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Diario di un Motoclista
Scritto da johnny-storm - Pubblicato 18/01/2010 17:48
Ovvero, delle piccole cose che danno felicità...

Milano 31.12.09 h 22.30

E' bello non doversi preoccupare di come vestirsi per la notte di capodanno: stanotte lavoro quindi indosso come sempre pantaloni e giubbotto di pelle, stivali tecnici e sneakers nello zaino per il cambio al locale, unica concessione alla serata una camicia invece della solita t-shirt. L'apertura per lo staff sarebbe alle 00.15 ma decidiamo di trovarci prima di mezzanotte per fare un brindisi, io in particolare apprezzo questa variante in quanto l'idea di trovarmi a mezzanotte sotto il tiro incrociato di bazooka petardi e fuochi artificiali mi garbava poco, visto che la moto ha decisamente meno contraerea di un auto.

Mi dirigo al box in un silenzio surreale rotto solo da qualche rombo di artiglieria: per le strade non c'è nessuno. Intraprendo il mio solito percorso, naviglio piazza XXIV Maggio circonvalla interna, con la differenza rispetto al solito che stasera a parte le rare auto, in giro non c'è non dico una moto ma nemmeno uno scooter. Incredibile! Sono l'unico alieno su due ruote che circola a Milano la sera di fine anno. La mia Hornet elettrizzata da questa singolarità stasera risponde particolarmente bene ai miei comandi, ai semafori fa le fusa e nei rettilinei deserti mi regala accelerate fluide e imponenti. Percorro dieci kilometri di tragitto urbano mantenendo il record di unico biker in circolazione.

In prossimità del locale, siamo in viale Monza ormai, la tregua sta per cessare e dalle finestre iniziano a erompere fiamme e detonazioni. Un botto particolarmente vicino mi fa sobbalzare, davvero procedere tra i fuochi artificiali sarebbe insopportabile e pericoloso, quindi accelero sfiorando il massimo dei giri in terza e riesco addirittura a fare ruggire questa moto dal sound naturalmente anche troppo discreto, e finalmente sono giunto a destinazione. Posteggio nel cortile tirando un sospiro di sollievo: anche questo tragitto è finito, anche l'anno finalmente sta per finire e speriamo che il nuovo ci porti serenità e salute.

Mentalmente saluto la mia moto e la ringrazio per essere stata una compagna così fedele e affidabile durante questi ultimi dodici mesi, con la rassicurante certezza che domattina, quando sarò stanco sfinito, lei sarà lì scintillante come sempre e pronta a riportarmi a casa. Entro e iniziamo a scambiarci gli auguri, mentre dentro di me penso: 'Chi va in moto a capodanno ....'


Milano 07.01.09 h 16.00

Finalmente la palestra ha riaperto dopo le vacanze natalizie, in questi giorni ho lavorato molto e una pausa ogni tanto fa bene, nel frattempo ne ho approfittato per variare un po' e sono andato qualche volta in piscina, però non c'è niente da fare, i pesi sono i pesi!

Finito l'allenamento, mentre scaldo il motore e inizio a a armeggiare con vari passamontagna casco etc. passa una mamma tenendo un bambino che avrà sì e no cinque anni per mano che, come mi vede, si ferma e inizia a fissare me e la moto alternativamente. A un primo strattone fa né più né meno come i cani al guinzaglio quando si fermano rapiti a odorare qualcosa: si fa trascinare qualche centimetro ma poi oppone resistenza passiva e rimane lì imbambolato a fissarmi.

Io, pensando che col passamontagna addosso devo essere una visione poco rassicurante, me lo sfilo e gli faccio ciao con il guanto, al che lui mi sfodera un bel sorriso mentre la mamma, rassegnata, tira un sospiro. Io ricambio il sorriso a 32 denti e rivolgendomi a lei dico: 'Signora, temo che suo figlio da grande sarà motociclista' al che mi risponde, sempre sospirando: 'Eh, ha preso tutto dal papà! non c'è verso quando vede una moto di staccarlo, lo vede sembra ipnotizzato!'
Colpito da questo talento cosi' precoce, gli faccio un bel saluto a V e gli dico: 'Giovanotto ci vediamo presto in pista!' rimetto passamontagna e casco e sempre osservato da questo piccolo fan gli regalo la più elegante e fluida delle partenze. Quando scendo dal marciapiede lo vedo nello specchietto destro, ancora fermo li' con lo sguardo rapito, mano nella mano alla mamma rassegnata ma, scommettiamo? anche orgogliosa.


Milano 17.01.09 h 20.30

Come sempre quando arrivo un po' in anticipo al locale, mi fermo al distributore all'angolo di via Dei Valtorta, in quanto nelle ore di self-service è in assoluto il più conveniente di tutti quelli che trovo sui miei percorsi abituali (ehm, sì io bado anche a queste cose), accosto alla colonnina e scendo sfilandomi solo i guanti per inserire le banconote nella macchinetta. Con la coda dell'occhio ho intravisto frattanto entrare una moto nella piazzola, siamo talmente pochi a girare con queste temperature che in qualche modo la cosa fa sempre piacere. Quando mi giro per tornare alla mia ho un attimo di straniamento: affiancata simmetrica, ma all'altra colonnina, vedo un'altra Hornet, dello stesso identico blu, con doppio scarico quindi una 900 come la mia. L'effetto è sbalorditivo! cerco con lo sguardo il motociclista e gli dico: 'Praticamente un raduno!' lui tutto sorridente mi risponde: 'Ahah si', anche se ormai ne girano poche di queste' e io ribatto: 'Ma è sempre una delle moto più belle in circolazione'.

