Le parole ''zavorra'' e ''zavorrina'', sono simili tra loro, o sono due cose nettamente diverse...???

Un bel giorno, sul cellulare, mi arriva un messaggio che recitava così:

“Zavorra: cosa inutile, di poco o nessun valore… dicesi di persona inutile… Però, bello sentirsi chiamare zavorrina, ossia una piccola persona inutile di nessun valore… bello, bello…”

Immaginate chi me lo mandava…???!!!

Tutto è nato quando un giorno, io e la mia ragazza, ci siamo messi a parlare delle così dette “zavorrine”.
Ovviamente, il messaggio era molto ironico, ma comunque ho preso spunto per documentarmi.
Guardando così su diversi dizionari ed enciclopedie il significato della parola zavorra, ho trovano i significati che riassumo di seguito:


ZAVORRA:

• Massa, pesi introdotti (…) per assicurare la stabilità (…);
• complesso di pesi, solidi o liquidi, che servono (…) per assicurare la stabilità;
• Cosa o persona completamente inutile, che è solo di ingombro;
• cosa ingombrante e inutile;
• persona senza valore (…)

Effettivamente, le espressioni sopra menzionate vanno benissimo per il termine zavorra, ma la ben diversa parola zavorrina, è tutta un’altra cosa, e non c’entra niente con la zavorra vera e propria.

In effetti, credo che all’inizio, il termine zavorrina, derivasse proprio da zavorra. Molto probabilmente infatti, i primi centauri, vedevano in colei che sedeva dietro di loro e li accompagnava nei loro viaggi, un vero e proprio peso da portarsi dietro con fatica e non molta voglia.

Ora però, ai giorni nostri, non credo che tutti coloro che chiamano zavorrine le loro compagne di viaggio, la intendano in questo modo.
Io per quel termine, ho questa definizione:


ZAVORRINA:

• Ragazza che siede dietro al pilota centauro; colei che lo accompagna nelle sue avventure, con il sole e con le nubi (per non dire acqua…), con il caldo e con il freddo.
• Ragazza che non fa mai sentire il “peso” della sua presenza, assecondando sempre la guida del suo amato centauro; rilassandosi nei momenti in cui si “passeggia”, accovacciandosi nei momenti un po’ più da piega e… alle volte stringendosi nei momenti da… penna…
• Ragazza che sa adeguarsi alle situazioni motociclistiche, rinunciando ad abbigliamenti ben più comodi, per indossare invece giubbini con protezioni, fasce, guanti, casco ed alle volte, anche tuta in pelle e stivali. Insomma, tutto quello che serve per andare in moto con cognizione.

Ho scritto quest’articolo per sentire le vostre opinioni, positive e negative che siano, sia da parte dei centauri, sia da parte delle zavorrine. Vorrei sapere da voi cosa ne pensate.

Io personalmente non lo vedo affatto un peso né una cosa della quale vergognarsi l’andare in giro con la propria compagna in moto. Posseggo un’R1 2007, certo non è una moto turistica, ma non per questo rinuncio a fare scampagnate anche di 300/400 km giornalieri, divertendomi. Zavorrina al seguito compresa. Certo, potrei scegliere una moto più comoda, sia per me che per lei, ma per il momento… alla super sportiva non ci rinuncio…!!!

Magari dopotutto, si tratta solo di fortuna. Fortuna di incontrare la ragazza giusta, che non disdegna la moto, non disdegna scorrazzare e che accettati di buon grado e con entusiasmo il ruolo di zavorrina.
Certo dobbiamo anche dire che una ragazza che accetta di uscire con un ragazzo che guida la moto, ma soprattutto che la moto la vive, sa a cosa va in contro. Praticamente, un po’ se l’è cercata!!!

Pensandoci bene però… se mi sentissi dire una frase del tipo “devi vendere l’R1 e prendere una moto, molto più comoda…!!!”, bè allora, mi sa proprio che la zavorrina si trasformerebbe proprio un una bella zavorra…!!! (occhio però che le zavorre vanno poi gettate…).

Tanto di cappello alle zavorrine quindi, perché per stare su quel piccolo pezzo di spugna e stoffa che si chiama “sella posteriore” bisogna essere… pazze scatenate…!!! A me è capitato di starci, ma vi giuro che non lo rifarei per nulla al mondo…!!!

Ciao a tutti e… a voi la parola...

Jo#74