si prestano di più rispetto ad altre, se metti in pericolo qualcun altro sei un cretino.
ciao ragazzi, sempre all'erta...
Commento di: tubo80 il 15-08-2010 09:24
Ciao RG25,mi dispiace moltissimo,quando si perde qualcuno è sempre molto triste.....
Quando si guida per strada bisogna fare tantissima attenzione,gli automobilisti se ne fregano completamente del codice della strada e non hanno rispetto per nessuno,vogliono essere sempre i primi,poi se vedono arrivare una moto accelerano ancora di più.....
Fate veramente attenzione per strada,è meglio arrivare qualche minuto dopo no?
Ciao a tutti...
Commento di: Saso253 il 15-08-2010 18:06
Sentire di un biker che non ce la fa, è sempre un brutto colpo... ed io evito sempre, perchè davvero è come se un mio fratello se ne andasse, un fratello non di sangue ma di passione... E' vero, le protezioni sempre, anche se in certi casi sono inutili, e la pista per correre... la strada è un pentolone che cuoce situazioni tutte diverse, dove non si ci può render personaggi spalancando, anche quand'è vuota... Se ci si vuole divertire davvero con la moto, c'è l'autodromo o il piccolo ma anch'esso divertente kartodromo a pochi km da casa, se ci si vuole divertire in strada allora, al massimo si fa un'uscita con gli amici, una passeggiatina, qualche curva la si fa sportivamente ma niente di più... Meglio perdere un secondo per rallentare che la vita in un secondo... :)
Commento di: pax74 il 15-08-2010 21:34
Ciao a tutti ho 36 anni e dall'età di 14 vado su tutto quello che abbia 2 ruote e un motore i km. percorsi non li conto più a me piace andare in moto e basta e devo dire di averne viste ma si sa non si vede mai abbastanza....nella prima settimana di agosto ho trascorso un periodo di vacanza in Trentino con mia moglie in moto ovviamente ed è stato bellissimo ma l'ultimo giorno prima di partire mentre tornavo verso l'albergo mi sono dovuto fermare in coda ed ho assistito all'ennesimo incidente in moto,la cosa che più mi ha angosciato è stata la vista di un telo di cerata verde steso sull'asfalto e mentre il carro attrezzi caricava un furgone ed una ducati piegata in 2 per lo schianto dentro di me provavo tristezza per una vita spezzata e rabbia perchè il centauro certamente teneva una velocità elevatissima e per quanto avesse"pelo" ha commesso l'errore più stupido che un motociclista possa fare.....andare troppo forte in una strada con limite a 70?No....Non usare casco e protezioni?.....nemmeno,semplicemente si è dimenticato che aveva una famiglia,una fidanzata,una moglie o degli amici che lo amavano e che aspettavano il suo ritorno a casa....
Quindi prima ancora di indossare il casco,la tuta o aver controllato il perfetto settaggio della moto o altro ancora ricordiamoci una cosa fondamentale...ricordiamoci che a casa c'è qualcuno che ci aspetta,che ci ama e non vuole che ci succeda nulla,cerchiamo di pensare molto bene a questo particolare ogni volta che accendiamo il motore o affrontiamo una curva ,un rettilineo...amiamo chi ci ama e forse la prossima volta prima di spalancare il gas per sentire l'adrenalina che scorre nelle vene sentiremo la voglia di vivere di stare con i nostri cari e continuare a scorazzare sulla nostra amata 2ruote per tanto tanto tempo!
Commento di: mooncry il 16-08-2010 06:48
so molto bene cosa si possa provare in questi casi...... qualche anno fà ho perso Angelo, che oltre ad essere il mio ragazzo da qualche mese era il mio migliore amico da tanti anni......
Lui ci viveva per la moto, ed era sempre più che prudente; oltretutto, la sua Harley non è che fosse una moto propriamente da corsa.
Ma purtroppo l'auto che invase la sua corsia investendolo in pieno (l'uomo che guidava ebbe un colpo di sonno) andava piuttosto veloce, ed Angelo morì lì su quella strada mentre veniva a prendermi per andare a fare un giro. Il dolore, il senso di colpa, l'odio verso quell'auto e quella moto furono enormi, e durarono per molto tempo.