Infatti vi posso assicurare che lo spettacolo di due hornettone blu belle pulite e scintillanti sotto le luci del distributore, era tale da non lasciare indifferenti.

Lui annuisce, perdiamo un po' di tempo a esplorare le reciproche moto alla ricerca di particolari identici e di piccole differenze (lui ha le frecce più grandi che io trovo bruttine ma ha un cupolino più bello del mio ) e sono certo che nel frattempo per la testa gli passano gli stessi pensieri, anzi poco ci manca che gli proponga, cosi' su due ruote, di andare a farci un bel giro assieme! ma come si dice, il dovere mi chiama quindi metto in moto e prima di partire gli faccio il saluto, lui ricambia e io mi allontano tutto contento come se avessi incontrato un vecchio amico che non vedevo da tempo.

Poi al lavoro ripensando a questa coincidenza, che peraltro mi ha messo di ottimo umore, rifletto su come siano diverse le cose tra bikers; probabilmente i proprietari di due suv identici affiancati al distributore si guarderebbero in cagnesco, noi invece abbiamo questa curiosità e apertura nei confronti dei nostri simili quasi infantile, la quale fa sì che due adulti, due sconosciuti, attacchino discorso scambiandosi grandi sorrisi e, poco ci manca, gran pacche amichevoli sulla schiena.

LAMPS all'hornettista del distributore!
 

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Re: Diario di un Motoclista
Commento di: rayn il 18-01-2010 19:58
non so come hai fatto,ma sei riuscito a mettermi di buon umore :D
Re: Diario di un Motoclista
Commento di: Johnny-Storm il 19-01-2010 15:40
mi fa piacere sai? io cerco di comunicare le mie emozioni positive
Re: Diario di un Motoclista
Commento di: Alex_salento il 18-01-2010 23:15
Mi piace proprio come racconti questi episodi ;) V
Re: Diario di un Motoclista
Commento di: Alex_salento il 18-01-2010 23:16
Mi piace proprio come racconti questi episodi ;) V
Re: Diario di un Motoclista
Commento di: BandanaNera il 19-01-2010 08:38
Bravo! un bel modo di scrivere e descrivere, si sente che ti piace e che ci metti molto "del tuo".
L'altro giorno, anche io al distributore, un'altra Ducati, diversa dalla mia... sguardi reciproci, eravamo distanti, io avevo finito e lui era appena arrivato. Riparto, istintivamente un saluto, contemporaneo al suo. Sono queste cose che continuano a farmi pensare che noi motociclisti siamo un mondo a parte...
un lampeggio

BN
Re: Diario di un Motoclista
Commento di: fatto90 il 19-01-2010 20:16
grazie...la storia del bambino mi ha messo addosso un sneso di diciamo fascino...bho mi ricorda del sorriso che mi viene a me quando sento una moto tirata o di quando divento un kongoloide sotto il casco perche mi fissano la moto stupiti...grazie mi ci voleva...ciao...


Re: Diario di un Motoclista
Commento di: San_Brembo il 19-01-2010 20:21
c'è una canzone delgi 883,mi sembra si chiami "Un giorno così.."
Premesso che non sono un loro accanito fan,ma il brano parla con assuluta semplicità,di alcuni episodi,fra cui un bambino che guarda ammirato il motociclista,e l'incontro far due bikers..
Forse noi troviamo ancora piccole dosi di felicità nei comunissimi gesti quotidiani,e non dobbiamo assolutamente smettere; sarebbe come voler smettere d'essere felici..
Saluti a tutti..

Lamps!
Re: Diario di un Motoclista
Commento di: Johnny-Storm il 19-01-2010 21:23
@fatto90: ah non sono il solo che si rallegra quando sente da casa il sound di una moto! :D
@ il brembo: ehm .. maz pezzali ... non è proprio al top della mie preferenze, anzi, ma insomma l'importante è il pensiero
Re: Diario di un Motoclista
Commento di: randagio il 20-01-2010 13:00
bello sopratutto raccontato così,ma vero quello che accomuna noi biker in particolar modo se sei in difficoltà gli abitatori di scatole a quattro ruote se lo sognano ciaooooooooooooooooo
Re: Diario di un Motoclista
Commento di: catamarty il 20-01-2010 18:33
dalle tue parole traspare una passione vera. e mi ha fatto piacere leggere queste righe perchè l'entusiasmo che hai è davvero contagioso
Re: Diario di un Motoclista
Commento di: vitasulfuoco il 20-01-2010 21:15
Avevo quasi 6 anni nel 1965,quando il signor Enea, un amico di papà mi fece fare un giro sulla sua Gilera. Stretto alla sua cinta con le mie esili braccia e gli occhi pieni di lacrime riuscivo a sbirciare da sotto la sua ascella vedendo il tacchimetro segnare gli 80 Km. h. Fu fantastico, e Tu grazie al diario me lo hai fatto rivivere!!!
Grazie e continua a scrivere
VSF saluta.
Commento di: JO74 il 06-02-2010 19:21
Bel racconto davvero... compliementi...!!
Che dire... l'essere motociclista ci regala emozioni che è impossibile spiegare a chi non lo è...!!!
Laps...