Ma poi il mio amore per la moto tornò ed eccomi qui, motociclista incallita che senza la sua Pollon non sa stare.
Ma il ricordo ed il mio amore verso Angelo restano ancora, e mi ricordano costantemente che, inutile raccontarci balle, la strada è pericolosa. Il mio stesso incidente, dovuto ad un grosso cane sbucato dal nulla in mezzo alla strada, ne è una riprova.
Quando esco con i miei amici, gli dico spesso di non correre che non sono in pista, in tono giocoso, ma lo penso sul serio. La strada ha mille e più pericoli nascosti, e di questi solo in parte sono controllabili o dipendenti da noi. Quel che penso, è di non aumentarli facendo gli Idioti sulla strada (e purtroppo ne vedo tanti......), non ultimo la brutta abitudine in estate di andare in giro in moto vestiti come se si fosse al mare.....
Non ricordo chi l'abbia scritto in un altro commento, ma bisogna ricordarsi che, ogni volta che usciamo in moto, chi ci ama è in pensiero per noi, e si aspetta di vederci tornare sani e salvi e col sorriso, ed ha l'orrendo timore nascosto in fondo all'animo di ricevere una delle più brutte telefonate come quella che ho ricevuto io il giorno dell'incidente di Angelo....
Quindi godiamoci la nostra passione al massimo, viviamola ogni secondo, ma ricordiamoci sempre che i pericoli sono veri e tanti, per cui, come dice Nico, casco allacciato e cervello acceso!
Lamps
Poche parole...ma dal cuore...
Commento di: caron95 il 17-08-2010 00:06
Non sono un tipo di molte parole ma dopo aver letto questo non potevo andarmene senza dire niente; mi dispiace veramente per il tuo amico, le moto sono belle ma correre per la strada è un vero pericolo, ma quel pericolo non è solo la moto e tanto meno colui che la sta guidando, certo lo è anche quello, ma il vero pericolo è chi ti sta attorno e quindi quando si guida sempre occhi aperti, tutte le protezioni neccessarie e una mano nella coscienza pensando alle proprie responsabilità; forse il tuo amico aveva rispettato tutto questo ma stavolta non è bastato, mi dispiace veramente con tutto il cuore, riposi in pace. UNO SGUARDO LASSU' DOVE UN GIORNO LONTANO O VICINO CHE SIA CI ANDREMMO TUTTI, SPERANDO DI INCONTRARE I NOSTRI CARI.
Commento di: motobook il 18-08-2010 13:09
però quanto è difficile tenere chiuso il gas su certe strade..il fatto è che mi rendo conto che una cosa cosi mi potrebbe succedere..mi dispiace per il tuo amico (o meglio amico di tutti noi)
Commento di: RG25 il 18-08-2010 20:14
e quanto è facile lasciare a casa una vedova e un orfano... occhi aperti e mano sulla coscenza devono essere sempre assieme a noi quando siamo in moto... lamps
Commento di: enotar il 19-08-2010 13:18
Col traffico odierno oggi giorno guidare la moto è come giocare con la roulette russa, non bastano 10 occhi a vedere pero' la velocita' è un fattore importante. Negli anni 70 ( bellissimi, io ne ho 54) c'erano la metà di auto di oggi, ma i morti di oggi sono diminuiti della metà, questo per tutti gli accorgimenti utilizzati sulle moderne auto cosa che sulle moto non è stato impossibile attuare ( a parte l' utilizzo del casco). Solo guidando con la massima accortezza e procedendo a bassa velocità ( che solo il 50 % utilizza, sono ottimista)potremo abbattere i feriti e morti sulle nostre stade.
Commento di: Ospite il 19-08-2010 17:08
Ciao.. Non so voi, ma a me una lacrima viene giù quando leggo i commenti di chi rimane.
Sono caduto anch'io, e sono quì x miracolo..
Ma il vero dramma è di chi resta.
Ogni volta che esco, metto in conto che potrebbe essere l'ultima, ma il pensiero di uccidere di dolore quelli che riceverebbero "quella maledetta telefonata" mi spacca il petto..
Io so che significa vedere gente che viene a trovarti piangendo, ringraziando che sia vivo!!
Pensate sempre, anche se non avete moglie e figli, che non si muore da eroi, ma si fa solo numero sulle statische. E una vita vale più d'un numero.
Cerchiamo tutti di essere, se proprio dobbiamo fare numero, quei numeri che si ricordano per prudenza, e lunghi anni in moto..
Abbiamo tutti un angelo custode, che cerca di parlarci già quando mettiamo in moto..
Diamogli ascolto, e chiediamogli di aprirci gli occhi che l'impeto dell'adrenalina a volte ci chiude.
Un abbraccio a tutti!
Commento di: visopallido il 19-08-2010 22:38
Salve per il dolore che tu provi ti capisco molto bene io la settimana scorsa ho perso mio cugino si chiamava Olferino Pezza quando ti viene a mancare un parente o un amico è come se una parte di noi ci abbandona lo stato potrebbe fare delle leggi per i centauri magari l'obblico come il casco le protezioni utili come tuta stivali ecc.ecc. ma in fin dei conti a loro che ce ne frega della nostra vita leggendo il topic tutti dicono che non corrono per strada io di quelli che vanno piano ne incontro molto poco per strada io ho 38 anni e da quando ne avevo 15 che vado in moto raga andate piano la vita è bellaun saluto a tutti.
Commento di: Ospite il 19-08-2010 23:46
Abito in provincia di Siena, e nel circondario del monte Amiata ci sono delle strade che invogliano i motociclisti a correre, curve, controcurve, tornanti. Il tutto contornato da un paesaggio da cartolina. Ricordo un'estate in cui non passava un fine settimana che non ci fosse qualche brutta caduta grave, e in diversi casi addirittura il morto. Sembrava di essere alla guerra, ho visto le moto ridotte male ai bordi della strada, ambulanze a sirene spiegate. Una volta mi sono trovato nel fatto; un gruppo di motociclisti percorreva uno di questi tratti, quando un cane pastore, quei grossi cani bianchi si trovò sulla curva e si impattò con uno dei motociclisti. Lo spettacolo era cruento, il motociclista aveva il femore rotto, il cane era letteralmente esploso tanto che la moto era piena del suo sangue, e di quello che aveva mangiato. Il senso di tutto ciò per me è che non vale la pena perdere la vita per la passione della moto, come dimostra l'antefatto a capopagina, non si è sicuri nemmeno a viaggiare normalmente perchè non si sa cosa puoi trovare dietro la curva. Figuriamoci a comportarsi come in pista sulla strada normale. Non ho altro da aggiungere se non che di tutto questo ce ne rendiamo conto quando abbiamo le lacrime agli occhi...e ormai qualcuno non c'è più.
Commento di: Focus73 il 23-08-2010 09:58
Quella descritta è una delle situazioni che più mi fa temere, sia quando vado in moto, ma anche quando sono in auto; le curve veloci ma chiuse, non visibili: nella mia zona, soprattutto in primavera-estate, è facilissimo trovarsi dietro la curva un trattore, un mezzo agricolo, che procede a bassa andatura (la sua), o comunque un mezzo molto lento (un anziano con Ape, un camioncino, etc): e se tu arrivi a palla, e incroci un mezzo nella corsia opposta, dove passi ? come ti fermi ?
In prossimità di paesi poi, le stradine di accesso laterale sono sempre tante spesso non si vedono nemmeno.

L'unica soluzione, che pure non sempre basta, è andare piano.
E sperare che la sorte ti sia compagna.
Commento di: cindy63 il 28-08-2010 18:27


Mi dispiace moltissimo, assistere alla morte di un amico è una cosa orrenda. Io con mio marito giriamo molto e abbiamo preso molti spaventi, per fortuna sembra che qualcuno da lassù ci vegli. Io sono una volontaria e sono intervenuta per parecchi incidenti di motociclisti e il più delle volte a causare il tutto non è stato il motociclista ma chi guidava la macchina. Bisogna sempre pensare che la strada è pericolosa anche perchè non sempre chi guida ci vede e certo la velocita non aiuta. A volte vedo motociclisti che per il caldo girano in maglietta e pantaloncini mi viene la pelle d'oca so bene cosa causa una scivolata sul asfalto anche se banale,VI PREGO indossate le protezioni . Un abraccio quando muore un motociclista anche se non si conosce muore un pò di mondo .